il ciclo di film all'Istituto Tecnico non era organizzato dall'Istituto stesso (che si fece, anzi, pagare pure l'affitto!!!) ma da una associazione di Esquilino ("Cuielo sopra Esquilino"), vicina ai DS, fui finanziato dal Municipio I, fu propagandato con molto materiale (grazie al finanziamento comunale), ebbe la collaborazione di esperti di cinema (vennero scelti film non rroppo "intellettuali" per poter attrarre anche il pubblico cinese, ed era gratuito. parteciparono all'organizzazione anche esponenti della rete G2 e dell'Associazione Genitor della Scuola "Di Donato" e onostante tutto questo u un fiasco (e si notava molto, visto che l'Aula Mana dela scuola é enorme).
Il fatto é che c'é una crisi di fruizione cinematografica a Roma (in Italia), se si eccettuano le pellicole-spazzatura tipo "crociera a natale" e quelle proiettate d'estate nelle arene etive (inclusa Piazza Vittorio) perché la gente si guarda la TV, le videocasette, i DVD e questo vale anche (e soprattuto) per i Cinesi, che oltre utto difficilmente vanno ad iniziative cinematografiche ad orario fisso a vedersi films (che poi sono sempre cassette o DVD) che possono tranquillamente vedere sulla TV o sul Pc a casa e al negozio!
Al cinema Capranica (pieno centro) oni anno si svolge una interessantissima Rassegna di Film Asiatico, gratis, e a parte le proiezioni dei films più noti si registrano presenze ridicole. Dunque il film (breve e documentaristico e non alro) io lo userei come contorno, non ci imbastirei una vera rassegna. Oltre tutto, se si vuole far partecipare (come credo giusto) anche i Cinesi di prima generazione i films devono essere in originale coi sottotitoli in Italiano e il pubblico italiano (a differenza di quello francese) odia i sottotitoli, é abituato al doppiaggio e in più spesso la sottotitolazione (era così nella rassegna al "Galilei")é di pessima qualità o addiittura solo in Inglese.
Le norme SIAE sono complesse e la repressione per i loro "aggiramenti" si é accentuata negli ultimi 2 anni, arrivando anche al controllo dela provenienza dei video o DVD e delle loro "regolarità" e si intreccia con altre norme che vengono usate ad hoc (norme antincendio sulla sala in cui si realizza la proiezione, ad esempuo). Naturalmente, ad esempo, il prof. Salviati della Facoltà di Studi Orientali organizza (giustamente) proiezioni di films per i suoi studenti in Aula Magna senza problemi ed altrettanto vi fanno docenti di Scienza della Comunicazione, ma si tratta di una facoltà universitaria ed é diverso, ma se ad "aggirare" le norme (ad esempio facendo la proiezione in termini di iniziativa culturale nella sede di un'Associazione che però sarebbe formalmente regolare solo se riservata ai soci) sono sogetti Cinesi, apriti cielo!!!!
Non dico che non si possa fare tutto in regola, ad esempio proprio coinvolgendo nelle proiezioni l'Ambasciata (ma in questo caso vanno evitati film a soggetto o comunque in commercio e usati solo documentari non commeciali, se sono sottotitolati o se sono senza parole, magari musicali, da mettere "da sfondo") ma ho solo il dubbio che il gioco non vale la candela nel senso che gli sforzi ed i problemi da superare per un ciclo di films rispetto ad esempio ad una settimana gastronomica, ad una mostra di oggetti, ad un torneo di giochi, ad una presentazione di arti marziali sono assai maggiori e l'impatto sulla gente e il numero di partecipanti, assai minore.