sono d'accordo in tutto e per tutto con quest intervento :
Consiglio comunale di Milano û Gruppo consiliare Misto
Consigliere Giuseppe Landonio û Sinistra Democratica
A proposito di Tor Vergata
ôTor Vergata: una drammatica aggressione, una morte violenta e lo
scatenamento di una reazione che definire securitaria è probabilmente
poco. Qualche ora dopo non si capisce se il paese gioisce o ignora che
gli è stata data in pasto una reazione esemplare, tranquillizzante che
rimuove, con la scelta delle espulsioni di massa, la paura collettiva.
Vorrei levare la mia voce per dire che la mia paura non è quietata,
anzi cresce. Cresce perché credo che si sia alimentata in poche ore una
gigantesca ondata xenofoba, e soprattutto si sia cancellata
l'identità della vittima. Perché nessuna voce riconosce, che non è
"solo"un ennesimo episodio di cronaca nera ma è l'ennesima violazione del
corpo e della mente di una donna. Perché nessun uomo, la politica, non vede che se non si affronta questo problema si continua a nascondere la
violenza che ha origine nelle mura di casa, dentro la
"sacralità" della famiglia e si spande per le strade.
Per me serenità è che si affermi l'inviolabilità del corpo e della
mente delle donne, si riconosca la libertà femminile. Per questo le
donne saranno in piazza il 24 novembre, perché si dica e si faccia,
perché bisogna riconoscere che il tema sono i rapporti di potere uomo
donna, per sconfiggere questa violenza, bisogna riconoscere i sintomi,
prevenire perché la repressione a posteriori ricorda troppo le lacrime
di coccodrilloö
Ho riportato per esteso questa dichiarazione di Susanna Camusso,
condividendone fino in fondo lo spirito e la lettera. Vorrei aggiungere
poche considerazioni:
1) il fatto in sé è grave, e non va minimizzato. Ma dovrebbe essere la
magistratura ordinaria, e le leggi già in vigore, a sanzionare in modo
esemplare l’esecutore. Rom o di qualsiasi altra etnia (e perché no:
italiano. Forse che nostri connazionali non si sono macchiati di
delitti altrettanto efferati?). Ma non va neppure strumentalizzato:
creare un clima da caccia alle streghe, da dagli all’untore, non serve
a un paese civile, e autorizza ogni altra reazione xenofoba e
incontrollata.
2) La legislazione che si è frettolosamente decretata non pu? non
apparire frutto di una reazione a caldo e scomposta. E oltretutto si
presta a ricorsi e sanzioni nei suoi aspetti meno garantisti. Molti
magistrati, e non tutti di sinistra, hanno espresso perplessità o
aperta contrarietà. Non era il caso di ponderare meglio una materia di
per sé complessa e ôminataö? Ben vengano le correzioni in corso d’
opera, se consentiranno di rendere il testo almeno presentabile.
3) Ci siamo beccati le reprimende perfino del governo romeno, per
espulsioni troppo facili ed ôemotiveö. Invece di intavolare una serio
tavolo di confronto ci siamo presi l’accusa di xenofobi, che non
aiuterà al dialogo e neppure a trovare soluzioni comuni
4) Abbiamo messo a repentaglio la stessa compattezza del governo: che
cosa succederebbe se in parlamento il decreto dovesse passare con i
voti della destra e non con quelli di tutto il centrosinistra?
5) Infine, una considerazione tutta di merito. Siamo passati da
eccessi di buonismo e di occultamento del fenomeno immigrazione
(soprattutto nei confronti dei rom) all’esagerazione opposta, senza
passare per il crinale intermedio, difficile certo, ma non impossibile,
del confronto che coniughi solidarietà e inclusione con rispetto della
legalità. Possibile che abbiamo lasciato a don Colmegna e all’Assessore
Moioli l’esclusiva di un dialogo parziale finchè si vuole, ma almeno
costruttivo?
6) Quando al secondo aspetto del problema evocato dalla Camusso (l’
identità negata) non posso non condividere l’opinione che, una volta di
più, un episodio di violenza su di una donna sia stato utilizzato per
altre finalità e altri calcoli. Peccato che a farlo sia stato in questa
occasione un governo ôamicoö.
grazie giuseppe