bangzhuhaizi - page 2 - Presentazioni - Associna Forum

Autore Topic: bangzhuhaizi  (Letto 10715 volte)

0 Utenti e 1 Visitatore stanno visualizzando questo topic.

lorenzoshaolin

  • Visitatore
lorenzo
« Risposta #15 il: 18 Aprile, 2009, 22:09:22 pm »
ahhhhhhhhhhhh
molto belle le fotoooooooo
io le mia le ho perse quando ho formattato il pccccccccccccc
 :(  :(  :(
sono rimaste solo quelle fatte dalla mia ragazza....
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da lorenzoshaolin »

simeso

  • Livello: Turista di passaggio
  • *
  • Post: 16
    • Mostra profilo
    • http://www.banghuhaizi.com
miao miao
« Risposta #16 il: 19 Aprile, 2009, 08:18:57 am »
ciao Lorenzo !

siamo stati negli stessi posti a un mese di distanza !!!!

prima di cercare associazioni locali avevo anche io contattato ActionAid ma mi sembravano un po' inconcludenti... mi spiego, se volevi associarti ad un programma già fatto, ok, ma se come me volevi far partire iniziative nuove.... un casino
per questo sono passato alla ricerca di partner locali... pensa che la associazione locale con cui lavoro è composta solo da due persone e nemmeno parlano l'inglese!

comunque io non ho avuto alcun problema per i visti ... anche se il viaggio non è così semplice...
- 10-11 ore di auto (e poca autostrada) da Guiyang a Congjiang (vicino a dove dovevi andare tu)
- 4-5 ore di fuoristrada tra i monti per arrivare a Cuili
- altre 3-4 ore di fuoristrada e 3 ore almeno di cammino tra i monti per raggiungere i villaggi...

magari la prossima volta andiamo assieme!

bravo per l'iniziativa dell'adozione... a proposito abbiamo anche noi "adottato" 10 bimbi... li puoi vedere nel sito, se parti con noi sicuro li puoi andare a visitare, eheheh
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da simeso »

simeso

  • Livello: Turista di passaggio
  • *
  • Post: 16
    • Mostra profilo
    • http://www.banghuhaizi.com
fot
« Risposta #17 il: 19 Aprile, 2009, 08:21:56 am »
per le foto ... se vuoi ne ho parecchie altre e di un sacco di posti in cina... da hainan al tibet !! :)
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da simeso »

savesichuan

  • Livello: Straniero / Laowai ben inserito
  • ***
  • Post: 492
    • Mostra profilo
(Nessun oggetto)
« Risposta #18 il: 19 Aprile, 2009, 08:54:47 am »
veramente una bella iniziativa continua cosiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii se avrò l'opportunità voglio partecipare pue io .
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da savesichuan »
ama e sarai amato, odia e sarai odiato

simeso

  • Livello: Turista di passaggio
  • *
  • Post: 16
    • Mostra profilo
    • http://www.banghuhaizi.com
permessi....
« Risposta #19 il: 19 Aprile, 2009, 08:56:04 am »
ho già chiesto all'amico in Guiyang per i permessi..
-------------
va informato il governo locale se si viaggia "non per turismo", inoltre se il numero dei viaggiatori supera i 4 va infomato pure il Foreign Affair Office della regione (guizhou in questo caso)... per motivi di sicurezza, in modo che sanno dove trovarti se capita qualcosa

quindi anche per me hanno dato copia del passaporto al governo locale prima del viaggio (copia a GuiYang e copia a CongJiang)
si pu? sempre andare e dire che viaggi per turismo, ma se non è vero è un casino per i cinesi locali che ti accompagnano

