Un articolo offensivo x noi cinesi - page 1 - Attualità - Associna Forum

Autore Topic: Un articolo offensivo x noi cinesi  (Letto 6802 volte)

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Chobit

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Un articolo offensivo x noi cinesi
« il: 15 Dicembre, 2005, 20:41:19 pm »
http://www.girlpower.it/look/moda/miti/ ... cinese.php


Mi sento tnt offesa...grrrrrrrrrrrrrr  :smt076
ttt qst x dimostrarci della loro invidia! ignoranza!
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da Chobit »

Alessandro

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« Risposta #1 il: 15 Dicembre, 2005, 20:55:22 pm »
Beh....è la solita raccolta di pregiudizi e odio verso i cinesi....cose dette e ridette, ormai ne siamo stufi.

Quanta invidia che intravedo negli autori dell'articolo.....non vale neanche la pena di leggerlo. AMEN
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da Alessandro »

nik978

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« Risposta #2 il: 15 Dicembre, 2005, 21:42:33 pm »
io sono uno dei (pochi) itlaiani che si incavola molto quando si cerca di discrimanre il popolo cinese (sia quello che sta in cina che in italia, ho avuto modo di apprezzare entrambe le realtà), ma questo articoletto è molto meglio della spazzatura che ci dobbiamo sorbire tutte le volte su altre reti tv o giornali..

diciamo che solleva problematiche attuali e reali, mettendo le mani avanti dicendo che non bisogna generalizzare..inoltre fa un disocrso sacrosanto sui dazi e sulla miopia itlaiana soprattuto...

ovviamente è 1 punto di vista e come tale pu? essere discusso.ma diciamo che purtroppo non tutto va sempre come noi (italiani cosmopoliti e cinesi) vogliamo.
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da nik978 »
Mr Huang talk about you. Do you know , everybody likes you in
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Mononoke_Hime

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Anche l'Italia faceva il doping sociale
« Risposta #3 il: 15 Dicembre, 2005, 22:00:37 pm »
Mi riferisco ai primi anni del secondo dopoguerra (leggi l'oggetto del mio post), l'Italia dal punto di vista della legislazione sociale era abbastanza indietro rispetto agli altri paesi, come la Francia e la Germania. Nell'ambito della comunita' europea venne appunto richiesta (indirettamente) la condizione di armonizzare al resto dell'allora Comunita', in quanto vi erano appunto condizioni per una concorrenza che l'autrice l'ha chiamato "sleale" (anche se dal mio punto di vista e' impropria, benche' oramai e' chiamato cosi').

Ogni paese ha attraversato un periodo di sviluppo, come l'Italia negli anni del boom economico, cosi' oggi la Cina vive il suo boom. Non sto dicendo che e' giusto, che quel che fanno e' tutto giustificato, voglio semplicemente dire che come l'Italia, il Giappone e poi il Taiwan erano conosciuti come fabbricanti di prodotti di bassa qualita' e oggi sono saliti di livello, cosi' lo sara' anche per la Cina. E' un passo che ogni paese in via di sviluppo deve compiere.

Per quanto riguarda i negozi cinesi, la stessa autrice ha affermato che oramai ogni prodotto e' made in China, in effetti e' cosi', solo che i negozianti con occhi a mandorla li vendono guadagnandoci poco, mentre i negozianti italiani al contrario li vendono ad un prezzo da prodotto italiano, infatti molte marche li fanno produre in Cina, o in Vietnan, ma il prezzo di vendita e' totalmente occidentale. Spetta a loro decidere se pagare la stessa cosa ad un prezzo raddoppiato o anche triplicato... che oltretutto te la fanno passare pure per italiano (tentano, omettendo il luogo in cui e' stato "made").

Molto probabilmente l'autrice si e' fatta condizionare dai mass media e delle lamentele della gente d'intorno. Tutto cio' che ha scritto era stato gia' ripetuto dalla tv e dai negozianti che lasciano la propria attivita'... insomma niente di nuovo.


