SCUOLA ITALIANA: PROVIAMO A FARE I MINISTRI - page 1 - Attualità - Associna Forum

Autore Topic: SCUOLA ITALIANA: PROVIAMO A FARE I MINISTRI  (Letto 5572 volte)

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vasco reds

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SCUOLA ITALIANA: PROVIAMO A FARE I MINISTRI
« il: 15 Ottobre, 2008, 10:17:26 am »
in questi giorni si parla tanto della scuola italiana, molte volte a mio parere a sproposito, mi piacerebbe che ogliuno di noi vestisse i panni del ministro fioroni e lanciasse qualche idea costruttiva su come riformarla anche a favore non solo dei risparmi in bilancio ma di quelli degli alunni stranieri che spesso non parlano l'italiano oppure che non hanno ricevuto alcuna istruzione nel loro paese e si vedono catapultati in classi molto più avanti del loro livello di istruzione.
per conto mio farei classi apposite per il livello di apprendimento e con lo studio della lingua italiana con graduale inserimento poi in classi "normali" di volta in volta.
 VOI CHE NE PENSATE???
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da vascoexinhong »

just_fra

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« Risposta #1 il: 15 Ottobre, 2008, 10:30:27 am »
Gli alunni cinesi appena venuti in Italia assolutamente non sono indietro nella preparazione rispetto agli alunni italiani, anzi sono 2 anni piu avanti. Per quanto riguarda la lingua italiana, le scuole con alta percentuale di alunni stranieri, provvedono già a fornire corsi accelerati di lingua italiana. I problemi non sono loro, i problemi che ha la scuola italiana sono ben altri!!
Ma poi il ministro dell'istruzione attuale non si chiama Gelmini?
A mio parere la preparazione degli studenti in generale delle scuole italiane fino alle superiori è molto scadente, ma questo non solo per colpa loro, la maggior parte delle volte per colpa degli insegnanti troppo libertini che vengono a fare lezione un giorno si e uno no.
L'unico modo per salvarci è introdurre la meritocrazia tra i professori, quelli che sono bravi devono guadagnare di più, i furbi a casa!
« Ultima modifica: 15 Ottobre, 2008, 10:36:28 am da just_fra »

cavallo

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« Risposta #2 il: 15 Ottobre, 2008, 10:32:45 am »
1) il ministro si chiama Gelmini e non Fioroni: Fioroni era ministro nel Governo Prodi:

2) la tua proposta coincide esattamente con quella che é stata vergognosamente approvata su iniziativa della Lega;

3) le "classi di ingresso" sono ghetti mascherati che non esistono in Paesi dall'immigrazione ben più antica ed enorme di quella presente in Italia (es.: Gran Bretagna e Francia): tutta la pedagogia  moderna sostiene che le difficoltà din inserimento:
- non riguardano solo bambini di lingua e cultura straniera;
- hanno riguardato anche i migranti interni (facciamo lassi di ingresso per i Napoletani a Milano, per i Siciliani in Veneto? forse la Lega sarebbe d'accordo);
- tali dificoltà CRESCONO se si isolano alunni di diversa lingua e cultura da quelli della "lingua e cultura maggioritaria" perché viene a mancare la socializzazione incrociata;
- specifihe dificoltà (specie con linue assai diverse dal'Italiano) vanno affrontate con sostegno scolastico aggiuntivo e corsi di lingua aggiuntivi senza spezzare le classi miste;
- ci si scorda che i bambini di altre lingue e culture non sono solo o soprattuto un PROBLEMA ma soprattutto una RISORSA educativamente, perché aiutano gli alunni italiani ad imparare nuove cose, ad essere meno provinciali, ad abituarsi ad un Mondo che per fortuna non é quello dei ghetti prefigurati dai leghisti e perfino a riscoprire le origini cinesi, arabe, africane, latinoamericane di tantio elementi della quotidianeotà e della cultura cosiddette "italiane" (dal thé alle percussioni, dal rosario agli scacchi, dalla porcellana ai numeri, dalla chitarra al café, dalla cioccolata all'arco ogivale, da Gesù al gelato, dalla ceramica invetriata alla cvarta, dalle pesche agli intarsi, dal riso al carnevale, dalla Divina Commedia alla seta, dagli angeli ai pomodori e potrei continuare per pagine intere...).

