Proprio ieri leggevo, a proposito del giappone, della condizione definita "fascismo sorridente" dall'autore di un articolo di Internazionale, periodico di sinistra che tratta argomenti di interesse mondiale con uno sguardo sempre alla stampa locale.
In poche parole spiega che l'attuale governo giapponese chiude nell'armadio alcuni scheletri come l'alleanza con gli usa nella guerra in iraq con invio di truppe militari.
Non dimentichiamo che alla fine della seconda guerra mondiale il giappone ha ricevuto il divieto di creazione di un esercito militare. Alle forze armate giapponesi attualmente e' riconosciuto lo status di forze dell'ordine, a maggior ragione non potrebbero essere spedite fuori dai confini nazionali. Vige infatti ancora una sorta di blando protettorato militare degli stati uniti sul giappone, in quanto non puo' disporre di un esercito.
Le visite continue ai mausolei di Yasukuni, dove vengono sepolti i crminali di guerra, sollevano risentimenti in Cina e Korea. Cakkio come se in germania andassero a commemorare i loro gerarchi nazisti come Rommel!! 8O
E poi c'e' il revisionismo dei testi scolastici sulla storia. C'e' il fatto risaputo che i giovani giapponesi sono mediamente ignoranti rispetto a coetanei di altri paesi riguardo alla storia recente del giappone.
L'articolo prosegue anche sull'atteggiamento autoritario e decisionista di Koizumi: "resistere a chiunque sia contro di noi".
Riguardo alla cina condivido le parole della Vampira, ma penso che la crescita economica esponenziale non sia una ragione sufficiente per chiudere un occhio sulla disparita' sociale sempre piu' divergente. E' d'obbligo raffreddare l'economia per uno sviluppo sociale. E mi riferisco al welfare sempre piu' una chimera, all'occupazione e alla protezione dell'ambiente prima ancora di una liberalizzazione nel campo politico.
Tuttavia non credo che si manifesteranno facilmente instabilita' e rivolte nel breve e medio periodo, perche' finche' l'economia cresce e la maggior parte della gente raggiunge un miglior benessere materiale non si pronunceranno troppo contro il governo, giacche' sono stati abituati da secoli a poteri ben piu' forti e autoritari, e a crisi sociali piu' movimentate.