A Prato ci fanno a pezzi e ci vogliono buttare fuori. - page 9 - Sfoghi - Associna Forum

Autore Topic: A Prato ci fanno a pezzi e ci vogliono buttare fuori.  (Letto 39899 volte)

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Xaratos

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« Risposta #120 il: 14 Agosto, 2009, 04:06:42 am »
Citazione da: "Regolamento di Prato, Articolo 37
ARTICOLO 37- Insegne di esercizio
1. Per insegne, targhe e pannelli d'esercizio s’intendono le scritte,
   tabelle e simili a carattere permanente, esposti esclusivamente nella
   sede e nelle pertinenze di un esercizio, tali da adempiere alla
   funzione, esclusiva o principale, di identificazione immediata
   dell’attività. Esse contengono:
    ò il nome dell'esercizio o la ragione sociale della ditta,
    ò la qualità dell'esercizio o la sua attività permanente,
    ò l'indicazione generica delle merci vendute o fabbricate o dei
       servizi prestati.
2. Per tutte le insegne richieste, anche se non espressamente
   vietate a norma di regolamento, devono essere riconosciuti da
   parte dell’Amministrazione comunale, quei requisiti oggettivi
   (tipologia,     dimensioni,      colori,    materiali   impiegati,,
   composizione delle scritte e dei disegni, posizione ecc.)tali da
   consentire ai fini di una valida salvaguardia del decoro e di
   rispetto dell’ornato urbano , un loro confacente ed armonico
                                                                       42
   inserimento nel contesto ambientale ed architettonico della
   città.
3. Le insegne e le scritte interne o esterne alle vetrine, se in lingua
   straniera, devono avere la corrispondente traduzione italiana.
   Fanno eccezione le insegne in lingua straniera ormai divenute
   parte del linguaggio comune italiano.
4. L’apposizione delle insegne di esercizio deve inoltre rispettare le
   condizioni previste nel Regolamento Comunale in materia di
   pubblicità approvato con D.C.C. n. 14 del 30.01.1997, in vigore dal
   17.03.1997 e successive modifiche ed integrazioni.


L'articolo 3 non parla assolutamente della "grandezza" delle scritte italiane rispetto a quelle di lingua straniera, quindi, non mi esprimo, l'articolo 2 però mi lascia perplesso perché c'è da chiedersi, gli ideogrammi cinesi secondo la giunta comunale, vanno a rompere "l'armonia urbana"? Se cosi fosse, perché le scritte in cinese si e quelle in inglese no?

Come sempre, bisogna vedere come viene interpretata (e applicata) la norma.
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da Xaratos »
"Ho pieta di coloro; che l´amore di se ha legato alla patria. La patria non è altro che un campo di tende, in un deserto di sassi!" - Antico Canto Tibetano.

cavallo

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« Risposta #121 il: 14 Agosto, 2009, 08:30:42 am »
vanno fatte alcune precisazioni:
"1. Esse contengono:
ò il nome dell'esercizio o la ragione sociale della ditta,
ò la qualità dell'esercizio o la sua attività permanente,
ò l'indicazione generica delle merci vendute o fabbricate o dei
servizi prestati. "

non si dice ovviamente che DEVONO contenere TUTTI questi elementi:
un negozio é normale abbia una insegna che dice ROSA  o al più boutique ROSA, dove non ci sono né la ragione sociale della ditta né la indicazione delle merci (oppure si chiama GELATERIA ROSSI, dove Rossi é la ragione sociale della ditta in quanto cognome del proprietario): questo chiarisce definitivamente che i poveri postini non c'entrano un fico secco...

"2. Per tutte le insegne richieste, anche se non espressamente
vietate a norma di regolamento, devono essere riconosciuti da
parte dell’Amministrazione comunale, quei requisiti oggettivi
(tipologia, dimensioni, colori, materiali impiegati,,
composizione delle scritte e dei disegni, posizione ecc.)tali da
consentire ai fini di una valida salvaguardia del decoro e di
rispetto dell’ornato urbano , un loro confacente ed armonico
42
inserimento nel contesto ambientale ed architettonico della
città."

come nota giustamente Xaratos é questo l'articolo che lascia maggiore spazio ad infami manovre razziste, dato cheb il regolamento non era stato pensato in situazioni di forte presenza di negozi di migranti
 
