e quali sono??
Ti faccio un esempio recentissimo.
Ieri una sentenza della Cassazione ha annullato la sentenza di una Corte d'Appello che aveva condannato una mamma rom per il reato di riduzione in schiavitù del proprio figlio di 4 anni.
La condanna era avvenuta in quanto la mamma era solita chiedere quotidianamente l'elemosina con il suo bambino in giro per la città.
La Cassazione ha scritto che nel valutare questi fatti occorre tener conto delle tradizioni culturali e delle condizioni economiche di chi li compie, e che non si pu? sempre affermare che sussista riduzione in schiavitù.
Nel caso in questione ha ritenuto che il fatto costituisca un reato di minore gravità, quello di maltrattamenti.
Non entro nel merito della sentenza della Cassazione, che pure non mi soddisfa perché sono propenso a ritenere che questi comportamenti abbiano origini e caratteristiche tali da non dover essere considerati reati (questione diversa dal condividerli o meno), ma invito a leggere i commenti critici che cominciano a essere pubblicati (lasciate stare quello che ha detto quel cretino di Gasparri, non sparate sulla Croce Rossa).
Chi critica la Cassazione, dice che ha emesso una sentenza che consentirà ai rom di continuare a sfruttare i bambini per accattonaggio.
Questo è un concentrato di pregiudizi.
Perché la Cassazione non ha scritto questo, e perché si dà per scontata la sussistenza dell'elemento soggettivo, vale a dire la volontà di sfruttare, a prescindere dal contesto economico e culturale che caratterizza i rapporti nelle famiglie rom.
Ogni volta che dall'alto di una cultura ne giudichi un'altra, cadi nel pregiudizio.
Se poi la cultura che giudichi è quella di un popolo lasciato storicamente ai margini della società (per non parlare delle persecuzioni che ha subito) dovresti porti il problema di come rompere la continuità di quell'emarginazione, piuttosto che quello di difenderti dalle sue conseguenze.