Laowai, per la mia esperienza questo termine in cina è un modo generico per riferirsi agli stranieri, e quindi nella sua generalità non è più offensivo della parola straniera. E' vero che un bianco per la mentalità attuale in cina sarà sempre un laowei, ma è vero anche che su questo sito si parla di una realtà ben diversa dalla tua esperienza in cina, e che è racchiuso nel concetto SECONDE GENERAZIONI. Penso che sia anche scorretto e non utile paragonare la cina all'italia e viceversa quando si parla di seconde generazioni, proprio perchè a differenza di te, non hanno mai scelto coscientemente di emigrare, è questo è molto rilevante sotto diversi aspetti.
La Cina attuale è nata multietnica, e non chiama laowei le etnie diverse da quello han. Se tu e molti altri continuerete a vivere in cina, a farci nascere i vostri figli e a farli vivere nella vita cinese, allora loro non dovranno più essere chiamati laowei, e se la società cinese non sarà pronta, ci vorrà un associna cinese (inteso in Cina).
Dalle tue parole però vedo una forte confusione e generalizanzione dei cinesi. Sai bene generalizzare sui cinesi, sulla Cina, si sbaglia spesso perchè essa è immensa e varia. Se poi si confondono i Huaqiao o i Huayi con i cinesi continentali allora si rischia di creare tanta confusione.
Ho visto che hai parlato varie volte di aspetti di razzismo in Cina, bè, posso confermare dicendo che la Cina non è affatto esente dal razzismo, ce ne sono, come ci sono anche chi è contro.
Ma dimostrare ci? (sembra questo lo scopo di vari tuoi topic) non serve a sminuire i fatti che accadono in Italia, nel suo contesto, nelle sue idee, nel suo ordinamento giuridico. C'è chi ha parlato dei tibetani in riferimento al recente atto di razzismo accaduto a Roma, mi sembra che sia molto pretestoso e inutile.
Per questo ti chiedo di contestualizzare di più i tuoi interventi, senza spaziare in comparazioni complesse e poco utili.
Grazie per la tua risposta,e?confortante vedere che ci sono anche persone della seconda generazione "aperte" a discutere anche possibili critiche nei confronti dei cinesi e lo aprezzo.
Capisco che per mentalita orientale una critica viene vissuta spesso come un fallimento personale piuttosto che una critica costruttiva e infatti il mio scopo originario era quello di instaurare un dialogo,ma personaggi estremi come cavallo hanno suscitato in me piu irritazione che altro.
Capisco che le seconde generazioni non hanno scelto di vivere in italia ma ci si sono trovate e trovo anche verosimile la tua spiegazione riguardo allòabitudine di considerare un laowai, in Cina,un animale strano per cui ci si ferma a guardarlo,lo si indica con il dito magari,ci si rivolge a lui in terza persona ecc ecc. laowai poi vengono chiamati solo i bianchi caucasici...perche?
Esperienze spiacevoli di cui voi,probabilmente avete fatto tutti esperienza,ce ne sono ovviamente anche di piu spiacevoli(delle mie non ne parlero),tuttavia penso che il detto cinese 不 打 不 相 识 sia,nel mio caso,molto appropriato.
Spesso per conoscersci bisogna scontrarsi e le amicizie nate cosi sono anche tra le piu durature,secondo la mia esperienza.
Cmq tornando al mio discorso,la Cina non e?essente da razzismo, atti violenti ce ne sono stati,ma i mass media cinesi non ne parlano piu di tanto.E secondo me fanno anche bene.
I fatti di Roma sono da prendere per quello che sono,delinquenza giovanile:dei ragazzi che hanno picchiato uno straniero,(questi ragazzi avevano precedenti per rissa)non sicuramente un ondata razzista.
Quello serve ai pennivendoli x vendere giornali,ai sinistri e destroidi per i loro scopi politici.
I miei ultimi post erano soltanto un tentativo di equilibrare la situazione,anche forse una provocazione.
Pero e?triste che non se ne puo parlare...