ancora l'"eccezione Cina" nella crisi - page 5 - Attualità - Associna Forum

Autore Topic: ancora l'"eccezione Cina" nella crisi  (Letto 12557 volte)

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zsw

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« Risposta #60 il: 21 Aprile, 2009, 15:01:53 pm »
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da zsw »

cavallo

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« Risposta #61 il: 21 Aprile, 2009, 18:39:48 pm »
http://www.repubblica.it/ultimora/econo ... io/3651277

aumento delle forniture = previsione di crescita delle produzioni....
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da cavallo »
"anche se voi vi credete assolti, siete lo stesso coinvolti" (Fabrizio De André)

nessuno

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« Risposta #62 il: 21 Aprile, 2009, 21:23:50 pm »
L'origine dell'eccezionale miracolo economico cinese è la stessa del miracolo italiano: il basso costo della manodopera, che dà come conseguenze una produzione a basso costo molto competitiva nei mercati stranieri e un mercato interno in rapida crescita. Ovviamente ci sono anche fattori come la produttività o la ricerca scientifica e tecnologica. Sotto questo aspetto il miracolo cinese ricorda più quello degli altri paesi asiatici (Giappone, Corea, ecc.) che quello dell'Italia, dove c'erano e ci sono imprese all'avanguardia tecnologica ma meno che nelle economie asiatiche. L'unione di questi due elementi, basso costo della manodopera e capacità di acquisire rapidamente/creare nuove tecnologie ha reso possibile il "miracolo cinese", che è tanto forte da subire solo un rallentamento durante la crisi mondiale (cosa già successa con le economie di Italia e Giappone che ottennero buoni risultati anche durante la Grande Depressione del 1929)

E' probabile che questo miracolo ad un certo punto finirà, come gli altri precedenti: quando aumenterà il costo del lavoro, quando ci sarà un invecchiamento della popolazione (che sembra legato al benessere economico), quando il mercato cinese sarà saturo e quando la Cina dovrà importare merci da paesi dove il costo del lavoro è più basso, come in parte già avviene. A quel punto o si va verso la "situazione americana" con una crescita bassa ma costante nel tempo o verso la "situazione giapponese", cioè l'economia si ferma o quasi, e là sono guai
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da nessuno »

cavallo

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« Risposta #63 il: 21 Aprile, 2009, 22:05:51 pm »
nessuno,
mi permetto di osservare che sono stati messi assieme elementi abbastanza diversi fra loro:

1) i "miracoli economici" di economie NON pianificate dipendono assai più che dal solo fattore dei costi del lavoro (che sono bassissimi anche in Malawi, Bangladesh, Etiopia, ecc. che non hanno MAI avuto alcun "miracolo economico"...), dalla collocazione del Paese nell'ambito della divisione internazionale del lavoro e dei rapporti di scambio con le economie egemoni; così NON E' avvenuto, ovviamente, per la RPC, che resta una economia PIANIFICATA e GOVERNATA POLITICAMENTE: prima differenza non eludibile che rende del tutto non congrontabile la situazione dell'Italia post-Seconda Guerra mondiale e della RPC post-maoista;

2) durante e dopo la "Grande Depressione" del 1929 l'Italia (fascista) e poi dal 1933 la Germania (nazista) ottennero risultati parziali (assai meno buoni di quelli che le rispettibe propagande presentavano, cosa che vale anche per gli stessi USA di Roosvelt) grazie ad una politica di forte interventismo statale (in Italia, ad esempio, con la creazione dell'IRI) ma tutti gli studi economici dimostrano che la VERA fuoriuscita dalla crisi in quei Paesi (e perfino negli USA) e nel Giappone (in termini di riassorbimento della disoccupazione, di crescita del PIL, ecc.) avvenne in effetti SOLO grazie ai programmi di riarmo e poi alla mobilitazione per la GUERRA (che inizi? ben prima del 1939: si pensi a quelle di Spagna, di Etiopia e giapponese contro la Cina) e quindi ogni paragone con le crisi successive ed attuale non é ANCORA  valido (dato che FINORA non si é imboccata appieno quella strada, che pure resta la preferita dal capitalismo...);

3) le misure prese dal governo della RPC sono finalizzate ad accrescere direttamente (limitando la disoccupazione, creando nuove infrastrutture, gavorendo l'acquisto di elettrodomestici ed auto, ecc.) ed indirettamente (accrescendo i servizi sanitari ed educativi gratuiti e quindi favorendo il trasferimento verso i consumi di parte dei risparmi familiari) i consumi interni cinesi, finora assai deboli globalmente; tale debolezza é un bacino immenso potenziale, che permette, se ben gestito, di non parlare affatto di "saturazione del mercato cinese " (che semmai ha il problema, ad esempio per auto, elettrodonestici, ecc., di essere NON ECO-COMPATIBILE, ossia non ci sono sul Pianeta intero le risorse per portare tutti i Cinesi al golle livello di consumo occidentale...!); ad esempio il mercato dell'auto oggi sta espandendosi enormemente ma in balori percentuali é ancora una modestissima frazione del possibile! lo stesso vale per il costo del lavoro: la sua crescita da un lato non é drammatica in termini di raffronto con quello straniero (tantom più se cresce la qualità dei prodoti, che incorporano assai meno costo del lavoro che innovazione, nonostante le balle liberiste...), dall'altro espande la domanda interna e riequilibra il calo di quella straniera dovuta alla crisi;