Separare é sempre dannoso e chi separa é o ignorante in buona fede o razzista in mala fede
« Ultima modifica: 15 Ottobre, 2008, 11:34:22 am da cavallo »
"anche se voi vi credete assolti, siete lo stesso coinvolti" (Fabrizio De André)

vasco reds

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« Risposta #3 il: 15 Ottobre, 2008, 11:17:25 am »
avete ragione ragazzi chiedo scusa a tutti ho sbaliato ministro
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da vascoexinhong »

Dubbio

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Re: SCUOLA ITALIANA: PROVIAMO A FARE I MINISTRI
« Risposta #4 il: 15 Ottobre, 2008, 14:01:36 pm »
Citazione da: "vascoexinhong"
per conto mio farei classi apposite per il livello di apprendimento e con lo studio della lingua italiana con graduale inserimento poi in classi "normali" di volta in volta.

Non credo che ci sia un problema di livello di apprendimento, credo che ci sia un problema di comunicazione dovuto alla mancata conoscenza della lingua italiana.

La proposta delle classi "filtro" mi lascia perplesso.
Non ritengo che chi la sostiene sia necessariamente ignorante o razzista, semmai ha una visione della funzione della scuola a mio avviso riduttiva.
Si pensa che l'obiettivo sia garantire l'efficienza dell'apprendimento da parte di chi non ha problemi con la lingua, evitando che nelle classi vi sia la presenza di alunni che non comunicando bene potrebbero avere ritmi di apprendimento più lenti, causando un rallentamento di tutta la classe, ma non si riflette sul fatto che in tal modo si perde molto di più di quello che teoricamente si guadagna.

Per chi, come me, crede che la multietnicità sia una valore e una risorsa, l'idea di strutturare le classi privandole di questa realtà equivale a dare alla scuola un ruolo non formativo.

La soluzione dovrebbe essere quella di classi multietniche, nell'ambito delle quali siano presenti insegnanti di supporto e spazi dedicati di apprendimento della lingua per gli alunni che ne hanno bisogno.

Ci? presuppone un forte investimento di danaro, possibile se si ritiene, per l'appunto, che la multietnicità sia una risorsa e che viverla positivamente nella scuola pianifichi un decisivo miglioramento della società.

Quindi scrivendolo, ho tenuto conto del tuo invito a pensare ad una soluzione del problema non vincolata dall'idea di risparmiare sul bilancio.

Purtroppo in Italia attualmente siamo molto lontani da questo approccio, per almeno due ragioni fondamentali:

a)   Nessun governo della repubblica italiana ha mai elaborato una politica scolastica privilegiando gli obiettivi educativi e formativi rispetto a quelli di bilancio, perché questo paese non ha mai visto la scuola come un settore in cui investire ma nella migliore delle ipotesi come un mero servizio da erogare.

b)   Chi governa attualmente non considera la multietnicità un valore e una risorsa, ma nella migliore delle ipotesi una scomodità sfortunatamente conseguente alla globalizzazione.
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da Dubbio »

Idra

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Re: SCUOLA ITALIANA: PROVIAMO A FARE I MINISTRI
« Risposta #5 il: 15 Ottobre, 2008, 16:20:10 pm »
Citazione da: "Dubbio"
Citazione da: "vascoexinhong"
per conto mio farei classi apposite per il livello di apprendimento e con lo studio della lingua italiana con graduale inserimento poi in classi "normali" di volta in volta.
Non credo che ci sia un problema di livello di apprendimento, credo che ci sia un problema di comunicazione dovuto alla mancata conoscenza della lingua italiana.

La proposta delle classi "filtro" mi lascia perplesso.
Non ritengo che chi la sostiene sia necessariamente ignorante o razzista, semmai ha una visione della funzione della scuola a mio avviso riduttiva.
Si pensa che l'obiettivo sia garantire l'efficienza dell'apprendimento da parte di chi non ha problemi con la lingua, evitando che nelle classi vi sia la presenza di alunni che non comunicando bene potrebbero avere ritmi di apprendimento più lenti, causando un rallentamento di tutta la classe, ma non si riflette sul fatto che in tal modo si perde molto di più di quello che teoricamente si guadagna.

Per chi, come me, crede che la multietnicità sia una valore e una risorsa, l'idea di strutturare le classi privandole di questa realtà equivale a dare alla scuola un ruolo non formativo.