-------------

se ti servono informazioni "dirette" scrivimi
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da simeso »

lorenzoshaolin

  • Visitatore
lorenzo
« Risposta #20 il: 19 Aprile, 2009, 09:01:08 am »
anche io ne ho molte di foto,tranne le ultime che ho perso, ho la fidanzata a Shanghai ,e ogni hanno vado in Cina e scegliamo una provincia diversa da visitare....ad ottobre ritorno ,pero' non penso di ritornare in Guizhou....dipende anche dalla mia cinesina...
il problema non è stato il visto....ma facevano troppe domande...cosi' alla fine ho cambiato idea...io dovevo solo passare di li un solo giorno, non dovevo mica fare niente di particolare.....vabbe' ci riprovero' un giorno...
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da lorenzoshaolin »

cavallo

  • Livello: Cittadino del Mondo
  • *****
  • Post: 14.723
  • Sesso: Maschio
  • silvio marconi, antropologo e ingegnere
    • Mostra profilo
(Nessun oggetto)
« Risposta #21 il: 19 Aprile, 2009, 09:13:24 am »
credo che simili iniziative concrete siano molto belle ed importanti;  il fatto che in quell'area e sugli stessi temi operi già anche il COSPE (che come segnalato da Idra non é privo di contatti con ASSOCINA), dovrebbe consentire/consigliare di coordinarsi con loro.

infatti,  se si vogliono fare iniziative di una durata di più anni e possibilmente crescenti nel tempo ed avere ancvhe meno problemi con le autorità locali é bene, sulla base della mia esperienza personale nella Cooperazione in Paesi del sud del Mondo:
* coordinare i diversi interventi nella medesima area, per tener conto dei bacini di utenza dei servizi che si creano e che si offrono (sia in termini di infrastrutture e dotazioni che di aggiornamento e formazione del personale);
* utilizzare i dati e le analisi altrui e  metere a disposizione di tali soggetti i propri, per avere più strumenti analitici e progettuali corretti;
* confrontare con gli altri soggetti procedure, risultati, ostacoli, problemi, per non dover sempre scoprire da soli le soluzioni;
* mettere in comune le informazioni sugli operatori (locali ed espatriati) utuilizzabili e sulle loro competenze ed esperienze, per ottimizarne l'uso nei microprogetti;
* favorire il superamento della frammentazione dei partners locali, riducendo il rischio che si creino personalizazioni, differenziazioni localistiche, campanilismi, invidie, ecc.;
* integrare aspetti e tematiche diverse, ad esempio quelle educative con quelle della tutela culturale, ambientale, dell'approvvigionamento idrico, dei servizi sanitari, ecc., integrazione decisiva per l'efficacia e la sostenibilità  di qualsiasi progetto a media-lunga scadenza.

dopo una prima fase "pionieristica", infatti, i progetti funzionano soprattutto se sono areali e non puntiformi, altrimenti paradossalmente si rischia di creare, certo non volendolo,  disparità, nuove diferenze, invidie, inimicizie, campanilismi, accentuare squilibri areali.

ci? vale ancora di più in situazioni che, come quella dei Miao, sono di minoranza etnolinguistica (peraltro abbastanza ben studiata) e dove esistono aspetti di maggiore "delicatezza" che non possono essere pienamente affrontati e risolti senza la collaborazione di operatori di diverse discipline (ad esempio educatori ed antropologi, metodologi e sociologi) che i piccoli progetti isolati non hanno risorse per impiegare, mentre quelli di ONG consolidate sì.

lo stesso vale poi per la ricerca degli sponsors in Italia: una ONG stile COSPE risulta più credibile di sogetti individuali(ed inoltre i donatori possono scaricare le donazioni dalle tasse) ed é più facile il rapporto con le Istituzioni locali italiane, le scuole, l'aggancio alle norme della Cooperazione decentrata e perfino la presentazione di progetti al MAE ed alla UE (non solo in termini di   Cooperazione allo sviluppo, ma anche di educazione allo Sviluppo, con i partners italiani).
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da cavallo »
"anche se voi vi credete assolti, siete lo stesso coinvolti" (Fabrizio De André)

simeso

  • Livello: Turista di passaggio
  • *
  • Post: 16
    • Mostra profilo
    • http://www.banghuhaizi.com
(Nessun oggetto)
« Risposta #22 il: 19 Aprile, 2009, 11:07:54 am »
ciao Cavallo
grazie dei suggerimenti...
per il COSPE ho già scritto un amail a loro... non so se mi risponderanno. se avete contatti voi all'interno mi potete magari aiutare.

per il resto... anche io non voglio che sia una esperienza "pionieristica" e che crei disparità. Per questo gli interventi che facciamo sono in collaborazione copn una azzociazione locale che da 5 anni lavora nei villaggi, soprattutto con riferimento all'educazione:
- formazione degli insegnati locali
- mandano anche insegnanti volontari
- costruzione strutture (scuole , biblioteche, ..) per i primi 2-3 anni di scuola
- sostegno ai bimbi più grandicelli che devono andare a frequentare nelle città
- ...

