A Prato ci fanno a pezzi e ci vogliono buttare fuori. - page 8 - Sfoghi - Associna Forum

Autore Topic: A Prato ci fanno a pezzi e ci vogliono buttare fuori.  (Letto 39900 volte)

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kinzika

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La città di Prato
« Risposta #105 il: 23 Aprile, 2009, 23:47:25 pm »
La città di Prato sicuramente un giorno saprà apprezzare cosa significhi essere in grado di stare bene assieme a nuovi concittadini. Credo che tutta Prato possa capire l'importanza di informarsi bene prima di attuare forme discriminatorie. I Toscani sono persone aperte e devono continuare ad arricchire la loro tendenza all'apertura verso nuovi migliori orizzonti. In fondo è quello che auspico un po' ovunque come bene comune.
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da kinzika »
sono responsabile di quello che scrivo non di quello che capisci tu. Anonimo(?)

Xaratos

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« Risposta #106 il: 12 Maggio, 2009, 01:22:43 am »
Hai ragione, ma vedendo dei video come questo:

http://www.youtube.com/watch?v=JE16L1R-618

che ho pubblicato io e vedendo chi ha vinto le elezioni a 'sto giro, mi viene da sperare poco per un'italia multietnica ed equa. Possiamo solo lavorare nel nostro piccolo, per creare una little italy nel nostro ambiente e sperare che si espanda a macchia d'olio.
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da Xaratos »
"Ho pieta di coloro; che l´amore di se ha legato alla patria. La patria non è altro che un campo di tende, in un deserto di sassi!" - Antico Canto Tibetano.

lorenzoshaolin

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lorenzo
« Risposta #107 il: 12 Maggio, 2009, 11:43:17 am »
basterebbe che lo stato facesse rispettare le regole,uguali per tutti, per italiani e immigrati,allora non ci sarebbero magazzini irregolari,immigrati clandestini senza permesso di soggiorno..etc....
ma come vediamo questi giorni che i clandestini se vengono accettati non va bene, se vengono respinti non va bene...allora ?
ci lamentiamo noi italiani ma non vogliamo risolvere i problemi.....allora meglio stare zitti invece di criticare....la destra si, la destra no...la sinistra si, la sinistra no....qui in Italia non esistono mai delle soluzioni ai problemi...
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da lorenzoshaolin »

davis

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« Risposta #108 il: 04 Agosto, 2009, 03:49:08 am »
Multe ai negozi dei cinesi e oscurate le insegne con le scritte cinesi.. Questa è la Prato di oggi.
http://mmedia.kataweb.it/foto/7112469/p ... irregolari
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da davis »
C'è più Zen in un filo d'erba che in un libro di filosofia -

Cavallo: basta scrivere stronzate

Alexia

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« Risposta #109 il: 10 Agosto, 2009, 17:54:52 pm »
bisogna reagire! e solo che i cinesi non sanno reagire bene contro la politica italiana, guarda il caso di PAolo SArpi, non violenza, ma dialogo, bisogno farsi sentire la proprioa voce, fin ora, gli immigranti non vengono volorizzati, perchè gli italiani, ci hanno considerati gente povera e di razza inferiore a loro razza.
è vero anche tanti italiani sono razzisti ma sanno il rispetto - la nobilità
ci sono davvero pocchissimmi italiani mettono in parità con la gente di altre razze.

esperienze personali
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da Alexia »

Alexia

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Re: lorenzo
« Risposta #110 il: 10 Agosto, 2009, 18:06:31 pm »
Citazione da: "lorenzoshaolin"
qui in Italia non esistono mai delle soluzioni ai problemi...

immigranti clandestini non uguale delinquenza, ma vuole dire anche lavoratori. Lavoratori presenti sul territorio italino, e lavorano per soppartare la crisi economia italiana, vivono in italia, sono consumatori del mercato italiana, fin dove consentito, non hanno possibilità di pagare tasse perchè non posssono essere contribuenti, non possono comprare beni registrabili, perchè non hanno carta in regola, non possono investire in Italia, perchè la politica italiana sull'immigrazione non da la certezza della vita in italia!
la realtà di fatto è che sono presenti in italia, lavorano, una bella parte della ricchezza che producono vanno a estero! e Finchè non vengono regolarizzati, questi beni liquidi non sono recuperabili.

