Attacco terroristico nel Xingjang - page 1 - Attualità - Associna Forum

Autore Topic: Attacco terroristico nel Xingjang  (Letto 4050 volte)

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zsw

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cavallo

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« Risposta #1 il: 04 Agosto, 2008, 13:36:10 pm »
sembra che si tratti di terroristi del "Movimento Islamico del Turkestan Orientale", ossia l'ala uighura di Al Qaeida.
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"anche se voi vi credete assolti, siete lo stesso coinvolti" (Fabrizio De André)

wen

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« Risposta #2 il: 04 Agosto, 2008, 15:06:06 pm »
Citazione da: "cavallo"
sembra che si tratti di terroristi del "Movimento Islamico del Turkestan Orientale", ossia l'ala uighura di Al Qaeida.


http://news.qq.com/a/20080804/002081.htm



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ô蒙古人除了马粪什么也没有留下ö

cavallo

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« Risposta #3 il: 04 Agosto, 2008, 15:59:41 pm »
la tecnica dell'atacco é tipica del terrorismo talebano-alqaeida, ma naturalmente Talebani, Al Qaeida, terroristi uighuri non sono nati dal nulla....

basti ricordare i ruoli nella loro formazione (all'epoca della lotta antisovietica in Afghanistan) di Arabia Saudita, CIA e settori dei servizi segreti pakistani...

inoltre il separatismo uighuro é appoggiato anche da settori panturchisti della destra nazionalista turca....
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SAILOR

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« Risposta #4 il: 04 Agosto, 2008, 18:32:30 pm »
Mi permetto di dissentire dalla visione di Cavallo ... premesso che so benissimo che per la "realpolitik" e gli affari sporchi del potere i nemici di oggi potranno essere gli amici di domani e viceversa ( vedi l' Iraq di Saddam negli anni 80),  c'è da ricordare che i talebani sono nati, foraggiati dal Pakistan, DOPO la ritirata sovietica dall' Afganistan, quando ormai i finaziamenti e le armi ai combattenti afgani ( i mujaeddin) da parte degli USA erano terminati.

Il terrorismo musulmano non nasce dal nulla questo è certo, ma non andrei a cercare sempre lo "yankee"... è una storia che nasce da assai prima ... con l' espansionismo dell' islam ci stiamo confrontando da secoli.

Purtroppo il terrorismo colpisce anche la Cina adesso....sarà interessante vedere l' approccio cinese alla questione
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Dalai

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« Risposta #5 il: 04 Agosto, 2008, 18:37:19 pm »
Il governo cinese criminalizza gli uighur perchè non vogliono più essere dominati e conservare la loro lingua e cultura. Con la scusa che sono islamici vengono perseguitati, Se è vero che hanno fatto l'attentato allora la colpa è solo del governo che li opprime, di che si lamenta? è solo colpa del governo.
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P÷jong tendr÷ getzen nyi-÷ kyi, Trashic-nang humdu tromi zi, Nacho m³npi yule gye-gyur chi.

Idra

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« Risposta #6 il: 04 Agosto, 2008, 20:50:34 pm »
Non sono stato nello Xinjiang, ma sono stato a Xi'an, città che nel passato rappresentava l'ultima tappa orientale della via della seta, città nella quale si è insediata una importante comunità musulmana, con i suoi centri di culto e il classico velo delle donne. Per quel che ho potuto vedere, sembrava una bella realtà multietnica, che poi la convivenza fra culture diverse sia difficile, lo costato anche qui in Italia. Come a Xi'an, anche in altri luoghi è fondamentale la valorizzazione delle diversità culturali come ricchezza, non come ci? che ci divide. E su questo la Cina multietnica è chiamata, oggi più che mai, a lavorare.
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zsw

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« Risposta #7 il: 04 Agosto, 2008, 21:05:39 pm »
Citazione da: "Dalai"
Il governo cinese criminalizza gli uighur perchè non vogliono più essere dominati e conservare la loro lingua e cultura. Con la scusa che sono islamici vengono perseguitati, Se è vero che hanno fatto l'attentato allora la colpa è solo del governo che li opprime, di che si lamenta? è solo colpa del governo.

