un sito deve essere colorato - page 2 - Generale - Associna Forum

Autore Topic: un sito deve essere colorato  (Letto 12207 volte)

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pucipu

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« Risposta #15 il: 07 Dicembre, 2007, 21:16:20 pm »
Citazione da: "Milosh"
sono della tua stessa idea anche una mia professoressa d'italiano lo diceva.
Ragazzi più voi non studiate e rimanete ignorante e più chi ci governa è contento. Siete maggiormente manovrabili, infatti grazie a lei rispetto ha i miei coetani sò le varie ideologie politiche e da dove hanno avuto origine, cosa che normalmente a scuola non viene insegnata. Se non in alcune facoltà all'università.

in fatti ora nostro governo incoraggia a studiare.voglio dire una cosa.secondo me sono cresciuta cina del nord.come  i miei genitori loro tutto passato  periodo di mao.quando eranno piccoli andavano campagna per costruire poi andavano a fabbrica quando piu' o meno 20 enne tutta la vita lavorano una fabbrica .quindi loro non avevano opportunita' per studiare pero' seguire a cina riformare e aprire.tante fabbriche sono caduti e chiusi.loro l'improvvisamente se vogliano cambiare destione di suoi figli.l'unico cosa e' coscenza.invece cina dei sud da inizio loro facevano business come qua in italia loro gestivano negozi e ristorante ovunqe.secondo me mi rispetto  loro spirito .perche' loro possano soffrire tutto faticalta' per survice.pero' una cosa non va .loro solo ci tengono soldi quando passano tutto difficolta'. addesso mi sembra un po' migliorato.guarda qua ,ci sono tanti ragazzi hanno loro opinione esclusivo :wink:
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da pucipu »
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dorian

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« Risposta #16 il: 07 Dicembre, 2007, 21:26:34 pm »
ma se c'è il 90% di campagnoli qua dentro

IL TOPO DI CITT? E IL TOPO DI CAMPAGNA
di Esopo



Un giorno il topo di città andò a trovare il cugino di campagna. Questo cugino era di modi semplici e rozzi, ma amava molto l'amico di città e gli diede un cordiale benvenuto. Lardo e fagioli, pane e formaggio erano tutto ci? che poteva offrirgli, ma li offrì volentieri.
Il topo di città torse il lungo naso e disse: - Non riesco a capire, caro cugino, come tu possa tirare innanzi con un cibo così misero ma certo, in campagna non ci si pu? aspettare di meglio. Vieni con me, ed io ti farò vedere come si vive. quando avrai trascorso una settimana in città, ti meraviglierai di aver potuto sopportare la vita in campagna!
Detto fatto, i due topi si misero in cammino e arrivarono all'abitazione del topo di città a notte tarda.
- Desideri un rinfresco, dopo un viaggio così lungo? - domandò con cortesia il topo di città; e condusse l'amico nella grande sala da pranzo. Qui trovarono i resti di un ricco banchetto e si misero subito a divorare dolci, marmellata e tutto quello che c'era di buono.
Ad un tratto udirono dei latrati.
- Che cos'è questo? - chiese il topo di campagna.
- Oh, sono soltanto i cani di casa - rispose l'altro.
- Soltanto! - esclamò il topo di campagna. - Non amo questa musica, durante i pasti. -In quell'istante si spalancò la porta ed entrarono due enormi mastini: i due topi ebbero appena il tempo di saltar giù e di correre fuori.
- Addio, cugino - disse il topo di campagna.
- Come! Te ne vai così presto? - chiese l'altro.
- Si - replicò il topo di campagna:

"Meglio lardo e fagioli in pace che dolci e marmellata nell'angoscia."
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da dorian »

pucipu

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« Risposta #17 il: 07 Dicembre, 2007, 21:27:24 pm »
Citazione da: "cavallo"
ai padroni fa comodo che i lavoratori restino ignoranti.
Conosci Dario Fo? E' un autore ed attore di teatro italiano attuale ed é anche Premio Nobel per la Letteratura.

Dario Fo ha fatto molti anni fa uno spettacolo teatrale che aveva un titolo lungo ma bellissimo, che partiva da una inchiesta su quante parole usano ogni giorno gli industriali e i lavoratori:

"L'operaio conosce 500 parole, il padrone 5.000: per questo lui é il padrone"

Non smettere mai di imparare!

