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Autore Topic: la Francia sa valorizzare le tradizioni cinesi  (Letto 4795 volte)

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cavallo

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la Francia sa valorizzare le tradizioni cinesi
« il: 18 Novembre, 2007, 17:52:30 pm »
Eccovi una notizia che mostra come in Francia (a differenza che in Italia) si valorizzino anche le tradizioni culturali cinesi, in forme serie, non pagliacesco-mercificate:

http://www.postimage.org/image.phpòv=aVF_UeA

Per chi non sa il Francese, riassumo:

"12-18 novembre 2007: patrocinata dal Ministero della Cultura francese ed organizzata dal Centre Culturel de Chine di Parigi

3a edizione del Festival dell'Opera Tradizionale Cinese (Salle Adyar)

Concorso (con giuria francese) fra 6 troupes di diverse forme di Opera tradizionale cinese: Manhanju della Troupe teatrale Manhan, Jinju della Troupe théÔtrale Jgiovanile dell'Istituto di Ricerca dell'opéra Jinju della città di Taiyuan, Pingju della Troupe dell'opéra Pingju di CHENG Zhaocai, Jingju del Teatro Jingkun, Yueju dell'Opéra Yueju della città di Hangzhou e Kunju della Troupe teatrale del Premio del Fiore di Prugno (preselezionate da espeti dello spettacolo teatrale cinese).
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"anche se voi vi credete assolti, siete lo stesso coinvolti" (Fabrizio De André)

cino4ever

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« Risposta #1 il: 18 Novembre, 2007, 19:06:41 pm »
ma cavallo e in italiano no bisogno d traduzione
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da cino4ever »
cosi disse zhugeliang

cavallo

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« Risposta #2 il: 18 Novembre, 2007, 23:47:46 pm »
io l'ho trovato in Francese e per questo l'ho tradotto e riasunto; dove lo hai trovato in Italiano cino4everò
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marcowong

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« Risposta #3 il: 19 Novembre, 2007, 01:36:41 am »
cavallo credo che ci sia un problema sul link che hai postato, va sulla locandina dell'evento de "La Cina a Roma".
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da marcowong »

cavallo

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« Risposta #4 il: 19 Novembre, 2007, 09:48:32 am »
scusate, non so come c'é stato un errore di riferimento ed in effetti il link che avevo postato era quello della ocandina dell'iniziativa di oma.

Eccovi il link della notizia in Francese sulla rassegna di teatro tradizionale cinese a Parigi:

http://www.chine-informations.com/actua ... _7886.html
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yang

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« Risposta #5 il: 19 Novembre, 2007, 18:22:48 pm »
Ho notato anche io che la Francia ama la Cina, e' da anni che vedo che tutto quanto e' Cina e' rispettato e amato dai Francesi,e' un'amore reciproco,la Cina ama la Francia e la Francia ama la Cina,quest'estate sono stato con mia moglie a Parigi,ho visitato la Cina Town ,e devo dire che e' molto bella e integrata,pulita larga ampia e parigina,una bella atmosfera,con tanti negozi e centri commerciali, in una naturale tranquillita'! Un nostro amico parigino pero' mi ha fatto notare che nella cinatown la presenza di Cinesi sta diminuendo con un'aumento di Vietnamiti e Thailandesi,orami la meta' di quelli che pensiamo siano Cinesi in realta' non lo sono,piano piano sta succedendo come a Singapore,dove i cinesi stanno diventano una minoranza!

E una mia opinione,ma penso che i francesi avendo molti immigrati,pensano che l'immigrazione in francia da parte dei Cinesi e' ben vista,loro preferiscono in gran lunga i Cinesi e Vietnamiti che immigrati medio orientali,o africani...girando per Parigi ho notato che ci sono molti asiatici ben integrati,e se si visita posti in di alta Cultura,c'e' una meta' di Europei e l'altra meta' tra Giapponesi Cinesi Koreani, mentre persone di colore e musulmani non ne ho visti,esempio al luvre molti asiatici ma avro' visto 2 africani e due arabi,lo stresso vale in giro per la citta' dove mi aspettavo di vedere molti medio orientali ,ma ne ho visti pochi!Mi chiedo allora come mai! Mi hanno detto che gli arabi sono molti ma vivono in un quartiere fuori il centro di Parigi,ma allora perche' non girano per la citta?!

