ecco chi si agira nelle scuole - Attualità - Associna Forum

Autore Topic: ecco chi si agira nelle scuole  (Letto 2539 volte)

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cavallo

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ecco chi si agira nelle scuole
« il: 22 Gennaio, 2008, 19:21:14 pm »
http://www.corriere.it/cronache/08_genn ... c667.shtml

Per uno arrestato (quanto starà dentro?) ce ne sono tanti in libertà e  si tratta solo di  manovali dell'orrore che mettono in pratica quel che personaggi che rischiamo di ritrovarci presto al governo scrivono, teorizano e, quando possono, trasformano in legg e circolari...

E lo chiamano pure semplicemente "bullo" sul Corriere...!
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da cavallo »
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thun88

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« Risposta #1 il: 22 Gennaio, 2008, 22:38:41 pm »
E questa è solo la prima notizia che viene a galla.
Purtroppo in Inghilterra e Francia la situazione è gia più grave, ci sono vere e proprie fazioni di babygang all'interno di quartieri una volta considerati sicuri.
Non dico che succederà lo stesso in Italia, ma ci sono strette analogia che fanno solo rabbrividire. E la gente fa finta di nulla.
E questa volta a Pescara c'è mancato che non ci fosse il morto se il bidello della scuola non avesse intervenuto.

Se in Inghilterra l'emarginazione etnica è gia profondamente radicata (punto di non ritorno, l'educazione scolastica ha fallito), per l'Italia è gia a un passo dal precipizio (a scuola se ne parla pochissimo!).

E non è solo colpa dei giornali, i media alimentano questo odio, ma per alimentare questo fuoco ci deve essere gia la brace...
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Xaratos

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« Risposta #2 il: 23 Gennaio, 2008, 03:18:11 am »
Il problema di fondo sta nella società e nei genitori... Ci sono diversi studi sul bullismo e guardando un pò in rete ho trovato questo documento (semplificativo ma interessante) http://www.megachip.info/Scuola/Articol ... 2_2007.pdf
In pratica, nei mass media e in edicola si trovano molti spot sugli "eroi del wrestling" e slogan che incitano alla "violenza" (ovviamente, nello slogan:"sfida i tuoi amici" non c'è niente che possa far pensare ad una degenerazione dal semplice gioco, ma stiamo parlando di ragazzini che ancora non sanno distinguere bene la gravità delle azioni che fanno). In ultimo ma non meno importante, i genitori che si fanno mettere i piedi in testa dai figli o peggio ancora, si comportano essi stessi come bulli.

Con questo, tengo a precisare che la componente "razziale" è un'aggravante, ma NON LA CAUSA SCATENANTE. Ci sono molti casi di adolescenti italiani che si sono suicidati a causa dei bulli. Quindi, non riportiamola al contesto xenofobo/razzista. Il bullismo è molto più complesso.

Sarebbe il caso di studiare le leggi Scandinave e Inglesi!
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da Xaratos »
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cavallo

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« Risposta #3 il: 23 Gennaio, 2008, 08:24:27 am »
xaratos, ho letto il link e mi permetto di fare alcune osservazioni:

1) nel testo si afferma, a mio parere giustamente, he:
"Il fenomeno del bullismo si alimenta dove esiste un contesto sociale favorevole"; dunque il problema vero é IL CONTESTO;

2) ma poi si riduce tutto a:"Finche il contesto
sociale (e mentale) dei preadolescenti sarà popolato dagli eroi del Wrestling, e tollerato dal mondo adulto, sarà dunque favorito"; beh, il fatto é che il wrestling incita certo alla violenza, ma il bullismo ha un'altra componente, che nel wrestling (che a me non piace) non 'é (visto che nel wrestling si affrontano 2 contendenti in genere di forza circa pari): L'AGGRESSIONE INDIVIDUALE O PEGGIO IN GRUPPO A CHI E' RITENUTO  "PIU' DEBOLE" . Un conto é una rissa, una scazzottata, un conto la persecuzione organizzata di chi é più debole e del resto lo stesso testo, contraddicendo il riferimento al solo wrestling, dice poi:" Come afferma infatti Olweus, lo studioso scandinavo che per primo studi? il fenomeno su larga scala nel 1978, i ragazzi che opprimono e quelli che subiscono sono il frutto di una società che tollera la sopraffazione, in parte per cecità, in parte per tornaconto
personale. Ignoranza ed indifferenza aggravano la situazione.": ecco il VERO PROBLEMA: "UNA SOCIETA' CHE TOLLERA LA SOPRAFFAZIONE", altro che wrestling!