La soluzione dovrebbe essere quella di classi multietniche, nell'ambito delle quali siano presenti insegnanti di supporto e spazi dedicati di apprendimento della lingua per gli alunni che ne hanno bisogno.

Ci? presuppone un forte investimento di danaro, possibile se si ritiene, per l'appunto, che la multietnicità sia una risorsa e che viverla positivamente nella scuola pianifichi un decisivo miglioramento della società.

Quindi scrivendolo, ho tenuto conto del tuo invito a pensare ad una soluzione del problema non vincolata dall'idea di risparmiare sul bilancio.

Purtroppo in Italia attualmente siamo molto lontani da questo approccio, per almeno due ragioni fondamentali:

a)   Nessun governo della repubblica italiana ha mai elaborato una politica scolastica privilegiando gli obiettivi educativi e formativi rispetto a quelli di bilancio, perché questo paese non ha mai visto la scuola come un settore in cui investire ma nella migliore delle ipotesi come un mero servizio da erogare.

b)   Chi governa attualmente non considera la multietnicità un valore e una risorsa, ma nella migliore delle ipotesi una scomodità sfortunatamente conseguente alla globalizzazione.


cristallino!
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da Idra »

vasco reds

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« Risposta #6 il: 16 Ottobre, 2008, 10:28:53 am »
ok allora rilancio se mi permettete,
vi racconto la mia esperienza di uomo, di genitore, di immigrato:

mia figlia dopo aver fatto la prima elementare in italia l'anno dopo in italia avrebbe dovuto fare la seconda elementare, per lavoro siamo andati in cina, li non è partita dalla seconda ma è ripartita dalla prima, a mio avviso giustamente perchè non aveva le basi della scuola cinese ma di quella italiana. (e fin qui siamo, penso, tutti daccordo) il problema però è che mia figlia non ha mai parlato una parola di cinese, benchè mia moglie lo sia (non ha mai voluto insegnarglielo, per me sbagliava ma solo ora l'ha capito), quindi si è ritrovata in una classe (per la cronaca maestra unica e 54 alunni) dove si facevano lezioni e lei non capiva nulla e non poteva rispondere a nulla, quindi niente stelle premio... in cina poi a non aspettano tanto chi rimane indietro perchè gli insegnanti hanno degli incentivi a raggiungere obiettivi alti di preparazione della classe (ed è giusto) ma il risultato che un bambino in queste condizioni non impara nulla....  dopo 4 mesi però mia figlia ha imparato il cinese :-D d'altronde gli altri in quei 4 mesi erano andati avanti...
altro esempio tutto italiano quando miaa figlia era in prima (6 anni) arrivarono nella scuola 2 sorelle indiane di 7 e 9 anni adottate da una coppia italiana, l'istruzione che avevano avuto in india era limitata al canto ed alla danza... per l'istruzione italiana la piccola in prima e va bene, e la seconda in quarta. morale: la seconda che come la prima era in italia da 2 mesi oltre che con i problemi di lingua che aveva mia figlia in cina si è dovuta scontrare con operazioni matematiche complesse anche se non sapeva fare nemmeno 1+1, la grammatica italiana, la storia, la geografia senza nemmeno sapere pronunciare la parola della materia.
vista la difficoltà l'anno sucessivo la mamma con enormi difficoltà perchè lo stato non lo prevede e non in casi eccezionali è riuscita a fare retrocedere la figlia dalla quinta alla seconda e quast'anno in terza, con mia figlia e la sorella si è messa al pari, anche se poi il pomeriggio va a ripetizioni private perchè per l'età è una bimba da prima media e non da terza elementare.

spero di essermi spiegato meglio, il mio non era un forum lanciato per dividere i bambini ma per cercare di inserirli al pari di tutti e farli sentire integrati nelle classi un bimbo ignorantello spesso viene poi preso in giro e a maggior ragione alle volte se ha la "pelle" diversa ma qui poi bisognerebbe vedere la famiglia del bimbo che prende in giro... e questo statene pur certi accade dappertutto, anche nella classe cinese di mia figlia, bencheè in classe con lei ci fossero anche un coreano e un giapponese.

