la crisi e la chiusura dei "negozi di vicinato" é un fenomeno che non avviene solo ad Esquilino e solo ad opera degli "invasori cinesi". In altre zone di Roma avviene grazie al difondersi degli ipermercati (vedi IV Municipio), grazie alle jeanserie (spesso riciclaggio di denaro mafioso davvero) come a Via del Corso, grazie al proliferare di pubs e locali "in" (Campo de'Fiori e la tanto mitizata S.Lorenzo). Ti sei chiesto perché i primi 100 negozi italiani ad Esquilino (ossia quando i Cinesi erano pochissime unità) hanno venduto? Perle sedicenti "mafie" o perché era moto lo spirito commerciale degli Italiani e persone spesso aniane non trovavano nei loro figli o in altriun ricambio generazionale?
Colpa dei Cinesi? I Cinesi e i Bangladeshi e gli Indiani hanno SALVATO economicamente il Rione, facendo levitare affittri e prezzi dei negozi e siccome i esidenti italiani continuano ad esserci mi spieghi perché all'inizio (quando affitti e prezzi dei negozi erano bassi) nessuno di citadinanza italiana ha mai investito una Lira (allora c'era la lira) in attività commerciali ad Esquilino?
Mi spieghi perché i commercianti italiani rimasti non accettano neppure i contributi del Comune/Municipio per rinnovare e migliorare negozi ben peggiori di quelli cinesi (che almeno hanno estintori, orari affissi e rispettati, arredi nuovi e non polverosi, tranne alcuni negozi di oggetistica e borse)?
Non sono stati i Cinesi, fra l'altro, ad approvare la scriteriata "liberalizaz<ione del commercio" che ha abolito (esclusi tabaccai e farmacie) le distanze minime fra esercizi commerciali della stessa tipologia e le categorizzazioni delle licenze...
Quanto alle altre città, quelle di Paesi civli, dove destra (non razzista) e sinistra non si fanno irretire dalle mode delle loberalizzaziooni selvagge, sanno approvare programmi a lungo termine e sanno cosa é un "Piano per il Commecio" sono in condizioni migliori.
Resta il fatto che a Parigi il XVI arrondissement (che é assai più chinatown o asiatown, considerando i Vietnamiti) é pieno anche di "negozi" di import-expot, ma il Municipio lo ha reso una grande atrazione culturale-commerciale, con iniziative continue e pianificate assieme ai commecianti asiatici he a Ronma solo ochi personaggi (la citata Cicconi) hanno inutilmente di proporre ad autorità più attente alla Befana di AN ed agli eschimesi dei depliants di Intermundia che alla valorizzazione in positivo delle potenzialità della presenza asiatica ad Esquilino.
Va inoltre notato che nessuno (neanche tu, Tonelli) parla di che fine abbiano fatto le ingenti somme passate dai Cinesi ai residenti per i negozi e he on sono state ceto reinvestite nel rilancio non dico di squilino ma di nessun'altra parte del I Municipio.
Che ci siano Cinesi collegati a fenomeni delinquenziali cinesi (assai meno di quel che viene descritto con terrore xenofobo) e italiani (campani) é innegabile ma:
- mom ni pare che ci siano dati che mostrino una penetrazione delle mafie e delle camorre fra gli operatori commerciali cinesi superiore che fra i Romani/gli Italiani di Roma, anzi, a Napoli i Cinesi hanno denunciato il racket camorista (e fatto perfino manifestazioni) assai più degli autoctoni ed a Roma secondo la magistratura intere aree (Ostia) e setoeri (locali notturni, parte delle pizzerie, ecc.) sono sotto un ferreo controllo e spesso una compartecipaz<ione i mafie e camorre nostrane, in misure e forme ASSENTI ad Esquilino (dove invece ho vissuto di persona episodi di racket... di singoli vigili urbani contro i Cinesi...).
O si afferma (generalizzando falsamente) che tutti i commercianti di Roma, italiani e non, sono collegati alle mafie o dirlo dei soli Cinesi é istigare ingiustamente all'odio.
I Cinesi a Roma vengono da regioni in cui la povertà é stata un dato di fatto ecente e come tuti gli ex-poveri amano gi status symbols, fra cui i macchinoni (esattamente come certi politici arricchiti, ma almeno le loro auto se le pagano, i poliici spesso le hanno in dotazione...); per avere quelle vetture e altri status symbols fanno debiti, pendono crediti in banca, si fanno prestare soldi dalle famiglie: se tutte le auto di lusso fossero simbolo di mafia (hai mai fatto un giro per la Nomentana o per l'EUR?), allora sarebbe bene non fare più elezioni in Italia...
