Ci sarà un nuovo scontro al chinatown di milano?? - page 1 - Attualità - Associna Forum

Autore Topic: Ci sarà un nuovo scontro al chinatown di milano??  (Letto 6308 volte)

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kay_asuma

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Ci sarà un nuovo scontro al chinatown di milano??
« il: 19 Agosto, 2008, 15:54:59 pm »
Ho letto un articolo sul giornale corriere della sera di oggi riguardo ai problemi della chinatown di milano per i negozi all'ingorsso e lo scarico delle merci, dopo un anno dalla "rivolta", il comune non è ancora riuscito a trovare una soluzione.
Ora, il comune di Milano ha deciso di trasformare questo quartiere in zona pedonale, volevo chiedere pareri agli utenti di associna che stanno a milano, soprattutto chi ha attività in quelle vie .
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da kay_asuma »
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Idra

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« Risposta #1 il: 19 Agosto, 2008, 20:54:56 pm »
siamo alle solite, persevera l'inadeguatezza della politica nel risolvere problematiche concrete, anche quando, nel caso specifico, è stata espressa la disponibilità della stessa comunità cinese di spostarsi nel rispetto ovviammente dei loro interessi economici. Si aspetta sempre che accada qualcosa di grave o irreparabile per muoversi con rimedi d'emergenza e per di più inefficaci, per poi pronunciarsi enegicamente con parole tanto auliche (quando va bene) quanto vuote di concretezza ed utilità.
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da Idra »

kay_asuma

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« Risposta #2 il: 20 Agosto, 2008, 10:58:16 am »
La mia paura è che ci possa essere dinnuovo uno scontro.
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da kay_asuma »
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kay_asuma

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« Risposta #3 il: 20 Agosto, 2008, 23:48:24 pm »


Ecco la lettera del comune che è stato spedito ai negozianti cinesi.
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da kay_asuma »
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yang

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« Risposta #4 il: 24 Agosto, 2008, 09:31:43 am »
Dunque,vado spesso a Sarpi per fare acquisti,secondo me il posto non'è adatto per il commercio all'ingrosso,si deve trovare una soluzione!Secondo me l'isola pedonale sarebbe una bella cosa dal punto estetico della China Town,perchè la zona potrebbe diventare una zona turistica di Milano,in Italia ci sono molti italiani interessati alla Cina e l'oriente,fare di Sarpi magari un bel quartiere elegante,farlo diventare una bella China Town,con magari un bel portone con tetto a pagoda come ingresso,una bella zona pedonale,con tanti bei negozzietti puliti e ordinati,con vendita di manufatti cinesi,ristoranti,magari non solo cinesi ma nache giapponesi Thailandesi ect,potrebbe far diventare la Sarpi una bella meta di Milano,con folle di gente che viene a visitare e acuistare,un punto di riferimento dove trovare tutto sulla Cina!Ora questo è quello che mi piacerebbe vedere,ma so bene che la realtà è ben diversa,i commerciati del quartiere hanno attività non al dettaglio ma all'ingrosso,e poi bisogna vedere se gli Italiani della zona sono favolevoli a fare una cosa del genere...probabilmente il comune farà il solito pasticcio,e magari ci sarà un rivolta ancora! Ma bisogna ricordare che a Milano ci sarà l'EXPO,quindi Milano potrebbe avere soluzioni più morbide verso la comunità cinese,qui si tratta di immagine internazionale,dove bisogna dare il meglio di se e appacificare tutte le culture,altrimenti Milano non sarebbe adatta ad ospitare un'evento internazionale!
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da yang »

Dubbio

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« Risposta #5 il: 24 Agosto, 2008, 20:34:26 pm »
Citazione da: "yang"
farlo diventare una bella China Town,con magari un bel portone con tetto a pagoda come ingresso

Ammesso e non concesso che le China Town siano da vedere positivamente, un quartiere in cui il 90% dei residenti sono italiani, come avviene nel Sarpi/Canonica, non potrà mai esserlo, almeno non secondo i modelli delle China Town note nel mondo.

Le mie perplessità sulle China Town (come sulle Little Italy ecc...) derivano dal fatto che, comprensibili nella loro origine storica di supporto ed aiuto reciproco tra i membri du una comunità che, sviluppandosi fuori dal proprio paese di origine, incontra difficoltà di ogni tipo, in una prospettiva di più ampio respiro rischiano di ostacolare la riuscita di una società multietnica, in cui ogni cultura non si chiude in sè stessa ma si apre e scambia con le altre.

