problema del latte marcio - page 2 - Attualità - Associna Forum

Autore Topic: problema del latte marcio  (Letto 10821 volte)

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zsw

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« Risposta #15 il: 02 Ottobre, 2008, 21:55:04 pm »
Vorrei sapere un po’ come sta andando in questi giorni a quelli che hanno ristoranti, perché a me che ho un negozio di abbigliamento e calzature i affari non sono calate ma c'è sempre qualcuno che mi chiede se è sicuro quel giubbotto o se quelle scarpe possono ucciderli..........
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da zsw »

caocao

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« Risposta #16 il: 02 Ottobre, 2008, 22:31:59 pm »
Dovevi rispondergli che se una scarpa tiratagli con violenza sulla testa al massimo puo fargli un bel bernocolo  :D
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da caocao »
Sotto un unico cielo

cavallo

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« Risposta #17 il: 18 Ottobre, 2008, 21:26:20 pm »
ecco i risultati della campagna contro i ristoranti cinesi grazie alla menzogna dell'uso del latte contaminato:

http://www.adnkronos.com/IGN/Cronaca/?id=3.0.2600130920
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da cavallo »
"anche se voi vi credete assolti, siete lo stesso coinvolti" (Fabrizio De André)

caocao

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« Risposta #18 il: 18 Ottobre, 2008, 23:51:48 pm »
Solo adesso sono calati la clientela ??? che io mi ricordi il declino era iniziato anni addietro con i problemi della Mucca pazza, pollo alla diosina, gamberetti allevati con prodotti chimici , sars ecc......
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da caocao »
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cavallo

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« Risposta #19 il: 18 Ottobre, 2008, 23:56:49 pm »
infatti, ma l'inchiesta parla comunque di un calo del 14% in rapporto con il periodo in cui é esplosa la questione latte
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da cavallo »
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tnt74

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« Risposta #20 il: 19 Ottobre, 2008, 09:52:00 am »
Ricordo a tutti che a Napoli non è vero che sono state sequestrate 10 tonnellate di latte contaminato, il latte in questione è stato portato via solamente perchè Cinese e purtroppo al giorno d'oggi tutto ci? che è Cinese è anche considerato pericoloso! 8O
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da tnt74 »
<img src=\"http://www.antefatto.it/immagini/blog/raixunanotte360X70.jpg\" mce_src=\"http://www.antefatto.it/immagini/blog/raixunanotte360X70.jpg\" border=\"0\" usemap=\"#Map_top\" /> <map name=\"Map_top\" i

vasco reds

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« Risposta #21 il: 19 Ottobre, 2008, 10:44:28 am »
dipende se chi produce lo fa con coscienza o solo per profitto, nel secondo caso pu? essere molto pericoloso ed oggi come oggi in cina si guarda solo al profitto :cry:
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da vascoexinhong »

cavallo

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« Risposta #22 il: 19 Ottobre, 2008, 11:30:03 am »
ieri sera a "Che tempo che fa" c'era De Benedetti e quando Fazio gli ha chiesto se gli imprenditori che delocalizzano in Paesi a basso salario possono essere considerati perseguire lo sfruttamento, De Benedetti gli ha risposto:
"SI', in effetti se si vuole essere cattivi si pu? chiamarlo sfruttamento, se si vuole essere gentili si pu? dire ricerca del profitto"-

il capitalismo é nato e cresce solo per/sulla ricerca del profitto ed il limite etico dipende solo dall'adesione più o meno piena ad un'"etica" capitalista che ha al centro il profitto.

se in alcuni Paesi non si vede sempre all'opera questa "etica" (basata sulla supremazia del profitto su ogni altro valore) NON E' perché la gente sia miglore, ma solo perché lotte durissime hanno imposto qualche limite al perseguimento del profitto (limiti che certi governi alla Berlusca, ala Thatcher, alla Bush, hanno eroso e  stanno cercando di erodere...): gli stessi imprenditori del Nord Est che sono obbligati a rispettare gli orari ed i minimi salariali (salvo ricorrere al lavoro nero appena possono) a Vicenza o Padova, si guardano bene dall'evitare di delocalizzare o di affidare appalti a subfornitori esteri (ad esempio in Bangladesh, dove ho lavorato) che praticano il semischiavismo e negano ai lavoratori ogni diritto, assai peggio che in Cina, e spesso tali imprenditori che sputano sui Meridionali si affidano ad intermediari camoristi per smaltire a basso costo e illegalmente i loro rifiuti tossici, come hanno dimostrato le indagini in Campania.