:)
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da simeso »

cavallo

  • Livello: Cittadino del Mondo
  • *****
  • Post: 14.723
  • Sesso: Maschio
  • silvio marconi, antropologo e ingegnere
    • Mostra profilo
(Nessun oggetto)
« Risposta #23 il: 19 Aprile, 2009, 11:28:03 am »
per il COSPE, penso che chi ha maggiori contatti sia Idra; io semplicemente la conosco come ottima ON e ne ho visto alcuni interventi all'etero;

per quanto riguarda il rapporto con l'organizzazione locale, lo trovo eccellente e non desidero certo "dare lezioni" su come portare avanti l'iniziativa, semplicemente mettere a disposizione alcune delle mie esperienze metodologiche.

ho guardato i testi e le foto del sito e sono molto interessanti; nelle goto ci sono elementi di straordinaria importanza culturale come gli strumenti ad aria e le forme costruttive degli edifici ed elementi di grande rilevanza progettuale come quelli inerenti le condizioni dei percorsi di montagna, le coltivazioni, ecc. su cui si potrebbe intervenire con ulteriori progetti, in una logica "a rete".

mi piacerebbe sapere, fra l'altro:

- se l'organizzazione locale é di gente di etnia Miao o Han o mista;
- che tipo di persone l'hanno creata (ad esempio: insegnanti o altro);
- chi (e con quale esperienza/competenza) si occupa delle questioni relative all'intreccio fra programmi scolatici statali ed esigenze di valorizzazione della cultura Miao;
- se conosce eventuali piani delle autorità locali e di distretto circa il "turismo etnico", le sue potenzialità ed i suoi (enormi) rischi (La RPC sta lavorando molto su questo terreno e Kumming, nello Yunnan, sarà quest'anno sede del Convegno Internazionale di Antropologia che afronterà anche questi aspetti); su questo terreno la RPC ha una buona collaborazione con la Provincia di Trento;
- che relazioni ha (positive e/o negative) con le autorità locali e di distretto;
- com'é mai che finora quell'organizzazione non ti aveva messo in contatto col COSPE;

infine mi piacerebbe sapere se esistono contatti con scuole ed Enti Locali italiani (in Piemonte, per molti motivi non escluse alcune similitudini nell'architettura e un'esperienza di valorizzazione difficile  e bellissima di un nucleo etnolinguistico minoritario, si potrebbero contattare le realtà della Valsusa, le comunità e gli operatori Valser...); in Veneto,  invece, si potrebbero contattare la Provincia di Belluno o rivolgersi fuori-regione ma vicino a erona alla Provinmcia di Trento ed al suo sistema ecomuseale, che come ho detto sono all'avanguardia in Italia e hanno già rapporti organici con la Cina
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da cavallo »
"anche se voi vi credete assolti, siete lo stesso coinvolti" (Fabrizio De André)

simeso

  • Livello: Turista di passaggio
  • *
  • Post: 16
    • Mostra profilo
    • http://www.banghuhaizi.com
(Nessun oggetto)
« Risposta #24 il: 20 Aprile, 2009, 12:37:49 pm »
ciao Cavalluccio

le questioni sono alquanto complesse ....

