Notizia del mese scorso ma d interesso penso
PECHINO Il più grande centro di alimenti italiani di qualità in Cina sarebbe sull' orlo del fallimento. La notizia è apparsa ieri, in prima pagina, sui giornali economici del Paese e sulla versione inglese del China Daily. Piazza Italia aveva aperto poco più di un anno fa nella zona business di Pechino. Doveva essere la vetrina di lusso della grande gastronomia italiana in Asia. A promuovere l' iniziativa, il gruppo Crai, attivo nella grande distribuzione, assieme ad alcuni colossi dell' industria agroalimentare italiana, tra cui Grana Padano, Consorzio del prosciutto di San Daniele, Cavit vini, Conserve Italia, Frantoi artigiani, oltre alla Boscolo Etoile e al Gruppo Cormorano. L' impresa era stata fortemente promossa dal governo italiano. La Simest, finanziaria di sviluppo e promozione delle aziende italiane all' estero, controllata al 76% dal ministero dello Sviluppo economico, possiede una quota azionaria del 39% della società di gestione del negozio.
Secondo la stampa cinese, Piazza Italia chiude perché ½travolta dai debiti?. Di certo è che da venerdì il grande palazzo su tre piani ha le porte sbarrate e le vetrine coperte. Un cartello avverte che la chiusura è dovuta a ½ristrutturazione?. Da giorni però fornitori e dipendenti piantonano lo stabile. I gestori ½del più grande centro della gastronomia italiana al mondo?, da luglio non pagherebbero più stipendi, merce e affitto. Commessi e manager cinesi hanno annunciato di avere pronta una prima ingiunzione di pagamento da 50 mila euro. I fornitori hanno spiegato di aver assunto guardie giurate per sorvegliare la struttura. Temono che mercie arredi, sui cui intendono rivalersi, possano essere fatti sparire. Un anno fa gruppo Crai e governo italiano avevano annunciato che Piazza Italia di Pechino era solo ½la prima tappa della conquista della Cina da parte del food made in Italy?. Con un investimento di 9 milioni di euro era prevista l' apertura di altri tre mega-store a Shanghai, Tianjin e Hagzhou. L' amministratore delegato Crai, Emanuele Plata, aveva dichiarato di attendersi un fatturato annuo di 35-40 milioni di euro. Nei progetti anche negozi alimentari in franchising. Da mesi però, a Pechino, si moltiplicavano le voci sulle difficoltà finanziarie di Piazza Italia. Su tre piani, per 3600 metri quadrati e con una novantina di dipendenti, offre raffinata gastronomia regionale, un selfservice, un ristorante, una cantina vini, un caffè, uno spazio con i migliori articoli per la casa e una scuola di cucina. Un portavoce della società, Andrea Zhang, ha dichiarato di non sapere nulla delle ragioni della chiusura. ½A me risulta- ha detto - che si tratta di lavori di ristrutturazione?. La stampa cinese sottolinea invece ½la brutta figura italiana, simbolo mondiale dell' alta gastronomia?. All' origine dei problemi, i costi fuori controllo: affitto da capogiro, stipendi da favola, promozioni non coperte. A mancare, secondo i dipendenti, soprattutto gli affari. La Cina non è in crisi e la classe media aumenta. I nuovi ricchi cinesi amano il lusso e la qualità occidentali. Ormai però viaggiano e sanno distinguere. Non avrebbero gradito ½di pagare generi da supermercato, pur ottimi, a prezzi da boutique?. Per l' Italia, è il commento degli analisti di Pechino, ½una grande occasione buttata?. - DAL NOSTRO CORRISPONDENTE GIAMPAOLO VISETTI
http://ricerca.repubblica.it/repubblica ... talia.htmlCina: "Piazza Italia" chiude... e nel peggiore dei modi
http://www.newsfood.com/q/c0faebe5/cina ... -dei-modi/