Roma,
Dal 2003 al 2007 i titolari e soci d’impresa stranieri sono passati da 13.869 a 23.672, con un tasso di crescita annua del 14,3%.
Sono i risultati di uno studio dal titolo ôImmigrati e impresa nei comuni della provincia di Romaö, realizzato dalla Camera di commercio di Roma.
Tra i gruppi etnici più numerosi ci sono quelli originari della Romania (13,2%), del Bangladesh (11,2%), della Cina (9,4%), dell’Egitto (6,8%) e
del Marocco (6,6%).
Si impegano prevalentemente nell’eterogeneo ramo dei servizi (61,8%), ma coperano anche in specifici comparti dell’edilizia (19,7%) e dell’industria in senso stretto (8,4%).
I dati elaborati per i quartieri della Capitale pongono il Municipio I al primo posto con 2.651 iniziative, pari al 14,9% del totale.
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Sarebbe interessante sapere:
quanti occupati hanno generato queste circa 24.000 imprese e quanti di questi sono italiani;
quanti italiani che lavorano presso queste imprese pensano che gli stranieri portino via il lavoro agli italiani;
quante tasse e quanti contributi hanno pagato allo stato italiano;
quanto hanno contribuito al Pil della città di Roma;
qual è il tasso di crescita di imprese fondate da nati in Italia;
qual è il tasso di sopravvivenza di queste imprese e qual è quello di analoghe imprese fondate da nati in Italia.
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Alcuni questa la chiamano "emergenza nazionale", gli economisti la chiamerebbero "crescita".