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Autore Topic: Secondo voi è giusto e perchè?  (Letto 3755 volte)

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Reira

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Secondo voi è giusto e perchè?
« il: 21 Giugno, 2009, 13:55:53 pm »
Spesso i politici non ostili alla presenza degli stranieri pongono l'accento sul fatto che gli stranieri vengono in italia a svolgere lavori che gli italiani non vogliono fare più, come spazzino, lavori di pulizia ect... Mentre la lega ha messo l'immagine dell'indiano a ricordare come anche loro hanno subito l'immigrazione e si sono quasi estinti...come se l'attuale immigrazione avesse qualcosa a che fare con quella perpetrata dagli europei ai danni degli indiani d'america. A parte tutto questo discorso, ma davvero gli stranieri possono fare solo ci? che non aggrada più agli italiani? Possono prendere solo gli avanzi degli italiani, come una classe inferiore di esseri umani? Solo in qualità di esseri inferiori possiamo vivere in questo paese?
Mi è capitato di sentire già al liceo di una mia compagna italiana che diceva: come si permette questa cinese di andare tanto meglio di noi e fregarci i posti alle università migliori.
E non mi meraviglio di dover sentire altri discorsi del genere se troverò un lavoro che non sia sgradito agli italiani. Diranno come si permette questa qui di essere più capace di noi e fregarci un buon posto di lavoro. E magari i più stupidi diranno che c'è disoccupazione a causa di gente come me, che come unica colpa ha quella di essere più capace di loro e di non essere italiana.
Ho incontrato molti italiani che non hanno tendenze razziste, però anche in loro è possibile vedere che darebbero la priorità agli italiani e non ci sono pari opportunità per gli stranieri in italia. Certo, siamo in italia, è giusto che gli italiani abbiano più diritti degli stranieri che vivono in italia, ma un conto sono i diritti inviolabili di un essere umano, che dovrebbero essere garantiti in qualunque stato umano. E poter fare un lavoro che le nostre capacità di permettono di fare, senza distinzioni razziali mi sembra un diritto inviolabile. Gli italiani temono gli immigrati perchè hanno paura che siano ladri, stupratori e assassini.... o hanno paura della concorrenza di persone straniere più capaci di loro?  Perchè gli immigrati (escludendo i criminali che comunque sono una minoranza)  invece di venire visti come una ricchezza per il paese sono visti come una grande minaccia e si ha paura della competizione con loro? Senza il confronto si resterà sempre a un livello mediocre e mi sembra che la realtà abbia sempre confermato  ci?.
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da Reira »

cavallo

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« Risposta #1 il: 21 Giugno, 2009, 14:41:08 pm »
quoto al 200% Reira.

putroppo la battaglia per rendere "senso comune" le sue giustissime affermazioni é lunga e difficile: il razzismo (come per altri versi e ragioni  la pedofilia, l'omoobia, il sessismo) é qualcosa che fa troppo comodo al potere come "arma di distrazione di massa" in Occidente da almeno 150 anni (si veda quel Mossse che io cito sempre su questo tema e sull'irganicità del razzismo nella società occidentale moderna) perché lo si possa facilmente sradicare da ogni ambito che lo sostiene, lo diffonde, lo riproduce, lo legittima, lo istituzionalizza, dai Forum alla TV, dalla scuola alle chiacchiere da bar,  dalla legislazione ingame ai programmi politici espliciti e meno espliciti, dalle scuole ai luoghi di lavoro.

forse solo quando il ciclo di dominio planetario dell'Occidente, già al tramonto, sarà totalmente finito, il razzismo sarà ridotto necessariamente alla stregua dell'incesto: un tabù violato da pochi, perché diventato culturalmente impensabile.
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da cavallo »
"anche se voi vi credete assolti, siete lo stesso coinvolti" (Fabrizio De André)

dorian

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« Risposta #2 il: 21 Giugno, 2009, 14:59:56 pm »
cara reira
in un mondo sempre più competitivo dove conta il successo, il danaro, il potere dei singoli individui da raggiungere ad ogni costo....
i diritti inviolabili da rispettare e applicare sono spesso un optional relativo.
tuttavia non bisogna arrendersi !
si sa che chi è in condizioni di "minorità" rispetto alla società dominante deve fare molta più fatica anche solo...per vivere.
è giusto ?
no sicuramente !
all'azienda trasporti milanese non ti assumono se sei straniero,
in molti concorsi devi possedere la cittadinanza italiana...

