é vero ha in pate ragione Dubbio: parlare genericamente di razzismo in Occidente é errato, perché le situazioni sono diversificate, ma numerose sono le prove che altrettanto errato é affermare (cito ancorav Dubbio) che: "La cultura prevalente in Europa è sostanzialmente aperta ad una società multirazziale e la legislazione europea evolve sempre più verso l'affermazione di principi di uguaglianza e il riconoscimento di diritti in favore degli extra-comunitari".
1) L'Italia non é un Paese secondario in Europa (demograficamente ed elettoralmente) e la sua legislazione negli ultimi 10 anni (non solo grazie alla Bossi-Fini e altri orrori ma anche grazie alla stessa legge Turco-Napolitano, ai provvedimenti di sindaci di ogni colore, ecc.) non sta affatto evolvendo verso una maggiore apertura ma in senso contrario, inoltre le posizioni razziste esplicite (FN, AS, "La Destra", Lega, ecc.) e meno esplicite (AN, settori di FI e UDC, ecc.) sono sempre più diffuse, appoggiate da campagne mediatiche, con reazioni minime da parte della cosiddetta "sinistra";
2) la situazione nella Francia di Sarkozy e in Olanda, ma anche nel Regno Unito sta peggiorando, in termini normativi e di opinione pubblica, e si tratta di grandi Paesi europei, mentre quello Zapatero che difende tanto diritti avanzati dei cittadini e laicità (assai più che in Italia) applica una politica durissima verso i cosiddetti "clandestini", con un uso feroce delle forze repressive;
3) in vari Paesi europei (Italia, Olanda, Danimarca, Lituania, Polonia, Ungheria, Francia, perfino Norvegia, ecc.) partiti esplicitamente razzisti e/o xenofobi stanno vedendo crescere i consensi ed in alcuni casi sono o sono stati parte (o possono esserlo o rieserlo nel prossimo futuro) di governi nazionali, mentre gestiscono regioni, province, metropoli importanti (e non mi riferisco ai gruppi più estremi, in crescita anche essi...).
Torno infine alla questione "Occidente": esiste in effetti un elemento che va analizzato a livello, sì, di "Occidente", a parte il fatto che affermare che Europa e USA stiano diventando sempre più diversi, beh, mi pare non vero: basta vedere l'americanizzazione di Regno Unito, Irlanda, Polonia (per non citare gli estremi di Paesi europei non-UE come l'Albania...) e la deriva filo-USA dell'elettorato francese sarkozysta (ex-gollista, cioé ex-antiamericano). L'elemento sta nel fatto che l'"Occidente" NEL SUO COMPLESSO ha come sua caratteristica CONNOTATIVA il suo passato schiavista-coloniale (che per tutti i sociologi e gli storici seri é la BASE del "razzismo moderno") e come caratteristica METODOLOGICA il rifiuto di compiere un'analisi seria di quel passato (censurato, rimosso, negato specie a livello di "gente comune" e di media che la alimentano), senza la quale, lo si ammetta o meno, si resta razzisti, si alimenta il razzismo, si promuove il razzismo, cosa che infatti sta avvenendo.
Dove sarebbe il miglioramento?