Uno dei più grandi dirigenti sindacali italiani (morto da tanti anni), Giuseppe Di Vittorio, era un contadino e spese il suo primo salario per comprare un Dozionario e tutte le sere, dopo il lavoro nei campi, ne studiava una pagina al lume di candela.

Chi dice che studiare non serve vuole solo imbrogliarti meglio.

non dico ai padroni sono tutti ignoranti.guarda lei e' mia padrone.sono lavoratore.certifica una cosa che lei e' piu' forte di me in questo associazione.tante cose devo studiare da lei.e' vero?io voglio soltanto dire che non sono d'accordo il modo di istruizione sul sua figlia.ora lei ha pieno di soldi perche' non voule sua figlia finire sua istruizione poi andare l'universita'!!!
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da pucipu »
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cavallo

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« Risposta #18 il: 07 Dicembre, 2007, 23:27:52 pm »
pucipu,
credo che tu, io, tutti non dobbiamo imparare dai padroni, ma studiare noi, per conto nostro, anche per difendersi dai padroni. Studiare a scuola e soprattutto fuori. Leggere libri. Discutere. Informarsi. Conoscere persone di differenti culture ed elementi delle loro culture. Imparare canzoni. Leggere poesie e sforzarsi di capirle parlando con altre persone.

Imparare a difendersi con la cultura e l'informazione.

Per esempio, per uno straniero/una straniera in Italia:
- come si fa un conto corrente alla Posta;
- come ci si difende da un poliziotto che ci tratta male;
- come si fa una domanda al Comune;
- come si discute con un commerciante.

Che parole si usano, che significano, ecc. .

E anche imparare sempre meglio ad usare le parole per comunicare e per capire:
- come parlare con una persona che vogliamo conoscere;
- come raccontare i nostri problemi e i nostri sogni;
- come parlare di un argomento che ci interessa;
- che significano le parole di una canzone;
- che dicono i giornali e le riviste....

Più fai eserciio e più diventi forte in Italiano, vedrai! Soprattuto non avere mai paura di sbagliare.

Conosci la leggenda cinese di Yu Kung?
Se la conosci applicala al tuo imparare l'Italiano.
Se non la conosci te la racconto.
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da cavallo »
"anche se voi vi credete assolti, siete lo stesso coinvolti" (Fabrizio De André)

Xaratos

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Re: un sito deve essere colorato
« Risposta #19 il: 08 Dicembre, 2007, 02:01:04 am »
Citazione da: "pucipu"
ho scoperto una cosa che nostro sito sono meno 1300 registrati.ho scoperto questo sito sul giornale.qua tante persone sono zhengjiangnese.non voglio dire zhengjiangnese non vabben.voglio ci sono tante razze che sanno interessati cultura cinese possano participare questo sito.ora lo dico a  un mio amico .perche' lui voule conoscere una ragazza cinese per matrimonio.lui uno ragazzo tradizionale.purtroppo lui non e' troppo bello pero' molto simpatico.non faccio pubbulicita'.cmq dici tutti amici anche italiani.perche non.tanto vogliamo italiani conoscono nostra cultura,nostra voce.secondo me tanti italiani pensano siamo tanto ignoranza.non so perche'? ho lavorato sempre,quando parlo inglese loro tutti sono stati spaventati. :?  loro mi chiedono sei cinese ?ho detto si?perche' no?pensano che sono japanese oppure koreana.sono venuta qua,ho scoperto tanti ragazzi meravigliosi.quindi voglio dire G2  cinese tutto depende voi in futuro .forza forza


Io sono italiano e non penso assolutamente che siate ignoranti oppure "senza importanza" come si potrebbe intuire dal tuo thread... Non so le motivazioni di altri miei connazionali ma posso dirti che io voglio conoscere l'oriente (e in particolare la cina) per motivi religiosi (non voglio approfondire troppo l'argomento) e sopratutto, perché il popolo cinese rappresenta circa la metà della popolazione mondiale e penso che conoscervi un pochino non possa farmi male. Non sono cosi altezzoso e ignorante da pensare che basti poco per conoscere un popolo e la sua cultura, però, farmi amici di nazionalità diversa da quella italiana pu? aiutarmi ad allargare i miei orizzonti. Io voglio fare il giornalista (o comunque, sto studiando per diventarlo), un requisito fondamentale che devo avere è "togliermi il paraocchi" che la cultura occidentale mette ai suoi cittadini. Onestamente, non saprei distinguere un koreano da un giapponese o da un cinese... (a volte non riesco a distinguere neppure gli italiani vedendo come son vestiti) ma spero di farmi tante nuove e grandi amicizie. :)

