Il futuro del Tibet - page 1 - Attualità - Associna Forum

Sondaggio

Quale deve essere il futuro del Tibetò

Ottenere l'indipendenza
5 (15.6%)
Una vera autonomia all'interno della RPC
14 (43.8%)
Continuare con la situazione attuale
6 (18.8%)
Assimilazione totale ai cinesi-han
7 (21.9%)

Totale votanti: 32

Le votazioni sono chiuse: 04 Agosto, 2008, 17:57:14 pm

Autore Topic: Il futuro del Tibet  (Letto 9458 volte)

0 Utenti e 1 Visitatore stanno visualizzando questo topic.

Dalai

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Il futuro del Tibet
« il: 04 Agosto, 2008, 17:57:14 pm »
Ho notato con gradita sorpresa che la posizione degli utenti del forum non è univoca sulla questione tibetana e che non pochi riescono ad essere favorevoli alla Cina senza appiattirsi sulle posizioni ignobili del governo comunista.
Detto questo lancio un sondaggio su cosa sarebbe giusto per il Tibet e magari spiegando anche il perchè.
Votate!  :D
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da Dalai »
P÷jong tendr÷ getzen nyi-÷ kyi, Trashic-nang humdu tromi zi, Nacho m³npi yule gye-gyur chi.

savesichuan

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« Risposta #1 il: 04 Agosto, 2008, 18:44:23 pm »
dalai, da questo sondaggio capirai come sei solo e che tutto il mondo ti sia contro, ti sei scavato la fossa da solo.
credimi.
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da savesichuan »
ama e sarai amato, odia e sarai odiato

cavallo

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« Risposta #2 il: 04 Agosto, 2008, 21:12:32 pm »
c'é solo una "piccola" imprecisione nel sondaggio; la prima possibile risposta per corettezza andrebbe formulata così:

O  uno Stato teocratico feudal-schiavista lamaista, protettorato
    dell'Occidente e sua testa di ponte contro la RPC

ma d'altra parte uno come l'"oceano di saggezza" casareccio di questo Forum, che giustifica i terroristi stragisti uighuri e non trova contraddizione col suo presunto richiamo al Buddhismo é agli antipodi della verità e dell'umanità (e ai margini della legge italiana antiterrorismo, che forse non conosce...)
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da cavallo »
"anche se voi vi credete assolti, siete lo stesso coinvolti" (Fabrizio De André)

Dodo

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« Risposta #3 il: 11 Agosto, 2008, 13:37:15 pm »
Penso che ci voglia rispetto per il Dalai Lama e per tutti i buddhisti tibetani, a prescindere dal fatto che qualcuno dall'estero ne strumentalizzi la figura.
Penso che i tibetani, in quanto etnia particolare, abbiano il diritto ad una certa autonomia culturale.
Penso che sia ignobile approfittare della questione tibetana per asservirla ad interessi geopolitici stranieri (ogni riferimento all'America è puramente ... voluto).
Il Tibet pu? benissimo continuare a far parte della grande compagine cinese senza rinunciare alla sua identità peculiare, ed aggiornandosi ai tempi moderni ma in maniera equilibrata, senza isterismi di ogni genere.

E' per questo che ho votato la seconda opzione.
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da Dodo »

yang

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« Risposta #4 il: 11 Agosto, 2008, 15:08:20 pm »
Io ho votato la seconda opzione,storicamente il Tibet e' sempre stato legato alla Cina,non dico che ne faceva parte,ma ne ha sempre avuto a che fare, poi per il popolo Cinese non esiste un concetto di Nazione con confini ben delimitati, la Cina si considera una Civilta' che influenza e a sua volta viene influenzata dai territori ai margini del proprio impero,penso che il Tibet debba rimanere sotto l'influenza della Cina,perche' uno stato indipendente Tibetano con cosa sopraviverebbe?L'occidente lo farebbe diventare una specie di Luna Park,con catene di alberghi,e magari stazioni sciistiche come Cortina D'Ampezzo!!
Io sono piu' favorevole a un Tibet dentro una Cina federale,che si auto amministra,che preserva il propio popolo e cultura, sarei molto contento se il Dalai Lama potesse ritornare a Lasha, lo vedrei come il Papa a Roma,a capo della sua religione, e come rappresentante del Tibet, e rappresentante della spiritualita' del popolo Cinese e di tutti i buddisti del mondo!Lascierei comunque la politica estera e il controllo dei confini Tibetani col Nepal,India,Pachistan,Bhutan etc. in mano a Pechino!!
Penso che questa sia la migliore soluzione,pero' temo che il popolo tibetano forte di un ritorno oggi del Dalai Lama, e con un'autonomia vera possa insorgere in un'esplosione di rivolte per conquistare una vera indipendenza, e per questo che Pechino non vuole dare maggiore spazio all'autonomia.Penso che ci vorranno ancora anni per far si che gli animi si calmino,la Cina deve dimostrare alle nuove generazioni che rimanendo con la Cina si puo' avere una vita pacifica e prospera, in mondo da guadagnarsi la fiducia dei tibetani.La Cina ha solo questa strada da seguire se vuole sopravvivere in futuro,questo vale per tutto il territorio cinese, altrimenti prima o poi una guerra civile potrebbe disintegrare tutta la Cina,  la liberta' non ci deve essere solo per il Tibet e i Tibetani ma per tutti i popoli della Cina, Han compresi!
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da yang »

