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Autore Topic: Ricette  (Letto 4184 volte)

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EzumValgemom

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Ricette
« il: 16 Luglio, 2008, 11:21:58 am »
l'Internet italiano è pieno di ricette "cinesi", ma poi vai a leggere bene e scopri che quelli che danno le ricette sono italiani.

Personalmente penso che una ricetta non sia solo una somma di ingredienti e di metodi di preparazione, ma sia la manifestazione della cultura di un popolo.

Mi spiego, dietro alla preparazione del ragù della mia terra (la Basilicata) c'è tutto un rito che non è assolutamente riproducibile da un lombardo o da un emiliano.

Ad esempio, il ragù si prepara solo di domenica, la preparazione avviene a partire dalla mattina presto con una successione ben precisa di azioni, si usano 7 tipi diversi di carni scelte, pomodori crudi selezionati, salsa di pomodoro fatta in casa a fine agosto, ecc...

Per incominciare, mi date qualche ricetta di quelli che noi conosciamo come ravioli di carne? E poi, mi dite quando si mangiano, con che cosa, in che occasione, ecc...

A disposizione, ovviamente, per qualsiasi ricetta della mia terra.
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da EzumValgemom »
\"To know nothing of the culture of others is to impoverish one’s own; to destroy the culture of others is an act of self-mutilation. Respect for cultural diversity and its corollary dialogue, is essential to the survival of humanity.\" UNESCO

EzumValgemom

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« Risposta #1 il: 24 Luglio, 2008, 09:55:26 am »
Da:

www.repubblica.it/2006/05/gallerie/este ... one/1.html

"I cani no, ma gli scorpioni restano nei menù dei ristoranti cinesi. I turisti in arrivo a Pechino per i Giochi Olimpici dovranno rassegnarsi ad assistere alle scene di libidine gastronomica dei residenti davanti a uno spiedino di scorpioni, considerati una leccornia della cucina asiatica. L'occidente, infatti, ha vinto la battaglia per bandire la carne di cane dalle proposte dei servizi di ristorazione legati alle Olimpiadi ma non ha ancora ottenuto l'eliminazione di altre "stranezze" alimentari come questa."

Forse il giornalista che ha scritto questo pezzo non si rende conto del fatto che la cucina italiana ha tantissime "stranezze" alimentari, alcune delle quali provocherebbero seri problemi a moltissimi popoli.

Dalle mie parti è considerata una grande prelibatezza mangiare una crema fatta con sangue di maiale, zucchero, cacao, e spezie.

Per non parlare delle interiora di quasi tutti gli animali da cortile, che a Roma ed in altre città sono considerate sublimi leccornie.

Piano piano, il tempo è galantuomo.... dicono i miei anziani.
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da EzumValgemom »
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kay_asuma

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« Risposta #2 il: 24 Luglio, 2008, 15:11:00 pm »
Ottimo osservazione Ezum  :D  :D
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da kay_asuma »
Solo uno stupido non torna dove è stato felice l\'ultima volta.....

fiol_brothers

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« Risposta #3 il: 25 Luglio, 2008, 12:39:01 pm »
interiora....bone!
bhe in italia si mangia (almeno nel veneto) lingua di mucca...che bona che è  :-D
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da fiol_brothers »

cavallo

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« Risposta #4 il: 25 Luglio, 2008, 13:17:37 pm »
non c'é nulla di più legato alla cultura (ed ai processi di culturizzazione) del cbo, come spiega una volta per tutte Levi Strauss in "Il crudo e il cotto".

A pate i tabu alimentari religiosi (es.: i Musulmani non solo non mangiano maiale ma neppure frutti di mare o polpi, gli Induisti non mangiano bovini e i loro brahmini sono vegetariani, gli Ebrei non mangiano ungulati con lo zocolo non intero, ecc.), oni cultura ha elaborato nel tempo rifiuti e non rifiuti per determinati cibi, che spesso dimentichiamo.

Ad esempio il gatto fa parte della tradizione culinaria veneta, ligure, austriaca, le interiora di tutti i tipi di quelle ebraiche romana e siciliana, le lumache sono considerate prelibate in Italia e Francia, assieme alle ostriche, alle vongole, alle cozze (che in realtà prosperano nell'acqua anhe più inquinata), ai gamberetti, alle aragoste, cibi considerati immondi dai Mediorientali tradizionalisti, in Sardegna si mangia il formaggio coi vermi e gorgonzola e roquefort sono semplicemente formaggi con le muffe, che farebbero schifo a un Indiano.

