Sono d'accordo con Dubbi, tanto più che il sistema delle coalizioni fa sì che nel cosiddetto "centrodestra" ci siano orze dichiaratamente razziste (Lega, "La Destra" di Storace) o venate di razzismo (AN) chwe non mettono certo in discussione solo l'INGRESSO in Italia dei igranti, ma i diritti di ogni "diverso" (migranti e G2 inclusi) e che seguono la strategia di individuare (in primo luogo in quei "diversi") di volta in vlta un capro espiatorio per scaricare la colpa della crisi italiana su altri da loro e dai loro amici e complici.
Sono anche d'accordo che bisognerebbe comunque votare (chi lo pu? fare....) guardando ai progetti complessivi dei partiti per una città, una Regione, una Nazione e non ai propri interessi limitati i tazista, commerciante, operaio, migrante, ecc., però:
* i partiti sono sempre più sommatorie di interessi particolari e corporativi (si veda il ruolo di AN nele proteste dei taxisti) e non potator di progetti complessivi;
* i progetti complessivi (per quel che ne esiste) vengono sempre più stravolti dopo le elezioni e fra dire e fare ci sono oceani (vedi la riduzione delle tasse promessa da Berlusca o DICO e lotta al precariato promese da Prodi); inoltre molti parlamentari opportunisticamente cambiano cavallo (lo acevano già nell'800, in Italia) e quindi agiscono ontro quel che avevano promesso agli elettori;
* i partiti sono nati comunque nell'800 proprio da interessi particolari, anche se all'epoca erano interessi sostanzialmente "di classe" (aristocrazia, borghesia, poi proletariato) e di gruppi ideologico-religiosi (cattolici e laici) e le visioni poliiche generali erano essenzialmente proiezioni nella società di tali interessi particolari (per ottenere la vittoria elettorale), ammantate di belle parole (Marx arrivava a definire i governi "borghesi" i "comitati d'affari della borghesia" e non é che sbagliasse poi tanto nell'analisi, rispettata del resto petfino da Ratzinger...), o di concetti da sbandierare come "patria", "libertà", ecc.: se avete visto il film "I Viceré" (o leto il libro di De Roberto) o il più vecchio "Il Gattopardo" di Visconti (o leto il libro di lampedusa) avrete una chiara idea di come nel Risorgimento italiano i feroci ed illiberali baroni siciliani usarono termini come "libertà" per ingannare il popolo....