allora, mi baso su quanto spiega chiaramente Dubbio:
* la disciplina di carico-scarico delle merci (che vale solo, appunto dalle 10.00 alle 14.00) e' compatibilissima in infiniti altri casi con l'attivita' di negozi di ogni dimensione, al dettaglio ed all'ingrosso (compresi i DISCOUNT che a Roma, a Milano, a Firenze sono anche in aree centralissime e caricano e scaricano piu' di ogni negozio cinese di Paolo Sarpi): basta rispettare gli orari e NON C'E' ALCUN BISOGNO DI SPOSTARE I NEGOZI;
* il non far rispettare queste regole che sono di orari e non di tipologia commerciale (a Paolo Sarpi come altrove, o si vuol far credere che a Milano tutti i commercianti non-cinesi le rispettino?) e' un problema completamente differente da quello della tipologia commerciale dettaglio/ingrosso (a Roma i primi a non rispettare qugli orari sono, sotto gli occhi dei vigili, i negozi al dettaglio (tutti italianissimio) di Via del Corso, comprese le grandi griffe, a Milano...) e dipende dal lassismo generalizzato dei vigili (spesso per motivi che ogni commerciante sa bene...specie sotto le feste) e da quello delle istituzioni comunali, che si svegliano solo in CERTI casi e in base alla volonta' di fare spazio a BEN ALTRI INTERESSI; se le regole vanno rispettate si fanno rispettare DA TUTTI, Cinesi e non, ma resta il fatto che la repressione deve essere non selettiva (cioe' senza concentrarsi sui "cattivi" di turno che magari sono quelli che non votano...) e proporzionale alla gravita' del danno e dell'illegalita', per cui prima colpiamo truffe ed evasioni, poi absivismi edilizi e speculazioni alla Ligresti, infine i carrellini e i lavavetri e cosi' via!
* nessuna norma impediva l'installazione di negozi all'ingrosso a Paolo Sarpi (che, ripeto, e' cosa diversa dagli orari di carico e scarico) e peraltro non lo fa neppure oggi;
* se si avvia un'attenzione ossessiva e poi la si interrompe e poi la si riprende, in area Paolo Sarpi finalizzata al rispetto delle regole sul carico e scarico (rispettatssime in tutta Milano, vero?...) e soprattutto si minacciano i commercianti (guarda caso in maggiooranza cinesi) di Paolo Sarpi di creare una ZTL non si sta semplicemente imponendo di rispettare gli orari di carico e scarico, si rende effettivamente QUASI IMPOSSIBILE a tali commercianti di proseguire la loro attivuta' in quella zona (in altri casi, a Roma, a Milano, a Firenze, i Comuni hanno spesso fatto marcia indietro sulle ZTL perche' si sono ribellati i commercianti italiani, che votano, mentre quelli cinesi non votano...), quindi il Comune HA IL MODO PER COSTRINGERLI eccome ed in effetti lo sta facendo, ma all'italiana, ossia contraddicendosi e cercando di avere 2 risultati: l'appoggio cinese per l'Expo e l'appoggio degli elettori anticinesi NON di Paolo Sarpi, ma di Milano nel suo complesso (o si crede che la questione non sia argomento elettorale, non per i residenti di Paolo Sarpi ma per i galoppini del centrodestra milanese?);
* restano ancora una volta del tutto senza risposta le mie seguenti domande:
- chi occupera' le centinaia di spazi commerciali oggi gestiti dai Cinesi a Paolo Sarpi e chi guadagnera' da questa decisione e trasformazione?
- quali effetti avra' (vedi articolo di Repubblica) sul valore degli spazi commerciali ma anche delle abitazioni?
- chi e' interessato ad accrescere quel valore e chi ne trarra' beneficio?
- che effetti si produrranno per i residenti, italiani e nonò
- che cosa c'entra la disciplina del carico e carico in centro col fatto che i grossisti cinesi debbano, a Via dei Missaglia, essere collocati a SUFFICIENTE (sufficiente in base a quale pericolo e criterio?
) distanza dalle abitazioni (dato che oltre tutto Via dei Missaglia non e' affatto inclusa in quella disciplina e che i capannoni non hanno certo problemi di carico e scarico esterni)?
* chi e' il proprietario delle aree prescelte che ricevera' un enorme profitto dall'operazione?
* che benefici otterranno dall'operazione personaggi come Ligresti (dalla "specchiata" carriera...), guarda caso interessati sia alla "rivalutazione" delle aree vicine a Paolo Sarpi, sia alla speculazione su aree nel quadrante di Via dei Missaglia e adiacenze?
- chi paghera' i costi di tale operazione, oltre ai commercianti cinesi (che perderanno anche le buone uscite gia' pagate a paolo Sarpi)?