Protesta dei monaci tibetani a Lhasa - page 25 - Attualità - Associna Forum

Autore Topic: Protesta dei monaci tibetani a Lhasa  (Letto 108793 volte)

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cavallo

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« Risposta #360 il: 05 Aprile, 2008, 09:03:19 am »
sono totalmente contrario ad ONI tipo di torture, tanto più quando "di stato".

Amnesty International denuncia lodevolmente da tempo (vedi rapporto 2007: http://www.amnesty.it/pubblicazioni/index.html) che la tortura  é praticata, in diverso modo, da numerossissimi stati del Mondo, fra cui la Cina, gli USA e molti dei migliori alleati dell'Occidente , verso i quali non si minaccia naturalmente alcun boicottaggio..

Trovo la tortura ripugnante e trovo altrettanto ripugnante l'ipocrisia per cui se i torturatori sono Cubani o Cinesi sono criminali, se sono Statunitensi o Egiziani o Afghani sono "nostri amici".

Voglio poi ricordare che gli orrendi episodi (certo non comparabili con una tortura sistematica) avvenuti alla Diaz e a Bolzaneto a Genova durante il G 8 vedranno agenti, medici ed ufficiali italiani prosciolti alla fine del processo in corso, a causa della prescrizione perché sono stati accusati di reati minori visto che in 60 anni di "democrazia" l'Italia non ha trovato il tempo e la voglia di introdurre il reato di tortura nel suo codice....!

Voglio poi ricordare ancora la complicità dei servizi segreti italiani nei rapimenti CIA (vedi caso Abu Omar) con conseguenti anni di tortura in prigioni segrete e l'omertà dei governi italiani su tale orrore.

La lotta alla tortura va fatta IN TUTTO IL MONDO e CONTRO TUTTI I TORTURATORI (in particolare di Stato ed inprimo luiogo contro quelli di casa propria) oppure é sporca ipocrisia sulla pelle delle vittime.

Inoltre l'impiego della tortura in Cina non legittima affatto le rivendicazioni separatiste di chi incarna una teocrazia feudal-schiavista, le cui leggi "locali"peraltro prevedevano (e facevano realizzare) torture e pene corporali medievali (documentate in tutti gli studi sul Tibet pre -1959 fatti da Occidentali e non da Cinesi) fino al 1949.

Sarebbe un po' difficile, ad esempio, sostenere il ritorno alla teocrazia papale con i Tribunali dell'Inquisizione (assai simile alla situazione del "pacifico lamaismo tibetano" pre-1949) o la legittimità delle tesi separatiste dell'ETA (scivolata ormai a mafio-razzismo)  legittimandosi dietro al fatto che la polizia spagnola (per questo condannata dalla stessa UE, vedi caso Garzon) tortura i membri dell'ETA stessa.

Un crimine non giustifica mai le rivendicazioni neo-medievali, razziste e teocratiche.
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da cavallo »
"anche se voi vi credete assolti, siete lo stesso coinvolti" (Fabrizio De André)

babo

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« Risposta #361 il: 06 Aprile, 2008, 11:38:20 am »
Nuove proteste dei tibetani nel Sichuan:
http://www.lastampa.it/_web/cmstp/tmplr ... ID_blog=98

Ieri ho contattato via mail una mia cara amica cinese che vive proprio nel Sichuan per assicurarmi che stava bene e per avere ulteriori dettagli sugli incidenti scoppiati nella sua regione. Così mi ha risposto:
Citazione
Riguardo al Tibet, voglio solo dire che il Tibet e i tibetani sono carini. Questa mattina sono andata al loro tempio locale dove è conservata la foto del Dalai Lama che ora è in India. Era tutto così tranquillo e i monaci così devoti, i loro occhi sembravano quelli degli angeli. Non c'era nulla che ricordasse la politica o il denaro.
....8O

La protesta però si è estesa anche allo Xinjiang:
http://rampini.blogautore.repubblica.it ... -islamici/

e gli uighur avevano anche contestato il passaggio della Fiamma Olimpica a Instanbul:
http://www.ansa.it/site/notizie/awnplus ... 94967.html

(Molti uighur vivono in esilio in Turchia, da sempre loro punto di riferimento culturale e politico)

Il governo cinese teme poi che sia in Tibet che in Xinjiang vengano sferratio attacchi suicidi, sull'esempio palestinese. Non sono poi timori infindati se girano voci su una donna kamikaze a Urumqi e che gli "ultras" tibetani hanno in progetto di trasformare il Tibet nella "Palestina" cinese.
Citazione
ôSecondo le nostre conoscenze, il prossimo piano delle forze indipendentiste tibetane è organizzare squadre suicide per attacchi violenti û ha detto la portavoce del ministero della polizia Wu Heping in una conferenza stampa ieri a Pechino û Loro affermano di non aver paura di sacrificarsi spargendo il loro sangueö.