3) allora, se ci concentriamo sul concetto di SOPRAFAZIONE, vedremo he ci sono due tipi diversi fra loro di aggressione giovanile: quello che rientra nel "bullismo" generico, costuituito dalle aggressioni e sistematiche contro persone semplicemente "più deboli(per età, sesso, fisico, solitudine, ecc.) e quello che invece AI BASA SU CONCEZIONI SUPREMATISTE, OSSIA RAZZISTE, perché l'aggredito/a é scelto tra i "diversi":  stranieri, ebrei, persone con tratti somatici differenti,  omosessuali, handicappati, ecc. . Quando alla vittima si gridano insulti antisemiti, quando le si disena sul corpo la svasticao simboli simili, quando la si "invita" a finire nei forni, quando la si aggredisce per il colore della elle, quando si sfrutta il suo handicap psichico o fisico per farne una sub-persona, si va ben oltre il bullismo; dietro c'é una sub-cultura suprematista, ossia RAZZISTA, appresa in famiglia, dai coetanei, dai modelli adulti,  nei gruppetti neofacisti da bar e da stadio, sui siti internet neonazisti, dalla musica dei gruppi nenonazisti, dalle chiacchiere dei razzisti "maturi".

E' qualcosa che devi collegare agli striscioni ed ai cori razizsti negli stadi (brodo di cultura di questo SPCIFICO tipo di violenza), alle scritte naziste sui muri, alle migliaia di messaggi di adolescenti sui siti nazisti (guardateli, ogni tanto...), e che costituisce, se non si interviene, l'apprendistato per ben altre azioni e collocazioni (come sucede nell'apèprendistato di un altro tipo di criminalità, quella mafioso-camorristica), che sfociano nel crimine, nel microterrorismo, nell'affiliazione a gruppi organizzati, nello squadrismo sistematico e , se si presenta l'occasione (ad esempio durante la guerra nella ex-yugoslavia, con gli ultras da stadio trasformati  nelle "Tigri" di Arkan a partecipare all'etnocidio) in stragi razziste.

E una società come quella italiana non solo tollera, come dice il testo, ma alimenta queste tendenze:
- con la ricerca di capri espiatori per le sue crisi e con la criminalizzazione di intere "categorie mane" (Cinesi, Musulmani, Rom, ecc.);
- con l'omofobia diffusa;
- con decine di squadristi razzisti diventati deputati e senatori e qualcuno anche ex-governatore regionale...;
- con concezioni xenofobe fatte legge, come la Bossi-Fini, o circolare (vedi Moratti sulle scuole materne);
- con campagne mediatiche xenofobe sistematiche;
- con la rimozione storica degli orrori coloniali e con la leggenda connessa degli "Italiani brava gente";
- con miriadi di iniziaive pseudo-culturali sulla "italianità/romanità/cristianità" minacciate che generano falso senso di superiorità e al tempo stesso falso vittimismo (che é componente essenziale  del razzismo: i nazisti erano convinti di essere LORO a subire la MINACCIA degli Ebrei!!!);
- col leghismo e il neofascismo legittimati a governare.

Parlare solo di "bullismo" in questo caso (che io ricollego al capitano italiano di peschereccio che violando leggi e tradizioni marinare getta on mare un "clandestino" in Sicilia) continua a parermi del tutto riduttivo e fuorviante.
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da cavallo »
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Xaratos

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« Risposta #4 il: 23 Gennaio, 2008, 13:45:35 pm »
Ovviamente il wrestling NON E' LA causa principale del bullismo (a parte, bisognerebbe provare a vederla con gli occhi di un bambino), ma forse dovresti metterti anche nell'ottica che i ragazzini senza i genitori si sentono deboli e hanno bisogno dell'appoggio dei coetanei in tutto ci? che fanno per "dimostrarsi grandi", le persecuzioni di gruppo nascono dal fatto che i vari componenti si danno forza l'un l'altro e questo, basta a stravolgere le regole che sussistono in eventi organizzati e regolamentati (appunto il wrestling).

Non fraintendermi, non voglio dire che queste riviste giovanili sono la causa principale (probabilmente in quel documento danno troppo spazio quasi come volersi giustificare), ma di sicuro, non insegnano a raccogliere le margherite o a piantare alberi... Tutto qua. Della serie... le riviste non aiutano.
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da Xaratos »
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thun88

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« Risposta #5 il: 26 Gennaio, 2008, 12:12:05 pm »
Eheh, il discorso è ancora ben più complesso! Ho letto bene i vostri post, e grandi linee il pdf. Aggiungo pure un documento/saggio interessante sulla depressione giovanile
http://http://www.irre.toscana.it/disagio/laboratori/1_fratini.doc

Banalizzando un po' il concetto, l'adolescente fugge dalla realtà e dalla sensazione di vuoto/depressione della vita attraverso l'autoesaltazione, con la voglia di sperimentare, vivere senza limiti ed esprimendo la propria forza col gruppo (sto estremittazando eh!).