E' come dire che i occidentali criminalizzano i talebani o Osama Bi Laden....Ma per cortesia.
Non credevo di trovare ancora sta’ gente così in questo forum....
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cavallo

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« Risposta #8 il: 04 Agosto, 2008, 21:05:55 pm »
ehi gente, l'avete mai visto un buddhista VERO che giustifica gli attentati e le stragi?

Ecco l'"oceano di saggezza" che senza alcuna vergogna e dimostrando ancora una volta la profonda contraddizione tra il suo finto-Buddhismo e il suo atteggiamento di giustificazione di tutte le cricche anticinesi oosa scrivere sui terroristi uighuri

"Se è vero che hanno fatto l'attentato allora la colpa è solo del governo che li opprime, di che si lamenta? è solo colpa del governo"


abbiamo gettato la maschera, eh!?

falso "oceano di saggezza", prova ad applicare lo stesso criterio agli "oppressi" di Al Qaeida, dei Taliban, del radicalismo estremista degli attentati a Parigi, Istanbul, Algeri, Londra e Madrid, ai fascisti delle stragi italiane, al neofascista USA di Oklahoma City!

E poi manda tutto in copia al tuo idolo, il ...Premio Nobel per la Pace Dalai Lama (di cui usurpi in modo blasfemo il nome)!

So bene che non vedi l'ora che inizino stragi simili anche da parte delle ali più radicali dei nostalgici del lamaismo schiavista tibetano, ma non avere  patura, quegli orrori sanguinari e la solidarietà ad essi serviranno solo a ridicolizzare chi, come te e come certi lamaisti si permete di mascdherarsi da Buddhista.

Almeno i radicali islamici non inneggiano alla non-violenza buddhista come te, Richard Gere & co.!
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Dalai

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« Risposta #9 il: 04 Agosto, 2008, 21:57:04 pm »
Citazione da: "zsw"
Citazione da: "Dalai"
Il governo cinese criminalizza gli uighur perchè non vogliono più essere dominati e conservare la loro lingua e cultura. Con la scusa che sono islamici vengono perseguitati, Se è vero che hanno fatto l'attentato allora la colpa è solo del governo che li opprime, di che si lamenta? è solo colpa del governo.
E' come dire che i occidentali criminalizzano i talebani o Osama Bi Laden....Ma per cortesia.
Non credevo di trovare ancora sta’ gente così in questo forum....


Sei fuori strada ma ora ti spiego. La situazione nello Xinjiang è simile alla Palestina, dove gli israeliani hanno occupato la terra dei palestinesi, qui sono i cinesi ad aver invaso la terra degli uighur. Il terrorismo è visto come ultima arma per un popolo disperato e oppresso, è giusto condannarlo perchè è un crimine, ma bisogna anche capire il perchè si sono lasciati sedurre dai movimenti fondamentalisti, visto che prima non era così. La situazione è notevolemnte peggiorata a seguito delle nuove politiche repressive e di assimilazione del governo cinese. Anche i palestinesi erano i più lontani dal fondamentalismo poi "qualcosa" è cambiato e non in meglio.
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« Risposta #10 il: 04 Agosto, 2008, 22:44:35 pm »
fuori strada ci sei tu, che. oltre ad ostini in modo blasfemo ad usare come nick il titolo di Dalai, commetti volutamente le seguenti falsificazioni:

1) i Territori Occupati palestinesi sono considerati sulla base di 3 risoluzioni del'ONU "illegittimamente detenuti dalle forze di occupazione israeliane dal 1967" e l'ONU ha emesso 27 documenti che imporrebbero il ritiro israeliano; su questa base ed in base all'art.7 della Carta dell'ONU il popolo sotto occupazione ha diritto anche ad azioni militari di resistenza (non di terrorismo, mai legittime); invece lo Xinjiang é riconosciuto parte integrante della Cina (esattamente come il Tibet) dall'ONU e da TUTTI gli Stati del Mondo e quindi ogni azione di separatismo é un crimine per il diritto internazionale e lo Stato che esercita legittimamente la sovranità (la RPC) ha il diritto di reprimerla. Se non riesci a capire o non vuoi capire la differenza, che é abissale, non ci si pu? fare nulla.