PS. Beh, il desiderio del tuo amico rispecchia molto anche il mio (per me, molte occidentali dovrebbero ridimensionarsi) ma sicuramente non prendo associna come un'agenzia matrimoniale... Magari, ci? che imparerò frequentando le amicizie che mi farò qui, mi aiuterà a conoscere qualche ragazza che frequenta l'università con me!  :lol:

PPS. X Cavallo: Ho letto la storia che hai citato, molto carina! :) Ne conosci altre che dovrei conoscere?
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da Xaratos »
"Ho pieta di coloro; che l´amore di se ha legato alla patria. La patria non è altro che un campo di tende, in un deserto di sassi!" - Antico Canto Tibetano.

ShaoYan

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« Risposta #20 il: 08 Dicembre, 2007, 02:23:08 am »
Citazione da: "pucipu"
Citazione da: "cavallo"
ai padroni fa comodo che i lavoratori restino ignoranti.
Conosci Dario Fo? E' un autore ed attore di teatro italiano attuale ed é anche Premio Nobel per la Letteratura.

Dario Fo ha fatto molti anni fa uno spettacolo teatrale che aveva un titolo lungo ma bellissimo, che partiva da una inchiesta su quante parole usano ogni giorno gli industriali e i lavoratori:

"L'operaio conosce 500 parole, il padrone 5.000: per questo lui é il padrone"

Non smettere mai di imparare!

Uno dei più grandi dirigenti sindacali italiani (morto da tanti anni), Giuseppe Di Vittorio, era un contadino e spese il suo primo salario per comprare un Dozionario e tutte le sere, dopo il lavoro nei campi, ne studiava una pagina al lume di candela.

Chi dice che studiare non serve vuole solo imbrogliarti meglio.
non dico ai padroni sono tutti ignoranti.guarda lei e' mia padrone.sono lavoratore.certifica una cosa che lei e' piu' forte di me in questo associazione.tante cose devo studiare da lei.e' vero?io voglio soltanto dire che non sono d'accordo il modo di istruizione sul sua figlia.ora lei ha pieno di soldi perche' non voule sua figlia finire sua istruizione poi andare l'universita'!!!


Cara hai centrato uno dei problemi più sentiti tra le seconde generazioni. Per molti di noi studiare vuol dire uscire dagli schemi impostatoci dai genitori, vuol dire cambiare vita, vuol dire sentirci meno diversi, vuol dire entrare a far parte di questa società che ci ospita e ci ha dato così tanto.

Ma i nostri genitori hanno sempre vissuto pensando a come arricchirsi, come poter lavorare tanto, come poter mettere via i soldi, come poter garantire ai propri figli una vita migliore continuando la loro attività.

Spesso andiamo contro i nostri genitori, a volte riusciamo a farla franca, ma sempre troppo spesso finiamo per cedere.

Non so quale sia la strada migliore, penso sempre che i soldi non facciano la felicità, penso sempre che qualsiasi cosa creata dalle nostre proprie mani sia più bella e che la felicità che ci regala questa impresa sia la più lodevole.

Ma è così difficile...

A volte mi chiedo, ma non è più facile fare ci? che vogliono loro? E' come avere la pappa pronta.... Ma sono sicura che mi sentirei più morta che viva!

