Discriminazione in Italia - intervista RAI - page 2 - Generale - Associna Forum

Autore Topic: Discriminazione in Italia - intervista RAI  (Letto 8899 volte)

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Alex80

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« Risposta #15 il: 23 Maggio, 2008, 22:29:46 pm »
Citazione da: "zsw"
http://www.rai.tv/mpplaymedia/0,,RaiUno-1mattina%5E17%5E87126,00.html


Grazie per il link!
Ycj, i miei complimenti per la tua bella testimonianza... :wink:   Anche se purtroppo l'intervista è stata poco esauriente e non ha soddisfatto le tue aspettative, spero che sia servita a far riflettere le persone che l'hanno vista, e perchè no, anche a far rosicare i prepotenti che ti hanno maltrattato! :-D
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da Alex80 »

wen

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« Risposta #16 il: 23 Maggio, 2008, 23:29:05 pm »
Scusa YCJ Tu sei di etnia Koreana.
In Cina vi sono delle popolazioni delle etnie Koreane.(una delle 56 etnie cinesi)
Loro vivono sotto il regime autoritario della R.P.C (qua lo chiamano un regime dittatoriale)
Ma io non capisco......
Sotto il regime comunista cinese la vostra cultura e stata rispettata.
Compresi le vostre etnie.
 :-D
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da wen »
ô蒙古人除了马粪什么也没有留下ö

wen

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« Risposta #17 il: 23 Maggio, 2008, 23:56:51 pm »
Spero che vedendo queste immagini ti troverai aria di casa........ :-D














« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da wen »
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wen

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« Risposta #18 il: 24 Maggio, 2008, 00:09:12 am »













Niente male il kimono delle ragazze Koreane........ 8)
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da wen »
ô蒙古人除了马粪什么也没有留下ö

Alex80

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« Risposta #19 il: 24 Maggio, 2008, 00:39:43 am »
Citazione
Loro vivono sotto il regime autoritario della R.P.C (qua lo chiamano un regime dittatoriale)
Ma io non capisco......
Sotto il regime comunista cinese la vostra cultura e stata rispettata.


Uhm...Non capisco...Alludi al fatto che in Cina non esista il razzismo, a differenza che in Italia? Ma uffa...il razzismo esiste ovunque! :? Anche tra i popoli asiatici...Perchè dobbiamo sempre finire con questi discorsi, che insinuano l'idea che certi atteggiamenti siano prerogativa solo di una fetta di umanità? Ad esempio, mi chiedo se qualcuno di voi abbia mai visto su Youtube quanti filmati idioti ci siano realizzati da cinesi, giapponesi, koreani, filippini, etc. che si scotennano gli uni con gli altri, affermando che la loro "razza" (quando mai la gente capirà che LE RAZZE NON ESISTONO nella specie umana) è superiore rispetto a quella dei loro vicini asiatici, basandosi su assurde teorie secondo le quali la loro etnia di appartenenza ha occhi più grandi e lineamenti più piacenti...
E sia chiaro, ora non sto dicendo questo per dire che gli asiatici sono tutti razzisti...Ci mancherebbe altro! :(  Penso solo che le persone che hanno realizzato quei video siano degli emeriti imbecilli come lo sono coloro che hanno maltrattato Ycj qui in Italia, ma credo che la loro imbecillità non sia legata al colore della loro pelle o alla loro cultura di appartenenza...E' una cosa imputabile soltanto a loro stessi, che hanno scelto di abbracciare dei valori perversi.
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da Alex80 »

cavallo

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« Risposta #20 il: 24 Maggio, 2008, 08:12:29 am »
per Alex80:
come abbiamo già discusso serenamente (a parte le intrusioni di razzisti doc anche su questo tollerantissimo sito) in vari topic in passato (che sarebbe non male rileggere prima di postare gli stessi argomenti con le stesse questioni, anche per rispetto a tutti i partecipanti, no?) c'é una differenza radicale fra:
- il razzismo degli imbecilli, che come tu dici non ha nazionalità ed é diffuso ovunque;
- le teorie razziste e suprematiste ammantate di pseudo-scienza (quelle appunto che come dici giustamente si basano sulla doppia menzogna delle esistenza di "razze" umane diverse e della superiorità di una di tali "razze" sulle altre). e la loro pratica applicazione nella disxcriminazione razziale, nel genocidio, ec. .

Questo secondo tipo, mi spiace sottolineartelo, é figlio diretto di concezioni OCCIDENTALI (quali quella del "popolo eletto" dell'Ebraismo post-babilonese e quella ben peggiore della "limpieza de sangre" della Spagna cattolica tardomedievale), si basa su elaborazioni SOLO OCCIDENTALI (da Gobineau ad Evola), si afferma grazie alla triangolazione schiavista transatlantica operata dagli OCCIDENTALI colonialismo OCCIDENTALE ed ha un corrispettivo in Asia SOLTANTO nelle ideologie suprenatiste giapponesi (in particolare di epoca Meji e post-Mehi che, in quella fase, furono fortemente influenzate da quelle prussiane, ossia OCCIDENTALI), mentre né in Cina né in Corea sono state MAI elabborate teorie organicamente razziste.

Forme di razzismo vo sono state anche nella cultura turca (ed hanno portatop fra l'altro al genocidio degli Armeni) ma tutti gli storici sottolineano che esse erano estranee alla realtà dell'Impero Ottomano (che infatti fu multietnico più di ogni altro) e che nacquero  col movimento dei "Giovani Turchi" ai primi del '900, che era un movimento laicista, ipernazionalista, occidentalizzante e fondato su concezioni (appunro "Stato-nazione", "laicità", ecc.) del tutto estranee alla tradizione ottomana e ancora una volta NATE IN OCCIDENTE.

E, per evitare accuse di generalizzazione, quando parlo di OCCIDENTALI non parlo della signora Cesira, del signor Maurice o del signor Werner in genere come produttori orgaici ed UNICI di razzismo scientifico; parlo di quelle élite intellettuali (sacerdoti, storici, antropologi, filosogi, musicisti, docenti, archeologi, filologi, ecc.) che, al servizio dei poteri occidentali e dei loro interessi schiavisti prima e coloniali poi,  forgiarono quelle teorie del tutto OCCIDENTALI e le diffusero fra le masse, legittimandone la criminale applicazione.
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da cavallo »
"anche se voi vi credete assolti, siete lo stesso coinvolti" (Fabrizio De André)

Alex80

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« Risposta #21 il: 24 Maggio, 2008, 15:51:00 pm »
Citazione da: "cavallo"
per Alex80:
come abbiamo già discusso serenamente (a parte le intrusioni di razzisti doc anche su questo tollerantissimo sito) in vari topic in passato (che sarebbe non male rileggere prima di postare gli stessi argomenti con le stesse questioni, anche per rispetto a tutti i partecipanti, no?) c'é una differenza radicale fra:
- il razzismo degli imbecilli, che come tu dici non ha nazionalità ed é diffuso ovunque;
- le teorie razziste e suprematiste ammantate di pseudo-scienza (quelle appunto che come dici giustamente si basano sulla doppia menzogna delle esistenza di "razze" umane diverse e della superiorità di una di tali "razze" sulle altre). e la loro pratica applicazione nella disxcriminazione razziale, nel genocidio, ec. .