ASPETTO LE IDEE DI TUTTI!!!
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da vascoexinhong »

cavallo

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« Risposta #7 il: 16 Ottobre, 2008, 11:06:48 am »
nella scuola primaria ci sono differenze di apprendimento assai forti tra singoli alunni di cui faccio solo acuni esempi:

- differenze linguistiche (oggi soprattutto coi migranti stranieri, in passato anche fra migranti interni, si vedano le enormi difficoltà per i bambini calabresi e siciliani a Torino...);
- differenze individuali nella rapidità di apprendimento , anche relazionate con l'ambiente socioculturale familiare (e gli stimoli; che risorse economiche, orari di lavoro e livello culturale dei genitori offrono)
- differenze nelle tendenze (creatività artistica, espressività, motricità, pensiero matematico, ecc.)
- handicaps fisici, psichici e psicofisici.

Se si dovessero creare classi-ghetto per tutte queste diversità la scuola  primaria, che deve favorire la socializzazione, morirebbe ed in effeti, ad esempio, negli ani '60-'70 si sono abolite giustamente in Italia le classi differenziali per handicappati e inseriti gli insegnanti di sostegno.

si é anzi notato che gli handicappati sono "diversamente abili" perché certi limiti in alcune abilità sono compresenti con tendenze e capacità sviluppatissime in altre.

a maggior ragione ci? vale per chi ha da superare barriere linguistiche e culturali (ad esempio gli alunni che vengono dalle scuole indiane e cinesi hanno una formazione matematica superiore a quella dei coetanei italiani, nonostante casi individuali possano far credere il contrario; non é affatto vero che si insegna agli alunni in India solo danza e musica; ora perfino nelle scuole delle baraccopoli in Bangladesh, dove ho lavorato, é obbligatorio l'inglese dalla 2a elementare e la teoria degli insiemi dalla 4a !!!).

resta inoltre il fatto he le diversità culturali, religiose, linguistiche, gastronomiche, di tendenze, di forme di apprendimento fra gli alunni sono considerate da tutti i pedagogisti RISORSE, ARRICCHIMENTI e non PROBLEMI per gli alunni e per le loro famiglie (razzisti a parte).

quindi la vera soluzione sta nello schema seguente (seguito nei sistemi scolastici migliori e che nelle elementari italiane - l'unico settore scolastico italiano considerato ottimo dalla OCSE - é largamente applicato anche se con carenza di denaro):
- classi integrate con attività comuni e che valorizzino le specificità di ogni alunno, grazie alla MOLTEPLICITA' degli insegnanti-base (ecco perché tornare al maestro unico é follia, peché le competenzxe sono troppe per riunirle in 1 solo nsegnante) ed all'intervento di insegnanti di sostegno (specie per i "diversamente-abili"), specialisti, mediatori, figure esterne, animatori e il coinvolgimento forte dei genitori;
- attività opzionali aggiuntive anch'esse integrate per valorizzare le capacità degli alunni ed il rapporto scuola-territorio;
- attività aggiuntive specifihe per gli alunni con lingue assai diverse dall'Italiano (educazione linguistica) o con forti diversità nei programmi scolastici di provenienza.

naturalmente, come dice giustamente Dubbio, ci? é possibile solo se si considera l'educazione IMPORTANTE e terreno su cui INVESTIRE SOLDI (cosa che l'Italia fa assai meno degli altri Paesi europei, da decenni), mentre i provvedimenti della Gelmini (maestro unico, taglio degli insegnanti di sostegno, chiusura picle scuole, taglio tempo pieno, ora classi differenziali per imigrati) vanno tutti in direzione di un taglio di 8 miliardi di Euro, che ammazzerà definitivamente la parte meglio funzionante della scuola pubblica italiana....

ci? riguarda oviamente chi ricco non é; chi é ricco, in Bangladesh,  in Italia, in Francia, in India, in Giordania, ecc. manda i figli alle scuole di lusso con 2 lingue straniere già alle elementari, sussidi d'ogni tipo, gite, ricerche guidate su Internet, ecc. e state tranquilli che non si fa problemi dell'origine etnica degli altri alunni: contano solo i loro soldi.