"3. Le insegne e le scritte interne o esterne alle vetrine, se in lingua
straniera, devono avere la corrispondente traduzione italiana.
Fanno eccezione le insegne in lingua straniera ormai divenute
parte del linguaggio comune italiano. "
e qui siamo alla farsa, perché:
- le ragioni sociali delle ditte NON SI TRADUCONO MAI (provate a trovare tradotto Carrefour, Christies, Burberrys, Harrods, L'Occitaine, ecc.!!!!) e se la insegna include la ragione sociale essa non pu? essere tradotta, a proposito NESSUN ristorante e negozio giapponese a Roma ha insegna con la denominazione della ditta in Italiano ma solo in Giapponese traslitterato;
- i nomi propri NON SI TRADUCONO MAI (provate a trovare se vengono cancellate insegne con scritto Rosy, Valentine, Susy, Kitty, ecc.), idem come sopra;
- le sigle NON SI TRADUCONO MAI (provate a trovare se esistono traduzioni italiane di ragionin sociali che sono espresse da sigle derivanti da parole in lingua straniera), idem;
- l'articolo del regolamento NON PARLA INVECE DI TRASLITTERAZIONI, cosa importante per Cinese, Arabo, Urdu, Hindi, Yiddish, Farsi, Giapponese, ecc. e teoricamente non le impone affatto, ma certo sarebbero utili e quasai tutti i negozi cinesi già le usano;
- la parte relativa al "linguaggio comune italiano" fa ridere: va bene che i provinciali servi degli USA italici chiamano perfino WINEITALY la loro rassegna enologica vergognandosi della parola vino, o electionday il riunire in un solo giorno varie elezioni, ma dubito che soprattutto nelle generazioni di età maggiore (che sono una aliquota rilevante della popolazione italica) le terminologie inglesi siano davvero di uso comune, eppure ci si é dovuti adattare a vedere discount, cash, internetpoint, ecc. sulle insegne, o avvisi con scritto SALE per SALDI o FREE per GRATIS per non parlare di lingerie, boulangerie, patisserie ed altri termini francesi che fanno chic; inoltre a parte McDonald, CocaCola, Auchan, ecc. non si pu? affermare che i cognomi o le ragioni sociali delle ditte straniere o scritte in Inglese siano "entrate nel linguaggio comune" (e si noti che le sedi delle banche straniere non hanno insegne con la ragione sociale tradotta in Italiano: Deutsche Bank si chiama Deutsche Bank e basta)

quindi si conferma un uso ridicolo, farsesco e discriminatorio di una norma confusa, fatta male e manovrabile a piacere.

quanto ai richiami del ritornato utente vasco alle insegne bilingui del SudTirol-AltoAdige (e si potrebbe aggiungere in Val d'Aosta), ovviamente non ci azzeccano nulla, dato che si tratta:
- di Regioni a Statuto Speciale;
- di un bilinguismo (anzi in Val di Fassa e di Fiemme e di Marebbe, ecc. di trilinguismo, dato che vi é pure la lingua ladina) LOCALE, nel senso che non si tratta di Italiano + una lingua straniera, magari di migranti, ma di lingue delle comunità autoctone locali, valorizzate dalla Costituzione, dalle leggi, dagli accordi internazionali (es. Accordo De gasperi-Gruber).
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da cavallo »
"anche se voi vi credete assolti, siete lo stesso coinvolti" (Fabrizio De André)

vasco reds

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« Risposta #122 il: 14 Agosto, 2009, 12:59:38 pm »
Citazione da: "Xaratos"
Citazione da: "Regolamento di Prato, Articolo 37
ARTICOLO 37- Insegne di esercizio
1. Per insegne, targhe e pannelli d'esercizio s’intendono le scritte,
   tabelle e simili a carattere permanente, esposti esclusivamente nella
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    ò la qualità dell'esercizio o la sua attività permanente,
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2. Per tutte le insegne richieste, anche se non espressamente
   vietate a norma di regolamento, devono essere riconosciuti da
   parte dell’Amministrazione comunale, quei requisiti oggettivi
   (tipologia,     dimensioni,      colori,    materiali   impiegati,,
   composizione delle scritte e dei disegni, posizione ecc.)tali da
   consentire ai fini di una valida salvaguardia del decoro e di
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                                                                       42
   inserimento nel contesto ambientale ed architettonico della
   città.
3. Le insegne e le scritte interne o esterne alle vetrine, se in lingua
   straniera, devono avere la corrispondente traduzione italiana.
   Fanno eccezione le insegne in lingua straniera ormai divenute
   parte del linguaggio comune italiano.
4. L’apposizione delle insegne di esercizio deve inoltre rispettare le
   condizioni previste nel Regolamento Comunale in materia di
   pubblicità approvato con D.C.C. n. 14 del 30.01.1997, in vigore dal
   17.03.1997 e successive modifiche ed integrazioni.