La vera vocazione di Sarpi/Canonica in fondo è questa, più etnie vi si sono da anni radicate senza problemi, fino a quando i grossisti non hanno creato una situazione insostenibile, pur se la responsabilità originaria e primaria di questo è più del Comune che loro (ma da almeno cinque anni a questa parte la responsabilità è quantomeno di entrambi in eguale misura).
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da Dubbio »

babo

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« Risposta #6 il: 24 Agosto, 2008, 21:36:51 pm »
Appena scoppia la rissa ditemelo che stavolta voglio essere presente per godermi lo spettacolo!  
:axe:   :smt021

 8)
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da babo »

kay_asuma

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« Risposta #7 il: 24 Agosto, 2008, 23:02:52 pm »
Evita Babo, perche appena ti vedono ti pesteranno a sangue sia i cinesi che gli italiani . :-D
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da kay_asuma »
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linlin

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« Risposta #8 il: 26 Agosto, 2008, 14:35:52 pm »
Citazione da: "Dubbio"
La vera vocazione di Sarpi/Canonica in fondo è questa, più etnie vi si sono da anni radicate senza problemi, fino a quando i grossisti non hanno creato una situazione insostenibile, pur se la responsabilità originaria e primaria di questo è più del Comune che loro (ma da almeno cinque anni a questa parte la responsabilità è quantomeno di entrambi in eguale misura).


il comune ha "concesso" licende d'ingrosso, la parola ingrosso richiama chiaramente l'idea di carico/scarico merce come di mezzi e tempi per la logistica relativo a questo tipo di attivita.

per quando riguarda gli ingrossisti, la loro è stata solo logica di investimento, ricordo anche che i singoli imprenditori (ingrossisti cinesi in questo caso) non hanno documenti sufficenti per poter studiare lo sviluppo urbanistico della zona. e cmq è assurdo scaricare a un singolo imprenditore lo sviluppo urbanistico di una zona;
cosa resa ancora piu difficile ricordando che "gli ingrossiti" non è un entita unica, ma piccoli e singoli imprenditori a sè.

l'idea della rivolta non è sostenibile, sono commercianti non gente che non hanno niente da fare. gli ingrossisti hanno dato la loro collaborazione fin dall'inizio, ovviamente non nelle condizioni di grave danno economico a loro carico.

cmq le parole tipo "perche non se ne vanno" sono futili, molti non hanno condizioni economiche per poter aprire in un'altro luogo, si sono gia indebitati fino al collo con parenti e amici e banche nell'attuale attivita, senza condizioni certe, trasferirsi per loro significa la rovina.

cmq a me la lettera del comune non è arrivata, invece a altri si.
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da linlin »
In ogni donna fa capolino una bambina che cocciutamente vuole rimanere tale.

babo

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« Risposta #9 il: 26 Agosto, 2008, 18:22:12 pm »
Citazione da: "kay_asuma"
Evita Babo, perche appena ti vedono ti pesteranno a sangue sia i cinesi che gli italiani . :-D


che si facciano avanti  :smt027
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da babo »

Dubbio

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« Risposta #10 il: 26 Agosto, 2008, 19:32:21 pm »
Citazione da: "linlin"
il comune ha "concesso" licende d'ingrosso
Ho già documentato in passato che il comune non ha concesso alcuna licenza per il semplice motivo che questo potere gli è stato sottratto dalla famosa "legge Bersani" del 1998 (tra l'altro il commercio all'ingrosso già allora era sostanzialmente privo di regole e requisiti, tant'è che era diffusa la prassi di chi, volendo esercitare al dettaglio e non avendo i requisiti, simulava l'apertura di un esercizio all'ingrosso per poi vendere illegittimamente al dettaglio).

E' sufficiente mandare una segnalazione di apertura e si fa quello che si vuole.

Smettiamola quindi di dire che la colpa del Comune è di avere concesso licenze.

La colpa del Comune è di non avere ancor oggi redatto e approvato il Piano del Commercio, previsto per l'appunto dalla legge del 1998, senza il quale non pu? esercitare il potere di razionalizzare gli insediamenti e lo sviluppo delle attività commerciali nella città.

La colpa del Comune è di non avere disciplinato le modifiche di destinazioni d'uso urbanistiche del quartiere Sarpi Canonica quando una legge regionale del 2001 ha fatto cadere i vincoli preesistenti demandando ai comuni di ridefinirli.

La colpa del Comune è di non avere mai fatto rispettare gli orari di carico e scarico.