Avete mai visto le scuole dove studiano, tutti asieme, in Italia, nei Paesi del Sud del Mondo (io conosco bene quelle giordana, libanese, etiope...), i figli dei diplomatici e dei tecnici degli Organismi internazionali assieme ai ricchi locali? guarda caso lì l'"essere straniero" non conta....


l'ultima follia sta nell'esame ai potenziali alunni migranti: dove si pretende abbiano imparato la lingua taliana PRIMA di entrare nele nostre scuole, dato che a differenza di Inglese e Francese NON E' lingua usata internazionalmente e insegnata nelle scuole elementari del resto del Mondo?
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da cavallo »
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vasco reds

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« Risposta #8 il: 16 Ottobre, 2008, 11:50:26 am »
la prima parte dell'ultimo intervento mi è molto piaciuta.
sul resto in molti punti per amore di forum mi astengo.
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da vascoexinhong »

jie

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« Risposta #9 il: 16 Ottobre, 2008, 11:54:29 am »
la situazione degli immgrati e del sistema scolastico in italia è molto diversa da quella in cina, io personalmente credo che non bisogna creare classi separare di immigrati almeno in italia.
io sono arrivato in italia a 10 anni, dopo aver finito la terza elementare in cina. in italia mi hanno messo in una terza elementare con 11ore di sostegno settimanale. i primi mesi non capivo nulla, imparavo le poche parole insegnatemi nelle ore di sostegno, pero facevo i calcoli matematici più veloce della mia maestra, non ho dovuto studiare matematica fino alla prima media, perchè era tutto già fatto in cina. il mio italiano è migliorato da quando ho cominciato a giocare con i compagni di classe. perchè secondo me a lezione si impara ma lo si mette in pratica nella vita, se fai solo lezione ma non hai occasione di socializzarti con italiani non saprai mai come usare quello che hai imparato a lezione e i vocaboli imparati a lezione sono limitati.
esempio, io all'inizio ero in una scuola dove ero l'unico cinese, quindi se dovevo parlare dovevo farlo solo in italiano. quando sono arrivato alle medie, c'erano altri 4 cinesi nella scuola, ma quei 4 che avevano iniziato la prima con me(in classi differenti), non hanno imparato l'italiano neanche quando abbiamo finito la terza. io l'esamo di licenza media l'ho fatto come un italiano, quelli invece del tema hanno fatto disegno. la causa secondo me è che quei 4 non hanno mai frequentato italiani oltre ai loro insegnanti. io all'intervallo, fuori dalla scuola frequantavo sempre amici italiani, ma non ho mai visto loro parlare con i loro compagni di classe, quei 4 erano sempre insieme all'intervallo.
secondo me l'integrazione parte dalla conoscenza della lingua, e per far in modo che i bambini immigrati imparino al più presto l'italiano bisogna favorire l'incontro tra bambino immigrato e bambino italiano. per il resto delle materie scolastiche credo che si puo lasciar perdere finchè non impari l'italiano, perchè tanto la scuola italiana ti fa ripetere tutto a ogni ciclo scolastico, a ogni ciclo scolastico si rifa tutta la storia, scienze, geografia, quindi se non lo impara al primo ciclo lo farà al secondo.
la legge che crea classi ghetti puo solo creare problemi ai bambini immigrati per imparare l'italiano e avere contatti con coetanei italiani. già nelle aree dove c'è una buona presenza di immigrati la scuola ha difficolta a farli integrare con bambini italiani perchè tendono a stare con quelli della propria nazionalità(in italia di solito le aree di concentrezione di immigrati sono aree dove c'è la presenza di immigrati della stessa nazionalità), figurati quando crei classi ghetti che quindi tagli ogni rapporto con italiani.

mi dispiace per vascoexinhong e soprattutto per sua figlia, perchè la situazione in cina è molto diversa, in italia ci sono classi da 20, in cina ci sono classi da 50-60, in italia ci sono insegnati di sostegno che seguono i bambini che hanno difficoltà per quasi la meta del tempo che stanno a scuola, non so se in cina ci sia o no questo trattamento. il sistema scolastico cinese non ti fa ripetere a ogni ciclo scolastico alcune materie e il programma scolastico è molto più pesante di quello italiano.
le leggi vanno adattate secondo la situazione del paese in questione, non c'è la legge che va bene per tutte le situazioni, e penso che almeno in italia, la separazione di classe dei bambini immigrati e italiani puo solo peggiorare la situazione.
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da jie »

