lo "sciopero" degli studenti nella scuola di per sé neppure esiste perché scioperare cuol dire rinunciare ad un salario che gli studenti non hanno; esso ha senso solo se é occasione per portare nelle strade le proprie rivendicazioni; ben più utili (se gestite bene e non come un bordello) sono le assemblee, i seminari autogestiti di approfondimento, le autigestioni autorizzate e non e le occupazioni con attiovità di controcultura.
In alcuni casi é così, in altri no, ma non é vero che siano solo iniziative politiche e non contro le metodologie formative; io ho tutt'altra esperienza al Liceo, nonché nelle 2 facoltà universitarie in cui sono stato e nelle mie partecipazioni post-laurea a seminari interessantissimi in autogestioni e occupazioni (nel mio vecchio liceo, all'accademia di belle arti e all'Università) su temi (del tutto assenti dalla normale didattica) come l'autocostruzione, l'intercultura, il rapporto Nord-Sud, le menzogne storiografiche dei testi, il debito dell'Occidente verso l'arte africana, la pedagogia di Paulo Freire, il nazionalismo, i poteri criominali, la cooperazione allo sviluppo, la questione mediorientale, ecc.
eccoti una notizia da Repubblica di oggi che ti fa vedere come l'antibaronismo non sia affatto morto se non per hi non ha mai protestato davvero:
http://www.repubblica.it/2008/10/dirett ... index.html"11:14 Palermo, nasce il coordinamento "Studenti in movimento"
E' nato a Palermo il coordinamento "Studenti in movimento", che si definisce "indipendente da partiti e sindacati". I rappresentanti delle scuole superiori che aderiscono a questo coordinamento "non intendono scendere in piazza con i professori - dice una nota -, gli stessi che fino allo scorso anno minacciavano sanzioni a chi protestava contro il ministro Fioroni".
"Il coordinamento - spiega la nota - è formato da studenti ribelli e irriverenti. Nessun ministro, compresa la Gelmini, prima di cambiare qualcosa nel mondo della scuola si è confrontato con gli studenti"."