Quindi forza! 加油!
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da ShaoYan »

cavallo

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« Risposta #21 il: 08 Dicembre, 2007, 09:04:49 am »
per xaratos:
conosci la storia cinese usata da Dario Fo nel suo spettacolo "Storia della tigre e altre storie" (c'é anche in videocassetta) dove lui, a solo, recita tuti i personaggi in "gramelot" (linguaggio inventato dei cantastotie)?
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da cavallo »
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yang

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« Risposta #22 il: 08 Dicembre, 2007, 10:40:20 am »
Pucipu secondo me hai centrato perfettamente sia i probblemi dei cinesi,e sia cosa gli italiani pensano dei cinesi,condivido i tuoi punti di vista, e apprezzo molto il tuo impegno a voler parlare apertamente del tuo punto di vista sui proplemi.  Complimenti per l'impegno che hai a voler scrivere in italiano,so che deve essere molto difficile per te. E anche una novità sentire persone che provengono da altre parti della Cina, mi fa piacere sapere che tanto si sta muovendo in altri posti della Cina per cambiare le nuove generazioni facendole diventare aperte e colte,un buon auspicio per un buon futuro!
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VampireMiyu

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« Risposta #23 il: 08 Dicembre, 2007, 10:40:45 am »
allora, prima di tutto, pucipu, non nominare mai il tuo titolare come "padrone", prima di tutto, lui non è padrone di nessuno, tantomeno di te, secondo: chi lo leggo o lo sente penserebbe che 6 sua schiava (in molti controlli che fanno alle aziende cinesi, molti nostri connazionali che non conoscono bene l'italiano confonde "padrone" con "titolare" cosicchè la stampa pu? scriverci un bel articolo sullo sfruttamento)
solitamente gli italiani conoscono i cinesi della prima generzione che fanno fatica anche a parlare l'italiano (hanno pensato solo a lavorare per permettere a noi di studiare, e questo ringrazio loro) e sentire qualcuno che parla l'inglese x loro è strano... ma molti italiani l'inglese non sanno neanchè cos'è, una come me, che di inglese tra 1 po' non sa neanche le basi, i miei clienti,sentendomi parlare mi hanno fatto i complimenti ... il  che è strano a me!
1 ultima cosa: NON CI SONO PADRONI, MA SOLO DATORI DI LAVORO!!! CHE A VOLTE NON SI RIESCONO NEANCHE A DIFFENDERE XKè QUANDO SUCCEDE CASINI CON LE FORSE DELL'ORDINE, SON SEMRPE LORO CHE VANNO NEI PASTICCI!
ah... dimenticavo, anch'io son delle montagne sperdute di wen cheng, e ne sono orgogliosa :p auhuauauauh forza yu hu!!!(anche se come posto lascia a desiderare... demprimente dire.... ahimè)
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da VampireMiyu »

cavallo

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« Risposta #24 il: 08 Dicembre, 2007, 11:22:05 am »
scusa, vampiremryu, ma sai io sono figlio di un lavoratpre che ha fatto per 30 anni il sindacalista e ti posso dire che il termine "padrone"  in Italia non vale solo per i "padroni di schiavi" ma si usa per tutti coloro che sono...padroni di un'azienda NON A CONDUZIONE FAMILIARE in cui lavorano dei dipendenti, soprattutto per le industrie.

Ci sono centinaia di canzoni (dall'800 a quelle di lotta degli anni '68-'74) sindacali, operaie, ecc., centinaia di libri, decine di films che usano quel termine.

"Datori di lavoro" é un termine voluto dalla Cobnfindustria per annacquare le cose ed in Italiano é perfino SBAGLIATO se riferito ai proprietari di aziende, perché "lavoro" é diverso da "posto di lavoro" e da "occasione di lavoro" e chi DA' il lavoro é il lavoratore (che cede il suo  lavoro per un salario) e non l'impresa (che acquista quel lavoro); semai si dovrebbe dire "datori di salario".

"Titolari" é termine usato per negozi,  e simili anche se si riferisce a tutti i titolari di ditte (di ogni tipo).
Le parole non sono neutrali ed usare un termine o l'altro ha significato sociale, storico e politico, sempre.
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VampireMiyu

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« Risposta #25 il: 08 Dicembre, 2007, 11:28:09 am »
ok va bene, ma te prova a dare a 1 giornalista italiano 1 dipendente cinese che dice la parola padrone invece che titolare, vedrai che bell'articolo farà sullo schiavismo e sfruttamento... mio marito ha 1industria in cui ci son laroratori italiani, tutti regolari con busta paga ecc, nessuno di loro gli vien in mente di chiamare mio marito padrone(ti sembra una parola carina) ma titolare.
e poi io personalmente userei la parola padrone3 x le proprietà private o x gli animali, mai mi verebbe in mente di usarlo sui miei dipendenti.
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da VampireMiyu »

cino4ever

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Re: un sito deve essere colorato
« Risposta #26 il: 08 Dicembre, 2007, 11:43:28 am »
Citazione da: "pucipu"
magari hanno registrato tanti italiani,non parlano niente a solito.non participano niente.
puccipucci guarda che saru e italiana :-D