in realtà l'associazione locale è nata su iniziativa di un cinese Han (si chiama Li) che abita a Guiyang ed è di famiglia abbiente. A 35 anni (5 anni fa) ha smesso di occuparsi di business e si dedica 100% a questa attività, trascorrendo almeno 15 gg al mese in visite ai villaggi e il resto a guiyang per organizzare interventi e raccoglere aiuti.
lavora esclusivamente a Congjiang in collaborazione con le autorità locali ed ha anche un piccolo "ufficio" in quella città.
al momento l'obiettivo principale è riuscire a fornire educazione ai bambini che altrimenti non avrebbero alcuna possibilità, i primi anni presso scuole nei villaggi e poi aiutando i più meritevoli anche fino all'università .
è uno che ha le ideee molto chiare so cosa vuole fare, ma sicuramente lavora da solo e non coordinato con altri enti:
- non è riconosciuto dal governo (molte associazioni governative in Cina e non solo in cina hanno parecchie "spese" che vengono talgiate dai soldi raccolti; lui destina tutto il raccolto ai progetti e sostiene personalmente i costi dell'associazione)
- ha già ricevuto parecchi riconoscimenti per il lavoro svolto che comunque è sempre fatto con le amministrazioni locali (vedi contratti presenti anche nel mio sito per i progetti)
- lavora da solo e solo recentemente ha una ragazza che collabora (di origine Miao), nessuno dei due parla inglese
- hanno sempre operato con finanziamenti di persone fisiche cinesi tranne un caso di aiuti una tantum dal giappone
- i villaggi dove si interviene non hanno, ad oggi, nessun turismo, in entrambi i posti visitati io sono stato il primo straniero a metter piede, anche se sicuramente sono posti incantevoli sia dal punto di vista paesaggistico che da quello culturale
- in alcuni villaggi le persone non sono ancora registrate e non hanno la carta di identità.... ci si basa su "stime della popolazione"

gli nterventi sono sicuramente ottimi e sortiscono gli esiti desiderati... anche se non ti nego che qualche cosa di più organico andrebbe pensato...

in particolare mi preoccupa la situazione di villaggi che non sono autosufficienti in quanto man mano che si "aprono" iniziano ad avere dei nuovi "bisogni" ed acquistare beni usando eslusivamente le rimesse in denaro di quelli che hanno abbandonato il villaggio per andare a lavorare nelle città
mi preoccupa il fatto che quando si sono avvicinati alla "civiltà" (è stata costruita una strada tra imonti per cui ora si cammina solo 3 ore per arrivare ai villaggi, mentre prima erano 15-20 ore di cammino per raggiundere zone carrabili) quello che entra subito sono alcool e sigarette... non ho fatto le foto ma sul greto del fiume c'è una montagna di bottiglie di birra rotte....

... francamente in queste condizioni gli interventi che facciamo sono sicuramente ottimi "ad personam" ma lontani da progetti integrati volti a delineare un futuro dove si possa comunque coservare culture e tradizioni originali, salvaguardare gli ambienti naturali , ...

.. per certi aspetti ho le idee molto confuse anche io... non sono un'antropologogo ma a volte penso che "conservare le tradizioni" rischia di tradursi in mantenere in arretratezza e chiuderli in riserve... mentre aiutarli ad "aprire" il loro mondo e a migliorare la qualità della vita ... alla fine trasforma le "tradizioni e la cultura locale" semplicemente in qualcosa di folkloristico per i turisti e per le feste....

..... :) mi sa che ho bestemmiato ... magari apri un forum o mi tieni una lezione privata per aprire un po' la mia mente ottusa.

comunque alcune cose le ho chieste e ti risponderanno...
per congjiang chi fosse interessato pu? vedere ...
http://www.gz.xinhuanet.com/zfpd/qdnz/cj/news-index.htm
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da simeso »

cavallo

  • Livello: Cittadino del Mondo
  • *****
  • Post: 14.723
  • Sesso: Maschio
  • silvio marconi, antropologo e ingegnere
    • Mostra profilo
(Nessun oggetto)
« Risposta #25 il: 20 Aprile, 2009, 13:56:43 pm »
ciao,
grazie per le informazioni he mi chiariscono aluni aspetti e credo che tu abbia già alcune idee chiare su come agire e ne sono contento, per cui mi permetto solo di aggiungerti alcune annotazioni e non lezioni, dopo di che ribadisco l'esigenza di collegare quegli interventi, in futuro, il più possibile ad organizzazioni locali e italiane riconosciute, per evitare l'isolamento, conflitti con le istituzioni, puntiformità eccessiva degli interventi e rischi di risultati controproducenti rispetto agli ottimi propositi.

