sapeva sicuramente scrivere bene; era anche molto capace di esprimere le sue convinzioni ed il suo modo di amare l'Oriente, molto particolare, personale, tutto suo.
ma proprio per questo, oltre che perché nessuno scrive solo capolavori, i suoi libri sono molto diversi come livello e tipologia: taluni più intrisi di spiritualità, altri più da giornalista , taluni più sereni, altri più "incazzati".
A me, ad esempio, sono piaciuti molto quello sul Vietnam (Pelle di leopardo. Diario vietnamita di un corrispondente di guerra 1972-1973, Milano, Feltrinelli, 1973 ), quello sulla Russia (Buonanotte, signor Lenin, Milano, Longanesi, 1992 ), assai poco quello sulla Cina...(La porta proibita, Milano, Longanesi, 1984).