Sono contento di avere stimolato un dibattito di questo genere. Ovviamente le osservazioni sul comportamento degli immigrati cinesi non sono mai delle critiche intese a far del male all'ospite, ma solo dei modesti suggerimenti "dall'interno" per così dire. Cioè: guardate che noi italiani in genere abbiamo questo tipo di reazione, se ne tenete conto qualche incomprensione pu? essere eliminata. Poi, non tutti gli italiani sono uguali, vi sono anche persone stupide o razziste, ma questo accade dovunque.
La questione della lingua è importante. Pochissimi in Italia sanno qualcosa di cinese, che per noi non è una lingua facile. Se qualcuno usa dei termini cinesi, anche male, è bello incoraggiarlo; è un segno di amicizia.
Quanto all'interesse per la Cina come cultura, in questi giorni a Treviso c'è una delle mostre più belle che io abbia visto, con dei pezzi splendidi, anche se poco numerosi. E' una mostra molto migliore di tutto quello che è stato fatto a Parigi nel 2004, anno dell'amicizia tra Francia e Cina, o nel 2003 a Sao Paulo in Brasile. Quando sono andato a vederla, la mostra era affollatissima. In questi anni si parla molto della Cina in Italia, molto più di prima, e la gente è incuriosita. Il governo cinese ha fatto molto bene a mandare da noi una mostra così bella; forse dovrebbe essere ripetuta a Roma, e a Milano.
Sulla Francia, mi spiace contraddire chi sostiene che i francesi sono accoglienti: la cattiva educazione e la scontrosità dei parigini è proverbiale, anche tra gli altri francesi. In provincia, ammetto, è diverso, la gente è più cordiale, almeno con i turisti. Certo, l'atteggiamento è diverso verso il turista e verso gli immigrati che vengono a lavorare.
Ma anche moltissimi italiani, che nei secoli scorsi sono emigrati in Francia a cercare lavoro hanno avuto grandi problemi. Per esempio ad Aigues Mortes nel sud della Francia una volta alla fine dell'Ottocento ci fu una strage di italiani, ammazzati dai locali perché accusati di rubare lavoro ai francesi. Anche in Belgio, fino al 1950 circa, gli Italiani lavoravano nelle miniere ed erano trattati come bestie.
Poi lentamente gli immigrati si sono assimilati, e sono diventati francesi o belgi. Nel villaggio dove è nata mia madre una metà della popolazione è emigrata in Francia, ed ora molti miei lontani cugini non parlano più nemmeno l'italiano. Altri invece sono tornati a vivere in Italia, dopo avere fatto un po' di soldi. Una cosa che mi piacerebbe sapere è come vedete il vostro futuro: pensate che la maggior parte dei cinesi che sono venuti qui si assimileranno col tempo e diventeranno di cultura italiana, o che vorranno tornare a passare la vecchiaia a casa, o che resteranno qui da noi, ma come una comunità separata?
Infine, ultimo ma importante, né in Italia né in Francia c'è mai stata una forte opposizione sociale ai matrimoni misti. Se una ragazza è bella, a noi non importa da dove viene (scherzo, non offendetevi!). Invece sono convinto che nei paesi di lingua inglese l'interdetto sia molto più forte, ed una coppia mista sia ancora socialmente molto osteggiata.
Beh, il mio messaggio è già troppo lungo. Quindi la pianto qui.
Saluti cari