Milosh

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« Risposta #10 il: 16 Ottobre, 2008, 17:27:15 pm »
é inutile parlare delle solite cose. Bisogna darsi una mossa !
Il governo vuole che il suo popolo sia ignorante per governarlo, in più segue la propria ideologia privileggia le classi sociali benestanti le altre non contano. Manifestate,fate fiaccolate,occupate chi pu? autogestite le scuole ovviamente in modo intelligente, il governo stà manipolando le informazioni a proprio piacimento non è vero che gli studenti protestano per il voto in condotta quello c'è sempre stato. Noi manifestiamo perla privatizzazione i tagli all'università e ai cercatori. Come potete constatare tutti della scuola in questo periodo nessuno telegionale o giornale parla in maniera approfondita e se c'è qualche programma che spiega cosa stà succedendo è il 3 serata come ieri su raidue o raitre. Voglio farci passare come degli scansa fatiche quando non è vero. I giornali mettono notizie sulla scuola nella parte delle informazioni locali quando è un fenomeno che coinvolge tutta Italia.
Sicuramente il presidente Napolitano firmerà il decreto perchè fa risparmiare un sacco di soldi al governo , ma senza cultura senza ricerca una nazione non va avanti. Ci si lamenta sempre per la cosidetta fuga dei cervelli bè ora più che mai sarà più accenttuata meglio andare all'estero con una paga migliore e con laboratori con fondi che in Italia a fare il disoccupato. Questo fara si che l'italia invece che progredire fare un notevole passo indietro rispetto alle altre nazioni.
Trovo che sia una cosa anticostituzionale l'articolo 3 della costituzione italiana (la costituzione secondo la gerarchia delle fonti è la base e la legge più importante nel nostro paese) dice che nessun cittadino deve essere discriminato per nessun motivo e che lo stato deve impegnarsi a rivuore gli ostacoli che impestiscono tutto ci?. Anche il diritto allo studio è importantissimo .
Facciamo qualcosa per impedire che un governo rovini un paese, da soli non siamo nessuno uniti nessuno pu? batterci !
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da Milosh »
Se il tuo attacco sarà potente allora la tua difesa sarà morbida. Se la tua difesa sarà potente il tuo attacco sarà morbido. tang lang

marcowong

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« Risposta #11 il: 16 Ottobre, 2008, 18:07:53 pm »
la domanda è piuttosto oziosa perchè per fare bene qualsiasi lavoro bisogna vedere anche i mezzi che hai e che ti danno.
Un ministro di spessore, che ritiene che la funzione che presiede è importante, lotta per avere i mezzi giusti all'interno di una politica di governo. Un ministro burattino fa il soldatino che obbedisce agli ordini.
Ecco, per me il ministro Gelmini appartiene alla seconda categoria. Se io fossi ministro cercherei di avere i mezzi che riterrei opportuni, se non li avessi e mi rendessi conto che il ruolo assegnatomi è quello del burattino, mi dimetterei.

Per quanto riguarda i bambini a scuola e l'inserimento di bambini stranieri all'interno del sistema scolastico bisogna vedere la differente impostazione delle scuole cinesi e italiana.
Mio figlio si è inserito dal sistema italiano in quello cinese e poi viceversa. Il sistema cinese è molto selettivo e pone delle sfide che sono a livello assoluto molto difficili per i cinesi stessi. All'arrivo in Cina parlava meglio l'italiano, dopo pochi mesi si è adattato e, pur con una partenza difficoltosa, è poi riuscito ad integrarsi. Quando è ritornato in Italia, che sapeva meglio il cinese, di nuovo si è trovato in difficoltà ma dopo poco tempo si è rimesso in pari.
Non sono le classi separate o ripartire da classi inferiori la soluzione, ma delle lezioni di sostegno ed insegnanti di supporto specializzati. Dove la scuola investe in tali mezzi si hanno risultati buoni, come testimoniano le esperienze sul campo.
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da marcowong »

vasco reds

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« Risposta #12 il: 16 Ottobre, 2008, 20:39:39 pm »
WOW RAGAZZI mettendo assieme le varie risposte mi sa che nel nostro piccolo stiamo facendo un'ottimo lavoro, indubbiamente migliore di quello del ministro, che come tutti i ministri della 2? repubblica ed in ogni governo è come lo ha giustamente definito marco un fantoccio ( ma qui bisognerebbe aprire un forum sulla politica, magari il 3? che aprirò  :-D )

sento ancora (a mio parere) un po di pregiudizio nei miei confronti ma pazienza

tengo a precisare quindi che il mio non era un confronto con il sistema italiano e quello cinese, non ho detto che in india insegnano solo danza e canto. il mio intervento era solo per mettere al corrente una mia esperienza recente.