By Susanna (eh si sono proprio io! Quindi caro mio JayMilano paga!!!! muahahahah ho saputo della scommessa e ieri Idra mi ha convinto a rientrare... ora paga!!! O non sei piu' un maschio :lol: )


p.s. Cara Chobit... hai dimenticato una S o sbaglio? :-D
« Ultima modifica: 15 Dicembre, 2005, 22:13:42 pm da Mononoke_Hime »

nik978

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Re: Anche l'Italia faceva il doping sociale
« Risposta #4 il: 15 Dicembre, 2005, 22:09:51 pm »
Citazione da: "Mononoke_Hime"
Ogni paese ha attraverso un periodo di sviluppo, come l'Italia negli anni del boom economico, cosi' oggi la Cina vive il suo boom. Non sto dicendo che e' giusto, che quel che fanno e' tutto giustificato, voglio semplicemente dire che come l'Italia, il Giappone e poi il Taiwan erano conosciuti come fabbricanti di prodotti di bassa qualita' e oggi sono saliti di livello, cosi' lo sara' anche per la Cina. E' un passo che ogni paese in via di sviluppo deve compiere.
 :-D


ohh..esattamente il mio punto di vista...io dico sempre ai miei genitori (che spero di poter protare a Ningbo entro 1 annetto..se ci torno) che son sicuro che troverebbero molte analogie con l'italia della loro infanzia.
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da nik978 »
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Sephiroth

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« Risposta #5 il: 15 Dicembre, 2005, 22:53:02 pm »
Bentornata
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da Sephiroth »
Wovon man nicht sprechen kann, darüber muss man schweigen.
Ludwig Wittgenstein (1889 - 1951)

Chobit

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Re: Anche l'Italia faceva il doping sociale
« Risposta #6 il: 15 Dicembre, 2005, 22:56:52 pm »
" p.s. Cara Chobit... hai dimenticato una S o sbaglio? "

No no...non sn Chobits..sn Chobit..xk loro sn 2 in 1 mentre io sn 1 in 1  :smt111 haha
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da Chobit »

jaymilano

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« Risposta #7 il: 15 Dicembre, 2005, 23:00:26 pm »
x susanna:mmm.....ok ok prima dovrò kiedere uno sconto alla vamp! :-D

leggendo questo articolo mi sembra di essere un ebreo durante il nazismo! se si arriva a scrivere questo genere di articolo vuol dire in certe persone c'è un odio molto profondo verso la nostra comunità generato dall'invidia e l'incomprensione.
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da jaymilano »
jay il CINESE! si! CINESE!

Idra

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« Risposta #8 il: 16 Dicembre, 2005, 04:43:16 am »
Leggendo l'articolo non mi sono irritato piu di tanto, infondo sono le informazioni che l'autrice pu? venire a conoscenza, e alla fine non ci ha calcato molto.
Non credo che ci si deve arrabbiare con articoli del genere, sono scritti probabilmente da persone ragionevoli come molti di noi e se ci aprissimo a un dialogo, sarebbero probabilmente disponibili a ricrederci su certi questioni.

Certo, se ci immedesimassimo in un italiano medio, non lo penseremo diversamente, serve dialogo, e associna esiste anche per questo.

1 Alcune precisazioni andrebbero fatte all'autrice (presumo una donna giovane), a riguardo della tutela e dei diritti dei bambini stranieri: il diritti non piovono dal cielo, spesso te le devi guadagnare, e se i bambini hanno avuto la sfortuna di esser nati in famiglie alla ricerca del benessere, vivranno certamente in una realtà diversa da quella di molti bambini di paesi più ricchi, realtà che nessun genitore cinese auspicherebbe per il proprio figlio. Gli interventi della forza dell'ordine non portano finanziamenti per tutelare i bimbi.

2 Gli operai cinesi in cina, generalmente lavorano 8 ore al giorno.

3 E' vero, a livello igienico alcuni ristoranti cinesi non sono sicuramente a norma, per questioni culturali sul cibo (es. in india culturalmente mangiano con le mani), per non chiarezza delle norme igieniche (a Torino mi pare che su un controllo a tappeto della USL, il 90% dei ristoranti ITALIANI sono risultati non in regola) e stupidaggine dei gestori.