E' bello che adesso, dopo aver criminalizzato la CATEGORIA dei Cinmesi (non singoli Cinesi) fai altrettanto con la CATEGORIA degli antropologi (che peraltro a differenza della maggior parte dei Cinesi votano...) dicendo che l mio é "un tipico attegiamento da antropologo". Forse se frequentasi più antropologi e meno critici d'arte (categoria in cui le mafie gli assenteisti pagati dallo Stato mentre si aricchiscono con le conferenze alla Sgarbi, i falsari, ecc. non esistono affatto, no...?) useresti "chinatown" men a sproposito e meno caratellianamente e capiresti la differenza sociologica e perfino culturale fra ingrosso classico e showroom.
Ho letto con attenzione il tuo pogramma elettorale e ti devo dire che io non ci trovo i problemi veri e prioritari di Esquilino e del I Municipio:
* non una parola sulla necessità di liberare l'Esquilino dal'illegale occupazione neonazista di Casa Pound;
* non una parola sulla necessità di una radicale revisione della qualità degli nterventi (e del personale) della Polizia Municipale, combattendovi corruzione, lassismo e racket;
* non una parola su un radicale rinnovamento del ruolo della Stazione Termini come polo anche culurale-commerciale multietnico;
* non una parola sull'assenza di un Piano di valorizzazione complessiva (magari usando altrettanti soldi, 14 milioni di Euro, di quelli sprecati per un sito da poche decine di migliaia di euro, chiuso per gli erori, da pate del Ministero dei Beni Culturali) dela multiculturalità di Esquilino e del I Municipio;
* non una parola sulla possibilità/necessità di pedonalizzare davvero il Centro Storico nel suo complesso;
* non una parola sulm proliferare in I Municiopio di sale bingo, salegioco (quelle sì denunciate dalla magistratura come filiazioni camorristuche), ecc.;
* non una parola contro la difusissima evasione fiscale dei commercianti ITALIANI del I Municipio (a Via del Corso la CISL ha documentato che i commercianti denunciano redditi nferiori alle commesse);
* non una parola sulle continue costosissime ristrutturazioni dei negozi di quei commercianti-evasori (con materiali di lusso che i negozi cinesi non hanno) a fronte di un piangere continuo sul crollo delle vendite;
* non una parola sull'assenza a Roma I Municipio di spazi pubblici destinati non a singole comunità migranti da ghettizzare ma all'incontro interculturale fra migranti interni (sardi campani, ciociari, abruzzesi, ecc.), romani, migranti stranieri nella valorizzazione di UTE le "diversità" (magfari un antropologo pu? spiegarti meglio questo punto);
* non una parola sul fatto che il Comune ha negato varie volte Piazza Vittorio alle cerimonie induiste (multando gli oganizzatori) e che nel Rione più multietnico di Roma non ci sono sale di preghiera per induisti e musulmani grazie ai ricatti di Caratelli e Storace.
Resta poi per me DISCRIMINANTE il fatto che io non voterei e non appoggerei mai chi dice di non privare eventualmente imbarazzo a candidarsi col PdL, qualunque sia il programa. Peché i programmi passano, le pericolose "neutralità" verso la destra pegiore d'Europa restano.
Ma si sa, noi antropologi calcoliamo flussi infischiandocene della gente comune: per questo in Trentino, a Parigi, a Barcellona, ad Evora, gli antropologi li hanno usati con profitto per incrementare il reddito delle persone, per ridare dignità agli intrecci identitari, per evitare follie dei politici locali, per creare turismo, per rivitalizzare territori degradati, mentre a Roma si fa dirigere i musei etnografico e delle tradizioni popolari più importanti d'Italia da una storica dell'arte tenendoli pure chiusi al pomeriggio e non si collegano quei musei con l'esistenza nella cità di centinaia di negozi e ristoranti "etnici" e regionali italiani.
Sai che ti dico? Voto Rutelli per evitare il peggio, l'orrore fascista-mafioso-pariolino, ma con simili approcci non ho alcuna speranza per questa mia città e attendo solo che Cinesi, Indiani e Arabi se la comprino, visto che con il livello di progettualità della maggioranza degli autoctoni finirà (sta già finendo) peggio di Nairobi, nonostante qualche povero amministratore ancora in gamba.