non sarebbe afatto giusto il mio modo di condurre il dibattito, se postare su un Forum avese SEMPRE la ginalità di un dibattuito fatto di posizioni differenziate.
invece in questa ed in altre occasioni, lo scopo iniziale é quello di sottolineare attraverso links da fonti mediatiche non proprio fra quelle a più alto audience alcuni riferimenti (li chiamerei "basi di dati") a cui attingere elementi per crearsi ciascuno per conto suo un'analisi "work in progress" di fenomeni complessi e di lunga durata, che difficilmente a mio parere possono comunque essere affrontati nello spazio di un topic (ad esempio lo sono in testi di varie centinaia di pagine usciti negli ultimi mesi ed in inchieste di altrettanto spessore, su Limes e altrove...) .
il che non esclude il dibattito, che pi? avvenire se ai links si risponde, come fai tu correttamente, Alex, con delle valutazioni personali a cui, allora, anch'io risponderei con le mie valutazioni personali (che non ho affatto esplicitato, volutamente, accanto ai links), ma se invece si cerca come fa vasco di contrappore links di scarso peso rispetto alla fenomenologia generale o di gossip economico, allora non si realizzerà nessun dibattito.
e se vuoi, veniamo alle tue osservazioni, così il dibattito lo apriamo comunque:
1) "La Cina non è un'eccezione alla crisi, ma ne sta ovviamente risentendo, considerando che è ormai pienamente integrata nel quadro economico globale. Se ne fosse totalmente immune, il suo PIL, pur non essendo passato assolutamente in territorio negativo, non avrebbe però subito la brusca decelerazione a cui sta andando incontro (le stime per il 2009 parlano di una crescita tra il 6 e l'8%, piuttosto lontana da quella a due cifre degli anni scorsi)."
essere "un'eccezione alla crisi" non equivale affatto a dire "ne é totalmente immune"; l'"eccezione" sta in una serie di parametri picoli (tipo la crescita della vendita di auto), medi (tipo la crescita delle importazioni di rame), grandi (tipo l'assenza di crisi di liquidità bancaria, la situazione del debito estero, la bilancia dei pagamenti, ecc.) e strutturali (carattere centralizato della pianificazione, ruolo dello Stato, meccanismi di decisione politica, ecc.) che in parte sono alcuni dei dati contenuiti nei links che ho postato e che riprendono dati statistici e pareri di soggetti individuali e istituzionali dell'economia mondiale (non gossip di pennivendoli alla Rampini, se non come paradosso, nel senso che perfino loro sono costretti ad amettere...) sul carattere IN CONTROTENDENZA di alcuni elementi SOSTANZIALI della situazione cionese, sia pure ovviamente INSERITA nella crisi mondiale (che é bel lungi dall'essere la stessa ed affrontata nello stesso modo negli USA, in Brasile, in Italia, in Polonia, in Cina, in Francia, in Giappone, in Germania, in India, ecc.: mondiale non significa omogenea....);
2) tu stessa affermi: "Tuttavia è anche vero che la Cina non è, per l'appunto, in recessione; che ha dei conti pubblici decisamente migliori rispetto a quelli di molti Paesi Occidentali; che a dispetto del forte calo delle esportazioni, ha dei consumi interni che sembrano reggere piuttosto bene, etc.
Insomma, ha un peculiare quadro interno che nel complesso dipinge una situazione più rosea rispetto a quella in cui versano molti altri Paesi attualmente, e fa presagire anche una ripresa più rapida. "
bene, é esattamente una parte degli elementi di RADICALE DIFFERENZA (come ho accennato ce ne sono molti altri, comprese le caratteristiche del piano anticrisi del governo cinese in termini monetari, ecologici, di investimenti, di rilancio dei consumi, ecc.) che i tanto vituperati e poco letti links da me postati documentavano col freddo realismo di cifre e dati e di analisi autorevoli, non da bar o da barbiere;
3) tu dici: "facendo emergere tutti i dati della sua situazione (sia positivi che negativi)"; dato che per definizione una CRISI é tale nella concezione occidentale (in Cinese il termine "crisi" non ha la stessa accezione ipernegativa!) in base ai dati NEGATIVI, se si vuole sottolineare l'ECCEZIONALITA' della posizione e delle tendenze in atto in Cina (che probabilmente potrebbero essere invertite solo da una catastrofe interna in termini sociali-politici che porti a guerre civili o simili o dallo scoppio di una guerra, a cui forse alcuni in altri Paesi mirano secondo la vecchia strategia classica già usata in passato) é indispensable concentrarsi sulla DIVERSITA' IN POSITIVO, non per fare propaganda ma per ché essa é il fatto significativo;
4) é strano e certo colpa mia se il topic per te ha "tesi che non mi sono ancora chiare " (e ripeto che la chiarezza NON deriva certo dall'abbondanza di parole, ma dai dati, se si vuole come volevo lasciare all'intelligenza degli Associni l'analisi), dato che la tesi é per me evidentissima nel titolo: la CINA, dentro la crisi, E' UNA ECCEZIONE RILEVANTISSIMA e questo fatto condiziona l'andamento generale della crisi per tutti, non solo per i Cinesi.
5) per creare l'atmosfera da gossip televisivo usando pseudolinks e links da gossip, appunto, facendo degenarare la segnalazione di elementi per farsi le proprie analisi a "battibecchi", invece, ci vuole la "logica" da pennivendoli dei media, profondamente incapaci di distinguere il PIL dalla ricchezza, il liberismo dal liberalismo, la recessione dall'inflazione, la decrescita dell'incremento di un PIL dal suo brutale calo; io non ne sono capace neppure volendolo se non in termini di reazione a simili farse, altri invece ne fanno il solo motivo di presenza su questo Forum, quando non hanno appigli per esercitare il ruolo di minimizzatori di norme razziste o simili.
quindi, nel criticarmi legittimamente, preferirei non essere confuso con simili soggetti, la cui "capacità" di produzione culturale (nulla) é ben documentata anche dalla loro assoluta assenza sulla homepage di questo Forum, grazie.
attacchi a me, sì, liberamente, confusioni coi pennivendoli e gli ignoranti, no, grazie.