Questo secondo tipo, mi spiace sottolineartelo, é figlio diretto di concezioni OCCIDENTALI (quali quella del "popolo eletto" dell'Ebraismo post-babilonese e quella ben peggiore della "limpieza de sangre" della Spagna cattolica tardomedievale), si basa su elaborazioni SOLO OCCIDENTALI (da Gobineau ad Evola), si afferma grazie alla triangolazione schiavista transatlantica operata dagli OCCIDENTALI colonialismo OCCIDENTALE ed ha un corrispettivo in Asia SOLTANTO nelle ideologie suprenatiste giapponesi (in particolare di epoca Meji e post-Mehi che, in quella fase, furono fortemente influenzate da quelle prussiane, ossia OCCIDENTALI), mentre né in Cina né in Corea sono state MAI elabborate teorie organicamente razziste.

Forme di razzismo vo sono state anche nella cultura turca (ed hanno portatop fra l'altro al genocidio degli Armeni) ma tutti gli storici sottolineano che esse erano estranee alla realtà dell'Impero Ottomano (che infatti fu multietnico più di ogni altro) e che nacquero  col movimento dei "Giovani Turchi" ai primi del '900, che era un movimento laicista, ipernazionalista, occidentalizzante e fondato su concezioni (appunro "Stato-nazione", "laicità", ecc.) del tutto estranee alla tradizione ottomana e ancora una volta NATE IN OCCIDENTE.

E, per evitare accuse di generalizzazione, quando parlo di OCCIDENTALI non parlo della signora Cesira, del signor Maurice o del signor Werner in genere come produttori orgaici ed UNICI di razzismo scientifico; parlo di quelle élite intellettuali (sacerdoti, storici, antropologi, filosogi, musicisti, docenti, archeologi, filologi, ecc.) che, al servizio dei poteri occidentali e dei loro interessi schiavisti prima e coloniali poi,  forgiarono quelle teorie del tutto OCCIDENTALI e le diffusero fra le masse, legittimandone la criminale applicazione.


Prima di iscrivermi in questo forum, ho lurkato per un bel po', e credo di aver letto parecchi topic...Naturalmente però, non posso averli letti tutti, ma d'altronde non credo sia neanche un presupposto così indispensabile, prima di poter esprimere una mia opinione su un certo argomento.
Comunque, venendo al discorso sulle teorie razziste, io ti chiedo: il fatto che abbiano avuto origine in Occidente, significa forse che i Popoli che fanno parte di questa "sfera" di mondo debbano essere eternamente etichettati come razzisti? E il razzismo che si riscontra nei Paesi non Occidentali, è forse meno grave solo in quanto la genesi delle suddette teorie è l'Occidente?
Tra l'altro, se è vero che l'Occidente ha partorito una teoria assurda come quella della razza ariana, lo è altrettanto però, che qui sono nati anche gli ideali democratici; se c'è stato un Hitler, c'è stato anche un Karl Marx. La storia del pensiero occidentale è disseminata da luci e ombre. Però tu vedi solo le ombre. Inizialmente, quando arrivai in questo forum e lessi alcuni tuoi messaggi, li apprezzai, ed in diversi casi mi trovai anche d'accordo con te...Col tempo però, dopo averne letti tanti, mi resi conto che oltre lo sfoggio erudito, si celava una certa carica di faziosità, in quanto tendi a manipolare le informazioni per dimostrare sempre e comunque la teoria che l'Occidente è il Male, e l'Oriente il Bene.
Perfino il topic relativo ai suicidi è diventato l'ennesimo campo in cui dimostrare questa teoria...Lì hai sostenuto con assoluta certezza che la causa primaria del suicidio è da attribuirsi alla struttura sociale vigente in Occidente, ignorando (volutamente o perchè davvero non lo sai, boh), che nelle statistiche sui tassi di suicidio, alcuni dei Paesi ex comunisti compaiono nelle prime posizioni (vedi qui http://www.suicide.org/international-su ... stics.html ).
Tuttavia non è assolutamente mia intenzione strumentalizzare quest'informazione per dire che il comunismo è alla base del suicidio...Esso è un fenomeno complesso, che non si pu? certo liquidare sulla base di sterili disquisizioni ideologiche. Ma questo è solo un esempio di come tu riesci a ridurre ad una questione politica un tema che meriterebbe un approccio per lo meno multidisciplinare, avendo implicazioni non solo sociologiche, ma anche psichiatriche.
Ma tu no...Tu ti ostini a dare un taglio politico a qualsiasi argomento, dividendo il mondo in due fazioni opposte, come fa Bush (anche se in senso inverso), e a me non piace. Non c'è onestà intellettuale in tutto questo. E prima di essere accusata di essere una fascista, tengo a precisarti che io simpatizzo per la sinistra... :roll: Ma tanto dubito che mi crederai. Se sono in questo forum, non è certo perchè speravo di costruire un dialogo costruttivo con persone come te, Snoopy o qualche altra persona i cui discorsi, a mio parere, stanno rovinando il clima di questo forum, politicizzandolo oltre modo e fomentando l'intolleranza, in un senso o nell'altro...Qui ci sono persone di cui ammiro la sensibilità e l'approccio problematico, sobrio e privo di estremismi...Tanto per fare un nome, cito Goldendragon. E' con persone come lui, che penso di potermi confrontare in modo produttivo.
E adesso, rispondimi pure con un'altra pappardella  pseudoantropologica...Il mio era un discorso assolutamente apolitico, che mirava non a confutare le tue tesi sul piano delle informazioni (che presumo essere, almeno in buona parte, veritiere, anche se non ho il tempo per andare a verificare la veridicità di tutto quello che scrivi), ma sul piano dell'approccio critico. E la differenza è abissale.
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Darky

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Re: yoon
« Risposta #22 il: 24 Maggio, 2008, 16:45:41 pm »
Citazione da: "ycj"
Non ho parole....non potete capire cosa sia stata questa intervista, davvero una gran presa per il c... scusate il termine; a prescindere dal fatto che gli accordi per la mia presentazione erano tutt'altro, in quanto avrebbero dovuto farlo introducendomi come attore "ospite" e non come uno che si vuole far compatire scrivendo una lettera.
Dovevo parlare di altre cose, compresa seconda generazione, ma mi hanno letteralmente tappato la bocca. Alla facciaccia della rete pubblica che è vicino agli spettatori... :evil:


effettivamente ero gia molto scettico al riguardo.. visto ke era gia risaputo ke i media italiani erano anticinesi mi sembrava strano ke avrebbero dato la possibilita di parlare a noi cinesini..
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da Darky »

cavallo

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« Risposta #23 il: 24 Maggio, 2008, 18:55:48 pm »
per Alex80,
se per te "dialogo" é definire le arhomentazioni culturali altrui "papaprdelle pseyudoanropologiche" hai una bella idea del "dialogo" e te la ascio.