Sulle cose che scrivi, quindi, ti sintetizzo i punti seguenti:

1) concordo che le associazioni strutturate hanno costi sottratti agli interventi, ma é un prezzo da pagare (se non si tratta di costi resi eccessivi dalla incapacità/disonestà...) per passare dalle iniziative di "buona volontà" e puntiformi a quelle sistemiche e con sponsors istituzionali italiani (scuole, Comuni, Regioni, ecc.) ed in un quadro normativo chiaro (per evitare conflitti futuri, magari creati da gente invidiosa, con le  autorità cinesi) e metodologicamente capace di superare l'episodicità che non sarebbe in grado di aginare processi docuti alle migrazioni, alle norme statali, agli interventi speculativi sui saperi, ecc.;

2) ottimo il fatto che lavorino assieme un Han e una Miao; sarebbe utile affiancarli con un comitato composto dal maestro che si vede nel sito e da rappresentanti Miao dei villaggi (indagando quali sono le figure tradizionali-chiave di quei villaggi: maestri artigiani , guaritori, ecc.);

3) un appoggio alle autorità in una campagna di registrazione degli abitanti non registrati sarebbe assai utile per poter quantificare bisogni e potenzialità di vario genere e scrivere progetti più ampi in futuro, ma certo non é semplice e si pu? lavorare lo stesso sulle stime, però almeno i destinatari potenziali dell'intervento educativo (bambini in età scolare, già toccati dall'intervento e non toccati) andrebbero invece censiti accuratamente e on modo aggiornato in continuo (con l'aiuto degli insegnanti) con schede individuali e tabelle riassuntive per età, scolarizzazione, condizione familiare, ecc., altrimenti gli interventi sono privi di base di verifica quantitativa-qualitativa ("indicatori");

4) l'arrivo nei villaggi di elementi di "innovazione di costume" (sigarette, alcoolici industriali, perfino l'innocente "nutella"...) é certamente un elemento inevitabile ma che se non vien gestito in modo attento e professionale diventa un contributo anche involontario alla loro devastazione culturale e perfino socioeconomica (favorendo l'emigrazione verso le città viste come luoghi di bengodi da cui vengono quei prodotti); per questo é invece indispensabile favorire la valorizzazione ANCHE socioeconomica di saperi e saper fare locali tradizionali, in termini non di rapina ma di costruzione di circuiti virtuosi; ad esempio sarebbe interessante uno studio sulle pratiche medico-erboristiche tradizionali locali per vedere se da esse possa derivare una fonte di reddito da fare gestire agli abitanti stessi in rapporto con farmacie tradizionali in area urbana (http://it1.chinabroadcast.cn/1/2004/08/31/68@17956.htm - " i Miao coltivano anche erbe medicinali pregiate come lo Pseudo-ginseng, la Gastrodia elata e l'Eucommia ulmoides") un'analisi sulle possibilità di produzione e vendita (e di studio) degli strumenti aerofoni e di altri oggetti tradizionali, uno studio sulla formazione all'uso di strumenti di videoriproduzione per realizzare documentari e CD sulla cultura Miao (si possono trovare sponsors su questo), ecc.;

5) la tutela e valorizzazione delle specificità culturali (e linguistiche) Miao non significa assolutamente cristallizzarle, mummificarle e produrre una sorta di "riserva indiana" (su questa valorizzazione di culture minoritarie le esperienze della Provincia di Trento sono eccezionali e mostrano che SI PUO': lo ha capito anche il Governo della RPC che le sta studiando ma che non le ha potute ancora trasferire in tutti i contesti!), ma al contrario si dovrebbe basare su:
* analisi seria di quanto già si sa (ci sono opere descrittive) sui Miao e di quel che é la realtà in quelle località in cui si opera, già segnate da interazioni diverse con la realtà Han (e ora con quella di "stranieri bianchi"...);
* coniugazione di un'azione di tutela contro gli stravolgimenti (ad esempio evitando he case e scuole siano costruite in stile non-tradizionale per effetto della copiatura di modelli considerati "più moderni", in genere MENO ADATTI alle condizioni climatiche e al senso culturale del luogo) con l'intreccio fra tale tutela (ad esempio anche in termini linguistici, evitando che la scolarizzazione in Cinese cancelli la lingua Miao, ovvero evitando l'introduzione eccessiva di cibi, bevande, medicamenti che distruggono i saperi e i costumi locali ed accentuano la dipendenza economica e di modello dalle città) e le condizioni integrative (ad esempio i programmi scolastici statali cinesi, le nuove possibilità di spostamento, ecc.);
* coniugazione, soprattutto,  di ogni intervento nel'ambito culturale ed educativon basato sull'intreccio suddetto con programmi che riducano i rischi di espansione della dipendenza dalle aree urbane (e della loro mitizzazione) e favoriscano la creazione di occasioni nuove di produzione, reddito, autonomia a partire proprio dalle diverse possibili valorizzazioni di caratteristiche, saperi e saper fare locali, evitando che essi siano invece alla fine saccheggiati da intermediari o ditte esterne;
* coinvolgimento attivo dei Miao e delle figure-chiave dei villaggi (insegnanti, cariche politiche comunitarie, guaritori,  maestri artigiani, ecc.) nella formulazione delle proposte e nella gestione dei processi sopracitati;