e si tratta solo di esempi: dalla Parmalat alla Galbani, dalla Oviesse alla Benetton, dalla Thysse-Krupp alla Marcegaglia, appena possono truffano, vendono schifezze, schiavizzano, adulterano i prodotti, delocalizzano, inquinano, risparmiano sulle misure di sicurezza facendo crepare i lavoratori, ecc. e poi naturalmente fanno gli indignati per il latte alla melamina o il lavoro minorile cinese. e dove possono mettono al potere in Paesi del Sud del Mondo regimi fantoccio tirannici per proteggere i loro profiti post-coloniali.

il tutto senza voler andare a vedere come hanno ammassato  loro capitali iniziali; altrimenti si scoporirebbe ad esempio che:
- i Grimaldi di Monaco erano pitrati e trafficanti di schiavi;
- l'industria britannica di Manchester é nata dai profitti della tratta schiavista transatlanticaM;
- la maggioranza delle grandi famiglie armatoriali genovesi erano pirati e trafficanti di schiavi;
- il boom dell'industria tessile britannica é avvenuto grazie alla distruzione delle tessiture indiane;
- le acciaierie inglesi erano sovvenzionate dal governo coi profitti fatti imponnendo alla Cina l'oppo;
- l'allevamento USA é figlio della "pulizia genocida" delle Pianure Americane;
- i capitali di moltissime  imprese italianissime della ristorazione, del turismo, del commercio, dei media, ecc. in Italia (ma anche in Francia, Germania, Spagna) e di molte aziende d'ogni tipo in Albania,  Turchia, Libano, Montenegro derivano dai proventi delle mafie (narcotraffico, raffici d'armi, neoschivismo, ecc.).

certo, ci sono imprenditori più "etici" (es. nella grande industria italiana: Adriano Olivetti), ma non sono i "vincenti", se non altro perché chi sfrutta, ha collusioni con le mafie, ricicla, corrompe per avere appalti, schiavizza, falsifica i bilanci (e si depenalizza il reato...), fa traffici illegali GUADAGNA DI PIU' e quindi vince sul mercato!

stupirsi di questo é non aver capito cosa sia davvero il capitalismo e conoscere assai poco la Storia degli ultimi 4 secoli di orrori occidentali.

in questa ottica si inserisce il fatto che i primi a combattere l'aumento dei salari e dei diritti dei lavoratori, nonhé i controlli  in Cina sono proprio gli imprenditori ocidentali; leggete ad esempio questo:

http://www.asca.it/moddettregione.phpòi ... NO%20TUTTO
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da cavallo »
"anche se voi vi credete assolti, siete lo stesso coinvolti" (Fabrizio De André)

Dubbio

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« Risposta #23 il: 19 Ottobre, 2008, 17:31:29 pm »
Citazione da: "cavallo"
- i Grimaldi di Monaco erano pitrati e trafficanti di schiavi;
- l'industria britannica di Manchester é nata dai profitti della tratta schiavista transatlanticaM;
- la maggioranza delle grandi famiglie armatoriali genovesi erano pirati e trafficanti di schiavi;
- il boom dell'industria tessile britannica é avvenuto grazie alla distruzione delle tessiture indiane;
- le acciaierie inglesi erano sovvenzionate dal governo coi profitti fatti imponnendo alla Cina l'oppo;
- l'allevamento USA é figlio della "pulizia genocida" delle Pianure Americane;
- i capitali di moltissime  imprese italianissime della ristorazione, del turismo, del commercio, dei media, ecc. in Italia (ma anche in Francia, Germania, Spagna) e di molte aziende d'ogni tipo in Albania,  Turchia, Libano, Montenegro derivano dai proventi delle mafie (narcotraffico, raffici d'armi, neoschivismo, ecc.).