Tu citi Marx come elemento osutuvo dell'occidente e poi parli del tasso di suicidi nei Paesi EX-"comunisti".

In qualunque cosro di statistica e sociologia ti insegnano a non confrontare mele con pere e il tasso di suicidi altissimo DOPO la caduta di regimi  che si autodefinivano "socialisti" (e non o erano affatto, ma solo, di capitalismo di stato e partito unico o semiunico) non dimostra affatto che ci sia rapporto con le idee di Marx o i regimi che C'ERANO in quei Paesi (le due cose comunque non coincidevano affatto) ma semmai che DOPO il crollo di quei sistemi (illiberali ma che garantivano lavoro, casa, asili, scuole gratis, ecc.) il tasso di syuicidio)come quello di mortalità infantile, di disoccupazione, ecc.) é VERTIGINOSAMENTE cresciuto proprio nell'aggermarsi del modello OCCIDENTALE capitalista!

Quanto a Marx, su cui ho studiato un pochino, ti gaccio notare he una delle pecche riconosciute al suo pensiero é quella di essere terribilmente intriso di suprematismo occidentale anceh lui; hai mai letto le sue pagine sul colonialismo britannico in India e quelle del gamoso "La questione irlandese"?

Se perfino Marx e perfino gente che crede di essere di sinistra non riconoscono gli orrori dell'Occidente e la necessità di immergersi criticamente nell'analisi di quegli orrori (ti rimando a Galeano, Sen, Fanon, ecc.) per ribaltare la visione occidentocentrica del Mondo, questo é uno dei motivi per cui l'Occidente ed il pianeta sono ridotti come sono.

Del resto gli ideali democratici (liberté/egalité/fraternité, Dichiarazione dei Diritti dell'Uomo, ecc.) affermati dalla  e nella riv. francese venivano sistematicamente violati ad inchiostro non ancora asciutto dalle truppe "rivoluzionarie" francesi ad Gaiti, dove i Neri si illudevano che valessero anche per loro.

L'ipocrisia dei "progressisti" del nostro Occudente mi fa in effetti più ribrezzo  ed ha creato più lutti basati sul razzismo mascherato dello stesso razzismo esplicito, che ha potuto portare al potere un Hitler anche perché i "conservatori", i "socialdemocratici", i "comunisti" tedeschi hanno del tutto sottovalutato la gravità del razzismo nazista.


Dire che tu fai discorsi apolitici ed io "politicizzo" il Forum é farsesco: un Gorum di/sulle seconde generazioni non é un club di pesca, di bridge o di scacchi, ma un'Associazione (leggi la presentazione) che si batte per l'integrazione. i diritti, contro le discriominazioni che sono TUTTI temi politici e se é necessario IMPEGNARSI per questi obiettivi vuol dire semplicemente che la società é caratterizzata da razzismo, suprematismo, ecc., ma chi sottovaluta come fai tu la dimensione antropologica (sia per analizzare e combattere il razzismo, sia storicamente invece come ancella otto-novecentesca del razzismo) forse questo fatica a comprenderlo.


Uno o più popoli non sono mai razzisti in blocco, neppure i Tedeschi che pure parteciparono in massa all'orrore nazista (ci sono libri che mostrano che non erano affatto "disinformati"...), ma possono essere, PER SECOLI, intrisi di concezioni razziste dovute alla propaganda, alla scuola, all'immaginario creato dai maggiordomi del potere e dei forgiatori delle teorie razziste; in Occidente, dove iù dove meno, é esattamente questa la situazione e non muterà MAI autonomamente se si continuerà perfino da chi é di "sinistra" a negarlo.

Naturalmente, muterà LO STESSO, ma non autonomamente, bensì come é mutata (crollando) la concezione che i Romani avevano della superiorità (non razzista ma di modello) ed eternità del loro sistema statuale-culturale: muterà quando questo Occidente e tutto il suo modello CROLLERA' MISERAMENRE per le sue contraddizioni volutamente isrrisolte e per la pressione del Sud del Mondo.

Allora, la distinzione fra !"destra" e "sinistra" davvero varrà nulla, ma sarà troppo tardi per noi Occidentali per capire. Non fa niente: il diritto al suicidio di modello ga perta dei diriti collettivi dele società: peccato che sarà come sempre é avvenuto nella toria un crollo terribile, con un prezzo umano immenso, ma certo minore di quel che l'Occidente non solo ha fatto pagare agli altri (per colpe sue) negli ultimi 500 anni ma pure slo di quel che continua a far pagare oggi.
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da cavallo »
"anche se voi vi credete assolti, siete lo stesso coinvolti" (Fabrizio De André)

cavallo

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« Risposta #24 il: 24 Maggio, 2008, 19:07:36 pm »
"Potrete ingannare tutti per un po'.
Potrete ingannare qualcuno per sempre.
Ma non potrete ingannare tutti per sempre"
[Abramo Lincoln]
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Alex80

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« Risposta #25 il: 25 Maggio, 2008, 12:28:47 pm »
Citazione da: "cavallo"
per Alex80,
se per te "dialogo" é definire le arhomentazioni culturali altrui "papaprdelle pseyudoanropologiche" hai una bella idea del "dialogo" e te la ascio.

Se tu critichi la mia concezione di dialogo - e comunque, più avanti spiegherò in che senso ho usato l'espressione "pappardelle pseudoantropologiche" - ti faccio notare che anche tu però, nel tuo primo messaggio, non ti sei risparmiato un atteggiamento di chiusura nei miei confronti...Nello specifico, mi ha indispettita questa frase:

Citazione
come abbiamo già discusso serenamente (a parte le intrusioni di razzisti doc anche su questo tollerantissimo sito) in vari topic in passato (che sarebbe non male rileggere prima di postare gli stessi argomenti con le stesse questioni, anche per rispetto a tutti i partecipanti, no?) c'é una differenza radicale fra:

In pratica, mi hai detto che io, per rispetto degli altri utenti, non avrei dovuto parlare di un tema come il razzismo (che poi è anche un argomento attinente all'oggetto di questo topic, quindi non credo di essere andata OT) perchè su di esso è "già stato detto tutto". Se io voglio approfondire questa tematica secondo il mio proprio punto di vista, urto la tua sensibilità, perchè così ti tocca reinsegnarmi quello che hai già spiegato altre millemila volte in altri topic, e che dal tuo punto di vista, costituisce l'esauriente verità. Questo è quello che io ho percepito da quelle righe, e decisamente, non mi è parsa una bella apertura al dialogo!
Nonostante tutto, riconosco il tono generalmente aggressivo del mio precedente messaggio, e per questo mi scuso. Stavolta voglio provare a spiegare qual era il punto della mia argomentazione, senza assumere toni di quel tipo, sperando però di riuscire a farmi comprendere a pieno, perchè purtroppo, hai frainteso qual era la vera critica che ti ho mosso.

