certamente la situazione economica italiana sta peggiorando da vari anni, sia in termini di potere di acquisto, sia di lavori non precari (l'occupazione cresce ma si tratta di precarioto o lavori dequalificati), sia anche di commercio e ristorazione, però secondo me esiste anche il problema specifico per la comunità cinese della saturazione dei settori che tipicamente la vedono più attenta: ristorazione cinese, abbigliamento-scarpe (import), ecc.. In più manca l'orientamento verso la valorizzazione degli elementi immateriali di taluni prodotti (es.: alimentari, té, ec.) e quello verso le attività "di nicchia".
Secondo me sarebbe il caso che i più giovani aiutassero i propri genitori a capire questi problemi (e orientassero i loro stressi studi su materie e temi coerenti con la soluzione di tali problemi) e si avviassero contemporaneamente una forte diversificazione, una forte valorizzazione degli elementi mmateriali e della propria tradizione.
Concretamente vuol dire:
- entrare in settori in crescita e servizi (enoteche, grafica pubblicitaria, produzione di eventi, mediazione interculturale, ecc.) e farlo anche attraverso gli studi e i corsi adeguati (marketing, sommelier, scienza delle comunicazioni, computer-graphic, ecc.);
- valorizzare prodotti aventi valenze storico-culturali e settori collegati alle proprie tradizioni (medicina tradizionale, erboristeria, porcellana, ginnastica tai-chi e massaggi, ecc.) e farlo anche attraverso gli studi e i corsi adeguati (medicina e poi medicina tradizionale, botanica, biologia, ancora e sempre marketing, scienza motoria, ecc.).