a qualcuno serve che le "economie emergenti" non emergano troppo, che i grandi Paesi che competono con gli USA abbiano più problemi possibile (e magari vengano spezzettati in tanti staterelli stile Kossovo, attraverso i separatismi, meglio se appoggiati a progetti teocratici), che i popoli occidentali abbiano un "nemico" con la mezzaluna (e odiino i migranti musulmani come "terroristi") invece di occuparsi dei loro governi che li stanno portando alla rovina, che invece di utopie di giustizia sociale si inseguano idee integralistiche religiose, che la gente si ammazzi e si faccia ammazzare in nome di Dio e del sogno di ristabilire teocrazie di stampo medievale invece che lottare per la giustizia sociale, che le industrie degli armamenti, dei sistemi di sicurezza, le polizie private, ecc. non conoscano crisi e continuino a sottrarre soldi all'educazione, alla medicina, ai servizi sociali, che l'essere umano sia considerato meno del profitto....
qui ci sono alcuni elementi sul fenomeno terroristico che sta colpendo l'India:
http://www.repubblica.it/2008/11/sezion ... lismo.htmlsottolineo in particolare (ricordando che i servizi segreti pakistani sono organizzati ed addestrati dalla CIA):
" il Lashkar, l'ala armata del Mdi, nato nel 1990 nella provincia afgana del Kunar.
E' nato soprattutto con l'obiettivo di combattere il regime filosovietico di Najibullah. Nel 1992, dopo la vittoria dei Taliban, focalizza l'attenzione sul Kashmir. Nel frattempo si lega a doppio filo all'intelligence militare pachistana, l'Isi, che della destabilizzazione del grande e ingombrante vicino indiano ha fatto una delle sue missioni storiche e alla nascente Al Qaeda."
(...)
"Progetti folli, non di meno capaci di gettare il panico attraverso quel formidabile strumento politico che, nell'epoca attuale, è diventata la paura della paura."
"Naturalmente dietro a questa forma di guerra asimmetrica mascherata dall'ideologia, vi è il gioco delle potenze dell'area. Il Pakistan mal tollera che l'India sia divenuta un gigante economico e politico mondiale, che metta il bastone tra le ruote a Islamabad in Afghanistan, considerato il proprio "giardino di casa". Così le tensioni si alimentano."
"Chiunque siano gli autori del blitz di Mumbai, resta il fatto che l'India vede mettere a dura prova la sua convivenza. Dopo gli attacchi hindu ai cristiani, i fuochi di Mumbai, gettano altra benzina sul fuoco."