Citazione
Tu citi Marx come elemento osutuvo dell'occidente e poi parli del tasso di suicidi nei Paesi EX-"comunisti".

In qualunque cosro di statistica e sociologia ti insegnano a non confrontare mele con pere e il tasso di suicidi altissimo DOPO la caduta di regimi  che si autodefinivano "socialisti" (e non o erano affatto, ma solo, di capitalismo di stato e partito unico o semiunico) non dimostra affatto che ci sia rapporto con le idee di Marx o i regimi che C'ERANO in quei Paesi (le due cose comunque non coincidevano affatto) ma semmai che DOPO il crollo di quei sistemi (illiberali ma che garantivano lavoro, casa, asili, scuole gratis, ecc.) il tasso di syuicidio)come quello di mortalità infantile, di disoccupazione, ecc.) é VERTIGINOSAMENTE cresciuto proprio nell'aggermarsi del modello OCCIDENTALE capitalista!


Ho forse io cercato di avvallare, nella mia argomentazione, la teoria che sussista una relazione tra suicidio e comunismo?
Eppure ho scritto esplicitamente questo

Citazione
Tuttavia non è assolutamente mia intenzione strumentalizzare quest'informazione per dire che il comunismo è alla base del suicidio...Esso è un fenomeno complesso, che non si pu? certo liquidare sulla base di sterili disquisizioni ideologiche. Ma questo è solo un esempio di come tu riesci a ridurre ad una questione politica un tema che meriterebbe un approccio per lo meno multidisciplinare, avendo implicazioni non solo sociologiche, ma anche psichiatriche.

Perchè lo ignori?
Ma va bene, provo ad assumere il tuo taglio interpretativo (che però ribadisco non coincidere con quello che ho assunto io, quando ho riportato quel dato)...In mia opinione, il fatto che in quei Paesi il tasso di suicidio sia aumentato dopo il crollo dei regimi comunisti (preciso però che non ho dati alla mano relativi al periodo antecedente a quell'evento), non significa necessariamente che questo sia dovuto alla contaminazione dei valori assolutamente nefasti dell'Occidente (altrimenti, nella classifica, tutti i Paesi occidentali, compreso il nostro, avrebbero un tasso molto elevato, eppure non è così), semmai, al fatto che il brusco passaggio da un sistema all'altro, ha portato a grossi ed improvvisi squilibri sociali.
Del resto, c'è anche da notare che molti dei valori tipici della società occidentale, e che possono essere deleteri per l'equilibrio personale, non sono prerogativa dell'Occidente...Ad esempio, l'alta competitività scolastica, fattore che incide particolarmente nei suicidi degli adolescenti, la si ritrova anche in Cina, che vanta degli alunni tra i più brillanti al mondo.
Questa mia digressione non vuole dimostrare un collegamento tra suicidio e sistema politico comunista, capitalista, o altro...La mia volontà è soltanto quella di trattare il discorso in maniera critica e problematica, senza scagliarmi con veleno contro l'uno o l'altro sistema, ma cercando di trovare analogie, differenze e spunti vari che possano arricchire l'argomentazione. Non ho nemmeno la pretesa di usare qualche ricerca sociologica come unico metro di giudizio per spiegare in maniera davvero esaustiva un fenomeno, che come altri in questo nostro, pazzo mondo, è estremamente complesso, variegato, e ricco di particolarismi...Più che i contenuti stessi di un argomentazione, per me è importante l'approccio problematico: nulla deve essere mai considerato come certo e assoluto, ma sempre suscettibile di essere messo in discussione. Il pensiero creativo e divergente è quello che pu? farci realmente crescere a livello umano...Ma quando si crede ciecamente in un tipo di ideologia, occidentale o meno, non importa, si rischia sempre, in qualche misura, un atteggiamento di condanna aprioristica e chiusura, che per me deve essere evitato...In particolar modo, il ricercatore di scienze sociali, deve liberarsi da qualsiasi preconcetto, ed assumere un atteggiamento di relativismo culturale: questo, dal mio punto di vista, significa che non deve indignarsi se in Cina qualcuno mangia i cani, ma nemmeno se in Occidente qualcuno critica chi mangia i cani. Analogamente, non deve indignarsi se in Occidente la gente mangia i bovini, ma nemmeno se in India qualcuno critica chi mangia i bovini. Il ricercatore che osserva questi fenomeni lo deve fare con occhio obiettivo, che separa nettamente la morale dall'oggetto della sua ricerca. Se si fa condizionare dai valori, anche quelli in cui crede ciecamente, la sua analisi non potrà mai essere veramente obiettiva. Questo non significa che, come persona, non debba avere un proprio credo e dei propri ideali, ma solo che essi non devono interferire sul piano dell'analisi empirica. Secondo me, quando l'orientamento politico personale contamina un discorso come quello delle ricerche sul suicidio, si rischia di perdere in obiettività, perchè si escludono altre variabili che possono entrare in contraddizione con l'ideologia di chi vuole spiegare il fenomeno, e che invece potrebbero essere utili nell'indagine in questione.


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Quanto a Marx, su cui ho studiato un pochino, ti gaccio notare he una delle pecche riconosciute al suo pensiero é quella di essere terribilmente intriso di suprematismo occidentale anceh lui; hai mai letto le sue pagine sul colonialismo britannico in India e quelle del gamoso "La questione irlandese"?

Se perfino Marx e perfino gente che crede di essere di sinistra non riconoscono gli orrori dell'Occidente e la necessità di immergersi criticamente nell'analisi di quegli orrori (ti rimando a Galeano, Sen, Fanon, ecc.) per ribaltare la visione occidentocentrica del Mondo, questo é uno dei motivi per cui l'Occidente ed il pianeta sono ridotti come sono.

Del resto gli ideali democratici (liberté/egalité/fraternité, Dichiarazione dei Diritti dell'Uomo, ecc.) affermati dalla  e nella riv. francese venivano sistematicamente violati ad inchiostro non ancora asciutto dalle truppe "rivoluzionarie" francesi ad Gaiti, dove i Neri si illudevano che valessero anche per loro.

L'ipocrisia dei "progressisti" del nostro Occudente mi fa in effetti più ribrezzo  ed ha creato più lutti basati sul razzismo mascherato dello stesso razzismo esplicito, che ha potuto portare al potere un Hitler anche perché i "conservatori", i "socialdemocratici", i "comunisti" tedeschi hanno del tutto sottovalutato la gravità del razzismo nazista.

Quando ho citato Marx, in contrapposizine ad Hitler, non l'ho fatto con l'intento di dire "eh, ma guarda, in Occidente è nata anche una persona come Karl Marx, la cui dottrina ideolgica è esente da critiche!"...Volevo soltanto dare l'idea di due individualità, sostanzialmente assai differenti, eppure entrambe figlie dell'Occidente.