ma anche no
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cavallo

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« Risposta #24 il: 19 Ottobre, 2008, 18:46:02 pm »
Dubbio, capisco quel che vuoi dire, ma un'infinità di studi di economisti e storici anche NON marxisti  (posso darti una serie di riferimenti bibliografici se ti interessano) dimostra che le risorse accumulate per creare il Mercantilismo in Olanda e poi la Rivoluzione Industriale in Inghilterra NON vennero (non sarebbero bastate!):
* dagli scambi commerciali precedenti;
* dall'accentuarsi dello sfruttamento dei contadini in loco nei Paesi europei che ne furono protagonisti (che pure vi fu);
* dalle innovazioni tecnologiche (che semmai ne furono un risultato e non una causa),
bensì proprio da 2 fonti un po' meno "nobili"...:

- l'oro e l'argento rapinato nel "Nuovo Mondo" attraverso un genocidio senza paragoni e drenato agli Spagnoli dalla pirateria britannica ed olandese;
- la tratta schiavista transatlantica, in particolare per quanto riguarda Liverpool e Manchester.

sulla centralità della politica genocida britannica in India nella costruzione dell'intera modernità occidentale ho giusto finito di leggere uno splendido libro di uno storico britannico (anche di questo posso darti riferimenti se vuoi).
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da cavallo »
"anche se voi vi credete assolti, siete lo stesso coinvolti" (Fabrizio De André)

cilex

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« Risposta #25 il: 19 Ottobre, 2008, 22:04:05 pm »
Citazione da: "ireneadler"
Su Epolis di oggi ho letto una piccola parte, ritirato confezioni di tè della Lipton dal mercato di Hong Kong perchè hanno melamina.


belllo lo dico subito alla sara così la smette col thè lipton che non mi piace.... viva la san benedetto... :-D  :-D
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da cilex »
Non lasciatevi scoraggiare da coloro che delusi dalla vita, sono diventati sordi ai desideri più profondi ed autentici del loro Cuore!!!

Giovanni Paolo II 16.X.1978 - 2.IV.2005

Dubbio

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« Risposta #26 il: 19 Ottobre, 2008, 23:49:34 pm »
Citazione da: "cavallo"
un'infinità di studi di economisti e storici anche NON marxisti  (posso darti una serie di riferimenti bibliografici se ti interessano) dimostra che le risorse accumulate per creare il Mercantilismo in Olanda e poi la Rivoluzione Industriale in Inghilterra NON vennero (non sarebbero bastate!):
* dagli scambi commerciali precedenti;
* dall'accentuarsi dello sfruttamento dei contadini in loco nei Paesi europei che ne furono protagonisti (che pure vi fu);
* dalle innovazioni tecnologiche (che semmai ne furono un risultato e non una causa),
bensì proprio da 2 fonti un po' meno "nobili"...:

Sai bene che pochi fenomeni storico-economici come il capitalismo sono stati oggetto di studi, tesi e conclusioni profondamente divergenti, spesso in ragione delle opzioni ideologiche degli studiosi che in perfetta buona fede intellettuale li formulavano.

Le regole del gioco, nel campo della storia, vogliono che i fenomeni si analizzino dopo, spesso molto tempo dopo che sono avvenuti, il che lascia spazio a ben poche certezze in ordine all'incontrovertibilità delle ricostruzioni e delle analisi, soprattutto dei fenomeni più complessi e pervasivi.

Io preferisco semplificare i termini delle discussioni anche per chiarezza reciproca.

Al di là delle dotte e ridondanti citazioni di autori e dei ripetuti richiami alla tue pubblicazioni, la questione di fondo non sono le tue tesi storico-economiche, ma bensì l'opzione ideologica di base che le partorisce prima ancora di ogni elemento di ricerca e verifica: la storia, è storia della malvagità di pochi che ha oppresso molti.