Citazione da: "pucipu"
in effetti voglio dire che i cinese in italia devono tenerci istruizione

pucci ma guarda che la proporzione d cinesini che tengono all istruzione e molto grande sopratutto i loro genitori (cioe penso che il 90% dei cinesini abbiano in progetto d laurearsi contro un 30% d italiani e solo una mia sensazione pero)
be ce sempre il 10% d casi particolari outlier
qui nel forum conoscerai tanti bei ragazzi fascinosi intellettuali intelligenti
menti d un certo pregio
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da cino4ever »
cosi disse zhugeliang

cavallo

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« Risposta #27 il: 08 Dicembre, 2007, 11:52:51 am »
che i giornalisti italiani criminalizzino i Cinesi e parlino di shiavismo, purtroppo é vero e se leggi i miei post sai quanto mi fa schifo questa strumentalizzazione razzista e come io mi batta contro.

Ma prova a chiedere a un operaio FIAT, ad un qualsiasi metalmeccanico (che sta scioperando per il rinnovo del suo contratto), ad un muratore, ad un bracciante, ad un raccoglitore di pomodori se chiama o no il titolare dell'azienda dove lavora "padrone" (o indialetto "parun", "paron", padrun", ecc.!! Sai come si dicono i titolari delle aziende industriali colletivamente in Italia? "Padronato".
E come pensi che chiamino la Thyssen gli operai della sua acciaieria di Torino dove 4 sono morti bruciati perché, fra l'altro, lavoravano da 12 ore e gli estintori erano vuoti, i telefoni rotti? Spesso i lavoratori non chiamano "padrone" il padrone davanti a lui/lei, ma fra di loro é un'altra cosa, ci hai mai pensato?

Ci sono, ripeto, centinaia di libri, films, documentari che provano quel che sto dicendo. Non ti offendere se in Italia (e in Francia) si usa questo linguaggio e non confondere la coscienza di classe dei lavoratori con le menzogne razziste anticinesi dei giornalisti italiani, che spesso sono proprio pagati dai padroni veri, da quelli "grandi" che in Italia cinesi non sono!
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da cavallo »
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VampireMiyu

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« Risposta #28 il: 08 Dicembre, 2007, 12:49:09 pm »
puoi anche avere tutte le ragioni del mondo, ma a me questa parola non piace e sempre secondo me (gli altri potrebbero non essere d'accordo) non dovrebbe essere usata tra dipendente e titolare (al max capo... ma non suona benissimo) cmq x scherzare tra gli italiani è 1 conto, ma quando si tratta di cinesi, la parola padrone viene sempre interpretata in maniera sbagliata.
sempre in tv, nel servizio report di rai3, 1 operaia cinese ha definito il suo titolare come padrone, e da lì è saltato fuori di nuovo tutto l'argomento sullo schiavismo, sfruttamento ecc ecc...
io ho pure scritto una lettera al report, ma non so se mai mi risponderanno.. o meglio, mai la leggeranno...


ah dimenticavo: non ho letto i tuoi post xkè son tornata da poco... e sinceramente non ho balle di leggermi tutto :p cmq mi sembri una persona molto colta e penso che imparerò molto da quello che dici anche se ci troveremo spesso in conflitto  :-D
ah, 1 altra cosa, in 1 industria se 1 operaio fa 12-14 ore è normalissimo... fanno le ore da contratto x questo prendono stipendi alti. che poi lì dove è successo l'incidente non avevano le cose in regola è 1 problema del titolare e della sua malorganizzazione.
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« Risposta #29 il: 08 Dicembre, 2007, 13:48:40 pm »
in acciaieria, alla linea di colata, gli operai normalmente lavorano 6 ore e 1/2 da contratto, in alcuni casi 8 ore da contratto (il lavoro in acciaieria non é  certo paragonaile a quello per fare magliette o scarpe); per motivi di sicurezza, anche se fanno ore di straordinario non possono esere senza una pausa ra le 8 previste e quelle in più e non s possono fare di notte (la stanchezza favorisce gli incidenti).
inoltre in teoria lo straordinario é volontario e si pu? rifiutare.