2) nesun integralista cattolico (vedi IRA in Irlanda) o radicale musulmano o estremista Indù ha mai indossato la maschera del nonviolento o ricevuto il Premio Nobel per la Pace;  i tuoi amici Dalai Lama e lamaisti tibetani, invece, lo hanno fatto e lo fanno e quindi é vergognoso che tu faccia finta di essere a loro favore e poi auspichi in Tibet la rivoluzione e giustifichi gli stragisti uighuri; sai cos' la coerenza? ma da chi si fregia del nick "Dalai" (blasfemo  per qualsiasi Buddhista) cosa ci si pu? aspettare?

Ultima annotazione.

Poiché i terroristi uighuri del movimento a cui sembra si debba attribuire (secondo tutti i media) la strage sono iscritti nelle liste delle organizzazioni terroriste anche degli USA e della UE, mi permetto sommessamente di ricordarti che per la legge italiana fare propaganda o giustificazionismo verso di loro per iscritto su un Forum é REATO, in base alle norme antiterrorismo.  Vedi tu....
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« Risposta #11 il: 05 Agosto, 2008, 13:25:57 pm »
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babo

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« Risposta #12 il: 24 Agosto, 2008, 19:26:38 pm »
Citazione da: "Idra"
Non sono stato nello Xinjiang, ma sono stato a Xi'an, città che nel passato rappresentava l'ultima tappa orientale della via della seta, città nella quale si è insediata una importante comunità musulmana, con i suoi centri di culto e il classico velo delle donne. Per quel che ho potuto vedere, sembrava una bella realtà multietnica, che poi la convivenza fra culture diverse sia difficile, lo costato anche qui in Italia. Come a Xi'an, anche in altri luoghi è fondamentale la valorizzazione delle diversità culturali come ricchezza, non come ci? che ci divide. E su questo la Cina multietnica è chiamata, oggi più che mai, a lavorare.


Idra, quegli sono gli hui (o dungani) ovvero i discendenti dei primi musulmani arrivati in Cina secoli fa e la loro storia come il loro rapporto con l'impero sono completamente diversi da quelli degli uighur, di etnia e lingua turca. Le terre degli uighur sono annesse all'impero Qing nel 1765 perchè facevano parte del disciolto khanato dei mongoli zungari, massacrati dagli imperiali. Nel Xianjiang c'è una lunga striscia di sangue che parte dalla grande rivolta contro il dominio Qing del principe Jehangir (1826-27) e prosegue con ben 3 secessioni: la Kashgaria di Yakub Beg (1862-1878) e la Repubblica del Turkestan Orientale (1933-34 e 1944-46). Yakub Beg aveva anche ottenuto di essere riconosciuto come vassallo dell'Impero Ottomano, da sempre punto di riferimento politico per gli uighur, come oggi lo è la Turchia (gli altri due stati dove si raccoglie la diaspora sono Germania e Usa).
Neanche l'arrivo al potere dei comunisti è riuscito a tenere la situazione a lungo e negli ultimi 20 anni si è assistito a una ripresa di attacchi e attentati e violenze varie.
Xian non è il Xinjiang, la storia è importante per capire i guai in cui ci hanno lasciato le generazioni precedenti. La convivenza è possibile quando ci sono le giuste consizioni perchè ci? avvenga, altrimenti genera morte.

Tra 2 settimane sarò a Xian.
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wen

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« Risposta #13 il: 25 Agosto, 2008, 02:19:30 am »
Citazione da: "babo"
Citazione da: "Idra"
Non sono stato nello Xinjiang, ma sono stato a Xi'an, città che nel passato rappresentava l'ultima tappa orientale della via della seta, città nella quale si è insediata una importante comunità musulmana, con i suoi centri di culto e il classico velo delle donne. Per quel che ho potuto vedere, sembrava una bella realtà multietnica, che poi la convivenza fra culture diverse sia difficile, lo costato anche qui in Italia. Come a Xi'an, anche in altri luoghi è fondamentale la valorizzazione delle diversità culturali come ricchezza, non come ci? che ci divide. E su questo la Cina multietnica è chiamata, oggi più che mai, a lavorare.

