non e' proprio un ragionamento che torna. Anzi, seguendolo, quando si dice che l'uomo, come animale e' eguale nei diriti agli altri animali, si presume che anche l'uomo, di qualsiasi paese provenga, abbia gli stessi diritti fra di loro. Eguaglianza. Con il termine diritti umani, si vogliono includere tutti quei diritti essenziali che ogni essere umano deve avere. Si sa che invece non e' proprio cosi', che solo una piccola minoranza ha tanti, troppi diritti, a danno di una maggioranza. E qui parliamo di un diritto alla vita, alla sopravvivenza.
Nella Cina attuale va riconosciuto che deve fare ancora tanta strada, i diritti vengono effettivamente violati. Bisogna pero' vedere anche come le condizioni di molti siano migliorati, e che probabilmente miglioreranno. Questo pero' non impedisce di lavorare e migliorare la Cina di oggi. I diritti umani pero' vengono continuamente violati in tutto il mondo, spesso con l'appoggio diretto o indiretto degli stessi stati che alzano il dito verso la Cina. L'impressione e' che chi alza il dito, piu' che farlo per sincero credo, lo faccia solo per interessi personali. E' questo velo di ipocrisia che rende poco credibile coloro che predicano bene e razzolano male.
Intanto credo che la domanda posta nel sondaggio, pur includendo un aspetto di verita' (proprio per il fatto che come dici, di strada ne deve fare) sia comunque mal posta, o meglio la risposta dovrebbe essere poter essere un po' piu' articolata; io non conosco perfettamente la condizione attuale della Cina, la storia si evolve; piu' o meno tutti i paesi commettono qualche violazione dei diritti umani, a volte piu' lievi, in altri casi parecchio gravi, succede persino qua' in IT... che viene definita in Europa la "
patria del diritto" (per via dei codici di eredita' dell' Impero Romano) , detto che ironicamente e' stato trasformato (da un noto scrittore Italiano, consapevole dei limiti di questo paese) in "
la patria del diritto e... del suo rovescio", tuttavia esistono delle situazioni in Cina che devono essere risolte, il problema e' che quasi nessuno di coloro che accusano hanno a loro volta la coscienza del tutto pulita... personalmente credo che il motivo principale per cui gli USA abbiano attenuato il loro giudizio nei confronti della Cina sia dettato anche dalla consapevolezza (ogni tanto un BARLUME....) di non essere in una buona posizione per poter criticare...ma ricordiamoci sempre che i peccati del prossimo NON diminuiscono quelli nostri.
La situazione e' effettivamente complessa soprattutto a causa dei recenti avvenimenti in Tibet: a proposito dei quali non credo ci sia principalmente tanto una volonta' di gettare discredito verso la Cina, quanto piuttosto la scelta (certamente opportunistica) di un modo per dare grande visibilita' mediatica alle proprie ragioni... quindi quale miglior occasione di un evento come quello delle olimpiadi? Probabilmente (ma e' solo una mia ipotesi) il governo Cinese ha perso un occasione per dimostrarsi un po' piu' diplomatico per calmare le acque ed allentare la tensione almeno per l' evento Olimpionico, soprattutto avendo dimostrato grande volonta' nel risolvere i problemi ambientali; la questione Tibet e' complessa e non e' mia intenzione affrontarla qui' ma e' comunque nelle notizie in tutto il mondo e non si puo' non tenerne conto.
Quindi alla fine non credo che il boicottaggio delle olimpiadi sia una buona idea ma fare pressione perche' il Governo Cinese colga l' occasione delle olimpiadi per fare altri passi avanti (del resto non e' possibile cambiare una situazione cosi' complessa da un giorno ad un altro) questo credo sia legittimo. Il fatto che un paese (questo vale ovviamente per tutti) abbia in mano una fetta importante del futuro economico del pianeta non puo' essere una giustificazione per fare quel che si vuole...
dopotutto chi decide in "ALTO" sono ben altre autorita'... sovranazionali... (delle quali il WTO, per esempio, e' solo un "ufficio di rappresentanza"), autorita' con ben altre responsabilita'... ma questo e' un argomento delicato che e' bene non affrontare in questa sede.