Riporto di sotto per intero, vista la indisponibilità su internet, un articolo apparso sul Tirreno, quotidiano locale toscano, che riporta quello che per me rappresenta un ennesimo segnale di intolleranza portato dal nuovo clima politico pratese.
Il Tai Chi praticato nei parchi viene quindi considerato da un esponente della nuova giunta disturbo alla quiete, nonostante il parere contrario dei vigili sul campo, e l'assessore Silli che propone gli ingressi contingentati al parco.
E quella che avrebbe potuto essere un esempio di positivo incontro tra le culture, il tai chi che ha anche adepti italiani, viene tramutato in un problema della nuova "sicurezza".
Via i cinesi dal parco di via Colombo
Il ôtai chiö piace anche gli italiani. Ma non a un consigliere: ½Disturbano?
Secondo i vigili non c’è disturbo alla quiete pubblica Musica bassa e esercizi per la mente e il corpo
MARIA LARDARA
PRATO. La più abile è Lin Aihe, pronta a sfoderare le sue tattiche di tai chi, tanto da guadagnarsi l’appellativo di ôguerrieraö. ? sempre lei a spiegare col sorriso sulle labbra ai suoi connazionali che lì, nei giardini ôdella discordiaö di via Colombo, non bisogna tenere alto il volume della musica alta, né sporcare o intralciare con la bicicletta. E gli altri sembrano darle retta, tanto che venerdì mattina, in questo polmone verde nel cuore di Chinatown trasformato spontaneamente in una palestra a cielo aperto, una pattuglia di polizia municipale ha dovuto accertare che ½tutto era sotto controllo e non c’era disturbo alla quiete pubblica?. Eppure il consigliere comunale di An Giancarlo Auzzi insiste e chiede alla giunta un provvedimento che limiti l’ingresso dei cinesi nei giardini pubblici. Sarà interessante vedere se e come ci riuscirà.
Intanto Lidia, come si fa chiamare in italiano Aihe, non si accorge nemmeno dei vigili. Tuta da ginnastica e asciugamano al collo, la signora è intenta a meditare in questa disciplina di arti marziali che cura dolori e stress, ma che tanto infastidisce i residenti della zona per via della musica di prima mattina.
½? vero, in estate cominciamo alle 8 - ammette Lidia Lin - ma da settembre quando riaprono le scuole ci incontriamo verso le 9. Il disturbo della musica è solo un pretesto per fare polemica, perché teniamo il volume sempre basso. Qualche giorno fa una signora pratese ha persino minacciato di picchiarmi. Ci boicottano in tutti i modi, con parolacce e secchiate d’acqua?.
Chi difende a spada tratta Lidia è Elisa Bianco, da un mese a questa parte frequentatrice assidua dei giardini. Le sue vacanze agostane, questa signora 56enne che abita in via Ciliani, le ha trascorse qui, andando d’amore e d’accordo con i cinesi che l’hanno conquistata con il tai chi. ½Mi sento più sicura a fare questa attività nel parco, piuttosto che andare a correre sul lungobisenzio. Da quando vengo a fare ginnastica sono rinata: i dolori sono passati e in più mi sono arricchita scoprendo una nuova cultura. Se mi togliessero questo spazio all’aperto, non saprei dove andare?.
Mentre Elisa spiega questa versione ai vigili, fa capolino Mario in bicicletta, accompagnato da una vecchietta del quartiere. Si mette subito le mani ai capelli vedendo così tanti cinesi nel ôsuoö parco, a occhio e croce una cinquantina. Racconta: ½La situazione va avanti da tre anni. Sembra che quest’estate i cinesi si siano triplicati. Si dice che molti abbiamo chiuso le ditte e non sappiano più cosa fare dalla mattina alla sera. Di fatto questi giardini sono diventati un vero accampamento?. E il vero problema, secondo l’anziana che lo segue, è che ½di cinesi ce ne sono troppi?.