just_fra

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Re: Il futuro del Tibet
« Risposta #5 il: 22 Agosto, 2008, 22:28:46 pm »
Citazione da: "Dalai"
Ho notato con gradita sorpresa che la posizione degli utenti del forum non è univoca sulla questione tibetana e che non pochi riescono ad essere favorevoli alla Cina senza appiattirsi sulle posizioni ignobili del governo comunista.
Detto questo lancio un sondaggio su cosa sarebbe giusto per il Tibet e magari spiegando anche il perchè.
Votate!  :D


Se ti rispondo non sono cazzi tua?  :-D
Pensate a tenervi stretta la padania, prima che dichiari l'indipendenza!
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da just_fra »

babo

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« Risposta #6 il: 23 Agosto, 2008, 13:25:10 pm »
Citazione da: "yang"
se il Dalai Lama potesse ritornare a Lasha, lo vedrei come il Papa a Roma,a capo della sua religione, e come rappresentante del Tibet, e rappresentante della spiritualita' del popolo Cinese e di tutti i buddisti del mondo

Il Dalai Lama non è il Papa e certo non pu? svolgere quel ruolo all'interno della RPC. Rappresenta il lamaismo, a deve dividere questo ruolo col Panchen Lama e sicuramente deve fare i conti anche con le altre sette soprattutto i Karmapa. Il lamaismo rappresenta solo una parte del buddismo, deriva dall'unione del Tantra più influenze locali, poi ci sono i più numerosi seguaci dell'Hinayana e del Mahayana e sette derivate sparsi per il mondo per i quali il Dalai Lama non rappresenta il vertice del Buddismo. Non pu? rappresentare la spiritualità del popolo cinese che si divide tra buddismo di altre scuole, taoismo, islam e cristianesimo, tralasciando gli atei. Al massimo potrebbe espletare questa funzione solo verso i tibetani e i mongoli, come ha fatto nei secoli passati.
Vedo difficile un ritorno del XIV DL a Lhasa, a meno che non si sottometta alla volontà del partito. Anche in quel caso però non potrebbe esercitare quella funzione perchè il partito non ammette contropoteri o sfide alla sua autorità. Per il futuro potrebbe invece prospettarsi la comparsa di 2 Dalai Lama, uno scelto dalla diaspora o forse dallo stesso XIV e un altro appositamente fatto reincarnare nella RPC e fedele al partito comunista; una situazione simile a quella dei papi e antipapi nel medioevo. Questi due si contendereanno la fedeltà dei tibetani, forse provocando per la prima volta uno scisma all'interno del buddismo tibetano. Situazione interessante non trovi?

Io sono per l'indipendenza, il Tibet ha tutte le caretteristiche necessarie per tornare ad essere uno stato e inoltre penso che sarebbe un risarcimento per il popolo tibetano, per tutto quello che ha dovuto subire sia dai lama che dai cinesi. Le persone prima di tutto.
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da babo »

wen

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« Risposta #7 il: 23 Agosto, 2008, 15:23:48 pm »
Citazione da: "babo"
Citazione da: "yang"
se il Dalai Lama potesse ritornare a Lasha, lo vedrei come il Papa a Roma,a capo della sua religione, e come rappresentante del Tibet, e rappresentante della spiritualita' del popolo Cinese e di tutti i buddisti del mondo
Il Dalai Lama non è il Papa e certo non pu? svolgere quel ruolo all'interno della RPC. Rappresenta il lamaismo, a deve dividere questo ruolo col Panchen Lama e sicuramente deve fare i conti anche con le altre sette soprattutto i Karmapa. Il lamaismo rappresenta solo una parte del buddismo, deriva dall'unione del Tantra più influenze locali, poi ci sono i più numerosi seguaci dell'Hinayana e del Mahayana e sette derivate sparsi per il mondo per i quali il Dalai Lama non rappresenta il vertice del Buddismo. Non pu? rappresentare la spiritualità del popolo cinese che si divide tra buddismo di altre scuole, taoismo, islam e cristianesimo, tralasciando gli atei. Al massimo potrebbe espletare questa funzione solo verso i tibetani e i mongoli, come ha fatto nei secoli passati.
Vedo difficile un ritorno del XIV DL a Lhasa, a meno che non si sottometta alla volontà del partito. Anche in quel caso però non potrebbe esercitare quella funzione perchè il partito non ammette contropoteri o sfide alla sua autorità. Per il futuro potrebbe invece prospettarsi la comparsa di 2 Dalai Lama, uno scelto dalla diaspora o forse dallo stesso XIV e un altro appositamente fatto reincarnare nella RPC e fedele al partito comunista; una situazione simile a quella dei papi e antipapi nel medioevo. Questi due si contendereanno la fedeltà dei tibetani, forse provocando per la prima volta uno scisma all'interno del buddismo tibetano. Situazione interessante non trovi?