Insomma da quello che ho visto mi sono fatto questa opinione magari sbagliata' ma penso che la presenza dai Cinesi e' benvenuta mentre quella di altre etnie non'e' altrettanto! E' una mia opinione non vorrei offendere nessun mussulmano o africano,pero' e' quello che ho percepito,se mi sbaglio correggetemi in base alle vostre esperienze a Parigi e in Francia!
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marcowong

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« Risposta #6 il: 19 Novembre, 2007, 18:34:16 pm »
il paragone tra la situazione francese e italiana è assolutamente impietoso per quanto riguarda gli studi orientali.
E sul lato dell'integrazione basti pensare che Gao Xingjiang, scrittore cinese naturalizzato francese, ha potuto vincere il premio nobel ed è in buona compagnia di altri scrittori/scrittrici come Shan Sa, Francoise Cheng e Dai Sijie vincitori di premi letterari prestigiosi o membri di importanti accademie culturali francesi.
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yang

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« Risposta #7 il: 19 Novembre, 2007, 18:57:34 pm »
Citazione da: "marcowong"
il paragone tra la situazione francese e italiana è assolutamente impietoso per quanto riguarda gli studi orientali.
E sul lato dell'integrazione basti pensare che Gao Xingjiang, scrittore cinese naturalizzato francese, ha potuto vincere il premio nobel ed è in buona compagnia di altri scrittori/scrittrici come Shan Sa, Francoise Cheng e Dai Sijie vincitori di premi letterari prestigiosi o membri di importanti accademie culturali francesi.


ho visto anche un documentario sulla piramide del Luvre(questo museo e' il piu' importante per i Francesi e' il loro massimo centro culturale),che  e' stata progettata da un'architetto Cinese di Hong Kong,isomma l'ingresso del museo lo ha fatto un Cinese!
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dorian

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« Risposta #8 il: 19 Novembre, 2007, 19:33:57 pm »
leoh ming pei
di hong kong ????

http://it.wikipedia.org/wiki/Ieoh_Ming_Pei

o un G1 G2 G3 G4..........

o piuttosto un cittadino del mondo ?

 :)  :)  :)

grande pei !!!

:D  :D  :D
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goldendragon

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« Risposta #9 il: 19 Novembre, 2007, 21:42:49 pm »
Citazione da: "yang"
Ho notato anche io che la Francia ama la Cina

non esageriamo, i cinesi in Francia lavorano e non creano problemi ma di qui a dire che la Francia ama la Cina... diciamo che non ti guardano di traverso o ti insultano silenziosamente ma apertamente mimando con la bocca epiteti ma senza emettere suoni, come mi é successo invece a Milano :evil: e il bello che non ci vivo nemmeno a Milano  8O

Citazione da: "yang"
loro preferiscono in gran lunga i Cinesi e Vietnamiti che immigrati medio orientali,o africani...

... mica puoi dargli torto  :twisted: pure i cinesi di Parigi non amano i maghrebini  :twisted:

Citazione da: "yang"
E una mia opinione,ma penso che i francesi avendo molti immigrati,pensano che l'immigrazione in francia da parte dei Cinesi e' ben vista

veramente io ho l'impressione che i francesi ne abbiano piene le palle di immigrati... ci stanno gia tanti, troppi cinesi a Parigi (opinione condivisa da un cinese di Saumur con cui ho parlato, prima viveva a Parigi ma era bad business, troppi cinesi che si fanno concorrenza) certo per loro, come hai detto tu, meglio 100 cinesi che un maghrebino... :twisted:

Citazione da: "yang"
quest'estate sono stato con mia moglie a Parigi,ho visitato la Cina Town ,e devo dire che e' molto bella e integrata,pulita larga ampia e parigina,una bella atmosfera,con tanti negozi e centri commerciali, in una naturale tranquillita'!

veramente che io sappia non c'é una vera Chinatown come a Londra o San Francisco, con tanto di porta orientaleggiante che delimita il quartiere.
I cinesi sono sparsi un po' dappertutto anche se é vero che si concentrano in due/tre arrondissement, se mai si dovesse definire una Chinatown allora ci sarebbe l'arrodissement a nord sulla linea del metro che porta al Parc della Villette (non mi sono mai memorizzato i numeri, sarà il 19èsimo?) che ha un tasso elevato di commerci cinesi

Citazione da: "yang"
Un nostro amico parigino pero' mi ha fatto notare che nella cinatown la presenza di Cinesi sta diminuendo con un'aumento di Vietnamiti e Thailandesi,orami la meta' di quelli che pensiamo siano Cinesi in realta' non lo sono,piano piano sta succedendo come a Singapore,dove i cinesi stanno diventano una minoranza!