6) il turismo meno male che per ora, senza regole e linee guida, non c'é; io l'ho citato solo perché in prospettiva pu? essere oggetto sia di progetti interessantissimi, che usino esperienze delle ONG e di rarissime istituzioni italiane (già accreditate in RPC, come il COSPE e la Provincia di Trento), sia di interventi devastanti, spesso col consenso delle autorità locali, abbagliate dalla prospettiva economica (e da qualche regaletto....), tanto più se esse sono non-Miao...;per cui bisogna attrezzarsi in anticipo perché l'area Miao é già penetrata, come ho documentato nei links, da iniziative turistiche anche italiane (http://www.tucanoviaggi.com/index.phpòo ... 48&cont=49)! Tanto più dopo che la RPC ne ha otenuto la classificazione della culura nella Lista del patrimonio Immateriale dell'UNESCO

sui Miao/Hmong:
http://it.wikipedia.org/wiki/Miao

http://it1.chinabroadcast.cn/1/2004/08/31/68@17956.htm

http://italian.cri.cn/1/2003/12/25/1@1272.htm

http://www.hmongnet.org/hmong-au/chmong.htm

http://www.oblo.it/articoli/publish/art ... Cina.shtml

http://www.hmonghome.com/

http://www.hmonghome.com/listzt.aspòid=5

http://www.hmonghome.com/shop.asp (guarda i prezzi dei costumi sul mercato occidentale...!!!!)

http://uk.truveo.com/MiaoHmong-China-Fa ... /737387507

http://www.hmonghome.com/dongtai.asp

http://www.manzutto.it/Miao.htm

http://lawprofessors.typepad.com/china_ ... law-a.html

http://www.amazon.com/Butterfly-Mother- ... 0872208494 (la cultura poetica Miao é altissima e va preservata e trasmessa agli alunni; a proposito, dal 1956 la lingua Miao é stata trascritta in caratteri latini dal Governo Cinese ed é indispensabile che venga insegnata ai bambini anche in forma scritta: http://en.wikipedia.org/wiki/Hmong-Mien_languages)

http://giappone-ghirotti.in-goo.net/age ... a-t305.htm
17,30 Proiezione del filmato TUTTI A SCUOLA NELLA TERRA DEI MIAO
realizzato da COSPE- Cooperazione per lo Sviluppo dei Paesi Emergenti
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da cavallo »
"anche se voi vi credete assolti, siete lo stesso coinvolti" (Fabrizio De André)

simeso

  • Livello: Turista di passaggio
  • *
  • Post: 16
    • Mostra profilo
    • http://www.banghuhaizi.com
(Nessun oggetto)
« Risposta #26 il: 21 Aprile, 2009, 17:08:57 pm »
ciao
allego direttamente la risposta del cinese ...
non faccio la fatica di tradurvela in italiano... penso che o inglese o cinese vada bene

目前我们所修建的学校和资助的学生有部分是苗族的。所以对于这些苗族村子和苗族学生的生活有适当的了解。由于我们只是对大众教育有关注,所以,对于苗族文化我们也只是感兴趣和浅层次的了解,并没有收集,整理,更谈不上保护了。
 