Ma vai a dire a un cinese che non pu? fare sport all’aria aperta. ½Non è una specificità solo pratese. In tutte le metropoli del mondo i cinesi si riuniscono spontaneamente nei parchi per fare attività sportiva. Si vuole vietare solo a Prato??, osserva Matteo Ye, presidente dell’associazione Prato-Cina che, al corrente delle ultime polemiche, è venuto a dare un’occhiata. Qui ritrova la zia Xie Xian, fisico esile da vera ballerina. Con i suoi numeri di danza col ventaglio, la signora stupisce tutti i presenti, italiani e cinesi. La applaude anche Franco, l’ex ortolano di via del Pesce ormai andato in pensione. Lui sì che la pensa diversamente dalla maggior parte dei residenti della zona. ½I cinesi che vengono qui appartengono a una fascia sociale media. Sono per lo più medici e insegnanti. Un giorno di questi mi presenterò con un vassoio di paste fresche per fare colazione con loro?.
Se a Franco i cinesi insegnano il tai chi, lui si diverte a prendere sotto la sua ala qualche donzella dagli occhi a mandorla in un inedito valzer multietnico. Al gruppo si avvicina infine Sergio, abitante in via Borgioli. Del suo quartiere sa molto. ½A montare la polemica sui giardini è stato il consigliere Auzzi, che ha istigato tanti residenti. Vorrebbe mettere una soglia limite per gli ingressi: neanche ai tempi del fascismo. ? sempre lui a venire qui e inveire contro i cinesi, affermando che il parco deve tornare ai pratesi. Ma se vanno via loro, questo spazio sarà destinato al degrado e allo spaccio?.
Altro oggetto di contestazione è la musica di notte. ½Qui la sera si balla - spiega Claudio, un ragazzo pratese che transita spesso da queste parti - ma alle 10 si ferma tutto e i cinesi tornano a casa?.
Per Silli l’ordinanza è l’ultima ratio Taiti: ½Posticipiamo l’apertura di un’ora?
MA.LA.
PRATO. Più morbido il presidente della circoscrizione centro Massimo Taiti, meno ligio a compromessi l’assessore comunale all’Integrazione Giorgio Silli che si appella al concetto di ôextrema ratioö. Ovvero: un’ordinanza che possa limitare a un certo numero di cittadini l’ingresso nei giardini di via Colombo.
In realtà, meno persone non significa necessariamente meno cinesi nel parco, se è questo che vuole l’esponente del Pdl Giancarlo Auzzi (tra l’altro interpellato invano dal giornale: unica risposta la cornetta riagganciata) che rivendicherebbe il ritorno dello spazio verde ai pratesi, come raccontato da alcuni residenti.
½Fermo restando che quella dei giardini rappresenta una crociata personale del consigliere Auzzi - spiega Silli - non è escluso che si possa ricorrere a un provvedimento restrittivo nel caso in cui l’aggregazione libera di più persone sollevi problemi di ordine pubblico. Uno potrebbe essere la limitazione d’accesso ai giardini, ma dovremo fare tutte le verifiche del caso per accertare le reali difficoltà di convivenza. Del resto - prosegue l’assessore - la politica non pu? essere solo interventista. Prendiamo l’esempio dell’arrivo dei militari a Prato: abbiamo optato per la soluzione interventista quando ormai il problema sicurezza si era incancrenito. Sui giardini di via Colombo non vorremo ricorrere a misure drastiche?.
Di fatto la zona rientra nel territorio di competenza della Circoscrizione centro. E sulle ultime polemiche ha qualcosa da dire anche il presidente Massimo Taiti. Che non è d’accordo sull’ipotesi di ordinanza ventilata da Silli. ½Il punto non è far entrare nei giardini 50 o 100 persone. Non è il numero a generare confusione, ma il volume della musica troppo alto che infastidisce i residenti alle prime ore del mattino. Occorre un po’ di tolleranza, da ambedue le parti?. Taiti ha in mente una soluzione che attuerà già dalla prossima settimana. ½L’orario di apertura dei giardini sarà posticipato dalle 8 alle 9. Ci riferiscono che i cinesi inizino a disturbare dalle 7 in poi e che la musica venga accesa sul marciapiede, in attesa che i cancelli aprano. Vediamo se con il posticipo di un’ora i disagi diminuiscono?.