c'erano già vari topic aperti su questo argomento, dal 10 aprile.
Quanto al perché non ci sia stato nulla in Italia, ti rimando al mio tentativo di spiegazione del 13 aprile (con il aragone con la Spagna):
http://www.associna.com/modules.phpònam ... pic&t=5381A quel che scrivo in quel post sulle caratteristiche specifiche della situazione italiana (che hanno ragioni storiche, non di altro tipo) aggiungo che, anche a causa di differenze strutturali nell'immigrazione cinese (periodo; radicamento temporale, spaziale e quantitativo; livello culturale delle prime generazioni; significatività delle seconde generazioni; ecc.) e del so rapporto con il contesto, non mi pare che in Italia ci sia finora un ruolo altrettanto attivo che in Francia o in Gran Betagna delle Associazioni Cinesi.
Vorrei anche segnalare che, nonostante a Londra esista una VERA "Chinatown" (a differenza di quelle così chiamate erroneamente di Milano e Roma) e si possa quindi pensare a prima vista che la comunità cinese sia "chiousa in se stessa", ieri si é svolta a Londra una grande manifestazione (l'hanno fatta vedere al TG 1) UNITARIA di ristoratori cinesi, bangladeshi, pakistani, ecc. contro le nuove norme anti-immigrazione inglesi che limitano i permessi di soggiorno a manodopera specializzata e creano quindi grandi problemi per il personale di cucina e di sala di quei locali: una dimostrazione del superamento di concezioni autoghettizanti "comunitarie" che invece imperano, ad esempio, all'Esquilino a Roma (dove pure sta una Facoltà di Studi Orientali...) e che certamente non sono superate da episodiche iniziative interculturali basate solo sul generico "buonismo"...
Forse sarebbe il caso di prendere spunto a quanto acaduto in questi giorni in altre città europee e non accaduto in Italia per parlarne coi Cinesi di prima generazione (inclusi i propri parenti) e riflettere assieme sulle specificità (non positive) del caso italiano e sulla strada da percorrere in qel diffiile contesto (che si annuncia più difficile nell'immediato futuro grazie ai risultati elettorali...) per affermare meglio diritti, identità, specificità, interrelazioni DI TUTTI, prima di trovarsi ad essere trattati come i Rom.