L'articolo 3 non parla assolutamente della "grandezza" delle scritte italiane rispetto a quelle di lingua straniera, quindi, non mi esprimo, l'articolo 2 però mi lascia perplesso perché c'è da chiedersi, gli ideogrammi cinesi secondo la giunta comunale, vanno a rompere "l'armonia urbana"? Se cosi fosse, perché le scritte in cinese si e quelle in inglese no?

Come sempre, bisogna vedere come viene interpretata (e applicata) la norma.


grazie xaratos cosi' e' piu chiaro senza far lavorare troppo la fantasia e l'immaginazione direi che l'articolo 3 e' quello che interessa maggiormente come sottolineava marco
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da vascoexinhong »

Xaratos

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« Risposta #123 il: 14 Agosto, 2009, 14:18:13 pm »
Ci? non toglie che il regolamento in questione presenta molti punti "oscuri" che lasciano libero spazio alla fantasia e all'interpretatzione soggettiva, perché come gia detto non sono specificate QUALI scritte offendono il pubblico decoro, inoltre, quali sono le parole inglesi che sono entrate nel "nostro vocabolario"?

Pensi forse che un negoziante, voglia commerciare solo con un'etnia?  Molto spesso, le scritte cinesi o in altre lingue sono messi per far capire la provenienza del negozio, ma ovviamente, c'è sempre una scritta in inglese o in italiano che faccia capire di cosa si occupa, basta che tu pensi ai ristoranti cinesi (anche quelli che non sono a Prato), magari questo è un effetto del regolamento di prato che pu? esser stato adottato in altri comuni, ma comunque, è interesse di ogni commerciante far capire di cosa si occupano. E in ogni caso, se hai dei dubbi, basta vedere le vetrine e sai di cosa si occupa.

Cmq, se vai a prato, trovi negozi con scritte cinesi e subito sotto traduzione in inglese o in italiano, mi sa che i primi ad adottare il bilingue sono stati proprio i cinesi e non gli italiani... Dovremmo imparare, anziché giudicare.
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da Xaratos »
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« Risposta #124 il: 18 Agosto, 2009, 09:50:09 am »
Intanto qui a Prato cresce l'insofferenza degli italiani verso gli extracomunitari in seguito ai fatti di sangue successi in queste settimane. Alcuni cinesi armati di coltello hanno fatto irruzione in una confezione nella zona industriale per rapina, mentre un'altro è stato trovato con la gola tagliata dentro un  capannone a Seano, sembra morto per suicidio. Altri 2 cinesi all'ospedale con gravi ferite all'addome da armi da taglio, hanno riferito di aver avuto "una discussione" dopo aver urtato involontariamente con il braccio altri cinesi sconosciuti, (!!) camminando sul marciapiede. (sarà possibile.. ?) Il mese scorso è stata sferrata una coltellata da un cinese alla festa dell'unità e un cinese di 16 anni è morto.
Prato è una città pericolosa..
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da davis »
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« Risposta #125 il: 18 Agosto, 2009, 18:24:08 pm »
Citazione da: "davis"
Intanto qui a Prato cresce l'insofferenza degli italiani verso gli extracomunitari in seguito ai fatti di sangue successi in queste settimane. Alcuni cinesi armati di coltello hanno fatto irruzione in una confezione nella zona industriale per rapina, mentre un'altro è stato trovato con la gola tagliata dentro un  capannone a Seano, sembra morto per suicidio. Altri 2 cinesi all'ospedale con gravi ferite all'addome da armi da taglio, hanno riferito di aver avuto "una discussione" dopo aver urtato involontariamente con il braccio altri cinesi sconosciuti, (!!) camminando sul marciapiede. (sarà possibile.. ?) Il mese scorso è stata sferrata una coltellata da un cinese alla festa dell'unità e un cinese di 16 anni è morto.
Prato è una città pericolosa..


