il bilancio per decidere dove é meglio lavorare/vivere é complesso e dovrebbe tener conto di molti fattori, a mio parere:
- competenze ed esperienze acquisite e in via di acquisizione (lingue incluse) e luoghi in cui esse possono essere meglio utilizzate;
- disponibilità finanziarie per avviae attività, seguire orsi ecc.;
- importanza dei legami affettivi-amicali in determinati luoghi;
- esistenza o meno di situazioni familiari di appoggio all'inserimento;
- evolversi delle situazioni socioeconomiche, degli ategiamenti della gente, delle normative;
- sensazioni emotive.
Dopo di che:
* non esistono un'"Italia" e una "Cina" sole: vivere a Bolzano non é come vivere a Roma, vivere in un piccolo centro vicino Siena non é come vivere in un piccolo centro vicino Palermo, Shanghai non é Wenzhou; problemi, difficoltà, opportunità, atteggiamenti, mercato del lavoro, costi, servizi, rapporti umani, ecc. sono diversissimi anche nello stesso Paese;
* non esistono solo Italia e Cina e si pu? perfettamente pensare di trasferirsi in altri Paesi, europei (es.: Spagna, in molte cose più avanzata dell'Italia) e non europei (es.: Paesi del Sud-Est Asiatico, con forti comunità cinesi, Paesi latinoamericani, ecc.).
Conta di più analizzare DOVE (in base alla propria situazione concreta ed esperienziale e alla propria condizione affettiva-emotiva)si pu? lavorare/esprimersi/crescere/difendersi dai soprusi.
Non c'é mai una sola strada, anche quando ci sembra il contrario.