Citazione da: "linlin"
per quando riguarda gli ingrossisti, la loro è stata solo logica di investimento, ricordo anche che i singoli imprenditori (ingrossisti cinesi in questo caso) non hanno documenti sufficenti per poter studiare lo sviluppo urbanistico della zona

Mah, per carità io non sono un imprenditore e magari mi sbaglio, ma non credo che serva una raffinata cultura urbanistica per capire che mettersi a fare commercio all'ingrosso in un quartiere a struttura medievale fatto da vie strette e a senso unico non pu? dare grandi prospettive ....
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da Dubbio »

kay_asuma

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« Risposta #11 il: 26 Agosto, 2008, 20:17:52 pm »
Citazione da: "babo"
Citazione da: "kay_asuma"
Evita Babo, perche appena ti vedono ti pesteranno a sangue sia i cinesi che gli italiani . :-D

che si facciano avanti  :smt027


Ora te lo spiego come andrà a finire se dovesse essrci lo scontro :-D
le due parti sono schierati , da una parte scudi e manganelli, da l'altra parte scatoloni, ombrelli . Tu in un angolo con l'adrenalina alle stelle ti partirà il solito urlo " LIBERTAAA" La polizia ti gurderà storto perchè ti scambieranno per un simpatizzante dei cinesi che fomenta la resistenza e partiranno a manganellarti come si deve. Da l'altra parte i cinesi anche loro sentono il tuo grido e pansano che sei un residente del posto stufo dei negozi all'ingrosso e il grido "LIBERTA" significhi finalmente liberi dai cinesi in via paolo sarpi , partiranno a loro volta per pestarti .
La conclusione , babo all'ospedale prognosi rivervato per un anno e la questione dei negozi di chinatown rimandato per l'anno prossimo . :-D  :-D
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da kay_asuma »
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marcowong

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« Risposta #12 il: 26 Agosto, 2008, 21:13:24 pm »
Citazione da: "Dubbio"
Ho già documentato in passato che il comune non ha concesso alcuna licenza per il semplice motivo che questo potere gli è stato sottratto dalla famosa "legge Bersani" del 1998 ...
Smettiamola quindi di dire che la colpa del Comune è di avere concesso licenze.

Dubbio i primi ingrossi esistono ben da prima del 1998, quando vivevo in zona negli anni '80 esistevano già ingrossi cinesi ed altri esercizi commerciali che sono stati dati su regime di licenza.
Sulla base di quei primi ingrossi si è via via creato il polo esistente.
Ma a parte la mia memoria storica, se vediamo i dati come le registrazioni alla camera di commercio possiamo osservare che un primo boom di attività autonome gestite da cinesi risale al periodo 1986-1996, ben prima della legge Bersani.
E quindi per me è corretto parlare di concessione di licenze.

Ma a parte questa considerazione, che spiega il passato ma non cambia granchè sulle prospettive per il futuro, dici:

Citazione da: "Dubbio"
La vera vocazione di Sarpi/Canonica in fondo è questa, più etnie vi si sono da anni radicate senza problemi, fino a quando i grossisti non hanno creato una situazione insostenibile, pur se la responsabilità originaria e primaria di questo è più del Comune che loro (ma da almeno cinque anni a questa parte la responsabilità è quantomeno di entrambi in eguale misura).


Ma siamo sicuri che sia veramente questo il problema? A me sembra che ci sia una certa varietà di esercizi commerciali e non solo ingrossi. Ci sono diversi ristoranti cinesi anche molto frequentati da italiani, uno di questi ristoranti (sempre a mia memoria) ha preso il posto di un vecchio ingrosso, negozi e gelaterie gestite da cinesi. Mi ricordo anche che 10-15 anni fa c'erano ancora dei laboratori di pelletteria e tessili che causavano lamentele varie, e tra un laboratorio ed un magazzino penso che al residente sia tutto sommato più gradito un ingrosso.
E se vediamo la situazione in altre città, come Prato, in cui gli ingrossi sono in zone logisticamente studiate per tale funzione, comunque la presenza di cinesi è malvista. O anche a Roma, dove molti cinesi sono residenti in zona, eppure ci sono esposti e lamentele perchè i negozi dei cinesi sono vuoti!
Insomma, a me viene da pensare che, semplicemente, ci sia una certa allergia ai cinesi.
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da marcowong »

Dubbio

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« Risposta #13 il: 26 Agosto, 2008, 22:12:54 pm »
Citazione da: "marcowong"
Dubbio i primi ingrossi esistono ben da prima del 1998, quando vivevo in zona negli anni '80 esistevano già ingrossi cinesi ed altri esercizi commerciali che sono stati dati su regime di licenza.
Sulla base di quei primi ingrossi si è via via creato il polo esistente.
Marco lascia stare, abito qui dal 1987 e come ho già scritto, fino al 1998 l'incidenza numerica dei grossisti rispetto a dettaglianti ed artigiani era semplicemente ridicola.