E' questa visione "etica" che non condivido, sia perché credo che non sia una chiave di lettura efficace, sia perché porta inevitabilmente a risultati non "etici": quando si comincia a dividere il mondo in buoni e cattivi, si finisce sempre a fare della violenza, nella migliore delle ipotesi intellettuale e nella peggiore fisica.
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da Dubbio »

vasco reds

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« Risposta #27 il: 20 Ottobre, 2008, 07:27:19 am »
de benedetti??? non è quello che ha fatto affondare unimpresa conosciuta in tutto il mondo dove mosse i primi passi mario tchou... di nome olivetti??? e che dire di romiti che ha un'associazione per scambi cinaitalia che negli anni 80 stava vacendo fallire la fiat.... aiuto!!!
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cavallo

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« Risposta #28 il: 20 Ottobre, 2008, 10:14:40 am »
per Dubbio:
quel che dici sulla disparità di studi sul capitalismo é perfettamente vero, ma io non ho citato le parti in cui si diverge fra studiosi (seri) ma quelle in cui, ad esempio, l'analisi di un certo Marx di 100 anni fa, quella dello storico ed economista polacco Geremek (esule anticomunista), quella di 10 anni fa di Edoardo Galeano (marxista eterodosso), quelle del terzomondista Amartya Sen,  e quella recentissima di Niall Ferguson ("Empire", Penguin 2004) che non é affatto marxista, convergono totalmente; ci sono 2 dati che non sono più in discussione e lascio agli altri il giudizio etico su di essi:

- i capitali necessari per lo sviluppo della Rivoluzione Industriale britannica e di quella anteriore, mercantile, olandese, derivano in parte dal drenaggio piratesco organizzato dell'oro e dell'argentro che gli Spagnoli rapinarono nel "Novo Mondo" atteraverso il genocidio degli autoctoni (sono stati ricostruiti i pesi ed i valori dei due metalli), in parte dai proventi della tratta schiavista transatrlantica da cui sorse il capitale di Liverpool, Manchester, ecc. (sono state ricostruite le società operanti nei due casi);
- proprio Niall Ferguson dimostra definitivamente, sulla base di decine di studi altrui,  il ruolo del genocidio perpetrato dai Britannici in India come elemento essenziale  nella cosiddetta "prima globalizzazione", ossia nella fase in cui si costruì il dominio occidentale.

Se non si potessero analizzare i documenti (sono per fortuna ricchissimi) che provano i flussi di capitali, le storie delle compagnie mercantili, ecc. del XVI-XIX secolo, allora che senso avrebbe parlare di Storia medievale ed avere dei Braudel, dei Le Goff, ecc. (per non dire di quella romana o dell'Impero Cinese o egizia...) .

Dove sbagli del tutto é nel pensare che io pieghi la Storia alla mia opzione etico-politica; ho fatto esattamente il contrario per tutta la vita e mi sono formato una nettissima opzione etico-politica studiando la Storia (nelle sue diverse sfaccettature anche ecoomiche), l'Antropologia, ecc. sulla base di una pluralità di fonti, che vanno dai mazziniani ai marxisti, dagli Europei ai Non-Europei, dai Musulmani agli Induisti, dai liberali ai cattolici, dalle diverse scuole storiografiche francesi a quellòe antropologiche USA.

Grazie ai consigli di mio padre di conoscere prima di giudicare, io ho studiato (a partire dalla mia giovane età) fra l'altro, con pari attenzione, Matthieu-Lefebre, Fanon, il Vangelo, il Capitale di Marx, i "Doveri dell'Uomo" di Mazzini, Vico, il Corano, Gramsci, Clausewitz, Pirenne, Mircea Eliade, Nietzche, Levi-Strauss, i canoni induisti, i testi di S.Agostino e quelli di Al Ghazali, perfino Evola, e continuo a farlo sempre, destinando il denaro che sotraggo al non avere auto, cellulare, ecc. all'acquisto di tanti libri(e leggendomeli gratis ove posso), ecc. .

Per cui tutto si pu? dire di me, tranne che io pieghi la Storia all'ideologia, mentre faccio (e vorrei si facesse) esattamente il contrario.

Certo, non leggo Faurisson o la Fallaci, ma c'é un limite al mio stomaco...
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« Risposta #29 il: 20 Ottobre, 2008, 15:20:55 pm »
Allora: avrei bisogno di un chiarimento da parte di qualche utente Cinese che sicuramente conoscerà il seguente prodotto:
http://farm3.static.flickr.com/2369/195 ... b6d9b7.jpg

La dicitura sul barattolo farebbe pensare che sia latte (milk drink) ma su di un sito in Inglese ho letto che tra gli ingredienti non è presente!! 8O
Dato che sono le stesse lattine sequestrate a Napoli si tratterebbe di un ENORME ERRORE!!!! :!:
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