per esempio abdus salam
anche se vincitore di un "nobel" spesso lo si è avversato dai "soliti noti", nonostante che oltre al governo italiano partecipino  due agenzie
interanzionali all'ICTP
http://www.ictp.trieste.it/

cara reira bisogna triplicare i nostri sforzi e anche quando oggettivamente
dimostrerai nel tuo campo di essere la più capace avrai sempre qualcosa o qualcuno contro... è inevitabile,
arrendersi però mai !!!!!!!!!!!

abbraccioni
 :)  :)  :)  :)  :)
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da dorian »

Reira

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« Risposta #3 il: 21 Giugno, 2009, 18:52:18 pm »
Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo
(Approvata dall'assemblea delle Nazioni Unite il 10 dicembre del 1948)


Articolo 1

Tutti gli esseri umani nascono liberi e uguali in dignità e diritti. Sono dotati di ragione e di coscienza e devono agire in uno spirito di fraternità vicendevole.

Articolo 2

Ognuno pu? valersi di tutti i diritti e di tutte le libertà proclamate nella presente dichiarazione, senza alcuna distinzione di razza, di colore, di sesso, di lingua, di religione, d'opinione politica e di qualsiasi altra opinione, d'origine nazionale o sociale, che derivi da fortuna, nascita o da qualsiasi altra situazione. Inoltre non si farà alcuna distinzione basata sullo statuto politico, amministrativo o internazionale del paese o del territorio a cui una persona appartiene, sia detto territorio indipendente, sotto tutela o non autonomo, o subisca qualunque altra limitazione di sovranità.

Articolo 13

1) Ogni persona ha diritto di circolare liberamente e di scegliere la propria residenza entro i confini di uno Stato;

2) Ogni persona ha diritto di abbandonare qualsiasi paese, compreso il proprio, e di rientrare nel proprio paese.

Articolo 23

1) Ogni persona ha diritto al lavoro, alla libera scelta del suo lavoro, a condizioni eque e soddisfacenti di lavoro e alla protezione contro la disoccupazione;

2) Tutti hanno diritto, senza discriminazione, ad un salario uguale per lavoro uguale;

3) Chi lavora ha diritto ad una remunerazione equa e soddisfacente, che assicuri a lui ed alla sua famiglia un'esistenza conforme alla dignità umana e integrata, se opportuno, da ogni altro mezzo di protezione sociale;




Anche in paesi democratici e sviluppati non sempre i diritti fondamentali dell'uomo sono rispettati.
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da Reira »

vasco reds

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« Risposta #4 il: 21 Giugno, 2009, 21:24:52 pm »
Articolo 13

1) Ogni persona ha diritto di circolare liberamente e di scegliere la propria residenza entro i confini di uno Stato;


che bisogno c'è di uno stato e di confini se posso circolare liberamente e abitare dove voglio??
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da vascoexinhong »

Dubbio

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« Risposta #5 il: 22 Giugno, 2009, 01:46:21 am »
Citazione da: "vascoexinhong"
Articolo 13

1) Ogni persona ha diritto di circolare liberamente e di scegliere la propria residenza entro i confini di uno Stato;


che bisogno c'è di uno stato e di confini se posso circolare liberamente e abitare dove voglio??


A parte il fatto che i due verbi (circolare e scegliere) condividono la stessa limitazione (entro i confini di uno Stato), come ti viene in mente che la funzione che giustifica l'esistenza dello Stato sia quella di limitare la circolazione della gente?

Senza appesantire troppo il discorso sulla storia e sulla filosofia dello Stato, dovrebbe essere comunque semplice constatare che l'organizzazione statale ha principalmente a che fare col governo di un territorio e con le regole di convivenza della popolazione che vi risiede, il che prescinde abbondantemente dalla questione della libera circolazione.

Ed infatti si pu? essere liberi di circolare senza essere liberi di non rispettare  le leggi del territorio in cui si circola.

Tuttavia il tema è OT, dovresti semmai dire il tuo parere sull'osservazione di Reira, sulla questione della discrimazione degli stranieri in Italia riguardo all'accesso ad attività lavorative qualificate.

