l'inno di Mameli ha un testo arretrato e sciovinista ("dov'é la vittoria?/ che porgha la choma,/ che schiava di Roma/ Iddio la cre?"!) e non iace neppure a me.
Tu dici: "NOI condizioniamo l'ambiente che ci circonda e non vice-versa, come appunto dici tu"; é vero se parli degli adulti, ma alla nascita nessuno ha già idee sue, pregiudizi, razzismi o antirazzismi, ideologie, fascismi, passioni per la Juve o la Roma, per il tennis o la Cocacola, per Barbie o per la caccia, per Gesù o per le patatine fritte, per il cous-cous o per Buddha.
Sono genitori (che hanno subito lo stesso tipo di percorso), scuola, coetanei, TV (in modo oggi determinante), parenti, preti, mondo circostante che ci danno criteri, valori, modelli, ideologie, regole, ecc. .
Siamo influenzati fin dalla tenerissima infanzia (assai prima della scuola) da moltissime cose, non solo esplicitamente "educative": i giocattoli che ci vengono comperati (e gli spots pubblicitari per i bambini che ci inducono a "preferirli": pensa alla Barbie), le fiabe, il tempo che possiamo passare coi nostri genitori, come ci trattano, i cartoni animati, i films, i cibi, le feste, il calendario, le canzoni, il paesaggio, (se sei in Occidente, anche le chiese e l'arte sacra cristiana e gli scampanii, i ruderi romani, le statue di Garibaldi o Napoleone, i musei che visitiamo, le domeniche al mare, ecc., se nasci nel mondo islamico le moschee, l'abbigliamento tradizionale, il canto del muezzin, le decorazioni dell'arte araba, il Corano, ecc.).
Solo sulla base dell'intreccio di tutti quegli elementi culturali, esterni a noi, si formano la nostra personalità, le nostre scelte piccole e grandi, inclusi i pregiudizi e gli stereotipi.
Sai che una ricerca dimostra che i bambini di tutto il Mondo fino a 3 anni preferiscono i colori giallo e rosso ma dall'adlescenza in poiquelli occidentali preferiscono il blu che é il colore che in Occidente é stato scelto storicamente solo dal tempo di Luca della Robbia in Italia, per i mantelli delle Madonne che prima erano rossi e dei re carolingi in Francia) a simboleggiare la sacralità ed il potere e ogni positività (manto della Madonna, manto e colori reali franmcesi, fino alle bandiere NATO, UE, ONU, al colore dei "nostri" nelle manovre militari, alla simbologia politica di Berlusca, ecc.)?
Hai notato che nelle lingue occidentali il colore nero é sempre associato alla negatività e all'illegalità ("lavoro nero", "uomo nero" che fa paura ai bambini, "mercato nero", ecc.), fin da quando nel 1300 i diavoli (prima dipinti in grigio, blu, marrone, viola, rosso) furono dipinti in nero?
Sai quanti insulti ed espressioni "comuni" che usiamo hanno radice razzista senza che ci acorgiamo di quel che diciamo? "Crumiro" (chi non sciopera) deriva dal nome di una tribu berbera algerina che combatté i colonialisti francesi; "fare il mamelucco" (fare lo stupido) deriva dal nome di una Dinastia musulmana tardomedievale, "are i salamelecchi" (prostrarsi servilente) deriva dal saluto musulmano "as salaam alheikum", "la pace sia con te", "ras" (nel senso di capomafia) deriva dal termine etiopicom per "capo militare", "essere uno scioano" (fare molto casino) deriva dal nome degl abitanti di una regione etiopica, lo Scioa, e potrei continuare per pagine intere.
Dunque, se NOI, come ici, "pemettiamo il fascismo, accettiamo la merda xenofoba", ecc. la radice sta nelle forme di condizionamento culturale che subiamo dalla nacita in poi. Certo, dall'adolescenza in poi, ci si u? pporre ad aluni di quei condizionamenti (anche comincianddo a formarsi una propria cultura autonoma attraverso letture, rappoti umani, ecc.) e molti cetamente lo fanno (pensa ai movimenti di contestazione, al '68, ai "capelloni", ai no-global, ai pacifisti, ai radicali, alle femministe, ecc., salo quando anche queste diventano mode e conformismi di diverso segno), ma perfino quando lo si fa ci? avviene comunque sulla base di riferimenti da noi introiettati dall'ambiente che possono riaffiorare davanti ad un Rom, ad un Nero, ad na copia gay, ad un Musulmano o Buddhista, ecc. .
Per questo io sono convinto che bisogna agire su cose molto concrete e simboliche al tempo stesso, per stimolare la soperta del fatto he l'"altro" é in realtà dentro quel che crediamo "nostro" (nei cibi, nelle este, nelle decorazioni nell'arte, nella musica, ecc.) e per smascherare le menzogne che ci condizionano (es.: io ho saputo solo dopo 2 lauree, e 40 anni di vita che l'"Orlando Furioso", la "Chanson de Roland", i pupi siciliani, i carretti siciliani, ossia una parte importante dell'immaginario collettivo scolastico ed extrascolastico occidentale raccontano balle e alla battaglia di Roncisvalle i paladini di Francia furono massacrati non dai Musulmani ma da Baschi Cristiani!).