scusa, feichow, ma non esiste nessuna convenzione internazionale che consideri una LINGUA (non una NAZIONE e poi non vale neppure per la nazione!) solo chi ha un esercito ed un Governo e neppure il controllo d un territorio!
L'UNESCO definisce LINGUA un codice parlato da un gruppo umano (non importa quanto grande) che ha sintassi e grammatica diverse dalle altre.
Lingua sono definite (senza avere né esercito né governo ed indipendentemente dal controllo del territorio, che non vale certo per i migranti che pure parlano la stessa LINGUA), ad esempio:
il Sardo,
il Basco,
il Catalano,
il Fiammingo,
il Ladino,
l'Occitano,
il Valzer,
il Tifinagh (Berbero),
lo Yanomami (e altre 100 LINGUE degli indios del Brasile)!
E' proprio perché c'é molta confusione, come dimostrato anche da queste strane affermazioni, che credo utile capire come le seconde e le prime generazioni di origine cinese PERCEPISCANO e DEFINISCANO il Wenzhouese, il Cantonese, ecc. e quanto tale percezione/definizione sia adeguata alle concezioni internazionali e scientifiche, ovvero frutto di stereotipi, ovvero frutto di imposizioni politiche o culturali, perché le LINGUE hanno DIVERSISSIMA tutela (anche in Italia, ma pure in Canada, Russia, Svezia, GB, ecc., salvo in Francia dove ci si ostina nella politica assimilazionista al Francese e si nega l'esistenza di lingue autoctone diverse come l'Occitano, il Bretone, il Basco, il Corso, ec.) dai DIALETTI (le LINGUE MINORITARIE AUTOCTONE, per ora non quele dei migranti, ma é un problema fra i tanti da risolvere, sono protette dalla leggein Italia ed hanno diritti specifici, a scuole, programmi radio e Tv, cartellonistica, ecc,: i DIALETTI no) e se si stabilizzeranno le presenze di seconde e terze e quarte generazioni di origine straniera in Italia, se non ci saranno in futuro più al potere logiche razziste-lehiste si porrà NECESSARIAMENTE la questone della loro valorizzazione in termini concreti dentro nuove norme giuridiche ma ci? non varrà MAI per i DIALETTI!