 
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Dire che tu fai discorsi apolitici ed io "politicizzo" il Forum é farsesco: un Gorum di/sulle seconde generazioni non é un club di pesca, di bridge o di scacchi, ma un'Associazione (leggi la presentazione) che si batte per l'integrazione. i diritti, contro le discriominazioni che sono TUTTI temi politici e se é necessario IMPEGNARSI per questi obiettivi vuol dire semplicemente che la società é caratterizzata da razzismo, suprematismo, ecc., ma chi sottovaluta come fai tu la dimensione antropologica (sia per analizzare e combattere il razzismo, sia storicamente invece come ancella otto-novecentesca del razzismo) forse questo fatica a comprenderlo.

Io non sottovaluto la dimensione antropologica, dico solo che è sbagliato:
- dare un taglio politico a qualsiasi tipo di dibattito, usando qualunque argomento per sostentenere un certo tipo di tesi politica
- avere un approccio perennemente aggressivo ed accusatorio nei confronti dell'Occidente in globo, come se questo, a parte le indiscutibili COLPE che effettivamente ha, e che mai mi sognerei di negare, fosse costituito esclusivamente da gente cretina che si fa fare il lavaggio del cervello e crede di essere una razza superiore.
Che dai un taglio politico a qualsiasi discorso, anche dove si potrebbe evitare, diventando quanto meno un po' "pesante", me l'ha suggerito, ad esempio, un topic come questo:
http://www.associna.com/modules.phpònam ... pic&t=4267
Qui si voleva discutere di un fatto di cronaca - il titolo del topic era "che fareste a gente del genere?" riferito a chi ha rapito la povera ragazzina - ma tu hai saltato l'argomento primario e sei finito a parlare di quanto fosse ipocrita chi ha scritto l'articolo, a come esso sia un esempio della disnformazione in Italia, e vi dicendo...Ora, io non sto difendendo la forma in cui è scritto quell'articolo, il mio punto non è se fosse discriminatorio o meno, ma presumo che questi discorsi si sarebbero potuti evitare almeno in un topic dove lo scopo era discutere di un atto criminale ed empatizzare con la vittima...E' chiaro che chi ti legge, e vede come qualsiasi argomento si tocchi, tu vada sempre a parare lì, abbia per lo meno l'impressione che tendi generalmente a forzare l'argomentazione entro un certo ambito...Ed è in questo senso che ho detto che politicizzi il forum...Ogni tanto c'è bisogno di prendere fiato! Ti ripeto, non discuto sul fatto che tu abbia ragione o meno, rispetto a quello che dici...Magari quell'articolo aveva davvero un'impostazione velatamente o esplicitamente discriminatoria, ma era davvero quello il tema del discorso? Boh...
 
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Uno o più popoli non sono mai razzisti in blocco, neppure i Tedeschi che pure parteciparono in massa all'orrore nazista (ci sono libri che mostrano che non erano affatto "disinformati"...)

La tua prima affermazione viene contraddetta dall'inciso tra parentesi, quindi, dillo pure chiaramente: sì, io penso che un popolo possa essere razzista in blocco, e questo è il caso degli occidentali, in quanto

Citazione
ma possono essere, PER SECOLI, intrisi di concezioni razziste dovute alla propaganda, alla scuola, all'immaginario creato dai maggiordomi del potere e dei forgiatori delle teorie razziste; in Occidente, dove iù dove meno, é esattamente questa la situazione e non muterà MAI autonomamente se si continuerà perfino da chi é di "sinistra" a negarlo.

E va bene, questa è la tua opinione, chi ti pu? dir nulla...Io credo esista anche gente che non si beve la propaganda dei media, sa anche accedere ad altri fonti meno contaminate, e sviluppare una propria autonomia di pensiero...Spero comunque che quel "sinistra" tra virgolette non si riferisse a me, perchè sennò mi confermi che, come mi aspettavo, hai messo in dubbio la mia affermazione sul fatto di simpatizzare per la sinistra, solo perchè ho espresso una critica al tuo approccio argomentativo.

Citazione
Naturalmente, muterà LO STESSO, ma non autonomamente, bensì come é mutata (crollando) la concezione che i Romani avevano della superiorità (non razzista ma di modello) ed eternità del loro sistema statuale-culturale: muterà quando questo Occidente e tutto il suo modello CROLLERA' MISERAMENRE per le sue contraddizioni volutamente isrrisolte e per la pressione del Sud del Mondo.
Allora, la distinzione fra !"destra" e "sinistra" davvero varrà nulla, ma sarà troppo tardi per noi Occidentali per capire. Non fa niente: il diritto al suicidio di modello ga perta dei diriti collettivi dele società: peccato che sarà come sempre é avvenuto nella toria un crollo terribile, con un prezzo umano immenso, ma certo minore di quel che l'Occidente non solo ha fatto pagare agli altri (per colpe sue) negli ultimi 500 anni ma pure slo di quel che continua a far pagare oggi.


Anche questo non mi piace, nelle tue argomentazioni...Questa tendenza a profetizzare scenari biblici con compiacimento. Boh. Comunque, sebbene continui a non condividere i tuoi toni, sul piano dei contenuti sono d'accordo con te: il modello capitalista, com'è pensato adesso, non presenta di certo un sistema di sviluppo sostenibile, ed è gravato da tante ingiustizie e contraddizioni...Però purtroppo, questo sistema vige anche in Paesi emergenti come Cina ed India, dove il divario tra ricchi e poveri si fa sempre più amplio, e che a sua volta, col tempo, si vedranno sempre più costrette a dislocare le loro imprese nei Paesi del Sud del mondo per sfruttarne la manodopera a basso costo.
Il mondo andrebbe veramente ripensato...Ma come? Ed il vero punto è questo: proporre, argomentare, discutere..Accusare, quando necessario, ma cercando il più possibile di farlo con toni moderati ed il giusto approccio critico, senza spargere veleni e demonizzare in globo una fetta di umanità.
Concludo, finalmente, la mia pappardella: non è nei contenuti che io ti ho criticato, Cavallo, ma nel tuo approccio alle problematiche che, di volta in volta, vengono trattate...E' per questo che ho detto "e adesso rispondimi pure con una "pappardella pseudoantropologica" "...perchè immaginavo che avresti nuovamente riportato il discorso sul piano dei contenuti storici (e come ti ho detto in precedenza, non è che voglio andarteli a confutare quanto dati oggettivi, perchè ci? mi richiederebbe di dedicarmi a ricerche infinite, in quanto, purtroppo, non ho un livello di conoscenze paragonabile al tuo), e non su quello dell'approccio argomentativo, che era il vero oggetto della mia critica, in quanto troppo orientato, e che pertanto, a mio parere, tende a viziare la bontà delle tue analisi.
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da Alex80 »

cavallo

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« Risposta #26 il: 25 Maggio, 2008, 12:58:03 pm »
purtroppo, perb rispondere alla tua legittima domanda sul che fare, si é proprio osretti a ricorrere a quei contenuti storici h ti infastidiscono e dico di più, finché, anche "a sinistra" non si fanno i conti (come dicevo non li ha fatti neppure Marx, per cui...) con quei contenuti storici NON C'E' soluzione.