E se uighur e tibetani si unissero contro Pechino???
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da babo »

Mononoke_Hime

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« Risposta #362 il: 06 Aprile, 2008, 12:13:02 pm »
Citazione da: "babo"
Ieri ho contattato via mail una mia cara amica cinese che vive proprio nel Sichuan per assicurarmi che stava bene e per avere ulteriori dettagli sugli incidenti scoppiati nella sua regione. Così mi ha risposto:
Citazione
Riguardo al Tibet, voglio solo dire che il Tibet e i tibetani sono carini. Questa mattina sono andata al loro tempio locale dove è conservata la foto del Dalai Lama che ora è in India. Era tutto così tranquillo e i monaci così devoti, i loro occhi sembravano quelli degli angeli. Non c'era nulla che ricordasse la politica o il denaro.
....8O


Speriamo che la tua amica non sia una di quelle persone incantate dal buddismo tibetano... come Pitt e company...  :roll:
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da Mononoke_Hime »

wen

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« Risposta #363 il: 06 Aprile, 2008, 15:30:24 pm »
Per Babo:I Tibetani lo sono essere gente simpatici per tutti.
 :x
Come dicevo io.
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da wen »
ô蒙古人除了马粪什么也没有留下ö

kay_asuma

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« Risposta #364 il: 06 Aprile, 2008, 15:47:56 pm »
Citazione
E se uighur e tibetani si unissero contro Pechino???


Fammi indovinare, dolci carezze con petali di rosa a tutte due ??? :-D
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da kay_asuma »
Solo uno stupido non torna dove è stato felice l\'ultima volta.....

zoretto

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« Risposta #365 il: 06 Aprile, 2008, 23:46:20 pm »
Leggete questa...