Io sono per l'indipendenza, il Tibet ha tutte le caretteristiche necessarie per tornare ad essere uno stato e inoltre penso che sarebbe un risarcimento per il popolo tibetano, per tutto quello che ha dovuto subire sia dai lama che dai cinesi. Le persone prima di tutto.


Dipende dall punto di vista dei Han,se i Han,Hui,Uiguri,Mongoli se volessero vivere volentieri con loro o discriminarli.
Certo se ti svelo un segreto i Tibetani solitamente fanno molto poco il bagno.  :-D
« Ultima modifica: 24 Agosto, 2008, 02:18:54 am da wen »
ô蒙古人除了马粪什么也没有留下ö

wen

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« Risposta #8 il: 23 Agosto, 2008, 15:48:31 pm »
Dovrebbe essere uno di questi il loro coltello(niente male vero)









Guardate cosa hanno in mano quelle due signore Tibetane 8O
(guai a chi osa le molestie sessuali se no......)
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da wen »
ô蒙古人除了马粪什么也没有留下ö

uangi

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« Risposta #9 il: 25 Agosto, 2008, 13:29:25 pm »
:D  :D  :D Come la Pologna prima del 1918 , scomparsa , schiacciata e  divisa tra le 3 autarchie imperiali che sembravano immortali ed invincibili , il Tibet puo aspettare con relativa fiducia l'avvenire della Cina e dei suoi rapporti  con il resto del mondo .  Le realtà nazionali ed etniche non scompaiano MAI !! E con l'oppressione vengono a galla piu forti che mai . Piu i cinesi cercheranno di annientare la cultura tibettano , piu la sua forza crescerà . Nel 1900 c'erano una quarantina di stati indpendenti . Ora sono piu di 200  . Probabile che tra 50 o 100 anni saranno 300 o 400 . Tra questi ci sarà il Tibet e probabilmente una cinquantina di stati cinesi autonomi , liberi e democratici . :-D  :-D
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da uangi »

caocao

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« Risposta #10 il: 25 Agosto, 2008, 13:47:32 pm »
La tua spiegazione teorico scalda il mio cuore huangi....opsss scusa uangi.
è molto comuovente davvero.
 addiritura 300 o 400 anni ??? mi sa che questo mondo non durera per tutti questi anni .
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da caocao »
Sotto un unico cielo

SAILOR

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« Risposta #11 il: 25 Agosto, 2008, 13:55:50 pm »
Argomenti che ogni tanto ritornano e ci si divide nei soliti schieramenti , ma ogni tanto qualcosa di nuovo emerge, alcuni punti:

1) Siamo proprio sicuri che un Tibet indipendente diventerebbe di nuovo uno stato teocratico-feudal schiavista ?
(amico dell' occidente forse si, ma scusatemi, da occidentale non  lo vedei come un difetto questo ultimo aspetto  :-D

Realisticamente una certa autonomia all' interno della Cina andrebbe bene.
Poi ci sarebbe da chiederci perchè alcune etnie in cina, anche se autonome rimarrebbero nella stato e altre se ne vorrebbero proprio staccare, ma questa è storia vecchia ...
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da SAILOR »

Kore

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« Risposta #12 il: 25 Agosto, 2008, 16:41:14 pm »
Citazione da: "SAILOR"
Argomenti che ogni tanto ritornano e ci si divide nei soliti schieramenti , ma ogni tanto qualcosa di nuovo emerge, alcuni punti:

1) Siamo proprio sicuri che un Tibet indipendente diventerebbe di nuovo uno stato teocratico-feudal schiavista ?
(amico dell' occidente forse si, ma scusatemi, da occidentale non  lo vedei come un difetto questo ultimo aspetto  :-D


In pratica vorresti semplicemente ke l'occidente scambi posto con il governo cinese e l'occidente verrebbe visto come i buoni dando al tibet una sua "indipendenza"

ma mi viene da chiedere... questa indipendenza per i tibetani stessi è così indispensabile? a causa di questo movimento sia cinesi che tibetani hanno sofferto a causa di svariati incidenti... questa indipendenza ne vale davvero la pena?

il dalai lama essendo capo spirituale non dovrebbe dire qualcosa del tipo "potrete essere cinesi sulla carta ma sarete sempre tibetani nel cuore" o qualcosa del genere?