La soluzione parte da un'analisi delle cause (come nelle malattie dalla diagnosi) che NON SONO attuali né indifferneziate, ma STORICHE e ben anteriori alla Rivoluzione Industriale ed all'affermarsi del capitalismo contro cui, giustamente, scriveva Marx.

Le cause sono nella logica distruttiva ed omologativa dell'Occidente, forgiatasi nelle "Crociate" e sviluppatasi nella "Conquista", mella tratta schiavista transatlantica e nel colonialismo.

Solo rifiutando quella logica si pu? evitare quel futuro che tu dici io auspico, ma siccome in Occidente non lo si fa (non lo fai neppure tu) é questo non rifiuto che farà avverare quelle che non sono rogezie ma pura ricostruzione di quanto é già avvenuto in passato e riavverrà.

Rifiutare quella logica vuol dire una cosa che neppure l'1% degli Occidentali  (arx e <Bertinotti inclusi) accettano: le risorse planetarie sono limitate e vanno REDISTRIBUITE il che vuol dire che al Sud del Mondo si pu? chiedere di non seguire le logiche suicide ed ecocide del capitalismo (che l'Occidente gli ha imposto ed esportato) SOLO se gli Occidentali sono disposti a RIDURRE del 50% i propri consumi individuali (e non arlo di quelli di della Valle o della Maercegaglia, ma di quelli dei suoi stessi operai!) per far cessare il genocidio in ato nel Sud del Mondo a causa della criminale ripartizione di tali risorse.

Quale partito o leader pu? ottenere questo in Occidente?

E alora quel che noi non siamo disposti a dare ci verrà tolto, esattamente come avvenne per l'Impero Romano: la nostra società non é più eterna di quell'Impero!

Dopo di che i prezzi terribili che si pagheranno mi dispiacciono, checché tu ne dica, ma ti faccio notare che é un po' strano (anche se comune) essere "di sinistra" e credere che il destino personale e collettivo di Italiani, Belgi, Statunitensi, élotes occidentalizate del Sud del Mondo possa valere DI PIU' di quello dei milioni di ersone che continuiamo a far/lasciar morire ogni anno nel Sud del Mondo per garantire i nostri privilegi.

Se per il mio benessere e perfino i miei diritti sociali sono disposto a far crepare 100 Africani (é quel che facciamo dalla Riv. francese in poi, riempiendoci la bocca di "droits de l'Homme" e bolscevismo) non sono migliore dei nazisti ma solo più incoerente e non ho alcun diritto a spravvivere, come persona e soprattutto come società.

Valeva ai tempi di Attila come oggi.  Ma lo so, la Storia (quando non é menzogna leghista o ratzingeriana) é scomoda come Cassandra, però poi arriva Ulisse e Troia sparisce in un mare di fiamme.
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da cavallo »
"anche se voi vi credete assolti, siete lo stesso coinvolti" (Fabrizio De André)

Alex80

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« Risposta #27 il: 25 Maggio, 2008, 13:22:38 pm »
Citazione da: "cavallo"
purtroppo, perb rispondere alla tua legittima domanda sul che fare, si é proprio osretti a ricorrere a quei contenuti storici h ti infastidiscono e dico di più, finché, anche "a sinistra" non si fanno i conti (come dicevo non li ha fatti neppure Marx, per cui...) con quei contenuti storici NON C'E' soluzione.

A me non infastidiscono quei contenuti storici! O_O Ma dove la trovi, nel mio discorso, un'affermazione del genere?


Citazione
Solo rifiutando quella logica si pu? evitare quel futuro che tu dici io auspico, ma siccome in Occidente non lo si fa (non lo fai neppure tu)


Ma dov'è che, nel mio precedente post, ho difeso le colpe storiche dell'Occidente, o la logica selvaggia dell'economia di mercato?

Sei partito di nuovo in quarta, prendendo una strada tutta tua, ed ignorando tutta la mia argomentazione! Io ti ho risposto quotando, passo dopo passo, il tuo intervento, sforzandomi quindi di creare un vero dialogo, attenendomi scrupolosamente a quello che hai scritto...Tu invece cosa hai fatto? Te ne sei fregato del mio post, hai colto qualche spunto qua e là, rigirandolo come ti pare, e mettendomi in bocca cose che non ho detto. E va bene, sono sicuramente una fascistona che nega l'olocausto, il colonialismo europeo, la tratta dei neri, e tutte le porcherie della storia occidentale...Naturalmente, penso anche che sia più importante la mia vita di quella di un bambino africano. Spero che adesso tu sia soddisfatto...Tanti saluti. :-)
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da Alex80 »

Dubbio

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« Risposta #28 il: 25 Maggio, 2008, 14:58:34 pm »
Cavallo, come sai ho spesso criticato il tuo modo di discutere, evidenziando come ne risultassero danneggiati anche contenuti condivisibili dei tuoi pensieri.

Ma mai avrei immaginato che potessi raggiungere l'abisso di intolleranza e superficialità nei confronti delle argomentazioni del tuo contraddittore che hai dimostrato nel tuo ultimo post.

Mi spiace per il forum.
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da Dubbio »

wen

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« Risposta #29 il: 25 Maggio, 2008, 15:02:28 pm »
Citazione da: "Alex80"
Citazione da: "cavallo"
per Alex80,
se per te "dialogo" é definire le arhomentazioni culturali altrui "papaprdelle pseyudoanropologiche" hai una bella idea del "dialogo" e te la ascio.

Se tu critichi la mia concezione di dialogo - e comunque, più avanti spiegherò in che senso ho usato l'espressione "pappardelle pseudoantropologiche" - ti faccio notare che anche tu però, nel tuo primo messaggio, non ti sei risparmiato un atteggiamento di chiusura nei miei confronti...Nello specifico, mi ha indispettita questa frase:

Citazione
come abbiamo già discusso serenamente (a parte le intrusioni di razzisti doc anche su questo tollerantissimo sito) in vari topic in passato (che sarebbe non male rileggere prima di postare gli stessi argomenti con le stesse questioni, anche per rispetto a tutti i partecipanti, no?) c'é una differenza radicale fra:

In pratica, mi hai detto che io, per rispetto degli altri utenti, non avrei dovuto parlare di un tema come il razzismo (che poi è anche un argomento attinente all'oggetto di questo topic, quindi non credo di essere andata OT) perchè su di esso è "già stato detto tutto". Se io voglio approfondire questa tematica secondo il mio proprio punto di vista, urto la tua sensibilità, perchè così ti tocca reinsegnarmi quello che hai già spiegato altre millemila volte in altri topic, e che dal tuo punto di vista, costituisce l'esauriente verità. Questo è quello che io ho percepito da quelle righe, e decisamente, non mi è parsa una bella apertura al dialogo!
Nonostante tutto, riconosco il tono generalmente aggressivo del mio precedente messaggio, e per questo mi scuso. Stavolta voglio provare a spiegare qual era il punto della mia argomentazione, senza assumere toni di quel tipo, sperando però di riuscire a farmi comprendere a pieno, perchè purtroppo, hai frainteso qual era la vera critica che ti ho mosso.