Idra, quegli sono gli hui (o dungani) ovvero i discendenti dei primi musulmani arrivati in Cina secoli fa e la loro storia come il loro rapporto con l'impero sono completamente diversi da quelli degli uighur, di etnia e lingua turca. Le terre degli uighur sono annesse all'impero Qing nel 1765 perchè facevano parte del disciolto khanato dei mongoli zungari, massacrati dagli imperiali. Nel Xianjiang c'è una lunga striscia di sangue che parte dalla grande rivolta contro il dominio Qing del principe Jehangir (1826-27) e prosegue con ben 3 secessioni: la Kashgaria di Yakub Beg (1862-1878) e la Repubblica del Turkestan Orientale (1933-34 e 1944-46). Yakub Beg aveva anche ottenuto di essere riconosciuto come vassallo dell'Impero Ottomano, da sempre punto di riferimento politico per gli uighur, come oggi lo è la Turchia (gli altri due stati dove si raccoglie la diaspora sono Germania e Usa).
Neanche l'arrivo al potere dei comunisti è riuscito a tenere la situazione a lungo e negli ultimi 20 anni si è assistito a una ripresa di attacchi e attentati e violenze varie.
Xian non è il Xinjiang, la storia è importante per capire i guai in cui ci hanno lasciato le generazioni precedenti. La convivenza è possibile quando ci sono le giuste consizioni perchè ci? avvenga, altrimenti genera morte.

Tra 2 settimane sarò a Xian.


 
http://it.wikipedia.org/wiki/Xinjiang
Gruppi etnici dello Xinjiang
censimento 2000 Etnia Popolazione Percentuale[1]
Uiguri 8.345.622 45,21
Cinesi Han 7.489.919 40,58
Kazaki 1.245.023 6,74
Cinesi Hui 839.837 4,55
Kirghizi 158.775 0,86
Mongoli 149.857 0,81
Dongxiang 55.841 0,30
Tagichi 39.493 0,21
Xibe 34.566 0,19
Manchu 19.493 0,11
Tujia 15.787 0,086
Uzbeki 12.096 0,066
Russi 8935 0,048
Miao 7006 0,038
Tibetani 6153 0,033
Zhuang 5642 0,031
Daur 5541 0,030
Tartari 4501 0,024
Salar 3762 0,020
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« Risposta #14 il: 25 Agosto, 2008, 15:26:24 pm »
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Non sono stato nello Xinjiang, ma sono stato a Xi'an, città che nel passato rappresentava l'ultima tappa orientale della via della seta, città nella quale si è insediata una importante comunità musulmana, con i suoi centri di culto e il classico velo delle donne. Per quel che ho potuto vedere, sembrava una bella realtà multietnica, che poi la convivenza fra culture diverse sia difficile, lo costato anche qui in Italia. Come a Xi'an, anche in altri luoghi è fondamentale la valorizzazione delle diversità culturali come ricchezza, non come ci? che ci divide. E su questo la Cina multietnica è chiamata, oggi più che mai, a lavorare.

Idra, quegli sono gli hui (o dungani) ovvero i discendenti dei primi musulmani arrivati in Cina secoli fa e la loro storia come il loro rapporto con l'impero sono completamente diversi da quelli degli uighur, di etnia e lingua turca. Le terre degli uighur sono annesse all'impero Qing nel 1765 perchè facevano parte del disciolto khanato dei mongoli zungari, massacrati dagli imperiali. Nel Xianjiang c'è una lunga striscia di sangue che parte dalla grande rivolta contro il dominio Qing del principe Jehangir (1826-27) e prosegue con ben 3 secessioni: la Kashgaria di Yakub Beg (1862-1878) e la Repubblica del Turkestan Orientale (1933-34 e 1944-46). Yakub Beg aveva anche ottenuto di essere riconosciuto come vassallo dell'Impero Ottomano, da sempre punto di riferimento politico per gli uighur, come oggi lo è la Turchia (gli altri due stati dove si raccoglie la diaspora sono Germania e Usa).
Neanche l'arrivo al potere dei comunisti è riuscito a tenere la situazione a lungo e negli ultimi 20 anni si è assistito a una ripresa di attacchi e attentati e violenze varie.
Xian non è il Xinjiang, la storia è importante per capire i guai in cui ci hanno lasciato le generazioni precedenti. La convivenza è possibile quando ci sono le giuste consizioni perchè ci? avvenga, altrimenti genera morte.

Tra 2 settimane sarò a Xian.


Forse ha seguito ben 4 seccesioni  :-D (ce stata una guerra tra I Mongoli Yuan contro gli Uiguri)
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