Peggio di quanto pensassi!  8O
allora è vero che Prato è diventata come il Far West  :smt071
bisogna correre ai ripari, c'è troppa illegalità da quelle parti.
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da 300 »
Il mondo è un tiranno ma solo gli schiavi gli ubbidiscono

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« Risposta #126 il: 18 Agosto, 2009, 19:42:24 pm »
proprio vero, Prato é il Far west.... e allora Napoli, Scampia, Secondigliano, la Calabria, Palermo, Ragusa, Casoria, Caserta, Caltanissetta, il quartiere Magliana a Roma, la Riviera del Brenta, ecc. cosa sono? l'Asia Centrale al tempo di Gengis Khanò

quando la finiremo di assecondare lo spargimento di terrori securitari (a scopo razzista e per distrarre dai veri sistemi criminali made in Italy) e di sostenere che i vari "far west" italici sono collegati alla presenza di migranti, noi che da oltre un secolo alleviamo nelle strade e nel Parlamento,  nel racket di ogni tipo e nelle stanze del potere, nella strage sistematica e nella collusione con settori dell'imprenditoria cosiddetta legale MAFIA, CAMORRA e NDRANGHETA e le esportiamo oltre gli oceani?

un po' di senso della realtà, please!

certo, oscurare le insegne cinesi a Prato é un durissimo colpo a tutti i tipi di criminalità, sono sicuro....: l'argine contro le tremede e possenti triadi (che ancora non sono apparse ma a forza di evocarle magari arrivano davvero...) é sicuramente il bilinguismo nelle insegne!

ma chi vogliamo far ridere?
« Ultima modifica: 19 Agosto, 2009, 08:20:16 am da cavallo »
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Xaratos

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« Risposta #127 il: 19 Agosto, 2009, 02:03:20 am »
Citazione da: "davis"
Intanto qui a Prato cresce l'insofferenza degli italiani verso gli extracomunitari in seguito ai fatti di sangue successi in queste settimane. Alcuni cinesi armati di coltello hanno fatto irruzione in una confezione nella zona industriale per rapina, mentre un'altro è stato trovato con la gola tagliata dentro un  capannone a Seano, sembra morto per suicidio. Altri 2 cinesi all'ospedale con gravi ferite all'addome da armi da taglio, hanno riferito di aver avuto "una discussione" dopo aver urtato involontariamente con il braccio altri cinesi sconosciuti, (!!) camminando sul marciapiede. (sarà possibile.. ?) Il mese scorso è stata sferrata una coltellata da un cinese alla festa dell'unità e un cinese di 16 anni è morto.
Prato è una città pericolosa..


Beh, certo, perché io mi sento sicuro a Prato vicino ad un circolo della Lega o di notte nella mia zona dove non ci sono cinesi. Considera che i più efferati omicidi sono commessi da italiani e che sulle prime pagine troviamo spesso casi di omicidi-suicidi fatti da italiani. Sinceramente, non ho mai subito un torto da una persona di nazionalità cinese. Se giudichi Prato una città pericolosa per quello che avviene in Via Pistoiese, mi sa che sei fuori strada.
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da Xaratos »
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lorenzo
« Risposta #128 il: 19 Agosto, 2009, 08:23:50 am »
Prato è una citta' sicura se uno evita di uscire la notte da solo, cosi' come tutta Italia....la sera ' è piu' facile trovare gente stupida che va in giro solo per fare casino e cercare qualcuno da menare...magari disturbare uno straniero....o fare a pugni...è sempre stato cosi'...oggi forse di piu'....
io personalmente penso che le liti fra italiani e stranieri nel 99% dei casi cominciano da offese da parte italiana...a causa di qualche idiota ci si rimette  tutti...
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da lorenzoshaolin »

cilex

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« Risposta #129 il: 19 Agosto, 2009, 08:44:38 am »
Citazione da: "davis"
Intanto qui a Prato cresce l'insofferenza degli italiani verso gli extracomunitari in seguito ai fatti di sangue successi in queste settimane. Alcuni cinesi armati di coltello hanno fatto irruzione in una confezione nella zona industriale per rapina, mentre un'altro è stato trovato con la gola tagliata dentro un  capannone a Seano, sembra morto per suicidio. Altri 2 cinesi all'ospedale con gravi ferite all'addome da armi da taglio, hanno riferito di aver avuto "una discussione" dopo aver urtato involontariamente con il braccio altri cinesi sconosciuti, (!!) camminando sul marciapiede. (sarà possibile.. ?) Il mese scorso è stata sferrata una coltellata da un cinese alla festa dell'unità e un cinese di 16 anni è morto.
Prato è una città pericolosa..


ma dalle tue affermazioni sembra che essere cinesi a Prato è pericoloso.... gli italiani ti odiano... i cinesi ti uccidono...... allora è più sicuro per italiani...... :?  :?  :?
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da cilex »
Non lasciatevi scoraggiare da coloro che delusi dalla vita, sono diventati sordi ai desideri più profondi ed autentici del loro Cuore!!!