Citazione
Tu citi Marx come elemento osutuvo dell'occidente e poi parli del tasso di suicidi nei Paesi EX-"comunisti".

In qualunque cosro di statistica e sociologia ti insegnano a non confrontare mele con pere e il tasso di suicidi altissimo DOPO la caduta di regimi  che si autodefinivano "socialisti" (e non o erano affatto, ma solo, di capitalismo di stato e partito unico o semiunico) non dimostra affatto che ci sia rapporto con le idee di Marx o i regimi che C'ERANO in quei Paesi (le due cose comunque non coincidevano affatto) ma semmai che DOPO il crollo di quei sistemi (illiberali ma che garantivano lavoro, casa, asili, scuole gratis, ecc.) il tasso di syuicidio)come quello di mortalità infantile, di disoccupazione, ecc.) é VERTIGINOSAMENTE cresciuto proprio nell'aggermarsi del modello OCCIDENTALE capitalista!


Ho forse io cercato di avvallare, nella mia argomentazione, la teoria che sussista una relazione tra suicidio e comunismo?
Eppure ho scritto esplicitamente questo

Citazione
Tuttavia non è assolutamente mia intenzione strumentalizzare quest'informazione per dire che il comunismo è alla base del suicidio...Esso è un fenomeno complesso, che non si pu? certo liquidare sulla base di sterili disquisizioni ideologiche. Ma questo è solo un esempio di come tu riesci a ridurre ad una questione politica un tema che meriterebbe un approccio per lo meno multidisciplinare, avendo implicazioni non solo sociologiche, ma anche psichiatriche.

Perchè lo ignori?
Ma va bene, provo ad assumere il tuo taglio interpretativo (che però ribadisco non coincidere con quello che ho assunto io, quando ho riportato quel dato)...In mia opinione, il fatto che in quei Paesi il tasso di suicidio sia aumentato dopo il crollo dei regimi comunisti (preciso però che non ho dati alla mano relativi al periodo antecedente a quell'evento), non significa necessariamente che questo sia dovuto alla contaminazione dei valori assolutamente nefasti dell'Occidente (altrimenti, nella classifica, tutti i Paesi occidentali, compreso il nostro, avrebbero un tasso molto elevato, eppure non è così), semmai, al fatto che il brusco passaggio da un sistema all'altro, ha portato a grossi ed improvvisi squilibri sociali.
Del resto, c'è anche da notare che molti dei valori tipici della società occidentale, e che possono essere deleteri per l'equilibrio personale, non sono prerogativa dell'Occidente...Ad esempio, l'alta competitività scolastica, fattore che incide particolarmente nei suicidi degli adolescenti, la si ritrova anche in Cina, che vanta degli alunni tra i più brillanti al mondo.
Questa mia digressione non vuole dimostrare un collegamento tra suicidio e sistema politico comunista, capitalista, o altro...La mia volontà è soltanto quella di trattare il discorso in maniera critica e problematica, senza scagliarmi con veleno contro l'uno o l'altro sistema, ma cercando di trovare analogie, differenze e spunti vari che possano arricchire l'argomentazione. Non ho nemmeno la pretesa di usare qualche ricerca sociologica come unico metro di giudizio per spiegare in maniera davvero esaustiva un fenomeno, che come altri in questo nostro, pazzo mondo, è estremamente complesso, variegato, e ricco di particolarismi...Più che i contenuti stessi di un argomentazione, per me è importante l'approccio problematico: nulla deve essere mai considerato come certo e assoluto, ma sempre suscettibile di essere messo in discussione. Il pensiero creativo e divergente è quello che pu? farci realmente crescere a livello umano...Ma quando si crede ciecamente in un tipo di ideologia, occidentale o meno, non importa, si rischia sempre, in qualche misura, un atteggiamento di condanna aprioristica e chiusura, che per me deve essere evitato...In particolar modo, il ricercatore di scienze sociali, deve liberarsi da qualsiasi preconcetto, ed assumere un atteggiamento di relativismo culturale: questo, dal mio punto di vista, significa che non deve indignarsi se in Cina qualcuno mangia i cani, ma nemmeno se in Occidente qualcuno critica chi mangia i cani. Analogamente, non deve indignarsi se in Occidente la gente mangia i bovini, ma nemmeno se in India qualcuno critica chi mangia i bovini. Il ricercatore che osserva questi fenomeni lo deve fare con occhio obiettivo, che separa nettamente la morale dall'oggetto della sua ricerca. Se si fa condizionare dai valori, anche quelli in cui crede ciecamente, la sua analisi non potrà mai essere veramente obiettiva. Questo non significa che, come persona, non debba avere un proprio credo e dei propri ideali, ma solo che essi non devono interferire sul piano dell'analisi empirica. Secondo me, quando l'orientamento politico personale contamina un discorso come quello delle ricerche sul suicidio, si rischia di perdere in obiettività, perchè si escludono altre variabili che possono entrare in contraddizione con l'ideologia di chi vuole spiegare il fenomeno, e che invece potrebbero essere utili nell'indagine in questione.


Citazione
Quanto a Marx, su cui ho studiato un pochino, ti gaccio notare he una delle pecche riconosciute al suo pensiero é quella di essere terribilmente intriso di suprematismo occidentale anceh lui; hai mai letto le sue pagine sul colonialismo britannico in India e quelle del gamoso "La questione irlandese"?

Se perfino Marx e perfino gente che crede di essere di sinistra non riconoscono gli orrori dell'Occidente e la necessità di immergersi criticamente nell'analisi di quegli orrori (ti rimando a Galeano, Sen, Fanon, ecc.) per ribaltare la visione occidentocentrica del Mondo, questo é uno dei motivi per cui l'Occidente ed il pianeta sono ridotti come sono.

Del resto gli ideali democratici (liberté/egalité/fraternité, Dichiarazione dei Diritti dell'Uomo, ecc.) affermati dalla  e nella riv. francese venivano sistematicamente violati ad inchiostro non ancora asciutto dalle truppe "rivoluzionarie" francesi ad Gaiti, dove i Neri si illudevano che valessero anche per loro.

L'ipocrisia dei "progressisti" del nostro Occudente mi fa in effetti più ribrezzo  ed ha creato più lutti basati sul razzismo mascherato dello stesso razzismo esplicito, che ha potuto portare al potere un Hitler anche perché i "conservatori", i "socialdemocratici", i "comunisti" tedeschi hanno del tutto sottovalutato la gravità del razzismo nazista.

Quando ho citato Marx, in contrapposizine ad Hitler, non l'ho fatto con l'intento di dire "eh, ma guarda, in Occidente è nata anche una persona come Karl Marx, la cui dottrina ideolgica è esente da critiche!"...Volevo soltanto dare l'idea di due individualità, sostanzialmente assai differenti, eppure entrambe figlie dell'Occidente.