4 Le pelliccie le fanno anche in europa, infilando un morsetto nell'ano dell'animale e l'altro sulla testa, per ammazzarli con l'elettricità. Ci? non giustifica quel che viene fatto in cina, ma è inutile impressionarsi in modo ipocrita.

5 la parte finale dell'articolo, che definisce come sfruttare l'ascesa dell'economia cinese a proprio vantaggio sembra dimostrare che le critiche fatte prima non erano critiche di per se, ma causate da questioni utilitaristiche. Insomma, ci si accorge che i cinesi non hanno diritto solo quando ci? lede il mercato italiano. Ecco spuntar fuori la visione utilitaristica di rifarsi sfruttando i vantaggi dell'economia cinese proprio come fanno i cinesi. Le fette di torte vanno divise, se poi servono per sfamarsi, non c'è niente di male.

Ripeto, comunque non mi sembra un articolo cattivo, rispecchia un po' le idee spassionate di un italiano medio.
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da Idra »

onenemon

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« Risposta #9 il: 16 Dicembre, 2005, 10:39:50 am »
a idra ...
tu sei l'autore della critica dell'articolo per caso???????
http://http://www.girlpower.it/look/forum/commenti/message.phpòmess=114090&inth=0&artid=795
cmq questa critica ha smontato tutte le critiche fatte alla Cina!!! ne sono pienamnete d'accordo "con la critica naturalmente".
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da onenemon »
Impari dal passato (esperienze), progetti per il futuro (speranze), vivi il presente (gioie della vita)

nik978

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« Risposta #10 il: 16 Dicembre, 2005, 13:49:23 pm »
le precisazioni x me non fanno1 grinza..

Solamente per precisare alcune cose relativamente alla invasione cinese.

Il fatto di proporre prodotti di qualità medio bassa a prezzi bassi non è di certo una cosa penalizzante o illegale. Ciascun consumatore che dovrà valutare se il prodotto che costa poco ha livelli di qualità sufficienti. Inoltre il problema esiste anche per i grandi centri commerciali e agli hard discount (che non sono proprio di provenienza cinese) che portano alla chiusura dei negozi di quartiere.

Dal punto di vista industriale il problema à che a parte prodotti particolari di alta qualità ed eccellenza l’Italia è per la gran parte formata da piccole aziende che producono prodotti facilmente replicabili e spesso dove l’incidenza del costo della manodopera è prevalente rispetto a quello di materiali e macchinari. Questo comporta essere più soggetti a fragili rispetto alla concorrenza estera.

Inoltre liquidare la problematica dei prezzi bassi praticati da questi negozi solamente con considerazioni di sfruttamento di manodopera è superficiale e soprattutto non tiene in considerazione il normale progredire della storia delle nazioni.
E’ sicuramente vero che il costo di un operaio in Cina è molto più basso di uno italiano, ma in Cina è anche vero che si pu? andare a mangiare in 4 in un ristorante e spendere 4 euro. I salari, nel frattempo, stanno progressivamente aumentando per tutte le categorie dei lavoratori soprattutto nelle città più sviluppate. Ovviamente questi aumenti date le dimensioni della nazione sono lenti e si pensa che ci vorranno almeno altri 40 anni affinché si possa parlare di uno sviluppo che coinvolga una parte rilevante della popolazione.

Per quello che riguarda lo sfruttamento minorile è veramente un problema, ma ci dimentichiamo di come erano le condizioni dei minori in Italia durante il nostro sviluppo industriale ed economico? Una simpatica iniziativa di una scuola ha fatto compilare un questionario a dei bambini ed ai loro nonni. Tutti I nonni hanno dichiarato che quando erano bambini avevano lavorato e che la durata media del lavoro era di circa 10 ore al giorno. Anche adesso in Italia esiste un problema di lavoro minorile I dati ISTAT parlano di 150000 bambini, una ricerca CGIL di almeno 400000 (di cui 50000 immigrati). Diamo tempo alla Cina di crescere e di risolvere piano piano i loro problemi e la situazione migliorerà, ma non esprimiamo giudizi frettolosi.