Certe ....verita'
I media di notizie USA sono riempiti con storie su avvenimenti che si svolgono in Tibet. Comunque, ogni rapporto di notizie, pare includere una nota che molto di quanto riferiscono non possa essere confermato. Le fonti dei rapporti sono vaghe e sconosciute. Se la procedura del passato è un indicatore, è probabile che le loro fonti primarie siano il Dipartimento di Stato USA e la CIA. Una fonte spesso citata è John Ackerly. Chi è Ackerly? Come presidente della Campagna Internazionale per il Tibet, lui ed il suo gruppo sembra operino strettamente con il governo USA, entrambe il Dipartimento di Stato ed il Congresso, come parte delle loro operazioni riguardanti il Tibet. Durante la Guerra Fredda, il compito con base a Washington di Ackerly era di lavorare con "dissidenti" in Europa orientale, particolarmente della Romania nel 1978-80. Una agenzia di sicurezza privata internazionale a Washington, la Harbor Lane Associates, elenca come suoi clienti Ackerly e la Campagna Internazionale per il Tibet, assieme all'ex Direttore della CIA e Presidente USA George H.W. Bush ed all'ex capo del Pentagono William Cohen. La AP, la Reuters e le altre agenzie di news occidentali citano tutte Ackerly come una fonte principale per rapporti esagerati sugli scontri che sono appena avvenuti in Tibet. Per esempio, il 15 marzo la MSNBC riferiva: ôJohn Ackerly, della Campagna Internazionale per il Tibet, un gruppo che sostiene le richieste per l'autonomia tibetana, in una dichiarazione via e-mail ha detto di temere che 'centinaia di tibetani siano stati arrestati e vengano interrogati e torturati'". Qiangba Puncog, un tibetano che è presidente del Governo Regionale Autonomo del Tibet, ha descritto la situazione in modo piuttosto differente ad un briefing per la stampa il 17 marzo a Pechino. Secondo china.org.cn, il sito web di stato della Cina, il leader tibetano ha detto che il 14 marzo gli alleati dell'esiliato Dalai Lama "si sono impegnati in sconsiderate percosse, saccheggi, devastazioni ed incendi e le loro attività si sono presto propagate in altre parti della città. Queste persone si sono concentrate su negozi lungo la strada, scuole elementari e medie, ospedali, banche, impianti dell'energia e delle comunicazioni ed organizzazioni dei media. Hanno appiccato il fuoco a veicoli di passaggio, inseguito e percosso passeggeri sulla strada e hanno lanciato assalti a negozi, stazioni del servizio telecomunicazioni ed uffici governativi. Il loro comportamento ha causato gravi danni alla vita ed alla proprietà della gente locale ed indebolito seriamente la legge e l'ordine a Lhasa. "Tredici civili innocenti sono stati bruciati o pugnalati a morte il 14 marzo nel tumulto a Lhasa e 61 poliziotti feriti, sei dei quali gravemente", ha detto Qiangba Puncog. "Le statistiche dimostrano anche che i rivoltosi hanno dato fuoco ad oltre 300 abitazioni, comprese case residenziali e 214 negozi e fracassato e bruciato 56 veicoli. ... ôQiangba Puncog ha anche affermato che il personale della sicurezza non portava o utilizzava nessuna arma letale lo scorso venerdì nell'occuparsi della sommossa. ... "Secondo Qiangba Puncog, la violenza è stata il risultato di una cospirazione tra gruppi interni ed esteri che sostengono la causa dell''indipendenza del Tibet'. 'La cricca del Dalai Lama ha diretto, pianificato ed attentamente organizzato la sommossa". "Secondo Qiangba Puncog, il 10 marzo, 49 anni fa, i proprietari di schiavi del vecchio Tibet lanciarono una ribellione mirata a spaccare il paese. Quella ribellione fu rapidamente domata. Tutti gli anni dal 1959, alcuni separatisti all'interno ed all'esterno della Cina hanno condotto delle attività attorno al giorno della ribellione. ... "Qualsiasi tentativo secessionista di sabotare la stabilità del Tibet non otterrà l'appoggio del popolo ed è destinato a fallire, ha detto". Incontro a New Delhi Qualunque cosa stia accadendo in Tibet è in preparazione da lungo tempo. Lo scorso giugno a New Delhi, India, è stata tenuta una conferenza degli "Amici del Tibet". E' stata descritta come una conferenza per la separazione del Tibet. Il sito di notizie phayul.com allora riferì che alla conferenza si raccontava di "come le Olimpiadi potessero fornire l'unica possibilità dei tibetani per apparire e protestare". Fu emanato un appello per proteste in tutto il mondo, una marcia di esiliati dall'India al Tibet e proteste all'interno del Tibetùtutto collegato alle prossime Olimpiadi di Pechino. Questo fu seguito da un appello questo trascorso gennaio per una "rivolta" in Tibet, emanato da organizzazioni basate in India. Il rapporto di notizie del 25 gennaio diceva che il "Movimento di Rivolta del Popolo Tibetano" era stato costituito il 4 gennaio per concentrarsi sulle Olimpiadi del 2008 a Pechino. La data di inizio per la "rivolta" doveva essere il 10 marzo. Al momento al quale l'appello venne emanato, l'ambasciatore USA in India David Mulford si incontrava con il Dalai Lama a Dharamsala, India. Il Sottosegretario di Stato USA Paula Dobriansky fece una visita simile a Dharamsala lo scorso novembre. La Dobriansky è anche membro del neocon Project for a New American Century. E' stata coinvolta nelle cosiddette rivoluzioni colorate in Europa orientale. Phayul.com riferisce che la dichiarazione del gruppo della "Rivolta" del Tibet dice che agisce "nello spirito della Rivolta del 1959". La rivolta del 1959 Conoscere di più della "rivolta" del 1959 potrebbe aiutare nella comprensione degli avvenimenti di oggi in Tibet. Nel 2002 è stato pubblicato dalla University Press of Kansas un libro intitolato "La guerra segreta della CIA in Tibet". I due autoriùKenneth Conboy della Heritage Foundation e James Morrison, un veterano dell'esercito istruttore alla CIAùespongono dettagliatamente con orgoglio come la CIA avvi? e diresse il cosiddetto movimento di resistenza del Tibet. Lo stesso Dalai Lama era nel libro paga della CIA ed approv? i piani della CIA per la rivolta armata. La CIA mise a capo del sanguinoso attacco armato del 1959 il fratello del Dalai Lama, Gyalo Thodup. Un esercito contra venne addestrato dalla CIA in Colorado e poi paracadutato in Tibet con aerei dell'aeronautica militare USA. L'attacco del 1959 è stato un tentativo di colpo di stato progettato ed organizzato dalla CIA, molto come la successiva invasione della Baia dei Porci della Cuba socialista. Lo scopo era di rovesciare l'esistente governo tibetano ed indebolire la Rivoluzione Cinese cercando allo stesso tempo di legare il popolo del Tibet agli interessi imperialisti degli USA. Cosa dice questo della rivolta di marzo di oggi, che viene compiuta nello stesso spirito?

