cerco di risponere per quel che posso e lascio ad altri di dare la loro rispettiva opinione, naturalmente, su un argomento tanto importante da non potersi affrontare in modo sintetico.
1) dici: "Cercando di separare magia e religione (che tuttavia spesso marciano a braccetto, e si compenetrano l'una con l'altra) e mettendo in secondo piano per un attimo la religione, vorrei focalizzarmi sul primo aspetto.
La religione, a differenza della magia, è qualcosa che si vive essenzialmente in comune, almeno all'interno della famiglia (allargata), e di solito con la comunità.
La magia, sia essa positiva o negativa, solitamente è un fatto personale (però dobbiamo senz'altro escludere molte tribù africane, del sud america e dell'oceania)"
1A> magia e religione non si compenetrano fra loro spesso ma non hanno alcuna diferenza sul piano delle pratiche (le pratiche magiche e le pratiche religiose) se non nella criminalizzazione che gli operatori istituzionali di alcune religioni (specie le monoteiste, ma non solo) fanno degli elementi rituali e delle pratiche non apartenenti alla loro ideologia; qualitativamente una pratica di "stregoneria" per provocare un malanno, un esorcismo per scacciare un demone, una pratica divinatoria di una cartomante o quella di un sacerdote induista, una transe sciamanica o un'estasi di Teresa d'Avila, un'Eucaristia o un rito magico bantu, un pellegrinaggio alla tomba di Padre Pio o a Lhasa, un amuleto afrocubano, un crocefisso al collo, una mano di Fatima o il cornetto osso di Napoli SONO ESATTAMENTE LA STESSA COSA, ossia pratiche per provocare l'intervento di entità (divinità, santi, antenati, spiriti, energie, ecc.) capaci di produrre un risultato tangibile nel nostro Mondo e sono solo i sacerdoti di singoli culti a inventare le differenze ed istituzionalizzarle;
1B> sia le pratiche magiche che quelle religiose sono sia individuali che colletive; pensa ai riti "magici" africani ed alla messa cattolica, ai riti di possessione afrobrasiliani ed ai riti di Lourdes (collettivi) da un lato, alla confessione, all'esorcismo cattolico, alla terapia sciamanica, alla divinazione cartomantica, tutti individuali, dall'altro; anche qui non c'é diferenza qualitativa;
2) dici: "La superstizione inoltre, almeno nella accezione che ne diamo in occidente, è un "non agire" in un certo modo, piuttosto che un "fare". "
non é così: il termine "superstizione" é solo una parola usata per criminalizzare pratiche magico-religiose ALTRUI (ad esempio, il pellegrinaggio alla tomba di Padre Pio o a Lourdes per la Chiesa cattolica NON E' superstizione, quello ad una fonte sacra precristiana sì...!) ma si tratta sempre e solo di pratiche rituali e non é vero che sono passive: portare un cornetto, evitare i gatti neri, usare simboli aporopaici contro il malochio che tu citi, mettere i ceri alla foto della nonna morta chiedendole una grazia sono tutte pratiche ATTIVE e tutte le pratiche rituali si basano sulla concezione di OTTENERE UN RISULTATO, dunque prevedono una componente di attività;
3) per capire I'Ching ti consiglio di leggere il libro insuperabile di Sabbatucci "Divinazione e cosmologia" in cui dimostra che si ratta del risultato della rielaborazione di concezioni e pratiche divinatorie (prima osteomantiche, poi achilleomantiche) antichissime cinesi a base esclusivamente NUMEROLOGICA e DA CUI (ecco l'immensa differenza con la Stoia delle Religioni mediorientali ed occidentali!!!) sono nate le più antiche concezioni religiose cinesi (pre-buddhiste, oviamente) con influssi dello sciamanesimo siberiano; per capirci, gli dei egizi, greci, romani, etruschi nacquero PRIMA dei sistemi divinatori e indipendentemente da essi (ad esempio i Romani impararono la divinazione dagli Etruschi ma avevano già i loro dei) mentre in CINA le entità sovrannaturali vennero immaginate DOPO o sostemi divinatori ed a partire da essi, che erano in origine DEL TUTTO SENZA DIVINITA' (Masini dice "atei") e scusa se é poca la fiferenza...!
quindi che sono I'Ching? la rielaborazione nel tempo (con influssi taoisti, buddhisti e confuciani) di uno degli antichi sistemi divinatorio arcaici cinesi; oggi sono anche una ridicola moda occidentale decontestualizzata e priva di ogni valore perché chi legge i significati (tradotti approssimativamente) dei trigrammi sui libri e cerca di applicarli alla sua vita quotidiana fa la patetica operazione di usare elementi di cui non capisce assolutamente il senso profondo e che non colloca in unm sistema ideologico-rituale organico.