Ecco un email mandatoci per a riguardo delle difficoltà incontrate da un cittadino italiano nell'ottenere un visto turistico per un cittadino cinese. Sembra che le procedure seguite da lui, siano conforme alla legge, ma gli è stato rifiutato il visto. Qualcuno ne sa qualcosa?
Ecco l'email:
"Innanzi tutto complimenti x il sito, vi espongo brevemente (per quanto
possibile) la mia disavventura, di tanto in tanto mi reco in Cina per lavoro,
nel frattempo ho conosciuto una bravissima ragazza a Dicembre in occasione del
Natale e Capodanno 2006 mi sono interessato per far avere il visto turistico x
l'Italia dopo varie "vicissitudini" per non dire INC____RE, visto la mancanza
di informazioni e le poche ricevute addirittura errate "roba da Striscia la
Notizia", nonostante tutto alla fine preparo la documentazione e su
suggerimento di persone conoscite durante la disavventura
mi reco a Pechino/Beijing con Fideiussione, Assicurazione ,Lettera di invito
ect. alla presentazione della domanda l'icaricata dell'ambasciata mi dice che
se la ragazza non lavora non ha diritto al visto turistico, spiego
all'incaricata che la ragazza studia e lavora come consulente per la mia
Società dal Marzo del 2005 "come dice la costituzione Italiana è comunque un
lavoro onesto" ,be alla fine il visto è stato rifiutato, dicendomi che dipende
dal punto di vista???.
Il rifiuto della domanda visto l'ART 4,co. 2 del T.U. 286/98 come modificato
dalla legge 30 Luglio 2002 nò 189, alche non essendo un Avv. ho dovuto
rientrare in Italia mortificato anche e sopratutto da come l'Ambasciata del mio
paese mi ha trattato nonstante mi sia preso la responsabilità personale a
garantire per questa persona, come se Io stesso non sia in grado di assumermi
delle responsabilità ho che lo Stato Italiano non riconosca in me una persona
responsabile.
Cosa potete dirmi in merito?"