Versione originale: Gary Wilson Fonte: www.workers.org Link: http://www.workers.org/2007/world/tibet_0327/index.html Versione italiana: Fonte: http://freebooter.interfree.it/ 23.03.08


Che ne pensate?


Saluti,
Stefano
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da zoretto »

wen

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« Risposta #366 il: 07 Aprile, 2008, 00:47:29 am »
Non e assolutamente vero che tutti gli Uiguri vogliano indipendenza.
Molti sono gente onesta .
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da wen »
ô蒙古人除了马粪什么也没有留下ö

Mononoke_Hime

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« Risposta #367 il: 07 Aprile, 2008, 11:27:39 am »
Citazione da: "wen"
Non e assolutamente vero che tutti gli Uiguri vogliano indipendenza.
Molti sono gente onesta .


Volere l'indipendenza nn vuol dire che siano gente disonesta o Bossi sarebbe il piu' disonesto tra gli italiani  :-)
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da Mononoke_Hime »

cavallo

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« Risposta #368 il: 07 Aprile, 2008, 12:03:02 pm »
perché, mononoke_hime, sulla disonestà di un BOSSIi che chiama periodicamente alle armi, sputa su Roma "ladrona" (salvo poi sfruttarne incarichi e compensi), inventa false "unitò padane" e altrettanto false "radici celtiche", fa da maggiordomo a Berlusconi dopo averlo definito "mafioso", inventa e fa fallire "banche del Nod", fa leggi ignobili contro  migranti, esalta l'evasione fiscale, ecc. hai qualche dubbo?

Io personalmente non credo che chiunque nel Mondo rivendichi una indipendenza sia un disonestio, ma chi lo fa in base a ricostruzioni false della toria, a rivendicazioni teocratiche, a riferimenti razzisti é per me enormemente disonesto.

Ti invito a pensare a quanto segue:
- avere una religione diversa in uno Stato non deve consentire discriminazioni, ma non é certo neppure motivo di rivendicazioni indipendentiste (altrimenti, ad esempio, che succede coi Cattolici ed i Protestanti in mezza Europa? e con gli Ebei? e con gli Ortodossi? ad ognuno il sio staterello?);
- essere di una lingua o di un'etnia diversa comporta le stesse conseguenze (altrimenti che facciamo in India, Pakistan, in tutta l'Africa, in Russia, negli USA, in Canada, ecc.? Centinaia di staterelli mono-etnicimono-linguistici?);
- il fatto che non possano esistere Stati multietnici, multireligiosi e multilinguistici é un falso razzista, pare i una strategia distruttiva e tragica che ha potato negli ultimi 90 anni:
* alla distruzione dello Stato multietnico, multilinguistico e multireligioso austro-ungarico (e guarda che é successo nei territori che ne facevano parte...);
* alla distruzione dello Stato multietnico, multilinguistico e multireligioso ottomano (e guarda che é successo nei territori che ne facevano parte...);
* alla parziale distruzione dello Stato multietnico, multilinguistico e multireligioso dell'Unione Sovietica (e guarda che é successo nei territori che ne facevano parte...);
* alla distruzione dello Stato multietnico, multilinguistico e multireligioso Yugoslavo (e guarda che é successo nei territori che ne facevano parte...);
* all'affermazione temporanea e terribile dello stato tendenzialmente monoetnico nazista (con le conseguenze che tutti conoscono);
*alla distruzione dello Stato multietnico, multilinguistico e multireligioso iraqeno, trasformato in un terreno di scontro tribal-etnico-religioso (e guarda che é successo nei territori che ne facevano parte...);
* all'orrore del recente genocidio in Rwanda;
* all'orrore della guerra civile nello Sri Lanka.

pensi davvero che chiunque, magari con l'appoggio e l'addestramento di qualche Paese straniero, abbia il diritto di rivendicare l'indipendenza sulla base semplicemente di "diversità" etniche, linguistiche e/o religiose?