    教育状况的改善是个系统的工程,不仅仅是硬件方面的改善,教学水平,质量以及方法的改进才是真正有效的。硬件方面的投入仅仅是一次性的帮助,长期对老师和学生进行软件方面的改进才是有效的。比如:给学生建立图书室,并引导他们培养出阅读的习惯;对老师进行教育课件的培训,让老师提高教学水平;不定期对老师组织交流会,让老师对少数民族地区孩子们的教育方法尽心交流等等。这些也是我们后面工作的重点。
 
    少数民族文化是人类历史长河中一颗璀璨的明珠,正因为有这些少数民族的文化,才让世界文化丰富多彩。记载、传承他们的语言,文字,诗歌,民谣,历史故事,神话传说,服装饰品,生活习俗等,是对他们文化的实际保护。在教学中如果能将这些贯穿进去,就可以让这些文化不失传,真正做到对少数民族文化的保护。现在很多学校都用双语教学(少数民族语言和普通话结合教学),其实就是对当地少数民族文化的保护。只是他们没有意识到,而认为这仅仅是一个必要的过渡过程而已。
 
    对于ô伦理旅游ö,我没有了解。我可以尝试从网络上了解一下。
 
    我们与当地政府的关系相处很融洽,这得益于我们对当地教育的帮助,对当地教学条件的改善和与政府间的良好沟通。我们的工作相对于政府工作是独立的,但是在很多方面可以争取到政府的帮助,比如:组织村民投工投劳参与学校建设;到当地考察可以从政府那里找到很好的向导,甚至提供交通工具等等。
 
    我始终认为,少数民族文化是人类文化中必不可少的部分。经济的发展,信息交流的增加,交通的发达,都使得少数民族文化逐渐被外来文化所同化,并慢慢消失。从历史的角度来说,这是一个必然。但是,与其在文化消失之后再挖掘保护,不如在文化存在的时期就收集,整理,传承。一个丰富多彩的地球村,肯定美好过单调的繁华都市。
 
    虽然我们对少数民族的文化非常感兴趣,但是由于我们关注的重点是教育,而且目前资源匮乏(包括人力资源和财力资源),因此没法更多的关注到少数民族文化的保护。我相信,民族文化与教育是无法分开的。或许,在组织得到壮大之后,我们会将少数民族文化的传承和保护纳入到我们的工作内容中来。但是在目前,我们只能很浅的关注,等待时机的成熟。

tradotta da miss Xuan ...

A part of the schools which we built and the students who we are supporting at present are belong to Miao. Therefore we have some appropriate knowledge of these Miao villages and the lives if these students. Now we are only concerned about the public education, so, for their culture we are just interested in it and get to know it superficially. Therefore we didn’t collect, collate, let alone protect.
The improvement of education is a systematic work, not only improve the hardware facilities but also need to improve the standard of teaching methods and only by this way can it be improved effectively. Input is just a one-time assistance, only to the long-term improving for the teachers’ and students’ quality can be effective. For example, the establishment of a library for students and guide them to cultivate reading habit; to improve the teachers’ teaching standards by some training courses; organize the teachers to communicate and exchange the ideas on ethnic minority areas’ education from time to time, and so on. These will also be the focus of our future work.
The culture of ethnic minority is a bright pearl in the long river of human history, and it is the existence of these minority cultures that make the word’s civilization various and colorful. Records and transmission of their language, characters, poetry, folk music, historical stories, myths and legends, clothing accessories, lifestyle and so on, is the actual protection of their culture. We can make it (the protection of their cultures) by carrying these through teaching. For instance, many schools there have adopted bilingual teaching method (combination of minority languages and the mandarin), which actually is a way of protecting and developing of the local ethnic culture. Just they haven’t made sense of it, and simply think it is a transition process more than necessary.
About the ôethic tourismö, I know nothing about it. But I’m trying to get to know it on the internet.
Our relationship with the local government is getting along well, which we benefited from helping the local education, the teaching conditions and the good communication with the local government. Relate to the government’s work, our work for the rural residents is relatively independent, but in many ways we can and need to secure the assistance of the government, such as: organizing villagers to participate in school construction; finding some good guides for us to deep into the rural areas; and even the provision of transport tools and so on.
I’ve always believed that the minority culture is an essential part of human civilization. The development of economy, the exchange of information is making it being assimilated gradually, and even disappearing. It is inevitable from the historical developed. However, it is better to make collection, collation, transmission while it’s existing rather than excavating to protect it after its disappearing.
Now we are mainly focusing on education, besides, owing to the current lack of resources (including human resources and financial resources), we are not able to pay more attention to the protection of minority culture though we’re very interested in it. Anyway I believe that culture and education can not be separated. Perhaps in the future we will bring this into the context of our work with the growing of our organization. But at present, we can only give a superficial concern, waiting for an mature opportunity.
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da simeso »

