La questione che attanaglia gli studiosi, e non solo, è sapere se Laozi sia esistito e se sia stato effettivamente l’autore del Laozi. Le due questioni sono inseparabili.
Spero di soddisfare la tua curiosità e mi scuso fin da subito se potrò risultare troppo nozionistico (cosa questa che, purtroppo mi è naturale :cry: :cry: à.).
Laozi non è solo identificato come Lao Dan, ma anche come lo storiografo Lao Dan 老儋 (Taishi Dan 太史儋) che nel 374 a.C. predisse l’ascesa del regno di Qin (che nel 221 a.C. unificò tutti gli Stati che un tempo costituivano la dinastia Zhou, dando vita al Primo Impero cinese) al Duca Xian e come Lao Laizi 老萊子, un contemporaneo di Confucio dello Stato di Chu, la cui opera intitolata col suo nome è riportata nel capitolo Yiwenzhi dello Hanshu:
老萊子十六篇。楚人,與孔子同時。
Se si escludono i dialoghi di fantasia presenti nel Zhuangzi, le prime testimonianze della vita di Laozi appaiono nello Shiji di Sima Qian e questo è generalmente il punto di partenza degli studiosi.
Possiamo individuare il nucleo della leggenda di Laozi come Lao Dan nel suo incontro con Confucio.
Fino al tempo di Sima Qian (145 û 90 a.C.) Lao Dan non è mai chiamato Li Er, né si dice che egli venisse da Chu:
老子者,楚苦縣厲鄉曲仁里人也。姓李氏,名耳,字聃,周守藏室之史也,
ôLaozi era un uomo del villaggio di Quren, nel distretto di Lai, nello Stato di Chu. Il suo cognome era Li 李, il suo nome personale (名 ming) era Er 耳, il suo appellativo (字 zi) Dan聃. Era uno storiografo (史shi) responsabile degli archivi dei Zhouö (Shiji, cap 63).
Riferimenti molto sporadici nel Zhuangzi (capitoli esterni e misti) e nel L³shi Chunqiu di un filosofo di nome Guanyin, presumibilmente colui al quale Laozi presentò il Laozi prima della sua morte sembrano indicare come la storia del viaggio di Laozi verso occidente fosse attestata nel 240 a.C (epoca di fine compilazione del L³shi Chunqiu).
Al contrario, l’incontro con Confucio è riportato in molti testi degli Stati Combattenti: il Zhuangzi, ad esempio ha non meno di sette racconti con Confucio protagonista, tutti inclusi nei capitoli esterni (precisamente nei capitoli 12, 13, 14, 21, 22); in uno di questi episodi, Lao Dan istruisce il saggio negli insegnamenti taoisti; in un altro Lao Dan è figurato come un archivista dei documenti della dinastia Zhou che riceve la visita di Confucio, recatosi per consegnare i dodici classici; in un altro episodio, Confucio si reca a Pei 沛 per indagare sul Tao.
La visita di Confucio a Lao Dan è registrata come un evento estremamente autorevole per i confuciani, al punto da essere riportata nel Liji (Lao Dan è un maestro di cerimonie e Confucio vi si rivolge per avere dei dubbi in merito.
Vi è poi un riferimento nei capitoli interni del Zhuangzi (3 e 5) che è la più antica menzione dell’incontro.
Un fatto notevole è che sia le fonti confuciane che quelle taoiste menzionano che nel momento in cui Confucio ricevette gli insegnamenti da Lao Dan, questi lo avrebbe sempre chiamato con il suo nome personale (Qiu). I taoisti si servivano di questo particolare per umiliare Confucio e i suoi insegnamenti, per quale motivo i Confuciani se ne sarebbero dovuti servire? Probabilmente (è la tesi di Graham) in origine sarebbero stati i taoisti a prendere in prestito questo episodio poiché, probabilmente, Lao Dan apparteneva ai Ru (termine tradotto impropriamente con ôconfucianiö); la stessa professione di archivista presso i Zhou fa pensare più a un confuciano che all’immagine di un taoista sfaccendato come Zhuangzi.
Ancora il L³shi Chunqiu: ôConfucio studio presso Lao Dan, Meng Su e Gui Qingshuö. I due ultimi maestri sono sconosciuti, ma quel che emerge non è che, a differenza di quello che accade nei capitoli esterni del Zhuangzi, Lao Dan converte Confucio al taoismo, bensì che Lao Dan stesso fosse di estrazione conuciana, un maestro di tradizionali norme rituali.
Come deve essere considerata la storia? Siamo così soliti considerare Lao Dan come il fondatore del taoismo (quindi come un maestro) che non prendiamo mai in considerazione la possibilità che la storia originatasi sia in seno al confucianesimo che al taoismo sia in realtà un racconto di levatura morale che indichi la perseveranza e la caparbietà di Confucio nell’apprendere le tradizionali norme rituali al punto di rivolgersi ad un esperto come Lao Dan; tra l’altro, era una consuetudine dei taoisti prendere in prestito i portavoce dei loro nemici per farli diventare depositari del pensiero taoista stesso, quindi, nel momento in cui la scuola taoista assurse a ruolo di principale oppositrice di quella confuciana, quale migliore occasione nel presentare Lao Dan come fondatore del taoismo stesso per conferire autorità sia al testo (il Laozi) che alla scuola? E che vantaggi avrebbero avuto i confuciani, se Lao Dan fosse effettivamente stato il fondatore del taoismo, nel riconoscere come maestro di Confucio niente di meno che l’uomo che dette vita alla corrente rivale del maestro di Lu?
Abbiamo visto che le fonti taoiste che possono essere datate con precisione, come i capitoli interni del Zhuangzi e il L³shi Chunqiu, riportano l’episodio della visita di Confucio senza aggiungere alcun elemento mitologico o taoista, per cui, ritrarre un archivista Zhou (Lao Dan), professione questa adatta a un confuciano, che istruisce Confucio in un testo taoista e identificarlo come il fondatore del taoismo è un’operazione che dovrebbe essere fatta con cautela.
Non è dunque possibile provare l’esistenza di Lao Dan, né provare se egli sia stato un maestro (il compilatore del Laozi; il fondatore del taoismo), un esperto di norme rituali (Lao Dan), uno storiografo (Lao Dan老儋) o il compilatore del Lao Laizi老萊子).
Ci sarebbe da dire altro ma è meglio se mi fermo qui.