4) infine la RPC non importa prodotti industriali da Paesi a più basso costo del lavoro, vi ha solo iniziato a delocalizzare sue imprese (industriali) ed acquisisce materie prime, legname, petrolio, gas, ecc., il che é ben diverso.

Resta il dato essenziale: la RPC é e resta, sia pure con meccanismi di uso delle metodologie capitalistiche, una realtà PIANIFICATA STATALMENTE e dove la politica determina l'economia e non viceversa (per cui fra l'altro ci su pu? arricchire, se il Partito/Stato lo ermette naturalmente, ma non "prendere il potere" usando la ricchezza  alla Berlusca, semmai il contrario...): per questo non é comparabile se non in parte con le economie asiatiche  di altro tipo (sebbene anche alcune di esse abbiano elementi di dirigismo più o meno mascherati, a partire da Giappone, Corea del Sud e Singapore...).
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da cavallo »
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« Risposta #64 il: 24 Aprile, 2009, 20:37:20 pm »
http://www.lastampa.it/_web/cmstp/tmplR ... =&sezione=

interessanti considerazioni che rimettono in discussione anche l'eguaglianza (figlia del mito occidentale) "globalizzazione" = "occidentalizzazione"
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da cavallo »
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« Risposta #65 il: 26 Aprile, 2009, 12:22:26 pm »
http://www.lastampa.it/_web/cmstp/tmplR ... 4&sezione=

interessante dentro la notizia il riferimento (che la dice lunga sull'importanza degli investimenti per l'innovazione, in Cina) ai modelli cionesi niente affatto copiati, anzi all'avanguardia (specie nelle auto ecologiche/elettriche!)
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« Risposta #66 il: 27 Aprile, 2009, 15:36:35 pm »
http://www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=346794

vista la fonte, nostalgica del liberismo USAcentrico,si pu? ripetere un detto romanesco "rosicate, eh...?"
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wen

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« Risposta #67 il: 28 Aprile, 2009, 00:20:00 am »
A lanciare l'allarme è stato il ministro delle Finanze della Corea del Sud.

Le donne Koreane dell sud risolveranno il problema degli scapoli cinesi in Cina :-D
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da wen »
ô蒙古人除了马粪什么也没有留下ö

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« Risposta #68 il: 28 Aprile, 2009, 00:29:13 am »
Donne importate dalla Korea dell Sud :rock:















« Ultima modifica: 28 Aprile, 2009, 00:48:04 am da wen »
ô蒙古人除了马粪什么也没有留下ö

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« Risposta #69 il: 28 Aprile, 2009, 00:44:34 am »
Uomini cinesi per le donne Koreane dell sud...... :finga:
















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« Risposta #70 il: 28 Aprile, 2009, 00:52:24 am »
altre donne Koreane e gli uomini cinesi(speriamo di si :-D )




I piu belli
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ô蒙古人除了马粪什么也没有留下ö

Alex80

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« Risposta #71 il: 28 Aprile, 2009, 01:33:14 am »
Speriamo che da qualche parte, nell'universo, esista un pianeta dove c'è penuria di uomini, e decidano di importarseli dalla Terra...Credo che farebbero dei buoni affari, perchè le donne terrestri sarebbero liete di svenderglieli a prezzi stracciati. ;-)
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da Alex80 »

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« Risposta #72 il: 29 Aprile, 2009, 14:58:38 pm »
http://www.repubblica.it/2009/04/sezion ... l-usa.html

e pensare che c'é genta che ancora considera che il + 6,5% del PIL della RPC nello stesso periodo non sia una ECCEZIONE sul piano internazionale!

gli USA, la Francia, la GB, la Germania (l'Italia é sotto in velo pietoso ed é meglio non approfondire....) bacerebbero la terra su cui sono edificate se solo raggiungessero LA META' di quel risultato cinese che pure resta problematico per una Cina che ha bisogno di crescere ancor di più....

meglio non parlare poi dei dati dell'export e simili degli USA e del fatto che la tendenza loro é PEGGIORE delle previsioni (il che genera un ulteriore effetto psicologico....)...
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« Risposta #73 il: 30 Aprile, 2009, 07:20:58 am »
http://www.ilvelino.it/articolo.phpòId=835959

continua l'erosione cinese delle posizioni USA nel loro "cortile di casa" latinoamericano....
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« Risposta #74 il: 04 Maggio, 2009, 14:08:42 pm »
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