Agli operai bruciati la Thyssen-Krupp ha imposto di fare 4 ore di straordinario, di notte, dopo 8 ore di lavoro da contratto, senza pausa, in una fabbrica che sta chiudendo, senza manutenzione, con impianti di sicurezza non funzionanti; chi ha preso fuoco non si é otuto soccorrerlo. Questo in Italia é un crimine e chi ne é responsabile uncriminale. Lunedì sciopererano tutti gli operai di Torino e quelli della Thyssen di Terni, il 14 tutti i metalmeccanici italiani e da lunedì a mercoledì gli perai sono stati chiamati dai sindacati in tutta Italia ad indossare un bracciale nero per ricordare i loro compagni assassinati in nome del profitto di quella Krupp tedesca  che ha un bel passato (finanzi? Hitler e sfruttò i deportati dei lager....) e un presente criminale, ma non é certo l'unica.

Tu hai ragione ad avere il diritto di dire che "padrone" non ti piace come parola e rispetto quel che dici ma in Italia si usa e fa parte di una cultura dei lavoratori che credo tutti dovremmo rispettare perché é quella da cui nascono quei (pochi) diritti che oggi esistono nel nostro Paese per Italiani e stranieri e ripeto fa ridere che una trasmissione Tv o un giornale ne faccia motivo per criminalizzare i Cinesi!  Agnelli, la Krupp, Montezemolo Bombassei, ecc. non sono Cinesi e tutti li chiamano "padroni" e "padrone" non é sinonimo di "schiavista", quindi non vedo come si possa sfruttare quel termine contro i Cinesi se non si é in malafede.

Inoltre, perfino il Dizionario italiano  (Sabatini Coletti) ufficialmente dà un doppio significato del termine "padrone":

1 Proprietario di qlualcosa: essere p. di una casa, di un cane || p. di casa, l'ospite rispetto agli invitati; il locatore rispetto all'inquilino || fig. p. del vapore, chi in un paese detiene il potere economico

2 Proprietario di un'impresa artigianale o industriale, datore di lavoro || essere, andare a o sotto p., al servizio di qualcuno.

Come vedi non riguarda solo chi possiede una cosa o un animale ma anche un'azienda e l'espressione "lavoro dipendente" corrisponde perfettamente a quella di "lavoro sotto padrone".   Chi é proprietario di un camion o di un taxi che guida da solo viene detto "padroncino".

Il Dizionario dà anche un terzo significato:
3 Dominatore assoluto, arbitro della situazione: essere p. della città; chi è libero di decidere (spesso in frasi ellittiche, anche al superl. padronissimo): sei p. di andartene || figg. farla da p., comandare, spadroneggiare | restare p. del campo, vincere | essere p. di sé, dei propri nervi, della situazione, averne il pieno controllo | essere p. di qlco., averne padronanza, ottima conoscenza: è p. dell'inglese

Sapere questo fa parte della conoscenza della lingua italiana e dei concetti che essa veicola e capirsi meglio fra Italiani e non-Italiani.

Inoltre, tutta la cultura operaia e contadina in Italia usa "padroni"; eccoti alcuni titoli di canzoni di varie epoche che contengono il termine "padrone" già nel titolo (centinaia di altre lo usano nel testo):
* "Sciur parun da li beli braghi bianchi" ("Signor padrone dalle belle braghe bianche", canto operaio inizio '900, Lombardia);
* "Padrone mio ti voglio arricchire" (Puglia, canto contadino, 1950)
* "Padrone Olivetti" (Gualtiero Bertelli, 1970);
* "Mio caro padrone domani ci sparo" (Paolo Pietrangeli, 1969);

"Capo" si usa verso  il caporeparto (dove c'é) o in qualche piccola azienda a gestione semifamiliare o nell'agricoltura e nell'edilizia per indicare il mediatore (illegale) di manodopera ed é peggio di "padrone" perché rimanda alla malavita o ai lager tedeschi (dove c'erano i detenuti scelti cone guardiani e detti Kapo).

Chi non sciopera, invece, oltre che "servo del padrone", in Italia é detto "crumiro", termine che deriva da una tribu nordafricana che fu collaborazionista dei colonialisti francesi e traditrice dei suoi connazionali.
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