Bisogna considerare il fatto che il razzismo non è una "malattia" che pu? essere contratta solo da un individuo appartenente ad una determinata etnia; non è che i bianchi sono biologicamente predisposti ad essere razzisti, a differenza di altre etnie che invece sono immuni a questo tipo di comportamento, altrimenti se la si pensasse così, significherebbe a sua volta sostenere una teoria razzista.
Il comportamento umano si fonda sull'interazione tra fattori innati e fattori ambientali: credere che un bianco sia più predisposto ad essere razzista di un nero, solo in quanto bianco, è come credere che un nero sia più predisposto a delinquere di un bianco, solo in quanto nero.
Le teorie che cercano di spiegare il comportamento umano solo sulla base di fattori innati, sono scientificamente limitate, obsolete, anacroniste e ideologicamente pericolose (vedi ad esempio quelle di Cesare Lombroso sulla devianza).
E' per questo che, a parer mio, i comportamenti razzisti non vanno mai sminuiti, anche quando si verificano nell'ambito di società in cui, storicamente, non si sono mai affermate vere e proprie ideologie razziste: il fatto che in passato esse non abbiano preso piede, non esclude che possano attecchire ora o in futuro, se non si provvede ad una condanna totale di quei comportamenti, senza ricercare attenuanti di sorta.
Provo ad esprimermi con le mie parole...
Il razzismo delle volte è anche l'esperienza che un popolo ha vissuto o subito nel lungo della storia dominando o facendosi dominare.
Il razzista bianco secondo me è galvanizzato dalle proprie conquiste e dalla propria superiorità militare sia nel recente passato sia nell'antichità e forse anche ora :/. Così quando esprimono il loro razzismo è appoggiato anche dalla mentalità che pu? distruggere se si vuole...
Mimmo, però mi sembra che la "supremazia" economica, politica e militare dell'Occidente ormai da tempo sia stata messa in discussione dalla vivacità delle nuove potenze emergenti. :wink: Cavallo ha perfettamente ragione quando ricorda le responsabilità che ha l'Europa nella genesi di ideologie razziste, ed è assolutamente fondamentale che le nuove generazioni siano consapevoli di questo, perchè solo tramite la conoscenza degli errori passati si pu? cercare di costruire un futuro migliore, in cui non si ripetano le medesime aberrazioni...La mia argomentazione nel mio precedente post mirava proprio a guardare al problema in una prospettiva futura: partendo dal fatto che non esiste una predisposizione su base biologica al razzismo, e date le odierne condizioni geopolitiche e la massiccia omologazione culturale conseguente alla globalizzazione, ideologie razziste e nazionalismi possono attecchire facilmente anche in Paesi con un background culturale diverso da quello europeo...E penso che queste tendenze non debbano trovare in alcun modo una legittimazione nel sentimento - se vogliamo, umanamente comprensibile, ma eticamente e razionalmente inaccettabile - di rivalsa storica che le popolazioni dominate vantano nei confronti dei passati dominatori.
Tra l'altro, il nazionalismo ed il razzismo assumono ovviamente le connotazioni specifiche del luogo. Ad esempio, in Asia ho notato che tra cinesi, sudcoreani e giapponesi, ci sono spesso attriti...E se il diffuso sentimento antigiapponese non mi sorprende, per ovvie ragioni storiche, mi stupisce invece vedere come ci siano tensioni anche tra cinesi e sudcoreani...In particolare, i sudcoreani sono accusati di attribuirsi scoperte ed invenzioni che invece sono cinesi, e, di contro, accusano i cinesi di plagiare i loro prodotti...Su Youtube (che pullula di video razzisti, purtroppo), ho letto interi dibattiti tra cinesi, giapponesi e sudcoreani, in cui si muovono accuse reciproche di varia natura, invocando la supremazia della propria cultura, e addirittura della propria "razza" sulla base di improbabili osservazioni di carattere estetico.
Quanto queste forme di intolleranza e rivendicazioni ad una presunta supremazia culturale, siano effettivamente diffuse, ed abbiano a che fare con modelli europei, non lo so...Fatto sta che sono anch'esse spiacevoli realtà, e penso che non possano e non debbano essere minimizzate, perchè gli effetti che potrebbero avere in futuro non sono prevedibili. Insomma...meglio prevenire che curare, e questo a qualsiasi latitudine.