Gli Italiani stanno bene, ma si lamentano sempre! invece di lamentarsi, perchè non vi impegnate a trovare delle soluzioni? Visto che Italia è anche un paese democratico.
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da Alexia »

fiol_brothers

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« Risposta #111 il: 11 Agosto, 2009, 09:57:20 am »
una domanda da completo ignorante della situazione:

ma se la legge/norma comunale dice che le insegne devono essere doppia lingua dove è il problema? chi non è in regola con questo non pu? semplicemente rifare le insegne in italiano e cinese cosicchè possano riprendere le attività normalemnte?

cioè a me onestamente poco tocca se non c'è nulla scritto di italiano però posso anche capire questo, cioè se vai in UK (manchester parlando) i negozi/ristoranti cinesi c'hanno la doppia lingua..

quindi mi domando.. dove è il problema?
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da fiol_brothers »

cavallo

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« Risposta #112 il: 11 Agosto, 2009, 11:27:43 am »
il problema é a monte: la norma sulla insegna in doppia lingua é stata fatta SOLO per colpire i Cinesi; infatti:
1) prima che esistessero molti negozi cinesi in Italia la norma non esisteva;
2) la norma non accetta neppure la trascrizione in caratteri latini della scritta in Cinese, ma guarda caso non si applica alle insegne in Inglese (che non é affatto una lingua conosciuta dal 100% degli Italiani, in specie anziani);
3) in questo caso si cade nel ridicolo perché molti negozi cinesi hanno come insegna il NOME della ditta o del proprietario e naturalmente nessuno traduce mai i nomi o cognomi o quelli delle ditte sulle insegne, in nessun luogo (vedi ristoranti egiziani, negozi con insegna in Inglese o Francese - compresi Occitaine, Yves Rochet, Carrefour, Auchan, McDonald, ecc.,  pubs irlandesi, ristoranti argentini e messicani, negozi etnici e del commercio equo e solidale con nomi di tutte le lingue del Mondo, ristoranti indiani, ecc.) ma nessun sindaco si é mai sognato di intervenire se non contro i Cinesi, guarda caso.

a Roma la comunità cinese ha accettato la regola 2 anni fa (giunta Veltroni): 400 domande di insegne bilingui giacciono al Comune senza approvazione e quindi restano le insegne di prima, perché il Comune chiede ai Cinesi che TRADUCANO anche i nomi delle ditte ed i cognomi e non solo "abbigliamento", "bar", ecc.!!!!!!!!!

hai mai visto un negozio italiano nel Mondo col cognome del proprietario o il nome della ditta tradotto in Inglese, Indiano, Francese, Spagnolo?????????

chi lo fa (come Carrefour in Cina) lo fa per scelta di marketing e non per obbligo ridicolo
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da cavallo »
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fiol_brothers

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« Risposta #113 il: 11 Agosto, 2009, 13:19:48 pm »
ah capisco..pensavo che gli bastasse la scritta "abbigliamento,ristorante,ecc" o la traduzione in pinyn .. ah ok quindi si è una merdata.
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da fiol_brothers »

cavallo

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« Risposta #114 il: 11 Agosto, 2009, 14:22:06 pm »
d'altronde, quando sei davanti ad un negozio, non lo capisci se é un ristorante o un abbigliamento o un barò

quanti negozi italiani hanno la scritta "abbigliamento" o "calzature" (come nell'Ottocento)?

quanti invece hanno come insegna un nome o un marchio che non  indica la categoria, spesso in lingua NON ITALIANA (Boutique Rosie, Susy, Rangers, Paul, Calvin Klein, Levis, Nike, da Susanna, chez Nana, Diesel, Arrow, Freeze World, Youth Club, ecc.) o usano parole straniere per indicarlo (hairdressing, fashion, style, bijoux, ecc.)?

é semplicemente un altro trucco, ad applicazione differenziale.

se io fossi dirigente di una Associazione cinese a Prato denuncerei per inadempienza tutti i commercianti italiani che hanno insegne in lingue straniere e il Comune per omissione di atti di ufficio, e poi vedrei che succede... dfue pesi e due misure é indice chiaro di discriminiazione, sempre.

e ripeto, non si dica che tanto gli Italiani sanno l'Inglese; lo sa neppure il 25% della popolazione e quasi nessuno fra gli anziani!.
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da cavallo »
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fiol_brothers

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« Risposta #115 il: 11 Agosto, 2009, 20:16:49 pm »
Citazione da: "cavallo"
d'altronde, quando sei davanti ad un negozio, non lo capisci se é un ristorante o un abbigliamento o un barò

quanti negozi italiani hanno la scritta "abbigliamento" o "calzature" (come nell'Ottocento)?

quanti invece hanno come insegna un nome o un marchio che non  indica la categoria, spesso in lingua NON ITALIANA (Boutique Rosie, Susy, Rangers, Paul, Calvin Klein, Levis, Nike, da Susanna, chez Nana, Diesel, Arrow, Freeze World, Youth Club, ecc.) o usano parole straniere per indicarlo (hairdressing, fashion, style, bijoux, ecc.)?