E' proprio per questo che é interessante quanto siano diffusi e promossi i pregiudizi discriminatori, razzisti, xenofobi, provinciali sul terreno del'insulto verso i cibi altrui e i loro consumatori.

Così i Vicentini e i Padovani erano detti dai Lombardi "magnagati" ("mangia-gatti"), i Trevigiani "magnapolenta" o "magnaosei" ("mangia-uccelli"), i Toscani dagli Emiliani "magnafasoi" ("mangia-fagioli"), mentre l'associazione fra Cinesi e cani e fra Vietbnamiti e cavallette si trasferisce dagli alimenti ala bestializazione dei gruppi in questione e i Cattolici spagnoli chiamavano i convertiti di origine ebrea "marranos" (ossia porci), perché li obbligavano a provare l'abbandono della religione ebraica nutrendosi pubblicamente di salumi di maiale, ai Tratari  veniva fra l'altro associato l'atto ritenuto barbarico di mangiare carne senza cottura al fuoco (oggi invece il carpaccio va di moda...), simbolo stessop di inumanità (e intanto i Crociati europei si davano al cannibalismo in Siria per scopi terroristici; vedi le testimonianze di comandanti Crociati in Amin Maalouf, "Le Crociate viste dagli Arabi"!).

Per questo, valorizzare le ricette tradizionali, non tanto "nazionali" (cinesi, italiane, ecc.), che non esistono, quanto locali (wenzhouesi, cantonesi, lucane, fiorentine, ecc.) e scoprirne e farne scoprire anche gli intrecci e le differenze (molti cibi "italici" sono di matrice mediorientale, ad esempio) é un'operazione bellissima, entusiasmante, che rimete uin rapporto coi propri nonni e le proprie radici (aiutando gli scambi intergenerazionali), ma é pure un'operazione interculturale, di promozione economica, mediatica, formativa, troppo, troppo spesso sottovalutata anche da chi opera nel settore gastronomico commerciale, in quello dell'editoria gastronomica, in quello del turismo, nell'associazionismo culturale,  nelle scuole ed Università e nelle altre Istituzioni.

Magari ASSOCINA riuscisse a fare attività specifiche non episodiche su ricette, cultura del cibo e delle bevande e dintorni!
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da cavallo »
"anche se voi vi credete assolti, siete lo stesso coinvolti" (Fabrizio De André)

EzumValgemom

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« Risposta #5 il: 25 Luglio, 2008, 13:57:08 pm »
A propostito di Reti culinarie...  :wink:

In effetti alcune ricette lucane (soprattutto dolci e basi per primi piatti) le ho ritrovate (con qualche variazione) in alcuni paesi del bacino del mediterraneo (Siria, Giordania, Egitto, Tunisia....).

E prima o poi dovrò studiare la cucina Berbera, visto che sono stati "ospiti" nella mia terra per diversi secoli.

Soprattutto, però, ho ritrovato associate a certe ricette gli stessi significati culturali, le stesse occasioni di consumo, gli stessi riti di convivialità, di ospitalità, ecc... che poi è l'essenza del "mangiare" inteso in senso esteso, non solo come atto di nutrimento.
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da EzumValgemom »
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kenny

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« Risposta #6 il: 25 Luglio, 2008, 14:57:11 pm »
be'..io penso che i cinesi mangino scorpioni o altre schifezze che a un'occidentale verrebbero i brividi, nn perche' hanno un buon sapore ma perche' facciano bene alla salute. come i scarafaggi. fanno skifo ma fanno bene. io nn li mangio perche' mi fanno davvero senso, pero' nn giudico quelli che li mangiano.

al contrario a guang zhou si mangia davvero ogni cosa solo perche' lo si vuole mangiare....
avete mai visto nel film INDIANA JONES quella parte dove ci sono quelle persone che mangiano cervelli di scimmie?
be'...a guangzhou si mangia davvero cosi'....
un mio zio e andato a questo ristorante, tra l'altro molto costoso...dove si mangiano solo scimmie...vive...
la bestiola lo  infilano in un piccolo Tavolo/gabbia fatto apposta con buco sopra, da cui fuoriesce mezza testa, poi aprono il cranio, ci versano olio bollente sopra, e si manga il cervello...con la scimmia ancora viva..
ovviamente mio zio nn se lo aspettava cosi...quindi e quasi svenuto...

da cinese...nn approvo per niente cio che fanno da quelle parti...del resto tutti i cinesi lo sanno....la SARS lo hanno fatto girare loro.
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da kenny »
\"Se questi cinesini vogliono polverizzare Taiwan entro l\'anno, farebbero\' meglio a darsi una mossa e tirare fuori i soldi\" - J.Nicholson \"The Departed\"

