data la forte crisi economica italiana e specificamente pratese, certamente (nonostante le campagne mediatiche sostengano a Prato il contrario) non responsabilita'dei cinesi ma della scarsa propensione ad innovazione, investimenti e limpidezza programmatica del nostro Paese, forse sarebbe invece il caso che gli operatori economici cinesi a Prato si ponessero il problema di realizzare iniziative di INVESTIMENTI in loco che abbiano le seguenti caratteristiche:
- rappresentare un passo verso la diversificazione produttiva e contribuire sperimentalmente a tale necessarissimo processo peer la citta'di Prato tutta (occorre uno studio di fattibilita'che individui settori, caratteristiche, costi, ricavi...);
- creare nuovi posti di lavoro PER ITALIANI sottolineando la positivita'per essi della presenza cinese ed in particolare farlo rivolgendosi alla riconversione di manodopera espulsa dal settore tessile;
- realizzare joint-ventures con imprese italiane, meglio se in difficolta', con il risultato di salvarle e rilanciarle;
- costruire una presenza nel settore dei servizi alle imprese e dell'innovazione di prodotto e di ciclo produttivo, nonche'dei cosiddetti servizi alla persona, rivolgendosi soprattutto agli anziani (che guarda caso sono importanti anche elettoralmente...).