Citazione
Realisticamente una certa autonomia all' interno della Cina andrebbe bene.
Poi ci sarebbe da chiederci perchè alcune etnie in cina, anche se autonome rimarrebbero nella stato e altre se ne vorrebbero proprio staccare, ma questa è storia vecchia ...


forse perché per loro era meglio stare nella cina e quelli che sono ancora in cina non capiscono la loro fortuna?  :twisted:  :twisted:
(ovviamente questa frase viene da una persona puramente ignorante della questione)
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da Kore »

SAILOR

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« Risposta #13 il: 25 Agosto, 2008, 17:45:49 pm »
Guarda Kore ... ormai ho rinunciato ad avere una posizione definita sul Tibet ...è per questo che credo che una certa autonomia all' interno dello stato cinese sia una buona soluzione.

Un argomento molto ampio è che quello che determina la volontà di un popolo di essere indipendente o solo autonomo all' interno di uno stato.
Ti faccio un esempio italiano ...sia la Val d' Aosta che l' Alto Adige sono regioni a statuto speciale che godono di una certa autonomia, dove si parla una lingua diversa dall' italiano etc etc  ... eppure gli abitanti della Val d' Aosta non hanno mai avuto pretese autonomistiche o di andare in Francia o in Svizzera, quelli dell' Alto Adige invece si ... si sentono tedeschi e vorrebbero tornare in Austria ...quindi ci sono regioni che si sentono contente dell' autonomia, altri vorrebbero qualcosa di più.

Tanti pensano che tibetani siano qualcosa di diverso dalle altre etnie che compongono il popolo cinese, altri no ... dove sta la verità ?

Per quanto riguarda i punti 1) e 2) mi spiego meglio.
1) Prima dell' arrivo della Cina, in Tibet vigeva un sistema politico molto arretrato ...qualcuno pensa che se il Tibet tornasse indipendente il Dalai Lama tornerebbe ad essere un monarca assoluto, senza dare libertà ai tibetani come nel passato ... la mia opinione non è questa, ma chiedevo ad altri

Ancora: qualcuno considerava negativo il fatto che un Tibet indipendente diventrebe uno stato amico dell' occidente e degli Usa e non della Cina  ... per qualcuno questa è una cosa negativa, per me non tanto.

2) Qualcun' altro ancora aveva paura che un Tibet indipendente distruggerebbe il suo ambiente per fare arrivare turisti a sciare sulle sue montagne ... ma la Cina cosa sta facendo adesso dell' ambiente della sua regione del Tibet ?
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da SAILOR »

cavallo

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« Risposta #14 il: 25 Agosto, 2008, 20:53:37 pm »
caro "uangi" ex-huangi, premesso che non é carino rientrare in un Forum da cui si é stati esclusi cambiando (poco) il nickname, hai commesso l'errore di svelare quel che auspichi: la Cina frammentata in 50 staterelli-scheggia (ottima base per un mix tra neofeudalesimo stile lamaista e asservimento ai poteri criminal-mafiosi, agli integralisti islamici, all'Occidente!)!

Ridurre la Cina (magari gli USA o la Francia o la Spagna no? quello é il tuo amato "Occidente" e crepino pure i Baschi, i Bretoni, i Messicani, gli Occitani, i Corsi, ecc.! ) come la Yugoslavia: é esattamente il sogno folle dei neoconservatori USA e dei loro ascari europeu (o degli ascari degli ascari)!

Un mondo di micro-stati, in particolare narcostati, teocrazie, dittatorelli alla centrasia, stati terroristi, pseudodemocrazie alla Macedonia, stati fittizi alla Transnistria (ma l'Ossetia e l'Abkhazia no, quelle devono restare "georgiane" perché il "cattivo" é Putin, come scrivi altrove!): ecco cosa auspicano quelli che si mascherano come te dietro "free Tibet".

Ebbene, se é così, chi la pensa on tal modo giustifica indirettamente non la repressione cinese in Tibet ma anche una repressione 10 volte peggiore, che é sempre un Paradiso rispetto al Mondo che sogni e che, per fortuna, non vedrai realizzarsi MAI perché la Cina non é l'ex-Yugoslavia!
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da cavallo »
"anche se voi vi credete assolti, siete lo stesso coinvolti" (Fabrizio De André)