Bene, il wrestling probabilmente è il veicolo nell'infanzia: "introduco al cinno cosa vuol dire violenza, con la figura però dei supereroi" (e fin qua ci pu? stare, tutta fantasia e felice innocenza).
Poi però a scuola la violenza si concretizza, mini gang...
La società&giornali poi ci legittimano l'uso della forza e della sopraffazione: basta vedere un tg, il politico vince sul cittadino, l'omicida vince alla lunga contro le vittime in processo.
E poi in Italia c'è la visione più ristretta di qualsiasi realtà europea, siamo italo-centrici, Roma/Milano sono le capitali del mondo, gli stranieri ci copiano tutto, la dieta meditteranea è la migliore... suvvia basta, bisogna anche essere umili e autocritici, l'Italia non è perfetta, e facciamo anche ridere in confronto agli altri stati dell'UE...  :roll:

Così, un ragazzo gia a 11-12 anni si deve identificare in una figura: forte o debole?
Solitamente siamo tutti deboli, ma la coesione in un gruppo con valori simili porta effettivamente a concrettizare il motto "la legge del più forte"
Poi quando crescono si ritrovano in centri sociali e segreterie di partito, fanno cori ultras e razzisti perchè non sanno con chi prendersela (bisogna motivare la propria depressione interiore, altrimenti perchè cavolo esisto? Bene, questo è il loro scopo nella vita, vincere!... però cosa? non si sa...)


In parole povere per me l'individuo singolo non è capace di tanta bestialità, ci sono tropppe molle, impulsi e sollecitazioni che incitano a mostrare il pugno stretto al prossimo, che sia nero, giallo, marziano o a striscie.

ps. Consiglio a molti di vedere le reazioni dei miei coetanei alla visioni foto, film e documenti sulla Shoah per il 27 Gennaio: sentire molte frasi tipo "che figata!" "han fatto bene" e "Dovremmo rifarlo!"
Quando la gente si accorgerà del male che ci stiamo facendo?
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Seagirl

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« Risposta #6 il: 26 Gennaio, 2008, 17:57:10 pm »
ci vuole una patente per diventare genitori...
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« Risposta #7 il: 26 Gennaio, 2008, 18:45:49 pm »
sono d'acordo con xaratos e con thun88.

Però vorrei ancora fare alcune differenze:
1) wrestling, cartoni animati giapponesi stile il vecchio mazinga, ecc. (che innumerevoli studi hanno dimostrato essere la versione post-guerra e "robotico-spaziale" delle storie per bambini del militarismo nipponico degli anni '30-'40)possono certamente favorire in preadolescenti ed adolescenti l'"assuefazione alla violenza" e la sua banalizzazione sia in termini di motivazioni (tipo: "ti sfracello per il più futile dei motivi") che di risultati (tipo: "non ti ferisco, non ti ammazzo soltanto, ti cancello, ti annichilisco"), ma presentano in genere la violenza in forma western o da torneo medievale, ossia forte (buono) contro forte (cattivo), non fote contro debole;
2) naturalmente é già gravissimo proporre la violenza come "unica soluzione", come "normale" e gli effetti della cultura del west negli USA, ad esempio (in termini di uso dissennato delle armi) lo confermano, ed altrettanto grave (ma molto diffuso) é presentare sistematicamente un "NOI" come incarnazione del Bene (e quindi col diritto/dovere di annichlire l'"altro") e un "ALTRO" come incarnazione del Male, il che già rappresenta uno degli assi della costruzione della xenofobia, del azzismo, anche delle concezioni e delle pratiche genocide; però fin qui manca ancora un elemento, che invece c'è nelle aggressioni razziste, omofobe, contro gli handicappati (a scuola e non), negli stupri ("normali" o "etnici"): la violenza contro chi é PIU' DEBOLE (e spesso é consierato sub-uomo o non-uomo)!
3) ed è proprio QUESTO l'elemento contraddistintivo di quel che si dice "SUPREMATISMO" (di cui il razzismo é parte integrante e che si é manifestato nel caso riportato dalla motiia che ha dato il via a questa disussione): un elemento peggiorativo della violenza perché esso rappresenta una ideologia (spesso spacciata anche per "scientifica"), consolidata da apporti di antropologi, storici, filologi, biologi, archeologi (a partire dal XIX secolo), giornalisti, docenti, registi, ossia schiere di intellettuali al servizio dei poteri politico-economici occidentali, senza i quali quell'ideologia si scioglierebbe come neve al sole; dunque, non penso si possa fare un miscuglio fra il punto 1 e il punto 3.
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cinosuperior

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« Risposta #8 il: 26 Gennaio, 2008, 20:44:16 pm »
che roba
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