é semplicemente un altro trucco, ad applicazione differenziale.

se io fossi dirigente di una Associazione cinese a Prato denuncerei per inadempienza tutti i commercianti italiani che hanno insegne in lingue straniere e il Comune per omissione di atti di ufficio, e poi vedrei che succede... dfue pesi e due misure é indice chiaro di discriminiazione, sempre.

e ripeto, non si dica che tanto gli Italiani sanno l'Inglese; lo sa neppure il 25% della popolazione e quasi nessuno fra gli anziani!.


si si ti d'ho ragione su tutta la linea, è che volevo capire un attimo la cosa ^^ thx
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da fiol_brothers »

taotie

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« Risposta #116 il: 12 Agosto, 2009, 01:17:37 am »
Ne parlavo con mio padre e mi ha detto: Come fa un postino a portare qualcosa ad un negozio se non sa leggere il nome in cinese? Se bisogna chiamare l'ambulanza o la polizia in quel negozio o dinanzi ad esso, come si danno indicazioni esatte se il nome risulta illeggibile agli italiani? Un nome in inglese si pu? leggere, anche con la pronuncia sbagliata, ma gli ideogrammi risultano incomprensibili.
Come rispondete?
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da taotie »

marcowong

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« Risposta #117 il: 12 Agosto, 2009, 01:33:14 am »
Citazione da: "taotie"
Ne parlavo con mio padre e mi ha detto: Come fa un postino a portare qualcosa ad un negozio se non sa leggere il nome in cinese? Se bisogna chiamare l'ambulanza o la polizia in quel negozio o dinanzi ad esso, come si danno indicazioni esatte se il nome risulta illeggibile agli italiani? Un nome in inglese si pu? leggere, anche con la pronuncia sbagliata, ma gli ideogrammi risultano incomprensibili.
Come rispondete?


taotie la maggior parte delle insegne hanno la parte in lettere, mi sembra d'aver capito che quello che si richiede a Prato è che la parte in italiano sia preponderante.
Quindi se per esempio tu facessi l'insegna bilingue con i caratteri cinesi grandi ed i caratteri italiani un po' più piccoli saresti comunque passibile di multa.
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da marcowong »

cavallo

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« Risposta #118 il: 12 Agosto, 2009, 07:11:40 am »
i postini in Italia (a differenza di Paesi dove non si usano i numeri civici e talora neppure le denominazioni delle strade) consegnano la posta sulla base dei numeri civici dei negozi, che corrispondono univocamente ad un determinato esercizio commerciale indipendentemente dalla insegna;

inoltre spesso nei negozi italiani l'insegna non corrisponde affatto alla denominanzione della ditta (magari la ditta si chiama Rossi & c., e l'insegna dice FANTASILAND: questo vale soprattutto per chi non fa parte di catene commerciali, osssia per la immensa maggioranza dei negozi) che é poi quel che si trova sulle lettere, quindi i postini non si basano certo sulle insegne!

infine, ci sono problemi ben maggiori nella corrispondenza delle parole e degli alfabeti dei cognomi, nei citofoni (perché ad un numero civico corrisponde sempre solo UN negozio al piano terra, ma possono corrispondere decine di appartamenti) eppure non esiste nessuna norma che imponga per aiutare i postini di mettere i nomi sui citofoni traslitterati in Italiano, quindi i postini non hanno niente a che vedere con la cosa.
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da cavallo »
"anche se voi vi credete assolti, siete lo stesso coinvolti" (Fabrizio De André)

vasco reds

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« Risposta #119 il: 14 Agosto, 2009, 02:19:05 am »
l'unico modo per non creare confusione sarebbe riportare l'esatta dicitura della legge sulle insegne di prato, altrimenti ogniuno pu' dare la sua interpretazione giusta o sbagliata senza malizia. tenendo conto che il bilinguismo nelle insegne c'e' anche in alto aldige, che molte parole inglesi sono entrate nel dizionario italiano (a differenza dei francesi) come computer, hotel ecc.ecc. e tenendo presente che i postini sono restii (almeno a bologna) a consegnare corrispondenza senza la denominazione sulla buchetta della posta
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da vascoexinhong »