Un ultima considerazione sul fatto che I commercianti italiani sono vittima di questa concorrenza sleale che si basa sullo sfruttamento dei minori. Cosa dovremmo pensare allora del negoziante che vende a prezzi alti le scarpe di marca di aziende che hanno ammesso o sono sospettate di utilizzare fornitori che sfruttano minori o della industria italiana di prodotti per l’infanzia dove in una fabbrica che produceva prodotti col suo marchio sono morte 87 ragazze da 15 a 20 anni a causa di un incendio perchè le uscite erano chiuse, ecc. Solo per dire che non è un problema solo dei prodotti venduti da cinesi.
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da nik978 »
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neramaranto

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« Risposta #11 il: 16 Dicembre, 2005, 17:53:32 pm »
L' economia italiana va male...... e su questo non ci piove. Bisogna trovare un capro espiatorio e chi meglio della Cina che si sta sviluppando a ritmi elevati e propone sul mercato merce di dignitosa qualità a prezzi appetibili potrebbe rappresentarlo meglio?
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da neramaranto »

glaus

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« Risposta #12 il: 16 Dicembre, 2005, 18:06:34 pm »
Ci sono delle cose che non mi convincono:
Ho letto l'articolo, ma non vedo che ragioni ci siano per sentirsi offese (Chobit), per dire che nei confronti dei Cinesi c'è un odio profondo (Jaymilano e Alessandro; dubito che l'autrice dell'articolo stesse esprimendo un sentimento così forte).
Ma, soprattutto, la gente non scrive queste cose perché invidia la Cina; a mio avviso, il fatto di tirare fuori l'invidia nei confronti della Cina è solo una reazione psicologica ogniqualvolta si leggono critiche rivolte a questo Paese.
Non credo che l'autrice fosse disinformata al punto da definirla ignorante. Spesso la polizia ha fatto delle irruzioni in laboratori cinesi e ha trovato delle condizioni di lavoro totalmente illegali.
In questi casi non si dovrebbe considerare il fatto che la Cina è un paese in via di sviluppo o se in Italia ci siano o no state le medesime condizioni nel dopoguerra. Non si possono ricorrere a simili giustificazioni.
Quando ci sono dei casi di illegalità, come lo sfruttamento minorile, le autorità devono intervenire.
Certo, vi sono concetti opinabili (i popoli dell'Asia Orientle che conquisteranno quelli d'Occidente) e generalizzazioni (come ha sottolineato Idra a proposito delle pellicce), ma è anche vero che si fanno riferimento a fatti di cronaca purtroppo verificatisi.
Ma, soprattutto, perché ogni volta che si critica la Cina (quando non ci troviamo di fronte a casi come quelli di Mediaset, ovvio) c'è subito un'irrazionale levata di scudi?
« Ultima modifica: 16 Dicembre, 2005, 18:28:48 pm da glaus »

neramaranto

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« Risposta #13 il: 16 Dicembre, 2005, 18:09:51 pm »
Perchè immagino, ci si senta sempre presi di mira................. Un po' come gli italiani che all' estero sono sempre " Pizza, mafia e mandolino....... " ( e adesso anche Berlusconi con il cappello con le orecchie da ciuco............ per sottolinerare come veniamo considerati nell' unione europea... )
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da neramaranto »

glaus

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« Risposta #14 il: 16 Dicembre, 2005, 18:21:27 pm »
Si, ma qui siamo ben lontani dai luoghi comuni. L'autrice dell'articolo ha fatto riferimento a fatti accaduti.
Il fatto che ci si senta presi di mira è normale, ma Cerri, almeno nell'articolo al quale ho fatto riferimento, non ha parlato solo negativamente della Cina.
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da glaus »