E che facciamo con le minoranze etnico-lingistiche comunque presenti in ciacuno stato "indipendente": le massacriamo, le depotiamo o diamo loro il diritto a rivendicare l'indipendenza dal nuovo stato indipendente (esempio: i Serbi a Mitroviþa, nel neonato Kossovo che prima era serbo...)?
E i quartieri a maggioranza di migranti etnicamente e culturalmente e linguisticamente e religiosamente "diversi" dal resto delle città in cui si trovano (ad esempio le cosiddette "China Town"...) li svuoiamo dei loro abitanti ammazzandoli o cacciandoli o ne facciamo repubblihette o ducati indipendenti? E chi é di lingua, religione, cultura, etnia diversa dai suoi vicini e vive sparso in mezzo a loro che fa: si fa ammazzare, torna nel Pase d'origine (lasciato magari decenni o secoli fa) o raggiunge i suoi simili in quei quartieri trasformati in ghetti o in zoo?

Ti accorgi da solo, credo, che la legittimità della rivendicazione di indipendenza (che é NAZIONALE, non culturale, religiosa o etnica: le due cose sono del utrto diverse) non si pu? basare automaticamente sulla diversità culturale, etnica, linguistica e religiosa, ma si basa invece su criteri enormemente più complessi e relativi non alla più profonda antichità (che non si pu? invocare, anche peché ogni territorio é stato sotto il dominio di istituzioni statuali diversissime in differenti epoche!) ma alla fase, moderna, di esistenza degli stati nazionali...
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da cavallo »
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Mononoke_Hime

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« Risposta #369 il: 07 Aprile, 2008, 12:14:29 pm »
Citazione da: "cavallo"
perché, mononoke_hime, sulla disonestà di un BOSSIi che chiama periodicamente alle armi, sputa su Roma "ladrona" (salvo poi sfruttarne incarichi e compensi), inventa false "unitò padane" e altrettanto false "radici celtiche", fa da maggiordomo a Berlusconi dopo averlo definito "mafioso", inventa e fa fallire "banche del Nod", fa leggi ignobili contro  migranti, esalta l'evasione fiscale, ecc. hai qualche dubbo?


L'ho tirato in ballo apposta  :-D ma cmq penso che il soggetto in questione spari a zero solo per ottenere i consensi degli italiani malcontenti prima del sud e ora degli immigrati... a ogni stagione c'e' una vittima. Putroppo la troppa liberta' politica crea mostri come questo e rende le discriminazioni e il razzismo un diritto politico.
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da Mononoke_Hime »

cavallo

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« Risposta #370 il: 07 Aprile, 2008, 12:37:11 pm »
che Bossi, Fini, Storace, ec. usino  argomenti razzisti per accattivarsi il consenso di tanti Italiani che per inoranza e grazie alle campagne mediatiche sono intimamente razzisti (e per distrarli dai furti di stato, dalle legi ad personam, dal clientelismo, dalle mafie politiche, ecc.) é vero ma é solo UNA PARTE della verità e del resto anche l'antisemitismo nazista serviva ANCHE a focalizzare l'odio del popolo tedesco su un capro espiatorio invece che sui pescecani dell'industria pesante arricchitisi con la Prima Guerra Mondiale.

Non vorrei però che, nel caso attuale italiano e in quelli dei razzismi dei secoli XIX e XX e specificamente del nazismo, si sottovalutaze invece il fattop he un'ideologia razzista spcifica esiste eccome, che si basa sul suprematismo e sul concetto (falso) di "purezza etnica" (che porta con sé proprio quello degli "stati monoetnici") e che ha avuto contributi impotantissimi nel corso del tempo da intellettuali di spessore ben maggiore di Bossi, Himmler, Milosevic, Almirante (che pure fu redattore del fogliaccio fascista "La difesa della Razza"), Karadzic, Fini,  Tudjeman, Storace: antropologi (fra cui l'italiano Ebnrico Cerulli e perfino Mircea Eliade), filosofi orientalisti (come Julius Evola), sacerdoti come padre Agostino Gemelli, schiere di docenti e intellettuali in campo storico, archeologico, filologico, medico, psichiatrico, "grandi" dell'esoterismo, scrittori (come Ezra Pound), musicisti (come Karajan), registi (come la Riefenstahl).

