su come si comportavano e su come erano trattati gli emigranti italiani in USA, Australia, Germania, Francia e Svizera, vedi l'otimo libro di Gian Antonio Stella "L'Orda. Quando gli albanes eravamo no", Rizzoli, 2005.
Sul comportamento degli rmigranti italiani e suil razzismo veso d loro e erso altri migranti in Inghilterra, vedi invece "Bloody Foreigners. The story of immigration to Britain", di Robert Winder, Abacus, 2006.
Entrambi i testi ci parlano della criminalizzazione razzista degli Italiani da parte di media, politici e "gente comune" in quei Paesi a cavallo tra XIX e XX secolo, che sfoci? in leggi, discriminazioni, violenze, omicidi, linciaggi, espulsioni, deportazoni, ma ci dicono anche che Italiani (etti n Australia "Cinesi d'Europa"...) erano certo i gelatai, i suonatori di organetto, i minatori, i manovali, gli artigiani, ma pure i controllori del traffico di bambine e bambini (per lo sfruttamento al lavoro, per la microcriminalità e per la prostituzione), dell'accattonaggio organizzato, del racket commerciale, del furto nelle case (perfino il romanzo Oliver Twist risulta in efetti ispirato alla "Litle Italy" londinese!), del contrabbando, dei delitti all'arma bianca, della contraffazione di cibi e bevande, ecc.
Su questi stessi argomenti sto scrivendo da mesi una serie di articoli, a puntate (gratis) siu mensile bilingue cino-italiano"Cina in ityalia" esito a Roma (si pu? richiedere all'editore, sig.ra Hu Lanbo:
cinainitalia@hotmail.it; 06.2295797).
Riassumendo si pu? dire che il caso degli Italiani mostra come:
- migranti provenienti da situazioni socioeconomiche difficili, sradicati dalla cultura di origine, proiettati in socità differentissime he teorizzano "sani prinipi morali" e invece li trattano come bestie finiscono per ocupare NECESSARIAMENTE anche le nicchie di comportamento peggiori e costituire parte rilevante della devianza, non pe caratri intrinseci ma proprio per come vengono trattati;
- la loro devianza é più visibile di quella dei criminali in giaca e cravatta locali che li sfruttano, li discriminano, li spremono come limoni, li isolano con leggi e compotamenti razisti, ma non é affatto né peggiore, né causa di quella, bensì viceversa;
- la devianza di parte dei migranti non giustifica la vriminalizzazione di tutto il gruppo, ma in effetti essa viene strumentalmente usata per questo;
- ogni norma o atteggiamento discriminatori che cercano di legittimarsi richiamandosi alla "lotta contro la devianza"dei migranti in efetti ALIMENTANO quella devianza.
Il libro inglese, fra l'altro, denuncia la somma ipocrisia dei benpensanti inglesi che erano schifati nel XIX secolo ad esempio dal fatto che gli emigranti italiani facessero lavorare i bambini, dimenicando che:
- l'intera industria inglese era nata sul lavoro minorile e con capitali provenienti dalla precedente tratta schiavista transatlantica;
- la Gran Bretagna sfruttava milioni di bambini nelle sue colonie, specie in India;
- i lavori minorili degli Italiani erano...al servizio degli Inglesi.
Viene anche fatto notare che l'emigrazione dal Sud Italia comincia SOLo col crollo dello stato borbonico, dovuto all'impresa mercenaria di Garibaldi, pagata ed armata e protetta con la loro flota dagli...Inglesi, esattamente come l'"invasione" balcanioca in Italia oggi deriva dagli sconvolgimenti creati dall'Ocidente nella ex-Yugoslavia.
Questo delle migrazioni e della devianza dei migranti é uno dei terreni su cui la malafede, l'ipocrisia, la mistificazione storica ovcidentali sono più presenti e meno smascherate quotidianamente (grave colpa delle forze demoratiche ed antirazziste a parole), con conseguenze gravi a volte terribili: se si divulgasse giorno per giorno questa realtà ci sarebbero in giro meno snoopy contraffatti e meno Calderoli e perfino meno migranti devianti e più migranti creativi e combattivi e ne guadagnerebbero i diritti di tutti, migranti e non!