Io penso che il suo pensiero sia solo marginalmente condivisibile  e per il resto in parte sia troppo critico e in parte lo sia troppo poco.

In genere chi afferma che gli stranieri in Italia fanno i lavori, non qualificati, che gli italiani non vogliono più fare, non enuncia un principio programmatico ma evidenzia un dato statistico e su questo punto quindi la critica di Reira è eccessiva.

Tuttavia questo è un paese in cui generalmente anche tra gli italiani la capacità e la preparazione non costituiscono un elemento decisivo per essere premiati nell'accesso al mondo del lavoro.

E qui la critica di Reira è troppo benevola, perché delinea il quadro di un paese in cui le capacità dello straniero sono penalizzate rispetto a quelle degli italiani, laddove il problema è che in questo paese purtroppo le capacità, di chiunque siano,  non contano o contano molto poco.

Che poi gli stranieri con capacità possano essere discriminati è sicuramente vero, ma più perché sono stranieri che perché hanno capacità.....
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da Dubbio »

vasco reds

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« Risposta #6 il: 22 Giugno, 2009, 09:06:21 am »
Citazione da: "Dubbio"
Citazione da: "vascoexinhong"
Articolo 13

1) Ogni persona ha diritto di circolare liberamente e di scegliere la propria residenza entro i confini di uno Stato;


che bisogno c'è di uno stato e di confini se posso circolare liberamente e abitare dove voglio??

A parte il fatto che i due verbi (circolare e scegliere) condividono la stessa limitazione (entro i confini di uno Stato), come ti viene in mente che la funzione che giustifica l'esistenza dello Stato sia quella di limitare la circolazione della gente?

Senza appesantire troppo il discorso sulla storia e sulla filosofia dello Stato, dovrebbe essere comunque semplice constatare che l'organizzazione statale ha principalmente a che fare col governo di un territorio e con le regole di convivenza della popolazione che vi risiede, il che prescinde abbondantemente dalla questione della libera circolazione.

Ed infatti si pu? essere liberi di circolare senza essere liberi di non rispettare  le leggi del territorio in cui si circola.

Tuttavia il tema è OT, dovresti semmai dire il tuo parere sull'osservazione di Reira, sulla questione della discrimazione degli stranieri in Italia riguardo all'accesso ad attività lavorative qualificate.

Io penso che il suo pensiero sia solo marginalmente condivisibile  e per il resto in parte sia troppo critico e in parte lo sia troppo poco.

In genere chi afferma che gli stranieri in Italia fanno i lavori, non qualificati, che gli italiani non vogliono più fare, non enuncia un principio programmatico ma evidenzia un dato statistico e su questo punto quindi la critica di Reira è eccessiva.

Tuttavia questo è un paese in cui generalmente anche tra gli italiani la capacità e la preparazione non costituiscono un elemento decisivo per essere premiati nell'accesso al mondo del lavoro.

E qui la critica di Reira è troppo benevola, perché delinea il quadro di un paese in cui le capacità dello straniero sono penalizzate rispetto a quelle degli italiani, laddove il problema è che in questo paese purtroppo le capacità, di chiunque siano,  non contano o contano molto poco.

Che poi gli stranieri con capacità possano essere discriminati è sicuramente vero, ma più perché sono stranieri che perché hanno capacità.....


come spesso accade dubbio hai ragione, spesso per mancanza di tempo scorro troppo in fretta mi ero perso "entro" :oops:

per il resto è tutto condivisibile e quoto
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da vascoexinhong »

nessuno

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Re: Secondo voi è giusto e perchè?
« Risposta #7 il: 22 Giugno, 2009, 15:17:34 pm »
Citazione da: "Reira"
Mi è capitato di sentire già al liceo di una mia compagna italiana che diceva: come si permette questa cinese di andare tanto meglio di noi e fregarci i posti alle università migliori.