 
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Dire che tu fai discorsi apolitici ed io "politicizzo" il Forum é farsesco: un Gorum di/sulle seconde generazioni non é un club di pesca, di bridge o di scacchi, ma un'Associazione (leggi la presentazione) che si batte per l'integrazione. i diritti, contro le discriominazioni che sono TUTTI temi politici e se é necessario IMPEGNARSI per questi obiettivi vuol dire semplicemente che la società é caratterizzata da razzismo, suprematismo, ecc., ma chi sottovaluta come fai tu la dimensione antropologica (sia per analizzare e combattere il razzismo, sia storicamente invece come ancella otto-novecentesca del razzismo) forse questo fatica a comprenderlo.

Io non sottovaluto la dimensione antropologica, dico solo che è sbagliato:
- dare un taglio politico a qualsiasi tipo di dibattito, usando qualunque argomento per sostentenere un certo tipo di tesi politica
- avere un approccio perennemente aggressivo ed accusatorio nei confronti dell'Occidente in globo, come se questo, a parte le indiscutibili COLPE che effettivamente ha, e che mai mi sognerei di negare, fosse costituito esclusivamente da gente cretina che si fa fare il lavaggio del cervello e crede di essere una razza superiore.
Che dai un taglio politico a qualsiasi discorso, anche dove si potrebbe evitare, diventando quanto meno un po' "pesante", me l'ha suggerito, ad esempio, un topic come questo:
http://www.associna.com/modules.phpònam ... pic&t=4267
Qui si voleva discutere di un fatto di cronaca - il titolo del topic era "che fareste a gente del genere?" riferito a chi ha rapito la povera ragazzina - ma tu hai saltato l'argomento primario e sei finito a parlare di quanto fosse ipocrita chi ha scritto l'articolo, a come esso sia un esempio della disnformazione in Italia, e vi dicendo...Ora, io non sto difendendo la forma in cui è scritto quell'articolo, il mio punto non è se fosse discriminatorio o meno, ma presumo che questi discorsi si sarebbero potuti evitare almeno in un topic dove lo scopo era discutere di un atto criminale ed empatizzare con la vittima...E' chiaro che chi ti legge, e vede come qualsiasi argomento si tocchi, tu vada sempre a parare lì, abbia per lo meno l'impressione che tendi generalmente a forzare l'argomentazione entro un certo ambito...Ed è in questo senso che ho detto che politicizzi il forum...Ogni tanto c'è bisogno di prendere fiato! Ti ripeto, non discuto sul fatto che tu abbia ragione o meno, rispetto a quello che dici...Magari quell'articolo aveva davvero un'impostazione velatamente o esplicitamente discriminatoria, ma era davvero quello il tema del discorso? Boh...
 
Citazione
Uno o più popoli non sono mai razzisti in blocco, neppure i Tedeschi che pure parteciparono in massa all'orrore nazista (ci sono libri che mostrano che non erano affatto "disinformati"...)

La tua prima affermazione viene contraddetta dall'inciso tra parentesi, quindi, dillo pure chiaramente: sì, io penso che un popolo possa essere razzista in blocco, e questo è il caso degli occidentali, in quanto

Citazione
ma possono essere, PER SECOLI, intrisi di concezioni razziste dovute alla propaganda, alla scuola, all'immaginario creato dai maggiordomi del potere e dei forgiatori delle teorie razziste; in Occidente, dove iù dove meno, é esattamente questa la situazione e non muterà MAI autonomamente se si continuerà perfino da chi é di "sinistra" a negarlo.

E va bene, questa è la tua opinione, chi ti pu? dir nulla...Io credo esista anche gente che non si beve la propaganda dei media, sa anche accedere ad altri fonti meno contaminate, e sviluppare una propria autonomia di pensiero...Spero comunque che quel "sinistra" tra virgolette non si riferisse a me, perchè sennò mi confermi che, come mi aspettavo, hai messo in dubbio la mia affermazione sul fatto di simpatizzare per la sinistra, solo perchè ho espresso una critica al tuo approccio argomentativo.

Citazione
Naturalmente, muterà LO STESSO, ma non autonomamente, bensì come é mutata (crollando) la concezione che i Romani avevano della superiorità (non razzista ma di modello) ed eternità del loro sistema statuale-culturale: muterà quando questo Occidente e tutto il suo modello CROLLERA' MISERAMENRE per le sue contraddizioni volutamente isrrisolte e per la pressione del Sud del Mondo.
Allora, la distinzione fra !"destra" e "sinistra" davvero varrà nulla, ma sarà troppo tardi per noi Occidentali per capire. Non fa niente: il diritto al suicidio di modello ga perta dei diriti collettivi dele società: peccato che sarà come sempre é avvenuto nella toria un crollo terribile, con un prezzo umano immenso, ma certo minore di quel che l'Occidente non solo ha fatto pagare agli altri (per colpe sue) negli ultimi 500 anni ma pure slo di quel che continua a far pagare oggi.

Anche questo non mi piace, nelle tue argomentazioni...Questa tendenza a profetizzare scenari biblici con compiacimento. Boh. Comunque, sebbene continui a non condividere i tuoi toni, sul piano dei contenuti sono d'accordo con te: il modello capitalista, com'è pensato adesso, non presenta di certo un sistema di sviluppo sostenibile, ed è gravato da tante ingiustizie e contraddizioni...Però purtroppo, questo sistema vige anche in Paesi emergenti come Cina ed India, dove il divario tra ricchi e poveri si fa sempre più amplio, e che a sua volta, col tempo, si vedranno sempre più costrette a dislocare le loro imprese nei Paesi del Sud del mondo per sfruttarne la manodopera a basso costo.
Il mondo andrebbe veramente ripensato...Ma come? Ed il vero punto è questo: proporre, argomentare, discutere..Accusare, quando necessario, ma cercando il più possibile di farlo con toni moderati ed il giusto approccio critico, senza spargere veleni e demonizzare in globo una fetta di umanità.
Concludo, finalmente, la mia pappardella: non è nei contenuti che io ti ho criticato, Cavallo, ma nel tuo approccio alle problematiche che, di volta in volta, vengono trattate...E' per questo che ho detto "e adesso rispondimi pure con una "pappardella pseudoantropologica" "...perchè immaginavo che avresti nuovamente riportato il discorso sul piano dei contenuti storici (e come ti ho detto in precedenza, non è che voglio andarteli a confutare quanto dati oggettivi, perchè ci? mi richiederebbe di dedicarmi a ricerche infinite, in quanto, purtroppo, non ho un livello di conoscenze paragonabile al tuo), e non su quello dell'approccio argomentativo, che era il vero oggetto della mia critica, in quanto troppo orientato, e che pertanto, a mio parere, tende a viziare la bontà delle tue analisi.



Quelli sono Harakiri lo abbiamo imparato dai Samurai Giapponesi...........
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da wen »
ô蒙古人除了马粪什么也没有留下ö