sicuramente il tuo amico parla con cognizione di causa, ma io ho l'impressione contraria: per questioni coloniali, ci sono sempre stati molti viet in Francia ma nel dopoguerra, anzi da partire dagli anni 80/90 il numero di immigrati cinesi in Francia é esploso (a giudicare da quelli che ho incontrato, quasi tutti G1 con un francese più o meno potabile). Non é cosi' anche in Italia?
In un quartiere vicino alla Gare de Lyon (rue Montgallet e dintorni), famoso per le sue boutique di informatica, in generale a maggioranza gestiti da viet fino a qualche anno fa, i cinesi stanno soppiantando i viet e sono sempre più numerosi, G1 pure loro.

Citazione da: "yang"
Mi hanno detto che gli arabi sono molti

MOLTITUDINE! brulicano come gli scarafaggi e si riproducono in maniera equivalente...  :evil:

Citazione da: "yang"
ma vivono in un quartiere fuori il centro di Parigi,ma allora perche' non girano per la citta?!


non vivono in un ma in moltissimi arrodissements (tranne queli chic e costosi) e nelle banlieues, girano eccome e dano l'impressione di essere dappertutto.

Una volta mi sono sbagliato di fermata di metro e sono emerso in piena casbah! I bianchi dovevi cercarli per trovarli (un po' come in certi villaggi attorno a Firenze, solo che li' sono i cinesi i maggioranza schiacciante). Inquietante la situazione a Parigi.

In alcune quartieri dormitori fuori Parigi sono loro che dettano la legge (ovvero che la distruggono): anche la polizia teme ad andarci di giorno per non parlare di notte, a meno di andarci in gran numero e con un numero adeguato di CRS.

In realtà il problema non sono i maghrebini vecchi o di mezza età, magari con un commercio avviato, il problema sono sopratutto quelle merde di giovani maschi (le ragazze sono molto più a posto anche se pure tra di loro ci sta molta "racaille", ma ci stanno anche ragazze che sono "eroiche" che cercano di costruire qualcosa di positivo) che causano sempre problemi o hanno comportamente incivili quando addirittura non violano la legge.
La storia dell'alienazione sono balle, quei giovani sono gentaccia, punto e basta.
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da goldendragon »

cino4ever

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« Risposta #10 il: 19 Novembre, 2007, 22:25:34 pm »
8O goldi
ke sei diventato razzista?
la personalita d una persona da quel ke ho sentito dipende da 20% genetico e 80% ambiente
anche se secondo me e 99% ambiente e 1% genetico
per cui nn penso siano spazzatura
penso che abbiano avuto sfortuna a essere cresciuti in quel tipo d ambiente
e qui anche lo stato e responsabile
dato che e suo compito tutelare le persone e l ambiente in cui vivono
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da cino4ever »
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cavallo

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« Risposta #11 il: 19 Novembre, 2007, 23:50:12 pm »
nell'eprire questo topic non intendevo elogiare le politiche di integrazione francesi (che ho studiato con varie ricerche in loco, a Paris ed a Lille)verso Cinesi o altri, che in effetti NON ESISTONO, dato he la Francia gha sempre imposto una (peraltro irragiungibile) assimilazione agli immigrati, ritrivandosi poi con le periferie-ghetto in cui centinaia di migliaia di maghrebini, africani subsahariani, ma anche asiatici (vedi a Saint Denis) sono stati gettati, con discriminazioni pluridecennali (basta abitare in quei quartieri per non trovare lavoro, a esempio)  e trattati da cani ogni volta che si azzardano ad andare in centro (ed i looro padri o fratelli maggiori a fare solo i netturbini, i conduttori della metro, i camerieri, i pulitori di palazzi, ecc.).

Volevo far notare invece che perfino n Pase con simili strategie e con un feroce pasato coloniale da anni ha almeno grande attenzione per la cultura dei Paesi "altri" (basta vedere l'Institute du Monde Arabe e l'Institute Culturel de Chine, sempre a Parigi, oppure i musei e le mostre di ate orientale, le rassegne di filmd e teatro e musica orientali, ec.) e non solo per le occasioni di business ma anche per le tradizioni.

In Italia non abbiamo una politica di integrazione più organica e civile di quella francese ed in più le iniziative culturali di respiro sulle culture "altre" si conano sulle dita di una mano.