Intanto ti posso dire che non tutti tra le mozzarelle sono invidiosi e ignoranti come la tua compagna  :-D
All'università dove sono stato io gli studenti cinesi erano trattati con amicizia e con simpatia. Non mi pare di avere mai notato atteggiamenti razzisti contro di loro, né sentito commenti come quello riportato sopra
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da nessuno »

dorian

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« Risposta #8 il: 22 Giugno, 2009, 16:03:04 pm »
se ne sentono di cose...
se ne esperiscono anche...
fortunato te !
nobody....

http://www.facebook.com/group.phpògid=34112201726
 :P
http://www.youtube.com/watch?v=SVKKRzemX_w
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da dorian »

nessuno

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« Risposta #9 il: 22 Giugno, 2009, 21:35:05 pm »
Citazione da: "dorian"
se ne sentono di cose...
se ne esperiscono anche...
fortunato te !
nobody....

http://www.facebook.com/group.phpògid=34112201726
 :P
http://www.youtube.com/watch?v=SVKKRzemX_w


I butei dell'ellas verona hanno un gruppo aperto eh?



Eccellente...
Ci si pu? andare a trollare...
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da nessuno »

nessuno

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« Risposta #10 il: 22 Giugno, 2009, 21:54:36 pm »


 :-D

[scusate l'OT, se riesco a scatenare un flame sul loro gruppo apro una discussione a parte, voi intanto continuate con la discussione di Reira  :-D ]
« Ultima modifica: 23 Giugno, 2009, 01:18:52 am da nessuno »

marcowong

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« Risposta #11 il: 23 Giugno, 2009, 00:03:07 am »
le persone che dicono che in Italia c'è bisogno di stranieri che eseguono i lavori che gli italiani non vogliono fare vedono un aspetto riduttivo della realtà dell'immigrazione.
C'è anche quell'immigrazione che viene per coprire quei lavori che la gente non sa fare e quella è una ricchezza ancora maggiore.
Per esempio negli Stati Uniti viene fattivamente incoraggiata l'immigrazione di alte professionalità e l'eccellenza americana in molti settori scientifici esiste solo per l'apporto di menti che immigrano da altri paesi.
Anche in Italia, teoricamente, si hanno delle quote in tal senso ma in realtà non si riescono ad attrarre talenti da altri paesi.

Una delle figure che citiamo in Associna e che puoi trovare nella sezione approfondimenti è la figura di Mario Tchou, una seconda generazione cinese  che negli anni '50 venne chiamato da Adriano Olivetti a dirigere i suoi laboratori per costruire i supercalcolatori italiani.

Probabilmente la sua storia non si potrebbe ripetere nell'Italia di 50 anni dopo e questo è sicuramente un motivo di riflessione.

La chiusura di un paese ai contributi migliori, da qualsiasi parte questi provengano, è la maniera pù sicura per portarlo al rapido declino.
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da marcowong »

cavallo

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« Risposta #12 il: 23 Giugno, 2009, 08:10:17 am »
quoto al 150% marcowong, inclusa la sua giustissima afermazione finale:
"La chiusura di un paese ai contributi migliori, da qualsiasi parte questi provengano, è la maniera pù sicura per portarlo al rapido declino."

infatti é quel che sta avvenendo in Italia ed é un gatto che si morde la coda perché declino e xenofobia si alimentano a vicenda (si veda il risultato delle Comunali 2009 a Prato)
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da cavallo »
"anche se voi vi credete assolti, siete lo stesso coinvolti" (Fabrizio De André)

Zoee

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Re: Secondo voi è giusto e perchè?
« Risposta #13 il: 24 Giugno, 2009, 13:46:35 pm »
Citazione da: "nessuno"
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Intanto ti posso dire che non tutti tra le mozzarelle sono invidiosi e ignoranti come la tua compagna  :-D
All'università dove sono stato io gli studenti cinesi erano trattati con amicizia e con simpatia. Non mi pare di avere mai notato atteggiamenti razzisti contro di loro, né sentito commenti come quello riportato sopra


Un chiarimento:
Per "Mozzarelle" intendi dire "gli italiani"?
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da Zoee »

cavallo

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« Risposta #14 il: 24 Giugno, 2009, 13:52:13 pm »
é che l'utente davis  é talmente abituato ad usare termini denigratori e che inutilmente Tylyan gli ha fatto rilevare essere razzisti e perci? VIETATI su questo Forum ("zingari", "extracomunitari", "zingari maledetti", "nomadi", "terrone", ecc.) che gli pare carino usare anche per gli Italianio il termine denigratorio di "mozzarelle".... il tutto naturalmente OT
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da cavallo »
"anche se voi vi credete assolti, siete lo stesso coinvolti" (Fabrizio De André)