cavallo

  • Livello: Cittadino del Mondo
  • *****
  • Post: 14.723
  • Sesso: Maschio
  • silvio marconi, antropologo e ingegnere
    • Mostra profilo
(Nessun oggetto)
« Risposta #27 il: 21 Aprile, 2009, 19:03:55 pm »
grazie delle informazioni (non capisco il Cinese ma l'Inglese sì...); facccio solo le seguenti annotazioni:

1) ottima e chiara questa concezione: "The culture of ethnic minority is a bright pearl in the long river of human history, and it is the existence of these minority cultures that make the word’s civilization various and colorful. Records and transmission of their language, characters, poetry, folk music, historical stories, myths and legends, clothing accessories, lifestyle and so on, is the actual protection of their culture. We can make it (the protection of their cultures) by carrying these through teaching. For instance, many schools there have adopted bilingual teaching method (combination of minority languages and the mandarin), which actually is a way of protecting and developing of the local ethnic culture. Just they haven’t made sense of it, and simply think it is a transition process more than necessary.", ma proprio per questo a mio parere essa deve vivere in tutte le scelte che vengono fatte, da subito (ad esempio la conformazione della bibliotechina scolastica, la formazione degli insegnanti, la fornitura di testi e sussidi, l'insegnamento agli alunni dell'importanza dei saperi tradizionali, ecc.) e questo non é possibile senza un'analisi, la raccolta di dati e di elementi conoscitivi, il riferimento agli studi già esistenti (in Cinese e in Inglese), perché se si dice: "Now we are only concerned about the public education, so, for their culture we are just interested in it and get to know it superficially. Therefore we didn’t collect, collate, let alone protect."  é un po' difficile accettare, da parte mia, che si possa parlare di "educazione" senza porsi da subito e non in una fase successiva il problema della dialettica fra programmi scolastici talora Han-centrici (culturalmente e linguisticamente) e non-stravolgimento, tutela, valorizzazione della cultura Miao;

2) "I’ve always believed that the minority culture is an essential part of human civilization. The development of economy, the exchange of information is making it being assimilated gradually, and even disappearing. It is inevitable from the historical developed. However, it is better to make collection, collation, transmission while it’s existing rather than excavating to protect it after its disappearing." mentre concordo con a prima parte al 100%, non é affatto detto fatalisticamente che le minoranze siano destinate ad essere assimilate; se si agisce adeguatamente e non si persegue o si permette un processo assimilatorio esse possono pienamente non solo sopravvivere ma fiorire e produrre cultura, innovazione, reddito;

3) "Now we are mainly focusing on education, besides, owing to the current lack of resources (including human resources and financial resources), we are not able to pay more attention to the protection of minority culture though we’re very interested in it. Anyway I believe that culture and education can not be separated." d'accordissimo con la seconda parte e per questo non si pu? dividere l'azione concreta per rispondere alla carenza di risorse educative dall'attenzione alle specificità culturali (senza folclorizzarle);

se si sfruttano le opportunità date dai progetti COSPE (che non vengono nominati nel testo, pur avvenendo da anni) e dalle esperienze di quella Provincia di Trento non tanto lontana da Verona e che ha già relazioni istituzionali ed operative con la Cina proprio su queste tematiche (sulle quali é all'avanguardia) si evitano molte difficoltà, tanti errori e risultati negativi non voluti, ecc.
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da cavallo »
"anche se voi vi credete assolti, siete lo stesso coinvolti" (Fabrizio De André)

cinosuperior

  • Livello: Cittadino del forum di AssoCina
  • ****
  • Post: 749
    • Mostra profilo
(Nessun oggetto)
« Risposta #28 il: 16 Agosto, 2009, 19:29:53 pm »
complimenti per l'iniziativa.
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da cinosuperior »