dubbio, tu hai scritto (ti assicuro che lo leggo quel che scrivi: asserire il contrario un'ipotesi un pochino offensiva):
"l tuo modo ideologico e poco obiettivo di trattare questo problema (perché rimuovi acriticamente qualsiasi situazione di torti e ragioni a parti invertite rispetto a quelle che tu hai fissato) favorisce oggettivamente posizioni come quelle della Lega. "
"Chi non se ne rende conto coltiva un'idea platonica di multietnicità, e di fatto aiuta chi alla multietnicità è ostile."
"a comunità cinese ama sentirsi fare discorsi come i tuoi piuttosto che come i miei. "
dopo di che:
- affermi "Io non sto facendo un discorso etico." e precisi ora che il tuo intervento "era descrittivo di una realtà e non assertivo di un principio etico"
- ed accusi me di sarcasmo!
Definire "idea platonica" quel che io sostengo e sostenere che "aiuta chi alla multietnicità é ostile", sottolineare (un po' pietisticamente, ammettilo) i terribili disagi degli ottantunenni causati non dalle decine di orrori che io cito (evasione fiscale, collusione mafia-politica, corruzione, delinquenti in Parlamento, ecc.: tutte cose che influiscono secondo me più di altre sulla condizione di vita di tutti e specie dei più deboli, anziani inclusi) ma dai carrellini cinesi li chiami "descrivere una realtà"? E separi il "descrivere la realtà" dall'"asserire principi etici" e mi accusi di credere che la mia etica sia superiore?
Ma dai!
Lo sai quanto me che quando si descrive qualcosa si compiono scelte, si dà più o meno importanza a fatti, sensazioni, fenomeni, cause e lo si fa (perfino quando si fotigrafa) in base a concezioni etiche ed ideologiche, o credi nell'esistenza di descrizioni obiettive e neutrali?
Anche l'importanza che tu dai ai terribili carrellini degli "oppressori" (li hai definiti così) commercianti cinesi verso gli "oppressi" (in quel caso) residenti di Paolo Sarpi é una operazione altrettanto etico-ideologica delle affermazioni mie, solo che io non lo nego.
Tu fai una graduatoria di importanza dei problemi, io un'altra (opposta), ma il criterio, mi spiace, é lo stesso e negarlo serve a poco.
Inoltre ripeto che non si pu? affatto parlare di (contro) il razzismo asetticamente, analizzare le sue cause e attribuire a posizioni come quelle mie o alle azioni dei grossistii cinesi un contributo indiretto (capisco che vuoi dire nel senso di dare fiato alle esasperaziini) al leghismo razzista sulla base di "descrizioni".
Tu esprimi, legittimamente, un giudizio, etico-ideologio (politico), io faccio altrettanto, non c'é uno che parla ideologicamente e l'altro no anche peché Don Milani mi ha fatto capire tanti anni fa che é ideologicissimo dire di fare analisi non ideologiche e attribuire l'ideologismo agli altri..
Ribadisco ancora che non c'é ALCUNA azione, realtà, aggiungo CRIMINE (ad esempio quello del Rom rumeno che ha stuprato e asassinato la Reggiani a Roma) che contribuisca davvero al razzismo (e tanto meno lo giustifichi) perché solo chi é già imbevuto di stereotipi razzisti diffusi dai media pu? generalizzare ad intere comunità i comportamenti devianti o perfino criminali dei singoli loro membri (essendo oproprio questa generalizzazione l'essenza del razzismo, che é PRECONDIZIONE perché certe devianze lo alimentino e non viceversa). Altrimenti bisognerebbe dire che il destino degli emigranti italiani all'estero doveva risolversi in un genocidio (e discriminazioni strumentali, violenze, perfino linciaggi ci sono stati, ma in proporzione doveva esserci un genocidio, appunto...), visto che si portavano dietro il marchio di qualcosa di incredibilmente peggiore del grossismo e dei carrellini dei Cinesi di Paolo Sarpi: mafia, camorra, tratta dei bambini e delle donne, omicidi "d'onore", contrabbando e molto altro, che pure non giustifica affatto alcuna discriminazione avvenuta contro di loro e NON HA AIUTATO a farli odiare se non chi già li odiava (spesso più criminale, anche razzismo a parte, dei peggiori criminali italiani).
So bene che ogni devianza alimenta le campagne mediatiche xenofobe che la strumentalizzano, ma, ripeto, solo verso chi già é stato seminato ed irrorato di razzismo a scuola e nell'immaginario collettivo non sulla base di quel che fa uno spacciatore colombiano, un ladro rumeno o (il che mi pare comunque assai meno grave) un carrellista cinese, ma di generazioni di falsificazioni storiografiche, letterarie, cinematografiche sugli "Italiani brava gente", sul colonialismo italico, sul risorgimento, sui savoia, sulla mafia e il giolittismo, sulle "crociate", sulle "radici cristiane d'Europa", sui "grandi eroi" dela romanità, di innumerevoli modelli razzisti esaltati nella toponomastica, nei monumenti, nelle denominazioni delle scuole (da Giulio Cesare a Crispi), nei musei, nelle cerimonie, nelle rievocazioni, nei polpettoni TV. Altro che grossisti cinesi!
Sai che esiste un fenomeno (l'ho già ricordato su questo Forum) ben studiato che si chiama "antisemitismo senza Ebrei"? Ossia ci sono ondate di odio antisemita in aree d'Europa occidentale che non hanno MAI ospitatio un solo Ebreo?
Non é affatto vero che sono le azioni (anche devianti o fuori-norma) dei migranti (né perfino il loro numero), dei "diversi" a favorire il razzismo: é vero semmai il contrario, ossia che il razzismo e il colonialismo e ogni discriminazione (lo dimostra definitivamente Fanon, che essendo neuropsichiatra se ne intendeva) ACCRESCONO la devianza e l'illegalità talora violenta (contro se stessi prima ancora che contro gli "altri") dei gruppi bersaglio di quegli orrori, esattamente come la pena di morte AUMENTA i delitti, gli ospedali psichiatrici AUMENTAVANO i casi di follia, il potere temporale della Chiesa per reazione AUMENTAVA l'anticlericalismo, ecc. .
Ma dire questo in Italia é un po' rischioso, lo so, perché significa capovolgere lo stereotipo più diffuso fra tanti "buonisti", anche se in Francia, nel Regno Unito, negli USA e in qualche raro caso anche in Italia (vedi i testi di Allevi) vi sono fior fiore di studi che lo dimostrano.