cavaliere, quel che dici da un lato é vero solo in parte, dall'altro c'entra pochissimo con la questione del diritto di voto, infatti:
* certamente ci sono problemi (di ordine linguistico) per molti migranti cinesi di prima generazione a seguire la TV ed i giornali italiani, che spiegano assai più di presunte "chiusure identitarie" perché essi si dedichino quasi esclusivamente a quelli cubeasi, ma va anche detto che quasi niente (a differenza che in Francia, GB e altrove) viene fatto in Italia per valorizzare nella società la loro presenza da parte delle istituzioni italiane (basta fare un confronto fra lo spirito con cui si affronta il Capodanno Cinese a Milano o Roma ed a Parigi io Londra...) e per favorire un interesse reciproco;
* non é comunque vero che i Cinesi non comincino a partecipare ad iniziative a carattere anche politico in Italia, sia convocate da organizzazioni sindacali ed associative italiane (ho testimoniato su questo Forum, in particolare dalla Puglia, la loro presenza a 2 cortei nazionali sindacali a Roma), sia autoconvocate, come il corte anticamorra a Napoli che fu IL PRIMO di migranti in Italia! ma queste iniziative, se non sono classificate come "rivolte" (!!!!) come quella di Via Paolo Sarpi a Milano, NON FANNO NOTIZIA perché non si vuole da parte di molti media italici che si moltiplichino;
* ben diversa é la situazione delle seconde generazioni, protagoniste non solo di Associna, di tante iniziative, ma di una intensa vita nel territorio, in rapporto con associazioni e organizzazioni italiane; eppure, queste persone (spesso NATE IN ITALIA e sempre figlie di percorsi scolastici italiani al 100% o al 90%) continuano ad essere escluse dal diritto di voto (al contrario ad esempio che in Francia);
* una comunità che in Italia (a differenza che in altri Paesi dove pure ha una sia pure ben più lunga storia di presenza, insediamento, attività, reali o presunte "chiusure", UGUALE O PEGGIORE di quella in Italia: si pensi alle Chinatown VERE che in Italia non esistono...) viene sistematicamente criminalizzata, denigrata, descritta in toto come illegale, associata falsamente al riciclaggio di cadaveri, alle triadi, fatta oggetto di rastrellamenti con elicotteri, quali possibilità di interazione positiva con la politica italiana vede dinanzi a sé
* i giornali in Cinese pubblicatin in Italia (a Milano e Roma) affrontano diffusamente le problematiche sociali, economiche, politiche, e perfino culturali, della moda e sportive italiane;
* esistono e sono esistite riviste bilingui (come, a Roma, CINA IN ITALIA) che affrontano anche questioni politiche italiane;
* ci sono persone di origine cinese e con nazionalità italiana che si sono candidate sia alle primarie di partiti italiani, sia in elezioni amministrative italiane: é proprio il caso ben documentato su questo Forum di...marcowong!
* centinaia di migliaia di migranti di altre origini (in particolare i Bangladeshi, i Pakistani, i Senegalesi, i Ghanesi, ecc.), che hanno un insediamento sociale diverso da quello dei Cinesi in Italia (ossia sono soprattutto lavoratori dipendenti) sono attivamente presenti nelle iniziative delle organizzazioni sindacali italiane, nonché animatori di associazioni (come Duumcatuu) che si occupano da anni di questioni politiche in Italia e lo stesso discorso vale per molti migranti impegnati in organizzazioni islamiche; il loro impegno é costantemente criminalizzato, associato. falsamente a finalità "terroristiche", punuito con licenziamenti arbitrari ed inoltre questo non é certo bastato per ottenere il diritto di voto, ma ha ottenuto finora solo che i migranti che si occupano di questioni politiche in Italia sono presentati dai nostri alimentatori e fabbricatori di xenofobia come "pericolo" e quando si pu? sui cerca di fargliela pagare cara!!!!!