iocaws, ti preciso, essendo romano e conoscendo un pochino la Storia, che il Ghetto é stato istituito sotto il dominio papale nel 1555 ed é durato, con una pausa dal 1798 al 1814 ed n'altra dal 1848 al 1849) fino al 1870 (
http://it.wikipedia.org/wiki/Ghetto_di_Roma) e non durante la dittatura fascista come affermi erroneamente.
ti preciso inoltre che non ho affatto parlato di lobby ebraica (sbagli obiettivo: i razzisti su questo Forum sono pochi ed altri, non io...) ma solo del fatto, documentabile, che per strategie cultural-economiche (che nulla hanno a che fare con le fandonie antisemite sulle lobbies ebraiche)difficilmente una persona non di origine ebraica riesce ad acquistare negozi, appartamenti, ristoranti in Ghetto, mentre ci riescono perfettamente persone di origine ebraica centroeuropee (vedasi la nuova pasticceria a Portico d'Ottavia), statunitense o canadese; che l'annuncio sia su Tecnocasa non dimostra nulla perché un conto é offrire, un altro stipulare l'atto di vendita.
In realtà, proprio la dispersione che tu giustamente segnali delle attività commerciali (e delle residenze) degli Ebrei (o pochissimi sopravvissuti alle infami retate naziste, loro discendenti, ma anche nuovi residenti provenienti da altre località) a Roma (che va ben oltre le aree giustamente nominate da te: penso anche alla Gianicolense e ad altro) crea il bisogno di ricorrere a Tecnocasa oltre che a canali tradizionali che come tui dici sussistono.
vedremo assieme chi comprerà quel ristorante, eh...!
Personalmente, poi, credo che chi va a mangiare in Ghetto (romano o turista avvertito) spera di trovarci la fantastica cucina romano-ebraica e non ristoranti giapponesi, abruzzesi, coreani, francesi, cinesi, siciliani dato che esiste quella cosa chiamata "valore immateriale" delle tradizioni gastronomiche che non giustifica provvedimenti xenofobi come quello del sindaco di Lucca ma che certamente fa sì che un luogo permeato di valori culturali e commerciali (come invece l'Esquilino non é mai stato, nonostante le farneticazioni di Storace, Caratelli , DurettorTonelli e soci) veda intelligentemente promossi tali valori, fra cui la gastronomia ebraico-romana non é certo l'ultima.
Inoltre ho fatto notare he Roma mi pare satura di ristoranti cinesi, semisvuotati dalle infamie sinofobe (tanto che c'é chi si riconverte a giapponese), e aprirne uno in Ghetto sarebbe una scelta suicida economicamente.
infine, una precisazione: al di là dei deliri xenofobi di Caratelli, Storace & co, nessuna indagine ha mai dimostrato l'esistenza delle "triadi" cinesi all'Esquilino (e in Italia inn genere), che sono cosa precisa, con lunga tradizione criminale-rituale, appartenente a regioni cinesi DIFFERENTI da quelle da cui provengono i Cinesi di Esquilino (altrimenti sarebbe come dire che la camorra é stata portata all'estero dagli emigranti veneti e la mafia dai Toscani...) e del tutto distinta dalle picole bande di taglieggiatori (spsso giovani) e di altre forme di devianza naturalmente presenti anche all'Esquilino fra i Cinesi come differente é la microcriminalità italica, albanese, colombiana, ecc. dai cartelli mafiosi italiani, albanesi, colombiani, ecc.