Per questo é indispensable almeno fare piccole niziative "dal basso", non solo sui diritti dei migranti o dei G 2, pure importantissime, ma anche per far sapere alla "gente comune" che tali "culture altre" non sono affatto più aretrate e misere di quelle italiane ed europee, mentre in Francia (ad esempio) istituzioni culturali e media già lo fanno abbastanza , sebbene senza intaccare le politiche concrete negative verso i migranti.

Cerchiamo poi per favore di non aderire agli stereotipi razzisti contro i Maghrebini in Francia (o in Italia) perché sono gli stessi (e con lo stesso livello di motivazione) che si usano contro i Cinesi o contro i Meridionali italiani (o i Corsi in Francia) e il "divide et impera" é una vecchia strategia di oppressione che dovremmo saper smascherare e rifiutare tutti assieme!
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"anche se voi vi credete assolti, siete lo stesso coinvolti" (Fabrizio De André)

Dubbio

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« Risposta #12 il: 20 Novembre, 2007, 04:15:06 am »
Citazione da: "cino4ever"
8O goldi
ke sei diventato razzista?
la personalita d una persona da quel ke ho sentito dipende da 20% genetico e 80% ambiente
anche se secondo me e 99% ambiente e 1% genetico
per cui nn penso siano spazzatura
penso che abbiano avuto sfortuna a essere cresciuti in quel tipo d ambiente
e qui anche lo stato e responsabile
dato che e suo compito tutelare le persone e l ambiente in cui vivono
Si ma se porti all'estremo questo discorso elimini qualunque responsabilità dell'individuo, e questo mi pare poco realistico.
A parità di ambiente di crescita, c'è gente per bene e gente per male.

Citazione da: "cavallo"
Cerchiamo poi per favore di non aderire agli stereotipi razzisti contro i Maghrebini in Francia (o in Italia) perché sono gli stessi (e con lo stesso livello di motivazione) che si usano contro i Cinesi o contro i Meridionali italiani (o i Corsi in Francia) e il "divide et impera" é una vecchia strategia di oppressione che dovremmo saper smascherare e rifiutare tutti assieme!

Rileggiti quello che ha scritto Goldendragon e vedrai che non c'è una riga di adesione a stereotipi.
Cavallo, la tua lettura manichea del mondo e delle cose (tutto il bene da una parte, tutto il male dall'altra) serve poco ai principi dell'accettazione e del rispetto reciproco tra etnie e culture, perché crea nuovi steccati, oltre ad essere inadeguata.
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cavallo

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« Risposta #13 il: 20 Novembre, 2007, 08:28:05 am »
caro dubbio, mio stupisce che una persona colta come tu dimostri di essere abbia tanta difficltà ariconoscere l'adesione a stereotipi razzisti (che é cosa diversa dall'essere razzisti:é introiezione di stereotipi e loro maifestazione indiretta)!

rileggiti tu queste frasi di goldedragon:

1) riferita ai Maghrebini: "MOLTITUDINE! brulicano come gli scarafaggi e si riproducono in maniera equivalente... (con l'aggiunta della faccetta da incavolato)": saihe il paragone con gli scarafaggi era caratteristico della propaganda nazi dal 1929 al 1933 (relativamente agli Ebrei) e (relativamente aiosniaci musulmani) di quella dei Serbi nella guerra della ex-Yugoslavia?

2) "Una volta mi sono sbagliato di fermata di metro e sono emerso in piena casbah! I bianchi dovevi cercarli per trovarli (un po' come in certi villaggi attorno a Firenze, solo che li' sono i cinesi i maggioranza schiacciante). Inquietante la situazione a Parigi". Trovare "inquietante" il fatto che in determinati quartieri/villaggi la maggioranza dei residenti sia maghrebina o cinese come lo definisci?

3) "ci stanno gia tanti, troppi cinesi a Parigi": "troppi" perché ed in base a quale riterio?

Ripeto che non considero affatto goldenragon razzista (idea che invece mi are attraversi la mente di cino4ever "ke sei diventato razzista?" , ma tu non critichi lui, non dai a lui del maniheo, guarda caso...), ma l'adesione di persone non razziste a stereotipi e temi lassici della propaganda razzista é PIU' PERICOLOSA e grave dello stesso essere razzisti coscienti perché i razzisti coscienti (e verso i quali nessun dialogo serve) sono asai pochi e non influenzano (cuturalmente, elettoralmente, storicamente) in modo signiicativo la realtà, mentre se principi razzisti finiscono per oientae l'azione di sindaci, governi, strutture informative e formative dipende dal fatto che i veleni razzisti circolano tra noi, tra i "non-razzisti", e spesso ce ne facciamo veicolo senza che ce ne accorgiamo. Ed é su questa realtà, fluida, dinamica, di un razzismo introiettato (come spiegano  anche Fanon e Tahar Ben Jalloun) senza accorgersene che é possibile e perci? utile essere vigili, segnalare, sottolineare, controbattere, arginare, stimolare, dialogare, lottare civilmente.