Giovanni Paolo II 16.X.1978 - 2.IV.2005

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« Risposta #130 il: 19 Agosto, 2009, 08:51:04 am »
vorrei ricordare che questo thread NON E' stato aperto sulla criminalità italica o cinese a Prato (ci sarebbe molto da dire ad esempio sulle collusioni fra le grandi ditte del tessile-abbigliamento e i circuiti camorristici, sul rapporto tra grandi creatori di moda come Versace e la mafia, sul riciclaggio di denaro della ndrangheta in Toscana documentato dalla magistratura, sugli interessi mafioso-speculativi immobiliari a Firenze e Prato, ecc.....), ma su provvedimenti anticinesi a Prato come quello riguardante le insegne (ed infatti correttamente i primi posts riguardavano tale tema) che NULLA habnno a che vedere, lo capisce anche ujn bambino, con il contrasto alla criminalità

non c'é nulla di più razzista che collegare provvedimenti come quelli sulle insegne ad episodi di delinquenza: con lo stesso ragionamento si dovrebbero vietare nel mondo intero le pizzerie, le gelaterie e le insegne di pizzeria e gelateria italiana...

cerchiamo di non cadere in queste trappole, please!
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da cavallo »
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davis

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« Risposta #131 il: 19 Agosto, 2009, 12:25:26 pm »
Prato è diventata una città pericolosa per i deboli, per chi non si sa difendere. Soprattutto per le donne e per gli anziani. Io non ho mai avuto problemi.. sono alto 1,80 peso 90kg e per lavoro sempre in compagnia di una Cheetah 84F.. Cmq nessuno è mai completamente al sicuro in nessun posto, soprattutto quando si sottovaluta il pericolo.
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da davis »
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« Risposta #132 il: 19 Agosto, 2009, 19:47:19 pm »
ripeto, che c'entra la pericolosità di Prato con le misure contro le insegne in Cinese? che pericolosità a Prato creano i Cinesi per i deboli italiani, visto che finora non hanno mai aggredito un non-Cinese? che tasso di aggressioni stradali, scippi, rapine, omicidi, racket, sparatorie c'é nella "cinesizzata" (...) Prato rispetto a quello di Palermo, Napoli, Casaldiprincipe, ecc. non "cinesizzate"?

cerchiamo di attenerci alla realtà ed a connessioni logiche e non a chiacchiere da solleone o da sezione leghista, please!
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« Risposta #133 il: 19 Agosto, 2009, 19:58:05 pm »
Ringrazia i deboli italiani che i discorsi da super che fai qui in italia li puoi fare senza finire in carcere o peggio.. Chissà se in cina scriveresti delle cazz.. cosi liberamente su un forum senza aspettare visite..
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da davis »
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« Risposta #134 il: 19 Agosto, 2009, 20:16:30 pm »
caro utente davis:
1) il termine deboli lo hai usato tu;
2) io sono italiano e forse non lo hai ancora capito...;
4) per le libertà in Italia hanno combattuto i miei genitori e non mi servono le tue lezioni: nella loro lotta c'era anche quella contro i relitti di fogna razzisti e contro le menzogne criminalizzanti che invece sono care a chi confonde le insegne in Cinese con la criminalità, ai fascioleghisti ed a chi li appoggia, li vota, li difende;
5) il thread non riguarda i livelli di libertà del sistema politico cinese né quelli di criminalità pratesi (comunque assai più bassi di quelli di città con meno Cinesi, in percentuale e per di più gli atti di illegalità, limitati, dei Cinesi non hanno finora colpito quei deboli italiani che tu nomini a sproposito...) e tu continui volutamente a cercare di fare confusione....;
6) sono ormai molti i threads e gli articoli (i primi esprimono sentimenti personali di Associni, i secondi invece sono selezionati dalla Redazione e quindi un po' più...ufficiali rispetto alla posizione di ASSOCINA come tale) che gripetutamente esprimono tutto il loro schifo e la loro delusione per il crescente razzismo italico e dicono giustamente che l'Italia si pentirà in furturo di questa politica suicida: se non se ne vuole tener conto, liberissimi di non capire quanto si é estranei ad ASSOCINA...
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da cavallo »
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