Ridurre questi fenomeni a tragiche pagliacciate o anche sottolinearne solo la componente opportunistica che (hai ragione) certamente c'é,  significa sottovalutarli e, senza volerlo, favorirli.

E' sul terreno della demistificazione di falsificazioni (in primo luogo storihe  ed enoculturali) spesso ben costruite e avallate anche da "autorità accademiche" che, secondo me, si combatte la prima e decisiva battaglia; quando si é costretti a combattere il razzismo sul piano politico-eletorale (ossia si legittima il fatto, falso, che si tratti di una forza politica con eguali diritti) si é già in una fase tardiva e significa che gli si é lasciato troppo spazio: recuperare é già più difficile ma non impossibile, se i "benpensanti" non si lasciano ingannare dai discorsi sulla "pacificazione".

Se poi si arriva (come durante la Seconda Guerra Mondiale) a doverlo affrontare armi alla mano allora significa che le complicità con questo cancro del'Umanità da parte di tanti "benpensanti" gli hanno permesso di accedere al potere. Sarebbe meglio annichilirne le menzogne quando ancora sono solo parole, non ti pare?
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da cavallo »
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babo

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« Risposta #371 il: 07 Aprile, 2008, 13:18:28 pm »
Citazione da: "Mononoke_Hime"
Citazione da: "babo"
Ieri ho contattato via mail una mia cara amica cinese che vive proprio nel Sichuan per assicurarmi che stava bene e per avere ulteriori dettagli sugli incidenti scoppiati nella sua regione. Così mi ha risposto:
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Riguardo al Tibet, voglio solo dire che il Tibet e i tibetani sono carini. Questa mattina sono andata al loro tempio locale dove è conservata la foto del Dalai Lama che ora è in India. Era tutto così tranquillo e i monaci così devoti, i loro occhi sembravano quelli degli angeli. Non c'era nulla che ricordasse la politica o il denaro.
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Speriamo che la tua amica non sia una di quelle persone incantate dal buddismo tibetano... come Pitt e company...  :roll:


Lei è di etnia han, la sua famiglia era originaria dell'Hubei, e risiede in una zona montana a nordovest di Chengdu, quindi non ha legami con i tibetani a parte la vicinanza geografica. Non ho mai notato in lei un grande interesse verso la religione e sicuramente verso il lamaismo.

Le ipotesi riguardo la sua risposta sono:

1) Ha detto la verità, perchè poi dovrebbe mentirmi a riguardo?

2) Ha voluto farmi uno scherzo, ironizzando sulla natuara brutale e sanguinaria dei tibetani, che hanno attaccato il suo popolo.

3) Ha avuto paura che la sua casella di posta fosse sotto controllo  governativo e mi ha sparato la solita favola della "società armoniosa", che ti evita possibili guai, il che non guasta mai.

4) E' nazista.

5) In realtà è stato Hu Jintao a rispondermi (mi è venuta in mente ora).
« Ultima modifica: 07 Aprile, 2008, 13:53:09 pm da babo »

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« Risposta #372 il: 07 Aprile, 2008, 13:42:27 pm »
babo,
scusa, ma la tua amica vive nello Sichuan e dice
" sono andata al loro tempio locale dove è conservata la foto del Dalai Lama".

Ma i media occidentali e i rappresentanti del Dalai Lama hanno sempre sostenuto che nella ROPC (dunque anche nello Sichuan) é PROIBITO (reato) avere e tanto più esporre foto del Dalai Lama....!

Non trovi qualche piccolissima contraddizione....?
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da cavallo »
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Mononoke_Hime

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« Risposta #373 il: 07 Aprile, 2008, 14:39:28 pm »
Io opto per il punto 3  :-D

O la tua amica ha ragione, cioe' che ha visto la foto, e quindi il governo cinese non e' cosi' severo come i media occidentali descrivono o la tua amica e' una fedelissima o la mia amica e' Hu Jin Tao. Cmq sia penso che non ti interessi molto di quel che penso  :wink:
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da Mononoke_Hime »

wen

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« Risposta #374 il: 07 Aprile, 2008, 15:03:20 pm »
http://it.youtube.com/watch?v=kIXoHkUlYNY

Forse i monaci vogliono mostrare come questo mostro di Dalailama.
E per ricordare bene la sua faccia.
Ho trovato questo video su Youtube.
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da wen »
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