Che non ci si accorga del'esistenza di questo razzismo (spesso selettivo: Cinesi antiazzisti che però usano stereotipi razzisi contro Rom e Maghrebini; Maghrebini antirazzisti che disprezzano di cuore i Cinesi perché "non-Musulani" e considerano i Neri subsahariani "discendenti di genti "destinate alla schiavitù", persone inteligenti che definiscono altre persone "scarafaggi", ecc.),  introiettato nei propri discorsi, nelle proprie azioni, anche da parte di persone non-razziste, intelligenti, in generale aperte é uno dei motivi per ui piccole minoranze attive e (loro sì) coscienti di razzisti sono riuscite a volte nella Storia a guidaregli eventi ed i processi, quando on adiritura le nazioni: ti pare poco? Se combattere tutto questo e il modello ideologico-culturale (piaccia o no ammetterlo, occidentale....) di cui esso é figlio legittimo é essere manicheo rivendico con piacere estremo il mio manicheismo (e spero di accrescerlo) che preferisco ai buonismi di moda che non hanno mai messo un solo mattone concreto nell'azione di smascheramento e arginatura degli streotipi razzisti. Creo muri? Sì, contro il subdolo diffondersi ei veleni razzisti vanno proprio creati muri, come contro ogni orma di inquinamento mortifero.

Chiudo con un pezzo di una poesia (poi diventata del grande poeta cubano Nicolas Guillen sui muri (si intitola "La muraglia"):

"Bum, bum,
chi é?
Una rosa e un garofano.
Apri la muraglia!
Bum, bum,
chi é?
La sciabola del colonnello.
Chiudi la muraglia!
Al cuore dell'amico
apri la muraglia!
Al veleno e al serpente
chiudi la muraglia!
(...)"
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goldendragon

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« Risposta #14 il: 20 Novembre, 2007, 10:49:33 am »
Citazione da: "cino4ever"
8O goldi
ke sei diventato razzista?

rispondo alla tua domanda con una provocazione: occorre accettare o subire (non so quale dei due verbi sia peggio) qualunque cosa?
Non mi considero particolarmente razzista, ma ho anche io le mie preferenze: posso vero?  :wink:

Citazione da: "cino4ever"
la personalita d una persona da quel ke ho sentito dipende da 20% genetico e 80% ambiente
anche se secondo me e 99% ambiente e 1% genetico
per cui nn penso siano spazzatura
penso che abbiano avuto sfortuna a essere cresciuti in quel tipo d ambiente

a) non sottoscrivo a tale modello di determinismo sociale che sembra deresponsabilizzare l'individuo, sia nell'assunzione delle proprie responsabilità che nell'inutilità di ogni sforzo personale per cambiare la propria condizione individuale;
b) da quello che hai "sentito"??  :-D
Il discorso non é determinismo genetico o ambientale, non metto in dubbio che l'ambiente influenzi lo sviluppo di una persona, ma penso che é troppo facile dire "compatitemi, sono nato con la pelle sbagliata, nel quartiere sbagliato, con genitori poveri, ho il diritto morale di fare qualunque cazzata tanto potro' giocare sulla cattiva coscienza altrui...".

Citazione da: "cino4ever"
e qui anche lo stato e responsabile
dato che e suo compito tutelare le persone e l ambiente in cui vivono


a) mi fai pensare "stato come capro espiatorio" che libera catarticamente gli individui da ogni responsabilità. Stato srl per gli individui;
b) lo stato non é una sorta di Dio onnipossente che scende dalle stelle: lo stato sei anche tu, io e compagnia bella;
c) tutelare "tutte" le persone, anche quelle che si mettono fuori legge? Anche quelle che non aderiscono alle norme civili di base? Hai una visione molto... "nanny state" come dicono in UK. E quando hai delle nanny, non sarai mai adulto... e responsabile: altro che i "bamboccioni"  :twisted:  :twisted:
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