Per fare un esempio la via Bramante, strutturalmente incompatibile col commercio perché dotata di marciapiedi strettissimi e percorsa dai tram in doppio senso, era piena di esercizi artigianali: oggi ci sono solo grossisti, che non avendo spazio, costringono spesso e volentieri i tram ad andare a passo d'uomo incolonnandosi dietro di loro che spingono i carrelli in mezzo alle rotaie.....

E dai dati della camera di commercio non risulta alcun boom di grossisti in quel decennio.

Senza dire che quando si è visto nel 2003 che la situazione diventava insostenibile (e gli ingrossi erano "solo" circa 250) e già Ou e Sun in coro con De Martino rilasciavano interviste dicendo che stavano lavorando per delocalizzare le attività all'ingrosso altrove (si parlava di San Donato), e il comune ha posto la limitazione degli orari di carico e scarico, già da allora, a tutto concedere per il periodo precedente, non avrebbe avuto senso aprire altre attività di questa natura.

Era pubblico e notorio che lo spazio non c'era, che si stava già cercando una soluzione diversa per l'esistente e che si sarebbe dovuto violare le disposizioni sul carico e scarico merci.

Eppure da allora il numero dei grossisti è più che raddoppiato il che significa che per almeno 300 imprenditori non vi è alcuna delle giustificazioni, comunque a mio avviso non condivisibili, che tu prospetti.

Citazione da: "marcowong"
Ma siamo sicuri che sia veramente questo il problema? A me sembra che ci sia una certa varietà di esercizi commerciali e non solo ingrossi.
Si, siamo sicuri, nessuno ha detto che ci sono solo ingrossi.
Dico e ripeto che ce ne sono in numero gravemente insostenibile per la struttura del quartiere.

Ovvio che ci sono anche negozi al dettaglio, e ci resteranno, ed è anche a questo che mi riferivo accennando alla vocazione multietnica del quartiere, perché a differenza dei grossisti i dettaglianti non appartengono ad un'unica etnia.

Citazione da: "marcowong"
Insomma, a me viene da pensare che, semplicemente, ci sia una certa allergia ai cinesi.

Non solo ai cinesi, purtroppo l'Italia di questi tempi è un paese a maggioranza xenofoba, ma ci? non toglie che chi pensa che questo sia il problema di Sarpi, perde un'occasione per ostacolare il diffondersi della xenofobia, che dall'errato approccio a questi problemi trae linfa vitale.
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da Dubbio »

marcowong

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« Risposta #14 il: 27 Agosto, 2008, 01:21:41 am »
Citazione da: "Dubbio"
Marco lascia stare, abito qui dal 1987 e come ho già scritto, fino al 1998 l'incidenza numerica dei grossisti rispetto a dettaglianti ed artigiani era semplicemente ridicola.

rispondo anche se poi la questione non è così importante. Io ho scritto di "attività autonome gestite da cinesi" non di ingrossi, comunque, dai dati della camera di commercio nel 1995 c'erano in via Bramante 12 ingrossi o laboratori su 24, in via Morazzone 14 su 19, in via Farini 13 su 18, in via Rosmini 9 su 18, via Aleardi 11 su 12.
Nella statistica ho incluso anche i laboratori tessili e di pelletteria che allora esistevano ancora e che avevano un impatto ancor più invasivo di un ingrosso.
Percentuali significative, non le definirei ridicole.

Citazione da: "Dubbio"
Senza dire che quando si è visto nel 2003 che la situazione diventava insostenibile (e gli ingrossi erano "solo" circa 250) e già Ou e Sun in coro con De Martino rilasciavano interviste dicendo che stavano lavorando per delocalizzare le attività all'ingrosso altrove ...


Il buon esempio c'era visto che Sun ha delocalizzato dalla zona nei primi anni '90 e con lui altre presenze storiche.
Se poi mi chiedi perchè ancora recentemente molti arrivano in zona, francamente me lo chiedo anche io e mi interrogo sulla giustezza delle loro scelte.
Io non dispererei comunque, se il polo prospettato da altre parti decolla in tempi brevi è verosimile che succeda come parzialmente successo a Roma in cui i magazzini veri e propri sono altrove.
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