Alex80

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« Risposta #7 il: 27 Luglio, 2008, 20:58:36 pm »
Sono assolutamente d'accordo a proposito del fatto che i tabù alimentari vadano visti in una prospettiva di relativismo culturale, e pertanto non esistono cibi "giusti" e cibi "sbagliati" da mangiare.
Tuttavia, a tutte le latitudini, bisognerebbe comprendere che sì gli animali sono, ahimè, destinati ad essere un cibo per noi, in quanto onnivori, ma non per questo vanno sottoposti ad inutili sevizie...Mangiare certe bestiole da vive mi sembra soltanto una crudeltà.
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da Alex80 »

EzumValgemom

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« Risposta #8 il: 27 Luglio, 2008, 21:53:15 pm »
Ciao Alex,
sei per caso mai entrato in una azienda dove si "producono" carni? O hai mai mangiato aragosta?

Un proverbio dice: occhio che non vede, cuore che non duole.
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Alex80

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« Risposta #9 il: 28 Luglio, 2008, 00:35:34 am »
Citazione da: "EzumValgemom"
Ciao Alex,
sei per caso mai entrato in una azienda dove si "producono" carni? O hai mai mangiato aragosta?

Un proverbio dice: occhio che non vede, cuore che non duole.


Ciao!
Ovviamente, lo so che un animale, prima di essere mangiato, viene ucciso, e spesso in maniera orrenda...Ma il mangiarlo mentre è vivo, significa condannarlo ad un'agonia molto lenta...Del resto, non approvo neanche quei metodi di uccisione che, analogamente, comportano per l'animale una sofferenza prolungata. Ma come dici tu, se uno non vede, non lo immagina neanche cosa pu? aver passato quello che si ritrova sul piatto... :(
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da Alex80 »

cavallo

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« Risposta #10 il: 28 Luglio, 2008, 08:24:12 am »
Non si tratta neppure di pensare ai mattatoi o a come sono alevati e uccisi i poli, ma a ben altro; l'esempio delle aragoste é interessante, infatti tutti sanno benissimo che nei ristoranti sono tenute vive nelle vasche e, a differenza dei pesci, non sono uccise prima di gettarle in pentola, eppure nessuno in Occidente se ne fa un problema.


Si pu? aggiungere il paté de fois gras caro ai Francesi (e cibo di lusso in tuta Europa), che si ottiene facendo ingrassare artificialmente le oche immobilizzate ferocemente in apposite gabbie.
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Alex80

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« Risposta #11 il: 28 Luglio, 2008, 14:42:27 pm »
Citazione
eppure nessuno in Occidente se ne fa un problema.


Dipende, ovviamente...Un vegetariano il problema se lo pone eccome, ma anche una persona che, come me, pur non essendolo, trova comunque crudele il modo in cui certi animali vengono trattati per preparare certe "leccornie"...Analogamente, non penso neanche che tutti i cinesi avrebbero la forza morale di mangiare una scimmia viva, no?
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da Alex80 »

Gia_76

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« Risposta #12 il: 28 Luglio, 2008, 18:38:02 pm »
A me che sono italiano fa impressione l'idea di mangiare formiche e/o scarafaggi, ma è solo una questione culturale, difatti da noi mangiamo e li consideriamo anche prelibatezze, certi frutti di mare ancora vivi e non cotti, tipo le famose ostriche, e ancor peggio i ricci.
I ricci sono un frutto di mare sferico pieno di spine all'esterno, lo si taglia a metà, si mette sul piatto, e si mangia l'interno, con le spine poggiate sul piatto che si muovono ancora perché il mollusco è ancora vivo...
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da Gia_76 »

Alex80

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« Risposta #13 il: 28 Luglio, 2008, 20:56:59 pm »
Per me è impensabile mangiare carne di coniglio, che pure è un piatto assolutamente normale in Italia, ma io ho avuto un coniglio nano per 8 anni, e così nella mia ottica, i conigli ormai sono solo animali da compagnia...
Non esistono categorie assolute che definiscno cosa sia giusto o sbagliato mangiare, ma ciascuno, in base al suo background culturale e alle sue esperienze personali, orienta i suoi gusti e definisce i propri tabù alimentari.
Il discorso che io facevo sulla violenza verso gli animali, è di altro genere...Cioè, in generale io non approvo che per togliersi lo sfizio di una particolare prellibatezza, si infligga loro le pene dell'inferno...Anche se probabilmente mi sarà capitato di mangiare carne di animali, che prima di arrivare sul mio piatto, hanno subito ben più che un colpo secco... :(
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da Alex80 »