direi che la situazione descritta da Kenny è uno dei tanti aspetti della realtà cinese, ma non è LA realtà.
Se è vero che nella Cina imperiale esisteva la poligamia, questa non era una caratteristica di tutta la popolazione ma solo di una parte di questa, forse quella più visibile e celebrata ma comunque minoritaria.
E se è vero che la letteratura cinese comprende testi che esaltano la promiscuità ed il libertinaggio, vi è altrettanto vera la letteratura che esalta la fedeltà anche maschile
http://jfh.sagepub.com/cgi/content/refs/32/4/392E questo è vero anche per la letteratura occidentale, dai tempi degli antichi greci per cui accanto ad un modello di virtù domestica come Penelope si trova Elena di Troia, o in tempi recenti De Sade, per descrivere le sue perversioni sessuali utilizza le due figure contrapposte di Justine e Juliette, sorelle con destini diversi.
Nella Cina attuale quindi convivono diverse realtà e situazioni, di certo una vivacità di costumi notevole se paragonata al passato sessuofobo della Cina maoista (nonostante che Mao stesso fosse di costumi sessuali molto disinibiti) quando nelle scuole, pur miste, i ragazzi non parlavano alle ragazze ed il solo sospetto di avere una relazione extraconiugale ti poteva etichettare come un decadente borghese e farti destinare nei posti più scomodi che si potessero trovare in Cina.
E a quelli che dicono che mai tradirebbero, o che generalizzano sui comportamenti dei maschi cinesi, consiglio la lettura del libro di Ha Jin, l'attesa, la storia di un amore fuori dal matrimonio, immaginato e non consumato per decenni.