 MA ANDIAMO AVANTI CI SONO COSE BUONE IN OGNI INTEVENTO A MIO PARERE!!!!
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da vascoexinhong »

kim_xia

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« Risposta #13 il: 17 Ottobre, 2008, 09:35:00 am »
Non seguo molto le news italiane,non conosco bene i motivi del perchè in Italia stanno facendo queste leggi, e perchè gli studenti protestano, ma voglio riportarvi la mia personale esperienza; ho fatto tutte le scuole elementari medie e il college a Taipei, ho un diploma che penso in italia sia da ragioniera, ho lavorato in banca per 3 anni in una multinazionale Olandese, e quando sono arrivata in italia ho frequentato una scuola dove si insegnanva l'italiano misto con materie di segreteria, devo dire che la scuola che ho frequentato io era veramente di basso livello,a parte la struttura vecchia e cadente a pezzi ,con addirittura bagni e lavandini nelle classi, il riscaldamento in inverno che non funzionava, e parte questo il livello degli insegnanti era veramente basso, l'assurdità è stata che la mia insegnante d'italiano non parlava una parola di inglese, per i primi mesi mi sono trovata veramente male,perchè non potevo comunicare con nessuno,anche gli studenti italiani della scuola non parlavano bene l'inglese, quindi poca comunicazione, e nelle classi dove facevo corsi di materie tecniche matematiche ho trovato gli studenti italiani veramente indietro,alle superiori inseganvano cose che io avevo già imparato alle elemetari e medie,gli studenti italiani sono molto indietro ,mi dicevo "icredible"...molti anni fa avevo frequentato un corso d'inglese in Canada, e le scuole di lingue canadesi mi sono trovata bene,forse perchè aveva già una buona base d'inglese già dalle elemantari e medie.Fatto sta che per quanto riguarda l'italiano la scuola ha fatto poco, sono riuscita a impararlo bene perchè era mio marito,che sapendo bene l'inglese mi ha inseganto l'italiano,e dopo aver avuto una buona base sono riuscita a impararlo da sola studiandomi i libri di italiano, e con il dizionario, la scuola che dovevo frequentare per 3 anni l'ho frequentata solo per due, poi ho lasciato,perchè non mi insegnava poco, el materie professionali erano cose banali che sanno già anche i bambini a Taiwan....alla fine l'italiano l'ho imparato non dalla scuola ma dalla mia volontà e dalle persone italiane sia familiari che amici che ho frequentato, ho fortunatamente trovato amici che parlavano abbastanza bene l'inglese con cui ho potuto comunicare i primi mesi,e ho sempre inserito gradualmente di più l'italiano!!Ora non so se le classi frequentate da soli stenieri siano migliori,nella mia classe d'italiano c'erano compagni e compagne dagli Stati Uniti, Turchia, Polonia, Giappone,  aparte la signora Americana e la ragazza Giapponese con gli altri non c'era comunicazione, l'insegante non parlava inglese,che dramma per me!!!!
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da kim_xia »

cilex

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« Risposta #14 il: 17 Ottobre, 2008, 17:35:02 pm »
io mi ricordo che quando ero piccolo io, a Torino esisteva una insegnate di sostegno, nelle medie. Che ci portava via per delle ore per insegnarci ed approfondire l'Italiano. Dopo delle ore hanno capito che noi non ne avevamo bisogno. E si sono concentrati con una ragazza cinese appena arrivata, e che era due anni più grandi di noi. Era una vera forza in Matematica, cosi invece di fare matematica faceva italiano..... nonostante io ero il migliore in matematica, lei era più brava di me!!!
Comunque sia dato che era più grande di noi di due anni, non ha mai legato e dialogato tanto con la classe, senza amici ed argomentazioni. Sono passati ormai innumerevoli anni da allora... più di dieci, ho sentito che ha un mercato di vestiti a Torino, e vive felice.
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da cilex »
Non lasciatevi scoraggiare da coloro che delusi dalla vita, sono diventati sordi ai desideri più profondi ed autentici del loro Cuore!!!

Giovanni Paolo II 16.X.1978 - 2.IV.2005